L’ultima single della compagnia

single

All’inizio non te ne accorgi. Non ti senti diversa in niente, in fondo. Anche perché non sei affatto diversa. Tu, a guardar bene, sei la stessa di sempre. Sono loro che sono cambiate. Le amiche, intendo. Te le ricordi, fino a due anni fa, il sabato sera tiratissime, come le quattro squinzie di Sex and the City. Che poi a te quel benedetto telefilm non è che facesse impazzire. Ma a loro sì. Tacchettavano via, ondeggiando su sandali a grattacielo, ridevano, scherzavano, e pontificavano ilari sul fatto che gli uomini sono come i Kleeenex: quando li hai usati, è meglio buttarli via. Che anche questo, a te, non è che proprio proprio avesse mai del tutto convinto. Soprattutto perché tu sei una che, se non ci sta attenta, è capacissima di affezionarsi persino ad un fazzoletto usato: così appallottolato e ciancicato ti fa tenerezza.

Poi, superata la boa dei trentacinque, zac zac zac: nel giro di tre mesi te le sei ritrovate tutte accoppiate: con il moroso storico che hanno già mollato e ripreso venticinque volte, e su cui, dopo ogni rottura, avevano sparato tali vagonate di fango da far concorrenza al disastro di Messina; con il capo sposato con cui andavano a tanti tanti convegni ma il rapporto, spergiuravano, era solo ed esclusivamente di lavoro, e non c’era nulla di personale, finché, beninteso, non sono riuscite a rimanere incinte e convincerlo a lasciare la moglie; una persino con Beppe. Con Beppe, dico, quello che dai tempi delle medie è sempre stato lo zimbello di ogni cena, additato da tutti, soprattutto da quella che poi lo ha trascinato all’altare, come il riassunto di tutta la possibile fantozzaggine mondiale.

E così di single nel circolo delle amiche resti solo tu. Che poi, per te, non è che sia un problema. Per andare al cinema, trovarsi a casa a vedere una partita di calcio (i maschi) e spettegolare (le femmine), o in ristorante ed in pizzeria a festeggiare compleanni ed onomastici non ti pare proprio che sia necessariamente necessario un accompagnatore, giusto? E poi anche le amiche, quando ti invitano, assicurano che non è proprio un problema.

O meglio, le prime volte non è un problema. Poi sì. Te ne rendi conto perché, all’inizio, all’improvviso ogni volta che ti invitano a cena c’è sempre un altro amico che è arrivato, da solo, all’ultimo momento. Imbarazzatissimo, come cominci ad essere imbarazzata tu. Perché ti rendi conto che tutta la cena, in realtà, è una patetica finzione per farvi mettere assieme. Vi piazzano seduti vicini, vi sottopongono ad un fuoco di fila di domande per dimostrare reciprocamente che siete fatti l’una per l’altra. Poi, al momento di tornare a casa, riescono sempre a combinare che l’uno debba forzatamente riaccompagnare l’altra, o viceversa. E non appena sono passati i dieci minuti canonici preventivati per il tragitto, ti inondano di messaggini che chiedono: “E allora?”

E allora che??? Ti verrebbe da rispondere. Perché lui magari è anche carino, ma dopo una serataccia del genere, si è automaticamente fatto l’idea che tu sei una patetica trentenne che sbava per incastrarlo, e quindi fugge a gambe levate. E tu, che proprio così patetica e bisognosa di incastrare qualcuno non ti senti, lo lasci scappare via felice, perché, porello, ti fa pure un po’ tenerezza, come un Kleenex usato.

