Cani e bambini: i veri motivi per cui, alle volte, si preferiscono i primi ai secondi

Siccome sono una persona tendenzialmente gentile, e quando vedo qualcuno in difficoltà mi vien spontaneo dargli una mano, ho deciso di chiarire un paio di particolari a Maria Volpe, che stamattina, sul Corriere, ha scritto un pezzo strappalacrime e strappacuore per lamentare il fatto che nella nostra società (ohimè, ohibò, signora mia che tempi!) i cani son vezzeggiati più dei bimbi, per quella solita annosa catastrofe dei valori veri che non ci sono più, il consumismo che ha fatto perdere il senso della vita, l’egoismo, l’individualismo, eccetera, eccetera, eccetera.

La vita di Maria Volpe, par di capire, è un vero calvario, dacché lei ha deciso di fare due bimbi e non di prendere un cane, come fanno tutti gli altri in Italia, perché nelle nostre città, in effetti, di donne con figli non se ne vedono, e quelli che io mi ritrovo in classe alle medie e sento vociare nel cortile delle vicine elementari sono evidentemente volpini e sanbernardi travestitisi proditoriamente.

Ma no, bando alla facile ironia, la povera Maria Volpe ne ha passate di tutti i colori, vessazioni su vessazioni. Sentite che odissee, prendetene coscienza:

Provate a entrare in un bar con un passeggino gemellare – come è capitato a me – e notate la reazione delle persone: fastidio, sopportazione, maleducazione. Provate poi a entrare con una carrozzella ingombrante con una persona anziana, e disabile. Osservate bene le reazioni: fastidio, sopportazione, maleducazione. Infine un’ultima prova: entrate con un cane, piccolo o grande che sia: sentirete gridolini di felicità incontrollata. Provate ad andare al mercato (con lo stesso passeggino e la stessa carrozzella di cui sopra) e osservate che succede. Qualche mese fa, in via san marco, mentre facevo la spesa, sfinita, tra sacchetti pesanti e biberon, un uomo mi ha urlato: “Eh certo che se veniamo al mercato anche con il passeggino…”. (per la cronaca, la mia risposta è stata molto volgare, qui non riportabile).

Quando sento racconti di questo tipo, a me verrebbe da chiedermi in che paese vive la signora Volpe, perché io entro continuamente in bar dove vanno bambini ed adulti, e non m’è mai capitato di vedere reazioni di fastidio nei confronti di anziani in carrozzella accompagnati dalle badanti. Ma è anche vero che io vivo in Veneto, e se i baristi non sopportassero gli anziani nei loro esercizi – che bevono bianchetti a tutto spiano e sono le colonne portanti delle consumazioni – chiuderebbero nel giro di due ore.

Al contrario non ho mai visto, in ristoranti, bar o esercizi vari, la possibilità di far entrare liberamente i cani, a meno che questi non accompagnino un disabile: se i padroni li vogliono tenere in braccio si siedono sui tavolini fuori, e qui il passante che si ferma e va in visibilio o carezza l’animale c’è sempre, è parte dell’arredamento urbano, come il vecchietto all’interno che beve vino. Fa il pari con la nonnina che si impianta e dice: «Che bel pupetto!» ad ogni pargolo in passeggino, anche quando il pargolo è brutto quanto la figlia di Fantozzi.

Le reazioni citate dalla Volpe nei confronti dei bambini (fastidio, sopportazione, maleducazione) ammetto che le ho viste. Anzi, lo confesso, spesso le ho avute anche io. In genere mi vengono spontanee quando mi trovo di fronte ad una certa categoria di donne con figli, che si credono, appunto, non semplici donne con figli, ma incarnazioni della mammità. Costoro ritengono che il fatto di essersi riprodotte abbia fatto loro raggiungere uno status superiore e diverso da quello delle altre donne e anche dai comuni esseri umani, perché loro sono mamme e il mondo di ciò deve ringraziarle ogni secondo.

Sono quel genere di fastidiose cretine, per esempio, che si muove con passeggino doppio ingombrato di sporte e sportine nelle viuzze strette dei mercatini rionali, dove la folla è un pigia pigia e non si respira neppure. Un sano esercizio di buon senso spingerebbe le madri, come han sempre fatto nei secoli passati, ad andare al mercato da sole, lasciando il pupo in asilo, o con il padre, perché i bambini, al contrario dei cani che sono più pazienti, tendono ad innervosirsi quando si trovano, povere creature, legati ad un passeggino che la madre usa come un carroarmato da sfondamento, in mezzo ad una calca di cui non capiscono il senso e che li sballotta. Ma queste madri qua no, i pupi se li portano dietro sempre, perché non sono figli, sono estensioni del loro ego, quindi via a far lo slalom fra banchetti e marciapiedi, infuriate come bisce perché al loro passaggio la folla non si apre come il mare davanti a Mosè, e magari fa anche un rispettoso inchino.

Stesso discorso nei locali pubblici, dove i clienti, porelli, se ne vanno a prendere un caffè dopo una massacrante giornata di lavoro, oppure si godono i venti minuti di pausa pranzo, o fanno quel santo beneamato che a loro pare, perché al bar ci vai per quello, cioè berti una cosa e star tranquillo, da solo o in compagnia. E invece no: se scatta l’invasione della madre con pargoli, è peggio che trovarsi in mezzo alla calata di Attila, non fosse perché le armate di Attila erano assai più educate. Mentre le madri si siedono e sorbono la loro consumazione con olimpica calma, i bimbi sono lasciati a pascolare allo stato brado per i tavolini, si arrampicano sui divanetti, gridano, si inseguono, piangono e frignano, perché le genitrici, lungi dal rendersi conto che con due pupi in età prescolare non puoi fermarti al bar a cazzeggiare con una tua amica per ore come facevi quando eri felicemente single senza prole, non si sono nemmeno preoccupate di portare per i bimbi un qualsiasi giocattolino su cui indirizzare le loro, ahimè infinite, energie.

Dopo cinque minuti di questo strazio, durante i quali i bimbi ti han già urtato il tavolino sei volte, fatto cadere miseramente la tazza, e stan cercando di prenderti in ostaggio legandoti alla sedia, se solo ti azzardi a elargire ai pupi uno sguardo di velato rimprovero, le madri insorgono, prendendoti a male parole, perché sei un adulto isterico e odiatore di bambini, tu.

Ora io son convinta che la Maria Volpe non farà parte di questa categoria di deficienti, e anzi avrà allevato figli educatissimi e che non fiatano e non dan fastidio in nessun contesto sociale, ma sappia che gli sguardi d’odio che vede zigzagare attorno a sé sono dovuti a queste madri qua, che fanno immediatamente rivalutare Erode come un personaggio ingiustamente diffamato dalla storia. Sono loro che le rovinano la piazza.

Ne prenda coscienza, come prenda coscienza di un altro particolare sottovalutato: alle volte le persone sono più felici di trovarsi accanto un cane piuttosto che un bimbo perché i padroni dei cani, per quanto poco, i cuccioli li educano.

