Spot telefonici e pubblica morale

Lo spot di una nota compagnia telefonica, quello in cui una ragazza hippy invia ad una serie pressoché infinta di hippy ex amanti la notizia che aspetta un bimbo, ha fatto infuriare alcune parlamentari del centro destra: «Rappresenta una immagine fuorviante, mortificante e superficiale della maternità». Alessandra Mussolini, presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia, e le deputate Gabriella Carlucci e Manuela Di Centa ce l’hanno con lo spot della Tim trasmesso in questi giorni in televisione. Per questo annunciano «un’ interpellanza urgente in commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati». Secondo le tre parlamentari, il messaggio veicolato dalla pubblicità della compagnia telefonica, che è rivolto «al largo pubblico, specialmente adolescenziale», finisce per «sostenere costumi sessuali promiscui e irresponsabili».

Già, c’è da riflettere. Questo tipo di comunicazione ambigua e sconsiderata rischia di avere imprevedibili ricadute sulla l’adolescenza, la maternità e soprattutto sull’imprenditoria italiana. Metti caso che una adolescente vede lo spot e pensa che, rimanendo incinta ad un raduno hippy, le diano automaticamente una card prepagata.

14 Comments

  1. La cosa più ironica del post a me è parsa tutta in quel “la deputata Gabriella Carlucci”. Mi sembra una presa per il culo ma non so a chi? Per il resto mi è venuto da riflettere sulle recenti dispute Carfagna-Guzzati; non è che temono che la pubblicità crei concorrenza?

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  2. A mio modesto parere, il vero esempio negativo da sottolienare sarebbe il seguente: stando al dorato mondo della pubblicità (che purtroppo provoca poi reali e demenziali riflessi effettivi), pare che l’Italia viva sotto una continua emergenza telefonica…urge convocare l’assemblea costituente: “L’Italia è una repubblica telefonica fondata sul telefonino”…la dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori Nokia e Motorola (questo non c’entra una mazza, ma mi piaceva :-)…senza il dannatissimo cellulare in mano, sembra che non si possa più sopravvivere…sms e mille offerte di schede varie, come unico scopo di vita…sempre più nuove suonerie, sempre più necessarie, come l’ossigeno per respirare…e inoltre, se posso aggiungere un piccolo sfogo personale: ma si rendono conto AldoGiovannieGiacomo di quando sono divenuti odiosi??? Non li posso più vedere, mi fanno pena…e chiedo scusa se sono uscito un po’ fuori tema 🙂

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  3. Vogliamo ricordare alle sdegnate onorevoli che a furia di «sostenere costumi sessuali promiscui e irresponsabili» puo’ capitare di diventare ministro o quantomeno ottenere comparsate/scritture su RAI/Mediaset?

    Visco

    P.S.: sulla Di Centa mi mordo la lingua (e’ di queste parti)…..

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  4. Ah beh, un’emergenza davvero, in fondo per tutto il resto stiamo una favola, no? Quindi possono anche accapigliarsi su problemi come questi, ché tanto l’Italia va a gonfie vele e i ministri non c’hanno nulla da fare. Ah sì, una cosa da fare ci sarebbe, si prendessero un biglietto per Fanculandia. Sola andata, mi raccomando.

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  5. Quando si legiferava sulla fecondazione assistita, perchè hanno accettato di tacere, pur non essendo d’accordo?
    Tanto la chiesa è furba, si compiace ma non si fa incantare da qualche ruffiana!
    Comunque la domanda è più che attuale: quale televisione ci viene proposta? A mio parere la metà dei programmi e delle pubblicità è da cestinare.

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  6. questa bagarre confondera’ le idee ai ragazzi, gia’ confusi di loro.
    cominceranno ad avvolgere i telefonini con preservativi per evitare gravidanze indesiderate.

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  7. Si’ si’ questa e’ tratta dal numero di Max che conservo gelosamente.
    Al tempo aveva 24 anni, era all’inizio della carriera e si occupava di foto sconce. Poi si e’ occupata di parole sconce.

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  8. Da non perdere il film JUNO, dal regista Jason Reitman, vincitrice dell’Oscar sull’argomento originale. Si trova già in DVD, e fa riflettere sulle gravidanze adolescenti e lo schieramento degli adulti in queste situazioni. Consigliatissimo!

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  9. 😀 sei grande!

    Quanto alle “card prepagate”, vi prego di smentire – se ne avete conoscenza diretta – quanto mi ha confidenzialmente raccontato un dirigente Vodafone: l’Italia è l’unico paese che ha (abboccato alle) card di telefonia mobile prepagate.
    Un guadagno certo ed immediato a fronte di “un credito” non sempre speso.

    Se fosse vero, la patente di “furrrrbi” a questo punto ce la meritiamo proprio.

    Saluti
    Andrea

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