Dopo un po’ ti rendi conto che le cene, e anche gli inviti a compleanni, onomastici diminuiscono. Le uscite al sabato sera lasciamo stare. Fanno vita di coppia, ormai, il che vuol dire che frequentano solo altre coppie. Cioè fanno sempre le stesse cose, andare al cinema, a cena, in pizzeria, magari anche in discoteca e fuori, a far week end: però solo con maschi e femmine che sono fidanzati o sposati fra loro. Se tu capiti in mezzo per sbaglio, glielo leggi negli occhi l’imbarazzo. E anche un vago senso di fastidio. Sei una sigle, cioè una spaiata. Il che vuol dire che nei discorsi da coppie non puoi avere molto da dire, e per giunta potresti essere anche un elemento di disturbo: come single, sei automaticamente etichettata come una possibile preda appetibile per i maschi della compagnia, e una rivale per le femmine. E poi, insomma, oltre che single sei pure recidiva: loro te li hanno ormai presentanti tutti gli amici spaiati come te che avevano sotto mano. Ma niente, non è sbocciato nulla con nessuno: non ti ci impegni, anzi saboti proprio.

Alla fine ti rendi conto che non ti invitano più. O se lo fanno il tono è di chi te lo chiede facendo dietro la schiena gli scongiuri perché tu dica di avere già un impegno. Il loro mondo di coppie può ammettere la tua presenza solo ad una festa comandata, tipo Natale-Pasqua, quelle in cui vengono invitate anche le cugine zitelle da sempre e le zie monache. Il resto delle tue serate non le puoi più trascorrere con loro. Loro hanno una vita normale, ormai. Per te, al massimo, ci sono i bar per single.

56 Comments

  1. Le ribeccherai…. Almeno così è accaduto a me.
    Spariscono per qualche anno…poi, improvvisamente, le rivedi al bar, all’happy hour, o ti richiameranno. Ridiventate single, un po’ più incarognite, un po’ più depresse, e pronte per il “secondo giro”, non senza cicatrici per il primo.

    ipazia

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  2. Concordo con quanto dice Ipazia.
    Molti/e di quelli che da “grandi amici” diventano “grandi dispersi”, solitamente poi li ribecchi al bar qualche mese/anno dopo, spesso con gli stessi discorsi del pre-fidanzamento…
    Comunque… Ban sui presentatori di partner a tradimento.

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  3. Naturalmente questa stessa cosa succede con meccanismi simili anche per i maschietti, ma in generale questo accade non tanto per il time out anagrafico quanto con la nascita del primo figlio. Le abitudini cambiano ed il sabato pomeriggio a farsi 120 km in bici, tanto per dire, si trasforma nel sabato pomeriggio all’Ikea. E tu ti ritrovi solo con i tuoi pensieri a faticare per un sentiero di montagna, e decidere di spegnere il cellulare, che tanto se qualcuno ti chiama e` un rompballe od un guaio.

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  4. Manca la noticina in calce: “Questo è un racconto di fantasia, io sto benissimo, ho passato la domenica prendendo a testate il lavandino del bagno maledicendo la mia solitudine, ma domani passa.”

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  5. Certe cosidette “amiche” (vogliamo dire meglio, conoscenti) è decisamente meglio perderle di viste senza troppi rimpianti, imho.
    A brevissimo ti toccherebbe pure sorbirti discorsi più o meno continui su pappette, cacchette, ruttini e così via (una noia mi-ci-dia-le).
    Considera invece il lato positivo della cosa: puoi fare quello che ti pare, quando ti pare, come ti pare, senza doverti assoggettare ad alcun compromesso sui desiderata altrui. Non è poco.

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  6. boh, c’e’ gente che non riesce a concepire che esista qualcuno che vive tranquillamente pur essendo single, o non avendo figli, o non volendo figli o vivendo in un paese dove gli uomini politici si dimettono se fan cazzate.
    saranno tutte proiezioni, ma io per queste proiezioni farei pagare il biglietto.

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  7. la descrizione è ironica, vivace, amara ma non lagnosa; comunque è vero che la vita cambia in modo graduale, un capello bianco ed una ruga alla volta, ma te ne rendi conto d’improvviso, certi giorni meno “anestetizzati” dal lavoro quotidiano

    penso che non vi sia nulla di male a rimanere single, vuol dire che era la propria natura, in fondo

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  8. Mah, scusami Galatea, a me questa descrizione suona un po’ datata. Nel senso che i tempi sono cambiati da un bel po’ e quello che descrivi qui non è più realtà ma luogo comune dei sentimenti.
    Insomma ci sarebbe da riaggiornare le mappe.

