Lumen Fidei

Dopo aver ascoltato diversi telegiornali in cui il titolo della nuova enciclica dei due Papi viene letto dal giornalista convintamente, come direbbe Cetto la Qualunque, “lumen fidèi , pur avendo il giornalista medesimo dipinta in faccia l’espressione pia di chi passa le giornate estive alle novene in parrocchia, ho cercato di immaginare quale fosse il modo più comprensibile per far capire loro che si deve accentare fìdei.
Inutile cercare di ricordare che la e di fidei , trattandosi di un genitivo della quinta declinazione, è breve, quindi non può in latino sopportare l’accento, anche perché a naso metà di quei giornalisti latino non lo ha fatto mai (visto l’italiano che usano nei loro servizi, di alcuni sospetto che non abbiano terminato nemmeno una quinta elementare, probabilmente perché troppo occupati a seguire le novene in parrocchia). Quindi penso che userò un argomento adatto alla loro levatura e comprensibile per le loro menti: ragazzi, ogni volta che pronunciate fidèi in Paradiso un angioletto si suicida.

24 Comments

  1. Quinta declicnazione? Io sono arrivato solo alla terza. Poi ho fatto ingegneria. E anche lì ho dubbi: ingegno o engine?

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  2. Anch’io ieri sera, ascoltando il tg, ho notato questa singolare attitudine accentuativa. Mi sono detta: sarà stato un lapsus, un errore banale (anche perché mi sembra che la pronuncia corretta venga piuttosto naturale, ma vabbé); quando la gaffe si è ripetuta una, due, tre volte, allora ho capito che i giornalisti improvvisavano alla grande. Al di là della declinazione, una vocale che preceda un’altra vocale non va mai accentata (con pochissime eccezioni), quindi è ovvio che i giornalisti non conoscono neanche le basi del Latino, così come spesso dimostrano di non avere la cognizione dei fondamenti dello stesso Italiano! Ma, per carità, non è d’obbligo conoscere una lingua “morta” (anche se averne una minima padronanza avrebbe la sua utilità ad alti livelli di comunicazione), il fatto è che, in mancanza di tali competenze, ci sono due valide alternative allo svarione: 1) Pronunciare il titolo in Italiano; 2) Documentarsi sulla pronuncia prima di improvvisarsi latinisti…d’altronde di classicisti che sarebbero lieti di poter prestare una simile consulenza pur di salvaguardare la correttezza ne troverebbero a centinaia (mi ci metto pure io). Perdona il mio dilungarmi, ma è raro che io trovi da convidivere simili conversazioni, così tendo a farmi prendere la mano! 🙂

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  3. Nonostante il latino dei papi e degli alti studiosi, in genere c’è sempre stato sospetto da parte della chiesa «militante» nei confronti degli studi classici, perchè sempre sospettati di una nostalgia paganeggiante; anche la preferenza del latino rispetto al greco non è irrilevante, giacchè il greco è senza dubbio ancor meno «compromesso» col cristianesimo; ricordo la biografia di un mio amico, il quale aveva fatto il ginnasio presso i salesiani e poi il triennio liceale presso un liceo statale, ebbene costui racconta di come i grecisti del liceo statale (era il 1951, quindi al liceo si studiava davvero) non avessero in simpatia l’impostazione di chi proveniva dalla scuola confessionale. Per ultimo aggiungerei l’opinione del sacrestano della parrocchia qua vicina, che un giorno di disse, del parroco: «bravo ragazzo, prete buono e attivo, ma purtroppo è un ragioniere, come si fa ad avere un prete che non sa il latino?»

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  4. Che il giornalista non sappia il latino ci può stare, per quanto la Fède in italiano abbia mantenuto lo stesso accento della sorella latina – voglio dire, non è che serva un dottorato in filologia latina dopo una doppia laurea in latino classico e medievale per arrivarci. Ma sono sicura che dal Vaticano la notizia è stata trasmessa con l’accento giusto, perchè LAGGIU’ il latino lo sanno, e bene. E allora, limitarsi ad ascoltare gli altri? E possibile che IN TUTTA LA REDAZIONE non ci fosse 1 singolo cane che avesse fatto un anno o due di liceo?

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  5. ….e quando ai tempi del Presidente della Repubblica Oscar luigi Scalfaro predicava e raccomandava nei dibattiti politici in TV la cosiddetta Par Condicio per tutti i partiti ?
    Non passava giorno che i i giornalisti ( o pseudo tali ) la definissero all’inglese : per condiscio !
    Non confondiamo però gli speaker che leggono le notizie nei telegiornali con i giornalisti di professione , quelli VERI !
    Al massimo lo speaker è un ragioniere che ha preso scienze della comunicazione triennale all’Università ed è un raccomandato. Questo poverino legge testi preparati da una redazione più ignorante di lui . Uno dei tanti sfasci della politica nella scuola ! E che dire della DE Filippi laureata in sociologia ? La psicologia dei poveri e raccomandati ! Al massimo può presentare le disavventure di tronisti e ballerini !