 

58 Comments

  1. Concordo pienamente. Aggiungo solo due cose: in metropolitana, regolarmente mi ritrovo segni di ruote dei passeggini sui piedi (infatti ormai quando ne vedo uno, mi allontano velocemente, perché non c’è verso, se sei abbastanza vicino non c’è modo di scansarli, ti vengono proprio addosso).
    L’altra è stata una strana sensazione che ho avuto quando sono andata nel sud della Francia in vacanza: c’era qualcosa che non mi quadrava, come la mancanza di un senso di fastidio, ovunque, nei bar, nelle spiagge, nei ristoranti. Poi ho capito: non c’erano bambini chiassosi e frignanti, se piangevano lo facevano per poco, giocavano tranquilli. Educati, si dice. Se c’era qualche bambino di cui sentivi le urla lontano un miglio, era, guarda un po’, italiano.
    Se non l’avessi visto coi miei occhi non ci crederei.

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  2. Esatto. E poi chiaro che magari educarli non vuol dire farli diventare dei robottini, che è esagerato al contrario, ma c’è modo e modo. Conoscerli e capirli magari aiuta.

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  3. “La mia pallina. Voglio la mia pallinaaaa! Dov’è la mia pallina? La mia pallinaaaaaa!”
    Treno accellerato Salerno-Reggio Calabria. Ore 13:40 del 15 agosto. 45 gradi all’ombra. Cinquanta persone stipate nel corridoio d’un vagone strapieno, intente a cercare in ogni angoletto la pallina del pargolo. Nelle orecchie, l’allucinante concerto ripetuto più e più volte: “La mia pallina. Voglio la mia pallinaaaa! Dov’è la mia pallina? La mia pallinaaaaaa!” La mamma non sa più che inventare e cerca invano di calmare il suo frugoletto con voce rassicurante: “Dai, sta’ buono! Vedrai che adesso i signori troveranno la tua pallina!” “Non è vero. Bugiarda. L’ho persa! La mia pallina. Voglio la mia pallinaaaa! Dov’è la mia pallina? La mia pallinaaaaaa!”
    Dopo mezz’ora di defatigante ricerca, il più coraggioso dei passeggeri s’avvicina sconsolato alla madre: “Niente da fare, signora. Non si trova proprio.”
    Il bimbo sente tutto, guarda la mamma e il messaggero con occhio feroce, poi si rilassa e, infilandosi un dito nel naso, esclama calmo: “Non importa. Vorrà dire che ne faccio un’altra!”.
    (dedicato alla memoria del grande Walter Chiari)

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  4. Non sono daccordo, sul fatto che i padroni dei cani i cuccioli li educhino.
    Spesso i cani fanno quello che vogliono, o comunque hanno slanci di affetto incontrollabili, tipo saltarti addosso. Mi piacciono i cani, ma non sono animali da città, molte specie neanche esisterebbero se fosse per me, ma non credo sia un male. Non condivido la mania di possederne uno, occupare il proprio tempo per occuparsi di un essere che non è me stesso lo trovo innaturale, penso di avere più bisogno di cure io, rispetto ad un cane. Si possiede un cane per ricevere affetto, che evidentemente non si riceve altrimenti, o così si crede.
    Ma in realtà se non hai le pecore, cosa te ne fai di un cane? ti piaccioni gli animali? allevali e nutriti di loro, non allevarli per farli nutrire di te.

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  5. Una volta, al ristorante, mio nipote mi disse “Guarda, zia Stefi, i bambini ideali per te!” Erano due bambini di circa 6-8 anni, seduti composti, che mangiavano e parlavano sottovoce. Stupore! Poi quando mi sono alzata per andar via e sono passata vicino al loro tavolo ho sentito che parlavano tedesco. Ah, ecco!

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  6. Raccontatami da un amico.
    Scena al ristorante, esattamente come quella che hai descritto tu, con due pargoli che mettono a ferro e fuoco il locale, la madre che cinguetta con la suocera e il padre che, nelle pause tra un cazzeggio e l´altro al cellulare, insorge contro i clienti che protestano gridando “Ma insomma! Sono bambini”.
    Alle fine uno dei clienti dice al proprietario “Chissà cosa diventeranno quando saranno grandi”.
    E il proprietario: “Diventeranno come il padre. Politici”

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  7. Aaaaaaaaah! Guardate..io adoro i bambini, ma quando questi sono figli di decerebrati cosmici, vado fuori di testa.
    Giusto ieri ero dal verduraio, quando all’improvviso entra una mamma con due bimbe di circa 3 e 4 anni, con gelato in mano ed urlando: “Io ho il gelaaaaaaaaaaaaaaaaaatoooooo! Io ho il gelaaaaaaaaaaatoooooo”, con la voce più stridula possibile, per circa tre minuti di fila, e vi assicuro che 3 minuti così possono essere eterni. Ma fin qui, passi…son bimbi, che vuoi!
    Se non fosse che, visto il rapporto confidenziale tra la mamma e la proprietaria del negozio, le bimbe si sono sentite in dovere di svuotare tutte le ceste a portata di mano, sparpagliando sul pavimento cipolle e patate che poi qualcun altro comprerà. Questo ovviamente, dopo aver mollato il loro gelaaaaaaaaatoooooo, urlando anche li, inspiegabilmente, perché dopo i tre minuti di starnazzo, non le interessava più.
    Ed in tutto questo, la mamma che diceva lagnosamente:” Biiimbeee, non si faaa!”, ma poi non faceva realmente nulla per farle smettere.
    Ecco, a quel punto, io che amo i bambini, avrei picchiato la madre!
    Quando ero bambina io, mia madre e mio padre mi guardavano e basta, non c’era neanche bisogno di parlare. O smettevo o le prendevo…e non sono cresciuta per niente male, niente traumi o cavolate varie, semplicemente, sono cresciuta educata…
    A volte penso che quando sarò mamma, sarò peggio di un generale dell’esercito! 🙂

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  8. Beh, fatti un giro per le strade di Roma infestade di deizioni canine, e poi saprai dirmi qualcosa sull’educazione. Tu non hai figli, vero?

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  9. Scena: grande ed elegante profumeria del centro. Un ragazzino di 5 o 6 anni afferra una grossa bottiglia di bagnoschiuma, e la lancia contro la fragilissima cassiera, centrandola in pieno. Mamma e papà prendono per mano il ragazzino ed ESCONO. Non una parola di scusa, non un paio di meritatissimi sculaccioni al figlioletto. Se fra una decina d’anni leggerò sul giornale “accoltella i genitori perchè non vogliono comprargli la moto” saprò chi è stato.