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  9. @-> Elena: Magari fosse un po’ datata… sinceramente io mi ci ritrovo in mezzo. Forse vivo in un paradosso spazio-temporale? 🙂
    @->Alberto.Frap, Mike e questavita: c’è anche da dire una cosa. Una può anche sentirsi felicemente single (credo anche io che se ti ritrovi tale è perché proprio in coppia non riesci a starci più di tanto per incompatibilità caratteriale con lo “stare in coppia”), ma è anche vero che a te piace stare single, ma non stare sola. Il guaio è che spesso quando sei giovane dai per scontato che, anche se gli altri si sposeranno e tu no, certe abitudini come il frequentarsi ed il continuare a fare cose insieme dureranno per sempre. Quando arrivi alla mia età, come notava Mike, ti rendi conto che la vita ha imposto agli altri ritmi molto diversi, e tu, che non li puoi seguire perché ne hai altri essendo da sola, per un certo periodo sei tollerata, magari anche con molta simpatia, poi, poco a poco, anche senza che la cosa sia voluta, diventi un peso, o vieni trattata come il caso pietoso cui ci si dedica per buona volontà.
    @->Farlocca e Ipazia: Ah, lo so: non appena si mollano o divorziano, tornano tutte a telefonarti…la cosa impbarazzante, però, è che in quei casi hanno spesso una tale voglia di ricuperare il tempo perduto che uscire con loro diventa imbarazzante per te.

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  10. scusa la sviolinata, ma per come la vedo io, se queste persone ti evitano, qualunque possa essere il motivo, allora sono loro che dovrebbero scrivere post cosi’ malinconici.

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  11. fa un po’ strano leggerlo sentendosi dall’altra parte della barricata… con la differenza che io però mi guardo bene dal presentare alle amiche single gli amici “spaiati”… sono responsabilità!!!

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  12. un vero mistero è come mai non si riesca a concepire l’idea di lasciare ogni tanto l’altra metà alle sue cose e farsi un uscita per i fatti propri con amici.

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  13. comunque ho conosciuto una 35enne coi tuoi stessi pensieri. un giorno decise di godersi la sua condizione di “single” cominciando a darla via come il pane, e cominciò proprio con me.
    spensieratamente è diventata mia moglie da tre anni ed aspettiamo il nostro secondo figlio.

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  14. @Gala
    La domanda nasce spontanea: ma alla fin fine ti interessa davvero frequentare persone che ragionano secondo questi schemi? Che ti considerano un “caso pietoso” perché hai aspettative diverse dalle loro?
    Parecchi anni fa mi trovai in una situazione abbastanza simile con una compagnia di “presunti amici” con cui uscivo da un po’.
    Quando poi due di questi si lasciarono cominciò pure la tiritera viene lui, allora non viene lei, e viceversa. E non andiamo lì che potrebbe esserci lui, e non andiamo là, che potremmo incontrare lei. Una rottura di palle senza senso.
    A un certo punto mi feci la domanda di cui sopra e troncai di netto con tutti quanti, senza alcun rimpianto (per ragioni di lavoro, poi, ho addirittura cambiato città).

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  15. @->FraP. Alcune di queste, infatti, non le frequento più. Ma devo ancora trovare con chi sostituirle. IN effetti, , è un periodo che mi sento un po’ sola. 😦

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  16. viene da chiedersi che diavolo di amiche esistano nel nord-est. o a quanto tristi ed ottusi si possa diventare passati i 35 anni. o a quanto male possa fare il rapporto di coppia alla propria vita sociale fuori dalle lenzuola. che brutta cosa gli adulti.

