La sobrietà di Cetto

Alla fine del suo discorso, i suoi famigli e le graziose deputate gli si sono fatti attorno, mentre l’aula esplodeva in boati di “Silvio! Silvio!” e “Duce, Duce!”.

Alla prossima tornata elettorale, spero candidino davvero Cetto La Qualunque. Potrebbe aiutare a riportare a Montecitorio un po’ di elegante sobrietà.

8 Comments

  1. dicono che quel “duce-duce” fosse un ironico intervento dei dipietristi…
    certo è che l’arrivo del cavaliere dopo tanto tempo in un’alula parlamentare non poteva non sollevare reazioni!

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  2. @marcoboh: Anche a me era venuto il dubbio che il “Duce! Duce!” potesse essere uscito dai Dipietristi (in effetti, continuo a sperare che i deputati del Pdl abbiano abbastanza buon senso politico per indovinare che gridare “Duce! Duce!” al loro capo sarebbe un clamoroso autogol). Comunque lo spettacolo era orribile nel complesso.

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  3. E fu così che il tifo da stadio, raffinata tecnica di dialettica politica sino ad allora ingiustamente ignorata, venne definitivamente sdoganata, andando ad aggiungersi all’insulto e alla delegittimazione dell’avversario nel’arsenale del moderno politico.

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