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  10. buon primo aprile anche a te Galatea ….
    come ?
    non e’ un pesce ?

    allora ….

    parlo per conoscenza personale, sono il papa’ di due gemelle:

    1 – sia nei bar che in qualsiasi altro posto i gemelli sono visti benissimo, anzi se sei di fretta devi scusarti perche’ non ti fermi a ricevere i complimenti, sembra che due figli non gemelli non siano la stessa cosa, c’e’ qualche cosa che attira in maniera incontrollabile nei confronti dei gemelli. La signora Volpe quindi sbaglia, non so dire perche’ siano malvisti i suoi figli, forse a carnevale li ha vestiti da presidente del consiglio

    2 – non dico che ci debba essere il diritto di aprirsi un varco a colpi di passeggino gemellare, pero’ qui sbagli tu Galatea. Andare a fare la spesa con il passeggino NON e’ una scelta, e’ una necessita’, non sempre c’e’ qualcuno che puo’ tenerti un bambino piccolo, immagina quindi in quanti ti possono tenere due bambini piccoli (con frequenza tanto ripetitiva quanto una spesa per esempio). Non sempre c’e’ un asilo che ti puoi permettere, non sempre i bimbi stanno bene da poter andare all’asilo. Non sempre c’e’ il padre …..
    Ma sempre e’ necessario fare la spesa.

    non li toccate i genitori di gemelli, hanno visto cose che voi umani …

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  11. Non sapete come mi sento MEGLIO dopo aver letto questo post e questi commenti…
    🙂
    Concordo pienamente sui passeggini dal pensiero secondo Galatea.
    Spesso ho chiesto scusa io e ringraziato io a quei poveretti nei locali che educatamente si spostavano per farmi passare col passeggino… e SEMPRE non ho mai tirato a dritto infischiandomene dei piedi delle persone… Per questo in situazioni di pieno, o lascio il passeggino a casa oppure come è accaduto una sera di pienone ho chiesto educatamente il permesso di lasciare il passeggino fuori vicino un locale… Il passeggino era fuori ovviamente ed ho avvisato il gestore del locale ribadendo che nulla aveva di responsabilità nei confronti del passeggino… ma solo se qualcuno, magari vedendo quel passegino vuoto (a volte capita) gli avesse chiesto se un cliente lo aveva dimenticato li… ed al ritorno sono entrata per avvisare che lo portavo via ringraziando…
    Ma ho visto gente urlare e sbruffare se vedeva un cane, anche col padrone seduti fuori ai tavolini… così come ho udito donne sofiste sbruffare nei centri commerciali e dire che puzza vicino gli alimenti per animali… Scatolame (?) fiuto da segugi 🙂 Senza notare che più avanti c’era il concime del giardinaggio dove magari qualche bel e bravo bimbetto ne aveva strappato l’involucro…
    Mi definiscono mamma esagerata spesso, perchè richiamo mio figlio sul comportamento.
    Molte mamme mi dicono che i loro figli sono tranquilli e beati ed una mamma in particolare, me lo stava asserendo nello stesso istante in cui mio figlio mi diceva: mamma ma perchè mi hai rimproverato se tiravo giù le pietre e quei bambini lo possono fare? (quei bambini erano i figli tranquilli e beati della signora…)
    🙂

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  12. posso rispondere a Roberto, io che non sono troppo serio?
    Tra le cose positive degli immigrati c’è che tengono i negozi aperti fino alle 9 di sera (anche alimentari, cioè vendono di tutto, hanno idee confuse), quindi trovi un buco dove fare la spesa e ci puo andare anche il padre, oppure puo badare ai bimbi. Non c’è il padre? beh che sfiga, madre, sola, con bambino, costretta a passare il giorno a fare la spesa portandosi i bimbi (gemelli), e a lavorare facendo il turno di notte, portando con se i gemelli mentre è alla macchina da cucire nella fabbrica cinese … beh, se sei wonder woman, cazzo, vola quando vai a fare la spesa coi gemelli!
    è una scelta per il 99% delle donne che vedi che vanno a fare la spesa con un passeggino gemellare, il restante 1% spesso non hai neanche i soldi per il passeggino e se li tiene in braccio, di solito fanno i barboni, e i figli glieli toglie l’assistenza sociale (per darli a chi, mandarli dove, non so)

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  13. @Daniele

    si si tutto molto divertente
    ma 2 bambini non li tieni in braccio
    o meglio, li tieni in braccio ma poi puoi solo camminare

    guardate e’ molto semplice
    avete degli amici che hanno figli piccoli ?
    ad un paio di loro (separatamente) ditegli che li volete aiutare per una mezza giornata, o giornata intera,
    vi prendete questi bimbetti (per sollevare i vostri amici neogenitori) e cercate di fare quello che fate normalmente tutti i giorni

    ecco poi ne riparliamo

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  14. P.S. concordo col commento di Roberto: io stessa mi emoziono a vedere due gemelli, ed una volta mi sono soffermata a guardarli così tanto e stupirmi di quanto fossero identici… E’ una cosa davvero emozionante!
    un giorno ho visto una signora che ne portava due in braccio al supermercato e l’ho guardata come si guarda una Madonna: un senso di ammirazione indescrivibile, una mamma davvero con due mani e braccia d’oro!
    Uno dei gemelli perse una scarpina e dissi a mio marito, avendola riconosciuta, di andare, scappare dietro quella mamma per restiturla… Con i prezzi che hanno le scarpine per bimbi.
    Condivido anche sulla spesa e confermo che non sempre si ha opportunità di orari e comodità di qualcuno che ti regga il pupo o i pupi… tutto sta nello scegliere il locale giusto dove recarsi per fare la spesa. Non sempre il mercato all’ora di punta è salutare, nemmeno per i bimbi nel passeggino che davvero così in basso e con tutta la calca, considerando anche, non so dalle vostre parti, ma dalle mie accade, che c’è gente che nonostate la calca sta in mezzo con la sigaretta accesa ad altezza di viso di bambino… ed io fumo! Anche se non in casa e non in auto, ma mai mi sognerei e mi sono sognata, anche se sola, di fumare in mezzo ad una calda di gente… e li il problema si sposta sempre su una questione di educazione e rispetto.

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  15. @Roberto …
    è una scelta, ripeto è una scelta, è un morbo troppo diffuso quello di pensare di non avere scelta: non hai scelta, non hai responsabilità, non è colpa tua, non puoi fare altrimenti, tu non c’entri, casomai è gli altri che sbagliano … eccetera, eccetera, eccetera.
    E se qualcuno ti fa presente che è fastidiosa, beh tu hai tutti i diritti, e non ci provi neanche a trovare una soluzione, potresti addirittura trarne dei vantaggi, ma preferisci startene nelle tue convinzioni, ed eventualmente cambi anche discorso …
    Quanto è difficile occuparsi dei figli …. non lo so, ma credo lo è sempre stato.

    Io non dico che devi smettere di andare a fare la spesa con i gemelli perché lo dice Galatea, ma dannazione, per nessun motivo, mai e poi mai devi contraddirmi!

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  16. se mi dite che il carico di essere genitori deve essere dei genitori e basta perche’ sono loro che hanno scelto e non tutti quelli che li incontrano per strada … avete ragione

    figli e grulli chi li ha fatti se li trastulli

    se mi dite che andare a fare la spesa con un passeggino ingombrante e’ una scelta
    vi dico che parlate di qualche cosa che non conoscete

    pensate sia divertente andare a spasso con un treno del genere ?
    (divertente al punto di esser fatto per scelta)
    pensate a cosa e’ necessario fare per attraversare la strada

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  17. ok Roberto, mi hai convinto, preferisco i cani perché puoi giocare a prenderli a schiaffi fino a farti prendere a morsetti e a farti abbagliare contro senza che il padrone si arrabbi … prova a farlo con un bambino: non abbaglierà mai.
    Seriamente, no, chiaramente il carico di essere genitore non deve essere dei soli genitori, però non credo che si parlasse del carico dei figli, ma del carico dei genitori che pensano di essere dei cittadini di serie A.