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  17. In effetti Gala, questi presunti amici li lascerei perdere davvero se la situazione spazio-temporale è proprio questa.
    Vivono retrodatati di una ventina di anni. Scaduti come le buste di latte a lunga conversazione che ogni tanto mi trovo nell’armadietto della cucina.
    Mia zia Emma ragiona ancora così ed è da una ventina di anni che mi chiede quando mi sposo, ma mia zia ha settanta e passa anni. Ma in effetti la provincia è questa.
    Non è facile sostituire le amicizie, potremmo provarci.
    Propongo solennemente la costituzione di un gruppo “Sostituiamo le amicizie retrodatate”, o in alternativa: “Aggiorniamo la mappa”.
    Chi ci sta? :-))

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  18. mi rivolgo agli altri lettori di questo blog: ma come le leggete queste cose? io questi thread non li leggo come fossero pagine di diario, ma come pagine letterarie, per altro ben scritte; sicuramente chi scrive trae dalla propria vita lo spunto, ma poi, è impossibile scrivere bene senza in qualche modo ricreare, rendere più vivi alcuni dettagli, tipicizzando i personaggi (sfiorando infatti a volte la descrizione elegante ma di maniera); non è un diario, suvvia; come sarebbe possibile che una persona racconta a centinaia di persone estranee i fatti propri? e per qual motivo? questa è scrittura, che a me piace, ma altro non è

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  19. Mi sembra un brutto caso di razzismo sociale, vieni emarginata perché non ti conformi ai costumi. Ti hanno presentato gli scapoli di mezza Padova e li hai rifiutati, hanno interpretato il gesto come un affronto personale, come se tu disapprovassi le loro scelte di vita.

    Ci sono salotti composti da coppie sposate, single, divorziati, dove si parla liberamente di tutto e ci si diverte proprio perché la “varietà” degli interlocutori è vasta. Prova a visitare un centro sociale! 🙂

    Però tu stessa ammetti di sentirti un po’ sola, e il blog trasuda di desiderio. Se le tue amiche hanno raccolto questo messaggio e ti ostini a rifiutare l’offerta d’aiuto, allora diventi complice del fallimento.

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  20. @ Diego
    Non conosci bene Galatea, questa volta faceva sul serio.

    @ Elena
    Vorrei fare parte anche io del gruppo “Amici da cassonetto differenziato”.

    Mi raccomando, controllate bene l’etichetta! Galatea non l’ha fatto, questa immagine ne è la prova:

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  21. @->Goodidea: se capissi come si fa a postare una foto nei commenti.. accidenti….
    @->Frap: aiuto, mi avevi spiegato come potevo fare, ma non l’ho capito…uffa, proprio adesso che ne avevo una con il nuovo taglio con cui NON somiglio più alla Carfagna.. 🙂

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  22. … siamo un po’ (parecchio ^_^) lontane altrimenti io ti inviterei volentieri 😉 sempre che tu possa reggere il passo dei tre mostricciattoli ;D

    ti abbraccio, Lisa

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  23. @->Frap: Ah, sono riuscita a spostarla lo stesso la foto, visto?
    @->lisa72: I tre mostriciattoli me li sbaciotti, altro che storie: sono adorabili.

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  24. Con un po’ di tristezza e sebbene appartenente all’altra metà del cielo, mi sono abbastanza riconosciuto nel post. Nel circolo vizioso poi scatta anche il meccanismo dell’autoesclusione, cioè uno ad un certo punto non chiama più la collettività accoppiata. Adesso devo uscire. Vado a vedere “Inglourious Basterds”. Da solo. (Ma il cinema da solo è anche uno dei piaceri della vita. O sarà che ormai sono single incallito? No, dài. La vita è imprevedibile)

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  25. @Gala
    Si fa così, carissima… (ora vai in edit sul commento) 😉
    Però qui sembri quasi quasi un’altra persona.
    Ma possibile che non c’hai una foto più decente di quella che hai pubblicato nel post più sopra?
    Almeno migliorane un pelino la luminosità… ecchecaspita: un vero professionista chi l’ha scattata, eh (si vede pure dalla brillante inquadratura) ? 😉

