I Romani erano gay

Meno male che Roberto de Mattei ha finalmente chiarito il mistero. Recuperando a Radio Maria un oscuro passo di Salviano di Marsiglia (storico cristiano tardoantico che, sulla falsariga del ben più quotato Orosio e di infiniti altri, andava a ricercare nei vizi dei pagani il motivo per cui l’impero era crollato), il vicepresidente del CNR ha stabilito che la fine di Roma è dovuta al fatto che c’erano troppi gay.

In effetti, ammettiamolo, è una lettura finalmente razionale delle invasioni barbariche, che divengono così ben più comprensibili che con la solita storiella delle orde di disperati che premono ed irrompono nel territorio dell’Impero.

Le invasioni barbariche non furono nemmeno invasioni: furono i Romani gay alle frontiere che fecero entrare i Barbari, non parendogli vero di poter aprire le porte a tanti e siffatti maschioni.

9 Comments

  1. Che poi, diciamolo senza paura, pure quei biondoni del Nord non erano niente male.
    Altro che quei quattro peracottari dell’Urbe.

    Si chiama STILE!

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  2. Ammettiamolo, i guerrieri nordici erano soliti dormire sopra le loro cavalcature, passavano ore e ore a cavallo, ma sai che cosce gli venivano fuori?

    Di marmo!

    Non è stile, è giusto merito di doti fisiche acquisite, ti vedi l’omone un poco rude che ti si avvicina al galoppo, poco importa se brandisce una spada, sinceramente avrei avuto difficoltà anche io a resistergli, figurati i romani viziosi.

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  3. Ciao ho trovato il tuo blog cercando chi aveva affrontato l’argomento, visto che ne ho scritto anch’io.
    Che dire… Chissà quale sarà la prossima perla di De Mattei…

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  4. quindi anche lo stato del vaticano verrà depredato dai barbari per pagare la colpa d’ aver nascosto per anni i pedofili in tenuta da messa domenicale? e sarà de mattei a vendere i biglietti per assistere all’ evento?
    ma poi… il dio cristiano non si differenziava da quello ebraico, notoriamente vendicativo, proprio perchè tendeva a perdonare tutti? sto de mattei m’ ha proprio confuso le idee…

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  5. Anche il temporale, ogni tanto, fa sentire la sua voce. Ma chi l’ascolta più? Tanto sappiamo che passerà. De Mattei ha il diritto di esprimere le sue opinioni. Ma chi l’ascolta più? Tanto sappiamo che passerà.

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