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  18. non ho mai apprezzato questo porre i bambini e i cani in concorrenza: entrambi son degni di rispetto, anche se ovviamente i bambini hanno il problema d’essere i cuccioli di un animale tendenzialmente cattivo

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  19. sono d’accordo che molti bambini oggi crescono senza che qualcuno gli insegni a rispettare gli altri e condivido la critica di fondo che fa Galatea. Tuttavia mi accodo alla critica sul mercato, se una madre deve fare la spesa non è detto che possa farla senza portarsi i figli. E non venitemi a dire che un genitore dovrebbe regolare gli orari della sua vita non solo in funzione dei figli e del lavoro, ma anche per non dare fastidio agli altri col passeggino.

    Riguardo ai commenti invece mi fa arrabbiare quando si paragonano i bambini ai cani. Sono vegetariano, ho rispetto per gli animali e adoro i cani, ma non si possono offendere i bambini in questo modo. Gli animali non si educano, si addestrano, se da bambino mi avessero dato del cane non ne sarei stato molto felice, credo nemmeno voi. Il paragone è svilente per la nostra stessa umanità.

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  20. Ha ragione Vegetarian. Mettere in rapporto cani e bambini è davvero fuori dal mondo.

    E poi: non ho figli, mi danno fastidio i bambini rompicoglioni e i genitori che non li educano, ma mai mi sognerei di dire che una persona (non donna o uomo, ma una persona) con un bambino in passeggino non dovrebbe andare al mercato perché intralcia la circolazione. Ma vi rendete conto di quello che dite? Ma Galatea dove vive?
    Pensate che tutti abbiano nonni o baby sitter o parenti a disposizione per lasciare i figli e andare a fare la spesa? Ho amiche che si gestiscono figli e lavoro e casa con mariti o senza mariti (di solito anche se ci sono è come non averli) e vi assicuro che i salti mortali sono più semplici.

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  21. Ma non… “sarà la Volpe quando viene l’inverno sarà” che ha cominciato?
    Non credo che si sia fatto un tutt’uno tra cani e bimbi, ma si rispondeva ad un tema, ad un articolo per cui Galatea ne ha prodotto un post…
    E poi… viviamo in un periodo di valori talmente verde che se ci sono persone e ripeto PERSONE che arrivano nel nostro paese scappando da altri dove non avrebbero opportunità di vita ne loro e ne i loro bambini e chissà i loro cani… e qualcuno grida: fora dìi ball, con tanta acclamazione a seguito.
    Prendetevela con loro!
    So che non sarebbe a tema in questo, ma la considerazione di cani e bambini si… e non per mano o bocca di Galatea!
    Date un consiglio alla Volpe allora!
    E date un consiglio a quelle mamme e papà che pensano che siccome hanno figli, e visto che non sono solo loro ad avre figli, che non si sentano santi…
    Solitamente, le mamme che si sentono eroine quando escono con i loro bimbi, sono le mamme part time, quelle che si sentono fortemente messe alla prova quelle due ore in cui magari gli aiuti scarseggiano; quelle mamme che hanno messo a giro nonni, baby sitter, parenti vari per guardare i loro figli, ma bastano due ore che passano da sole che ecco che sentono il bisogno di portare la loro testimonianza ai giornali della condizione delle mamme!
    Le mamme full time, non c’hanno manco il tempo, appunto, di fermarsi a fare o rilasciare interviste… loro hanno il tempo organizzato e sanno di essere in primis responsabili delle loro azioni e delle loro affermazioni!
    Peccato che a nessuno frega nulla se non sono famose…

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  22. Mia madre era una casalinga (al tempo le donne se lo potevano permettere) e noi eravamo tre bambini, che rivedo nell’album di famiglia vestiti da bambini, che prima di uscire passavano una rivista: calze tirate su ben tese, unghie pulite, capelli in ordine, bere un bicchiere d’acqua perchè fuori non si chiede NIENTE, salutare il portiere uscendo, e se toccava il giro di visite domenicale, annoiarsi educatamente per un paio d’ore, rispondendo alle solite domande di adulti vagamente interessati, e fantasticando il resto del tempo.

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  23. Questo post e le riflessioni di Roberto rispecchino assolutamente la mia opinione.
    Mi ricordo quando lavoravoi n un banchetto di dolci (tra cui qualche dolce morbido, ricoperto di glassa di cioccolato). Un bimbo italiano ne ha toccato uno (rompendolo) e quando l’ho fulminato, la mamma l’ha trascinato via, l’ho ripresa da lontano e mi ha risposto che potevo rivenderlo. Non ha risposto quando ho chiesto a chi.
    Un bimbo straniero era incuriosito e il padre non ha fatto in tempo a dirgli di non toccare che il bimbo ormai l’aveva toccato. Il padre ha voluto pagare il dolce e ha fatto un discorsino al figlio. Senza sceneggiate.
    Volevo regalargliene un altro!
    Comunque, spesso vedo in giro genitori che hanno questi gioielli da mostrare. Insomma, diventare genitore è alla moda come comprarsi un cane di razza da esibire in giro. E poi succede ciò che leggo in questo post. Né più né meno.

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  24. @Elena e Vegetarian: Se leggete il post, mi pare sia chiaro che ho detto semplicemente che se una donna va al mercato in una stradina stretta ed ingombrata di gente, magari all’ora di punta, e pretende di muoversi con un passeggino doppio come se fosse l’unica a dover fare la spesa mentre tutti gli altri si devono scansare per farle posto , non si può incavolare se qualcuno le fa notare che si comporta come una cretina. Perché lo è.
    I bambini sono bambini, hanno le loro esigenze. Se li si porta in luoghi affollati in cui si prendono facilmente borsate in testa e spintoni, non ci si deve stupire se diventano nervosi. Se non se ne può fare a meno, almeno i genitori dovrebbero però avere la buona creanza di istruirli prima e seguirli nel mentre, per evitare che, una volta innervositi, facciano danni e disturbino gli altri. E’ una elementare regola di civiltà.
    Quanto poi all’insofferenza ed alla maleducazione nei confronti dei bambini, io ne vedo in giro ben poca, Elena, e vivo esattamente nel mondo che vedi tu. Anche io, in genere, non provo odio nei confronti dei bambini, per quanto insopportabili. Tirerei però il collo a certi genitori cafoni, questo sì.

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  25. mi domando che razza di bambini scassamaroni siate stati a vostra volta…
    perché bambini, in un modo o nell’altro, lo sarete stati di sicuro tutti
    e leggendo certi commenti viene da rimpiangere che alcuni genitori non abbiano optato per un cucciolo

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  26. @Galatea: non ci siamo capite: anch’io non vedo maleducazione e insofferenza nei confronti dei bambini, e la mia frase “Ma vi rendete conto di quello che dite? Ma Galatea dove vive?” è legata alla tua affermazione “Un sano esercizio di buon senso spingerebbe le madri, come han sempre fatto nei secoli passati, ad andare al mercato da sole, lasciando il pupo in asilo, o con il padre” che mi è sembrata un po’ fuori dal mondo.

    Nei secoli passati le cose erano ben diverse: le famiglie non erano composte di tre persone, madre padre e figlio, quando va bene, ma spesso una donna poteva disporre di un esercito di suocere, sorelle, cognate e parentesse varie con cui condividere la cura dei figli.
    Oggi le cose sono ben diverse: le famiglie sono spesso composte di madre, padre per lo più poco presente e figlio, o madre e figlio soli e per una donna che lavora, sola, con figlio, anche fare la spesa, diventa esercizio di suprema organizzazione di tempi e modi tra orari di lavoro, bambini da prendere all’asilo, quando c’è, o a scuola.