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  26. Mi sono troppo divertita, vero, verissimo, tutto quello che scrivi. Il vago senso di paura l’ho sentito vibrare distintamente, se sei single sei possibile cacciatrice e allora meglio tenerti alla larga. Persino alle cene di pseudo lavoro cui presenziano anche le mogli. Una volta stavo parlando con un tizio e all’improvviso si è materializzata la consorte che senza neanche dire ah o bah, l’ha arpionato e portato lontano.
    Ciao
    Marina
    ps blog divertentissimo

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  27. In teoria inserendo tra un carattere “minore” e un carattere “maggiore” la seguente stringa:

    img src=”[1]” width=”[2]” height=”[3]” alt=”[4]” /

    dove:
    [1] = URL immagine, es:

    [2]= larghezza immagine (parametro opzionale, es. 400)
    [3]= altezza immagine (parametro opzionale, es. 553)
    [4]= testo descrittivo immagine (parametro opzionale, es. mariangela)

    si inserisce un immagine in un commento.
    Prova a farlo andando in edit dal dashboard di uno dei miei commenti qui sopra e dovrebbe funzionare (se ci riesci elimino il commento sul mio blog 😉 ).
    Dovresti anche avere il comando ‘img’ nell’editor dei commenti.

    ciau

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  28. @->Frap: Uhm..mi spiace, ma mi sa che non prende. Forse sbaglio qualcosa nei comandi.
    PS: ma perché, è brutta la foto del post? A me sembrava di essere venuta così carina… 😦

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  29. Mi sono limitato a tagliare l’inquadratura ed illuminare leggermente.
    Si nota mooolto chiaramente che ti sei abbronzata (diciamo così) inforcando un bel paio di occhialoni da sole.
    A parte il soggetto, ma secondo te sarebbe davvero una bella foto questa qui? Fai una bella cosa dai, crea una nuova pagina sul blog e posta ‘ste foto che hai messo su facebook. A votazione ti si dice quale tenere, dopodiché il resto le elimini, se vuoi. 😉

    P.S. Ma hai delle mani da pianista, dita sottili e lunghissime, caspiterina! 😉

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  30. @->Frap: Be’, sì, in effetti uso gli occhiali da sole anche quando sono in spiaggia, sennò mi vengono gli occhi come palloni, accidenti… 🙂

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  31. Sono capitata qui per caso … molto bello il tuo blog, è stato veramente piacevole leggerti.
    Buona giornata a te e ai tuoi lettori.
    Nenet

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  32. Io sono single da anni e a dir la verità mi trovo più che bene; meglio restare soli che appaiati con la persona sbagliata, su questo non ci piove.

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  33. Io invece, come ben sa la sig.na Galatea, e altrettanto bene sperimenta il sig. Train, per una fetente ‘e guagliona venderei l’anima al diavolo… sempre che la voglia.

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  34. OT.
    No, è che mi avevi chiesto se valeva la pena vedere il film. Ricorrerò a una similitudine musicale. Alcuni gruppi o cantanti che amiamo hanno fatto grandi album, di quelli che non salti neanche una canzone e che sai tutti a memoria. Poi magari fanno un album non allo stesso livello, te ne rendi conto ma li ami tanto e comunque 3 o 4 canzoni buone ci sono comunque, per cui decidi di salvare anche quello di album, magari risentendolo alla fine ti piacerà anche di più.

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  35. Mah, io gli amici sposati li frequento ancora, però un po’ mi annoio io.
    Il problema degli appuntamenti non l’ho mai avuto: se la donna non mi interessa divento uno stronzo da competizione, gli amici lo sanno e si astengono.

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  36. Dimenticavo: magari nel tuo caso è diverso, ma ne ho visti molti in cui i single sono stati derubricati dopo aver constatato lo scarso interesse per le uscite con accoppiati (bidoni, sbadigli,…).
    Coi miei amici è andata così: li vedo volentieri ma non li reggo (in coppia) più di 1/2 volte la settimana, a volte anche meno.Finisce che mi chiamano il sabato o ogni volta che si smarcano.

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