    Io personalmente sono circondata da amiche/madri di questo genere e mi rendo conto delle loro difficoltà e di che fatica sia portare a termine una giornata.

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  27. @pio
    http://www.fourthturning.com/
    questo è molto americano, ma in generale no, i bambini non sono sempre gli stessi bambini, ci sono variazioni educative cicliche, è per quello che in molti commenti si dice “quando sarò mamma sarò rigidissima”, e succederà per la maggior parte

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  28. @Elena: per esperienze di amiche con figli, so che, anche se è difficile, non è impossibile riuscire a portare dei bambini in giro senza che combinino malanni. Ma se proprio una si rende conto di non riuscire a gestirli e quelli si comportano come Attila, il buon senso vorrebbe che almeno evitasse di portarli in giro in luoghi inadatti. Hai tre bambini che sono pesti? O riesci ad insegnarli a non esserlo (almeno in pubblico) e allora li porti al mercato, oppure non li porti al mercato (o dal parrucchiere) e ti organizzi in maniera da riuscire a far la spesa da sola. I padri sono poco presenti o non affidabili? si educano anche i padri, caspita: non è che siamo noi donne le uniche ad avere il gene dell’accudimento. Spesso i padri non fanno un caspita perché la moglie è tenacemente convinta che non sappiano fare, non si fida e non delega.
    Io sono stufa di avere a che fare con bambini maleducati che sono delle vere iatture, sistematicamente distruggono intere scansie di negozi, urlano, strillano e i genitori che, appena viene fatto loro un rilievo, dicono: “Eh ma io non riesco ad organizzarmi, loro sono così, che posso fare?”. Se non sai gestirli, ti stanchi, e i bambini diventano degli Unni, evita di metterli al mondo, porca miseria. Hai scelto tu di fare un genitore, devi saperlo che non è come comprare un Cicciobello, uffa.

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  29. La prima cosa che mi è venuta in mente quando ho letto questo post è stata: “Scommetti che qualcuno le dirà che non può capire perché non ha figli?”

    Eh, lo so. Me lo dicono anche a me. Non posso capire perché non ho figli. Però sono una figlia e sì, sono stata anche bambina e a due anni se mi permettevo di arrampicarmi da qualche altra parte che non fosse piantato nel mio giardino, mia madre mi lanciava un’occhiata omicida. Non mi ha mai alzato le mani e non mi ha mai terrorizzata, eppure in giro ero una bastardina bene educata (bastardina perché mio padre ha abbandonato me e mio fratello subito dopo la mia nascita). Quindi no, non sono madre, ma so che si può fare, educare i figli intendo.

    “Eh, ma so’ bambini, giocano”, ti rispondono, come un lascia fare per ogni maleducato comportamento della prole. Poi però, gli stessi nani li vedi a casa loro, come osano alzare un piede sul divano di pelle, la madre o il padre diventano tipo Godzilla e si abbattono sulla prole che non è più “bambini”, ma mandati dal diavolo per rovinare ai genitori la vita.

    Insomma tu devi capirli, loro possono anche non farlo.

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  30. O tutti voi che parlate dell’educazione dei figli,
    pur condividendo tutto questo aspetto, faccio gentilmente quanto fermamente notare che non e’ questo che contestavo alla gentilissima Galatea

    ” Hai tre bambini che sono pesti? O riesci ad insegnarli a non esserlo (almeno in pubblico) e allora li porti al mercato, oppure non li porti al mercato (o dal parrucchiere) e ti organizzi in maniera da riuscire a far la spesa da sola.”

    in queste frasi confermi proprio di non capire quello che si cerca di farti osservare
    spesso e volentieri NON E’ POSSIBILE fare la spesa (e tante altre cose) da soli
    se ci vuoi credere bene (io ho suggerito anche un esperimento)
    altrimenti mi sento autorizzato a pensare che …. fai questi discorsi perche’ non hai figli

    vedi il fatto della scelta non e’ secondario
    nessuno qui avrebbe fatto un discorso del genere per una persona sulla carrozzella
    (i problemi sono gli stessi di una carrozzina per poppanti, un passeggino gemellare e’ ancora piu’ difficile da far passare)
    nessuno si sarebbe permesso con una persona in carrozzella, perche’ la persona NON HA SCELTA
    e per le barriere architettoniche generalmente si parla di paese poco civile, non di paraplegici rompicoglioni

    quindi Galatea fattene una ragione, carrozzine e passeggini hanno piena cittadinanza

    e ci ritorno pure
    “non li porti al mercato (o dal parrucchiere) e ti organizzi in maniera da riuscire a far la spesa da sola.”
    sai cosa mi ricorda questa frase
    il nostro beneamato pdc che suggeriva di trovarsi un secondo lavoro se proprio non si riusciva ad arrivare alla fine del mese

    PS: questo commento partecipa alla giornata del
    “dico quello che penso in maniera diretta senza cercare di essere diplomatico”
    anche perche’ sono stanco ed ho due gemelle da accudire nonostante tante gentili signore siano convinte che la fattispecie di uomini che loro conoscono siano rappresentativi del genere maschile”

    PPS: e pensare che questa mattina mi dicevo “ma guarda Galatea, ci ha fregato tutti con il suo pesce d’aprile”

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  31. @Roberto: o tutti voi che parlate perché accudite gemelli e quindi sapete tutto della vita,
    magari prima di partire lancia in resta sarebbe meglio chiedersi se si è in grado di capire quello che si è letto in un post. Visto che qua non si parla e non si è mai parlato di “bambini” in generale, ma si è parlato di gente che ha bambini insopportabili che rompono le scatole al prossimo e sono maleducati, e di genitori idioti che invece di capire e rendersi conto che il problema sono loro che non sanno educare i figli continuano ad addossare al resto del mondo la colpa, perché il resto del mondo sarebbe pieno di gente cattiva che ce l’ha con chi mette al mondo bambini.
    Caro Roberto, ho diverse amiche con figli, ma siccome li sanno educare, e quindi hanno insegnato loro a comportarsi in pubblico, sono perfettamente in grado di portarseli dietro al mercato e in altri luoghi affollati: li portano, e i bambini e le mamme tornano a casa felici e sorridenti, e pure io, perché accompagnarli in giro è un piacere. Il problema, caro Roberto, sono invece gli altri genitori, quelli che evidentemente non solo non dovrebbero mettere al mondo bambini perché non sono platealmente in grado di gestirli, ma, per quanto mi riguarda, non dovrebbero avere l’autorizzazione neanche a tenere un passerotto, perché nono sono in grado di allevare neanche quello, da tanto sono scemi.
    Questo tipo di genitori qua non solo non dovrebbe portare i figli al mercato, perché non sa controllarli né insegnare ai piccoli a comportarsi in modo decente, ma non dovrebbe proprio metterli al mondo, i figli, perché stai sicuro che combinano altro che disastri rovinando la vita a quei poveri innocenti. E sai perché? perché sono dei deficienti. Parte della loro intrinseca deficienza mentale sta nel pensare che la loro incapacità sia dovuta al fatto “che i bambini sono incontrollabili”, che “loro non possono seguirli bene perché han tanto da fare”, e ogni volta che viene loro contestato qualcosa han sempre una scusa pronta per non assumersi le loro responsabilità, prima fra tutte quella che il mondo non li capisce perché gli altri che li criticano non han figli.
    Quindi, caro il mio Roberto, io non so a che gruppo di genitori appartieni, ma ti assicuro, tesoro mio, che a me i passeggini non danno nessun fastidio, mentre danno mortalmente fastidio i cretini. Compresi quelli che, dopo che hai scritto un post e spiegato e ribattuto nei commenti chiaramente la tua posizione, continuano a non capire una mazza.
    Fattenene una ragione: se i tuoi figli li hai saputi allevare bene, li puoi portare al mercato e tutti li troveranno carini e bene educati, e non si scocceranno affatto per il passeggino bigemmellare. Se si scocciano è perché stai allevando due piccoli barbari, e quelli che ti mandano a remengo non ce l’hanno con i bambini, ce l’hanno con te. E allora prendine una buona volta atto, finiscila di accusare gli altri per le tue incapacità, ed evita almeno di portarli al mercato, così loro non soffrono e il resto del mondo può fare le compere in pace.
    Mi sono spiegata, stavolta, o ti devo fare un disegnino?
    PS. Questo commento non partecipa alla giornata del “dico quello che penso senza cercare di essere diplomatica”, perché quello lo faccio sempre. Partecipa invece all’iniziativa “manda al diavolo chi, dopo una serie di repliche civili, non è proprio in grado di capire quello che gli hai con pazienza spiegato più volte”. Perché ti sembrerà impossibile, ma anche chi non ha figli non ha tutto questo tempo di star dietro ai commentatori del suo blog, specie a quelli che non si sono nemmeno accorti che la prima ad aver detto che un uomo è in grado di occuparsi della prole come una donna sono io, qualche commento sopra.

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  32. l’articolo della volpe mi ha fatto venire le buggere, tanto quanto l’intervista alla suora.non solo perché sono in disaccordo, ma perché era mal concepito e mal scritto. ovviamente quando vedo le mamme coi passeggini le compiango e solidarizzo per lo slalom che devono fare fra le macchine. però aggiungo che altra cretinaggine dell’articolo era l’equiparazione fra la condizione dei bambini e quella drammatica dei disabili, che sono davvero ‘tollerati’, quando va bene.

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  33. Mi scuso per il primo commento tragicamente sgrammaticato, posso giustificarmi con un “Ero di corsa”, e in effetti è vero, ma qualcuno ci crede? 😀

    Comunque volevo fare una precisazione necessaria: anche io mi riferivo a quella mandria di genitori che lasciano i figli comportarsi come scimmie e pretendono che sia il resto dell’universo a piegarsi alle esigenze dei loro delfini.

    Non c’è un’ intolleranza statica verso chi figlia, no, assolutamente, né si dice assolutamente che bisogna lasciare i nani a casa e ripulire la città dalla marmocchianza, ci mancherebbe, ma si pretende – sì, si pretende – del rispetto anche verso chi i figli non li ha e non vuole subire la maleducazione di chi i figli li ha scelti. Non so se mi spiego. 😉

    Si parla di una parte di genitori, non di tutti. 😉

    Troppo spesso ho trovato madri che mi hanno ranzato via il diritto di parola perché non ho figli, mentre loro si permettevano di contestare delle situazioni che non avevano mai provato. L’unica differenza è che loro sono legalizzate a “censurare” le mie idee, io no, perché non ho figli, quindi non posso capire, anche quando ciò che facevano era palesemente sbagliato (tipo farla fare ai loro nanetti sulle macchine a due metri da un bar). Sono questi i genitori che vivono costantemente nella sicurezza di essere arrivati alla massima espressione dell’essere umano solo perché hanno figliato, quindi qualcosa in più di te, ad essere un fastidio per noi e un pericolo per i loro stessi figli! 😉

    Inniettando questa convinzione nei loro delfini fanno sì che questi si comportano, e peggio, si comporteranno come persone irrispettose non solo delle regole sociali, ma anche dell’altrui diritti. Credo che questo sia deprecabile e contestabile anche da chi non ha figli.

    Se lasciassimo perdere, avremmo nuove generazioni che guardano il sole credendolo nato per illuminare la loro somma vita, avremmo futuri adulti che non si fermano allo stop, che entrano e saltano la fila (ecc. ecc.), che hanno rispetto zero e diritti tanti.

    😉

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  34. Questo post è un capolavoro. Neanch’io detesto i bimbi, anzi nonostante so di che parlo per averne cresciuti alcuni perché le mamme erano occupate a litigare coi mariti, mi piacciono.
    E giustamente anch’io come Pikadilly non posso parlare perché mi rinfacciano di non avere figli. Nel senso che dopo tutto quello che ho fatto. magari volevano pure che li partorissi io e facessi l’enplein, chissà.

    Quelle donne che pensano ormai di essere il simbolo della mammità e che portano i loro figli a spasso come estensione del loro ego non le reggo manco io. E dove abito io ne vedo pure tante che puntualmente al supermercato o alla posta si mettono davanti a te con la scusa che c’hanno i bimbi.
    Quando su facebook una mia amica mi rintracciò e la prima cosa che mi scrisse fu “Sono sposata e ho 3 figli”, come se nella vita non contasse altro, ci ho messo 2 giorni per risponderle.
    Io comunque ho tagliato la testa al toro e non ho marito né figli né cani, ho un gatto e ne sono contenta 😉

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  35. Grazie per questo post, Galatea. Ne avevo bisogno.

    Piccola premessa: ieri sera abbiamo dovuto ricoverare d’urgenza la nostra gatta, le hanno riscontrato un problema molto grave e dobbiamo lasciarla ricoverata non ancora per quanti giorni, sotto ossigeno.
    Mentre lei ci guardava con i suoi occhioni e io cercavo di non piangere pensavo alla sig.ra Volpe, che probabilmente avrebbe scosso il capo inorridita di fronte a tanta “umanizzazione” di un animale.
    Ma noi vogliamo bene ai nostri gatti, sono dolcissimi e affettuosi e giocherelloni, se stanno male stiamo male anche noi, e siamo disposti a fare qualsiasi cosa per aiutarli. Cosa c’è di sbagliato in questo? Mi dovrei forse sentire in colpa? Io non credo, penso anche che la sig.ra Volpe abbia scritto un articolo ipocrita, stizzito e anche stupido visto che, a memoria d’uomo, non ho mai visto fuori da un negozio una cartello con la faccia di due bambini e la scritta “noi qui non possiamo entrare”.

    Il suo è un vero e proprio fastidio verso gli animali, e lo ha dimostrato chiaramente alla sera stessa quando, invitata dalla Bignardi a Le invasioni barbariche proprio a seguito del grande scalpore (in senso negativo) che aveva fatto il suo articolo, ha ammesso che lei il cane ai figlio lo comprerebbe proprio solo se loro glielo chiedessero con insistenza. Liberissima, per carità. Ma almeno che non critichi chi ama gli animali. Non è che i bambini sono certo più educati e tranquilli di un gatto o di un cane. Tutto dovrebbe stare nell’intelligenza di genitori e proprietari di animali che dovrebbero riconoscere quando e dove giusto portarli, sia per rispetto verso gli altri, sia e soprattutto per rispetto di animali e bambini che hanno ritmi ed esigenze diverse dalle nostre.

    Scusate lo sfogo.

    Francesca

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  36. @Galatea: dici tante belle cose, che condivido pure, pero’
    “Questo tipo di genitori qua non solo non dovrebbe portare i figli al mercato, ”
    ti devo dare una brutta notizia, anche i cattivi educatori di figli hanno da magna’, quindi al supermercato li incontrerai

    riguardo la comprensione della lingua italiana
    “Un sano esercizio di buon senso spingerebbe le madri, come han sempre fatto nei secoli passati, ad andare al mercato da sole, lasciando il pupo in asilo, o con il padre”
    per me ha un significato non equivocabile,
    e dire che “andare al supermercato con il trenino non e’ una scelta”
    per me rimane una scelta legittima

    riguardo il
    “manda al diavolo chi, dopo una serie di repliche civili, non è proprio in grado di capire quello che gli hai con pazienza spiegato più volte”. ”
    e’ un tuo diritto interagire al livello che preferisci

    ultimo della serie, la mia frase
    ” nonostante tante gentili signore siano convinte che la fattispecie di uomini che loro conoscono siano rappresentativi del genere maschile””
    era riferita al commento di Elena
    “Ho amiche che si gestiscono figli e lavoro e casa con mariti o senza mariti (di solito anche se ci sono è come non averli) ”
    mi viene da pensare che,
    se tu vivessi i commenti in cui ti si fanno osservazioni un po meno come attacchi alla tua persona, forse te ne saresti accorta

    nell’augurarti un sereno proseguimento ti assicuro che non ti disturbero’ piu’
    (questo e’ sembrato ai miei occhi il mio intervento, un disturbo)
    vado, come elegantemente suggerito, al diavolo

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  37. @Roberto: oltre che condividere tutto quello che dici fino all’ultimo commento, mi scuso per la frase incriminata. Hai ragione, la mia frase era infelice.
    Io, per prima odio le generalizzazioni, e chi estende a verità indiscutibile e universale quello che accade nel suo giardino (e delle sue erbette fa’ dei fasci, per intendersi).
    In effetti conosco anche uomini e mariti molto presenti con figli e compagne.
    Devi però ammettere che se facessimo un sondaggio, e anzi ce ne sono già tanti sull’argomento, risulterebbe che la cura dei figli di solito ricade in grande percentuale sulla donna. E non dire che non è vero!:)

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  38. Il fatto è che bisogna contestualizzare. La signora vive a Milano (Via San Marco) immagino, città in cui oltre il 50% deinuclei familiari è formato da single. Gli altri che non sono single sono vedovi/e o persone che pur coniugate non hanno figli (per scelta o per necessità), dunque si spiega il fastidio che la signora dell’articolo percepisce intorno a sé e nei locali. Quanto al padre delle due gemelle che dice che fare la spesa è una necessità mentre non sempre si trova l’asilo o qualcuno che cura le bimbe, non so. Chi fa il genitore deve organizzarsi, io che insegno se non trovo nessuno per le mie tre bambine cosa faccio, le porto in classe con me ? Il preside non me lo permetterebbe, e avrebbe ragione, anche se la mia ragione di padre esiste, ma non sarebbe ragionevole.

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  39. @Roberto: I cattivi educatori di figli avran da magnà, ma non possono lamentarsi se, vista l’inciviltà dei loro pargoli, sono poi bersaglio di sbuffi da parte degli altri che vanno al mercato (che magari han a loro volta figli, ma educati), Riguardo alla comprensione della lingua italiana, ti faccio presente che la frase che stai citando dall’inizio viene subito dopo un periodo in cui si spiega che io non ce l’ho con i figli o con tutte le mamme, ma solo con le fastidiose cretine che si trascinano dietro figli che non provano nemmeno a tenere a bada, convinte che il loro “essere mamme” consenta loro qualsiasi cosa, anche rompere le scatole al prossimo senza un minimo di creanza.
    Visto che questa cosa ti è stata più volte chiarita, ma tu non capisci o fai finta di non capire per portare avanti una tua polemica basata sul nulla, io non prendo la cosa come un attacco personale, ma mi riservo il sacrosanto diritto di averne le scatole strapiene e risponderti di conseguenza. Stai bene e arrivederci.

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  40. Io quando vedo:
    1) i cani in inverno con il cappottino tenuti in braccio dal padrone se no poverini si bagnano le zampette
    2) i cani che nei parchi pubblici – dove giocano i bambini – scorrazzano facendo i propri bisogni in piena libertà (addirittura ho visto padroni che facevano salire il loro cane sullo scivolo, senza rendersi minimamente conto dei problemi di igiene e dello schifo)
    3) i cani sulla spiaggia, i cani in biblioteca, i cani tenuti dentro la borsetta, i cani ormai DOVUNQUE
    Quando vedo queste cose penso che il mondo sia definitivamente impazzito.
    Amare gli animali va bene, ma non si può mettere sullo stesso piano la responsabilità di educare un cane con quella di educare un figlio. Fare i genitori è un impegno rischioso e difficilissimo, avere un cane è una frivolezza.

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  41. @Fenoglio: io non ho bambini e non ho cani. Pretendo che chi li ha insegni loro a non darmi fastidio. Su cosa sia più frivolo o più moralmente elevato allevare non mi pronuncio perché, sinceramente, non mi interessa: ognuno allevi ciò che gli piace di più.

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  42. @Galatea: io credo che un minimo dovrebbe interessarti, come a tutti. Pensa che bella società futura stiamo preparando, niente più bambini-adolescenti-giovani, ma solo un mare di pensionati con tanti amichetti a quattro zampe per alleviare le lunghe ore di solitudine. Quando siamo infastiditi da un bambino rompicoglioni dovremmo pensare che è pur sempre un bambino, cioè il futuro dell’umanità; invece un cane, educato o maleducato che sia, è alla fin fine soltanto un cane.

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  43. @Fenoglio: scusa ma non è fastidioso proprio il pensare che sia il futuro dell’umanità? infondo di chi fa quello che dici per il proprio cane potresti fregartene, ma quel bambino sarà chi lavorerà e amministrerà il paese quando sarai vecchio … ah no, scusa, siamo in Italia …

    E comunque sia non siamo tenuti a pensare tutti al futuro, io cerco di avere un buon rapporto con la morte (la mia) e cerco di crescere per imparare ad accettarla, ma siamo tenuti a rispettare gli altri nel presente. E scusa questa argomentazione è parecchio fastidiosa: quando siamo infastiditi da un bambino, dovremmo avere il diritto di schiaffeggiare i genitori. Qualcuno questa fastidiosa responsabilità di educarli se la prende o facciamo all’italiana in tutto e per tutto? non è mai colpa di nessuno?

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  44. @Francesca: nel mondo dove è cresciuto mio padre gli animali si uccidevano per mangiarli, e nessun animale veniva ucciso per il gusto di farlo, tranne che dai bambini per sfogare la loro vena di onnipotenza e di controllo, se un familiare si ammalava si chiedeva aiuto al dottore, se guariva bene, altrimenti si accettava la morte del familiare senza pretendere la testa del dottore che aveva cercato di aiutarlo.

    Oggi no, oggi il delirio di onnipotenza non si perde con la maturità, oggi si pensa che se un animale sta male si deve sacrificare le risorse e il tempo per farlo guarire (senza accettare che eventualmente non vivrà per sempre, qualunque cosa tu faccia), oggi si pensa che se un familiare ha un problema di salute, deve esserci una soluzione, ci si informa su internet, se il medico non trova una cura o sbaglia la diagnosi, non è un errore, è un omicidio.

    Riguardo al gatto, sono contro l’accanimento terapeutico, anche sugli animali, anche se non hanno espresso il consenso.

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  45. @Daniele

    Non potrei essere più d’accordo in merito all’accanimento terapeutico. Ma non alla soppressione come via di comodo!
    Se c’è modo di curare un animale (e un umano) garantendogli comunque un buono standard di qualità della vita, non vedo perché non farlo.
    Personalmente mi girerebbero parecchio se sapessi che mio marito preferisce sopprimermi invece che farmi togliere l’appendicite! 😉

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  46. @Daniele:
    “scusa ma non è fastidioso proprio il pensare che sia il futuro dell’umanità?”
    ma non è mica detto che un bambino insopportabile sarà un adulto pessimo, cioè magari Hitler era un bambino buonissimo, per quel che ne sappiamo.

    “non siamo tenuti a pensare tutti al futuro”
    Non 24 ore su 24, ma un pochetto sì, tutti. Ci sono tanti modi per contribuire alla sopravvivenza dell’umanità: fare la raccolta differenziata, usare le fonti di energia alternative, far sì che i libri che vale la pena di leggere continuno ad essere letti… e fare figli. Accudire un cane viene molto, ma molto dopo.

    “siamo tenuti a rispettare gli altri nel presente”
    Non c’è dubbio: in un modo perfetto tutti dovrebbero rispettare tutti. Tuttavia, se devo esercitare la virtù della pazienza, preferisco farlo nei confronti di un bambino terribile, pensando che crescerà e – si spera – diventerà un adulto accettabile (in fondo bambini lo siamo stati tutti e non credo tutti sempre irreprensibili), piuttosto che nei confronti di un cane, specialmente se ha un padrone scemo che lo tratta come un bambino (viziato).

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  47. @Fenoglio:
    se io porto a spasso un mio nipote che è educato male e pensa che tutto gli è dovuto, mi mette in imbarazzo, mi fa incazzare, e posso pure provare a esercitare la virtù della pazienza, ma poi a quel bimbo in futuro eviterò di badarci. Ed ecco che i genitori non trovano nessuno a cui lasciare il proprio bimbo, e non hanno più scelta.

    D’altra parte, se avessi una bancarella di giocattoli, non mi piacerebbe affatto che tutti i bimbi che passano toccano e giocano con cose che non comprano, potrebbero pure romperle, allora facciamo tutti come c@..o ci pare e non ci si pensa più.

    Poi mettiamo che in futuro un delinquente diventi premio nobel, non merita l’arresto per i reati che ha commesso oggi? Un pessimo bambino è un pessimo bambino e insopportabile oggi.

    Poi ci sono ottimi bambini che comunque a volte sbagliano, ma non diciamo che “non vanno ripresi perché bisogna esercitare la pazienza”, perché pensare al futuro non è solo fare i figli ma educarli.

    (uso il virgolettato per chiarire il senso, non ti sto citando)

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  48. Bè io adoro i bambini e non ho molta simpatia per i cani, visti gli slalom fra le cacche di cane che si è costretti a fare su certe strade. Se certi bambini sono indisciplinati, la colpa è dei genitori-

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  49. E’ verissimo! la maggior parte delle mamme con passeggini crede di avere automaticamente il diritto di transitare facendo spostare tutti gli altri pedoni . Quando si trovano su autobus pieni di gente,secondo queste benefattrici della società, tutti dovrebbero scomparire per lasciare a loro e ai loro pargoli tutto lo spazio necessario.
    Quando passeggio con il mio cane mi tengo rigorosamente da un lato della strada e mi fermo per lasciar passare gli altri nel caso il marciapiede non sia sufficientemente largo.
    A differenza delle persone comuni le mamme con prole non ringraziano mai,dando per scontato il loro diritto di precedenza.

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  50. un inchino virtuale e tutto il mio rispetto all’autrice di questo articolo , scusa chiamarlo articolo è alquanto riduttivo, questo è un capolavoro. Condivido ogni cosa che hai scritto, mi hai letteralmente rubato le parole di bocca (mi leggi nel pensiero??)
    ciao e complimenti ancora, sei un mito.

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  51. Francamente in un mondo sovrappopolato mi sembra più una buona idea prendere un cane o un gatto piuttosto che figliare, infatti ho fatto questa scelta e ne sono contenta. Ho optato per i gatti, vivendo in città, e l’articolo di Maria Volpe è semplicemente delirante, fa emergere l’Erode in me.
    Non se ne può più di queste madri, praticamente tutte italiane, con i suv camuffati da passeggini, che impongono a tutti i loro marmocchi odiosi e la loro arroganza.
    Piuttosto: qualcuno mi spiega come mai i figli degli immigrati sono in generale più educati dei nostri mocciosi?
    Maria Volpe farebbe meglio a curarsi la depressione post partum (ma lo sa questa scribacchina che ha sentito il bisogno di mettere al mondo due fabbrichette di cacca le difficoltà che incontrano le persone che hanno cani e gatti? e riguardo la suora, si scandalizzi per qualcosa di meglio, chessò preti pedofili, mafia, traffico di armi…), e chi ha appoggiato il suo pensiero rifletta a quanto avrebbero fatto meglio i genitori di Doretta Graneris, Pietro Maso, Erika e Omar a prendersi un cane o un gatto anziché procreare. E anche quelli di Hitler e Pinochet.

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  52. Dio mio, ma in che brutti posti vivete?
    Io tutte queste madri maleducate, arroganti ed egocentriche, dico la verità, non le ho mai viste. Sarà forse che vivo in una piccola città, dove la gente quando si incontra per strada si sorride e si saluta, e dare la precedenza ad una carrozzina è un atto assolutamente scontato, arrivi o no il ringraziamento.
    Comunque non era questo il punto della discussione, perché maleducati ce ne sono e ce ne saranno sempre in tutte le categorie di persone, madri padri single o cinofili che siano; la cosa secondo me profondamente sbagliata è il mettere sullo stesso piano cani e bambini, dire “questi o quelli per me pari sono, basta che non diano fastidio a me”. Di fronte a questo tipo di raginamento provo lo stesso fastidio che provo nei confronti di quelle persone (e ce ne sono!!!) che si commuovono per il cagnolino maltrattato mostrato in tv e non battono ciglio di fronte ai 200 disperati che sono morti sul barcone per Lampedusa. (Mi scuso per il paragone un po’ forte, spero di non avere offeso nessuno; era per farmi capire. Ed ora mi taccio.)

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  53. Non ce l’ho fatta a leggere tutti i commenti, scusatemi perciò se dirò cose già dette: concordo e dissento, perciò dico solo due cose e taccio.

    1° I bambini vanno bene se hanno spazio e modo di muoversi senza interagire troppo con chi sta intorno. Quando ci siamo evoluti eravamo molti di meno, adesso siamo in troppi sia per quanto riguarda il numero dei cani che quello dei passeggini in un ambiente urbano dove non c’è nemmeno posto per le auto delle mamme. I Suv.

    2° I Bambini, le mamme, dovrebbero tenerseli al collo come saggiamente usavano fare le squaw. In una sorta di marsupio.

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