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  6. @–>Max

    Cosa c’entra la De Filippi con i giornalisti raccomandati della Rai?
    La De Filippi, la sua celebrità, se l’è conquistata col sudore delle mutande, accettando di sacrificare la propria esistenza a fianco di quel mucchio informe di grasso, escrementi, sangue, peli, sperma e muco che risponde al nome di Maurizio Costanzo.
    Del resto, se ci sono donne che accettano di fare la vita da monache di clausura in nome di qualcosa che esiste solo nel loro immaginario, ben ce ne possono stare altre che fanno rinunce altrettanto avvilenti pur di raggiungere il successo.
    I giornalisti Rai, invece, sono lì in quanto e solo perché “figli di”, “nipoti di”, “amici di”. E’ stato appurato che, il 90% di quelli che lavorano nella TV di Stato, sono legati da un rapporto di parentela stretta con un personaggio famoso.
    Così, mentre una buona parte degli italiani ha perso qualsiasi certezza del proprio futuro e tanti fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, questi privilegiati appartenenti alla casta se ne stanno belli tranquilli al loro posto, succhiando il nostro sangue e vivendo alle spalle di tutti noi con stipendi tanto favolosi quanto sproporzionati rispetto a ciò che fanno e sanno fare.
    Ma cosa aspettiamo a mandarli a casa tutti a calci nelle parti basse?

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  7. ….ok, ok , non c’entra molto ma la adittavo come raccomandata appunto come i tanti pellegrini che vagano per la Rai ! Ma già che c’entra di sguiscio nel discorso scopro con sommo orrore di possedere informazioni sbagliate sul suo conto ! Diplomata al classico e laureata ingiurisprudenza con 110 e lode voleva fare carriera come magistrato. L’incontro col solerte Costanzo ha salvato le aule dei tribunali distogliendola da tale insano proposito e convogliandola ,come dice lector previo chissà quali tipi di ambigui ringraziamenti , presso gli studi di Mediaset.
    Forse quella li’ non era affatto poi così preparata per vincere concorsi nella magistratura ed era destinata a fallire ! Ma un salvatore che capisce il tuo talento, se ci sai fare , si trova sempre ! In compenso ho sentito con le mie orcchie certi svarioni da Mentana da far accapponare la pelle.

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  8. Come al solito tu guardi la luna invece del dito che la indica. Quando le Gelmini avranno finito, nessuno più conoscerà il latino, e l’unica quinta di cui si parlerà sarà quella della Minetti.

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  9. Che la luce della ragione, non si pretende della fede, ci illumini tutti, cosa caspita c’entrano la De Filippi e le suore di clausura con l’ignoranza dei giornalisti?
    Va bene che sproloquiare sulla vita privata di donne fa sentire tanto ganzi, va bene che fa caldo e siamo tutti metaforicamente sotto l’ombrellone, va bene che in questi anni è molto in essere volgari a titolo gratuito e senza costrutto, ma insomma…

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  10. @ildiariodimurusaki: in effetti non ho capito manco io perché se un giornalista ignorante del tg sbaglia un accento max cominci ad insultare a caso la De Filippi. Ma del resto spesso i ragionamenti di max sono piuttosto incomprensibili: non ha mai dimostrato una gran capacità di rimanere sull’argomento proposto quando commenta. Del resto mi par di capire che poi esalti Grillo, quindi tutto si spiega, alla fine.

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  11. ….il latino , il greco, il buon italiano , filosofia ed altro , insomma il Classico in genere sono sempre stati vituperati da certi politici che adittavano tali materie come roba da ricchi e quindi da fascisti aristocratici, tant’è che anni addietro la Bindi ministro di della pubblica istruzione tentò dapprima di eliminare la storia di Grecia e di Roma dal biennio delle superiori perchè ritenute inutili , poi altri professoroni subentrati a lei tentarono di abolire il liceo Classico perchè fonte di cultura ormai obsoleta , forse era ministro dell’istruzione il Prof. De Mauro , nei governi Prodi-D’Alema.
    Lo sfascio era gia cominciato a fine anni ’90 co’ sta bella gente ! Ora se abbiamo giornalisti ignoranti e speakers ancora peggiori sappiamo chi ringraziare ! Prima c’è stato il sei politico del mitico ’68 poi lo schifo degli anni ’78-’79 quando si facevano occupazioni e autogestioni . I risultati adesso si vedono : Gad Lerner, Mentana, ed altri soggetti notissimi dei telegiornali o salotti politici erano colleghi di Lotta Continua e facevano i rivoluzionari nei collettivi politici. Le notizie che devono essere lette al notiziario passavano per le mani di questi ! Ora ci sono degni successori di quest’ultimi che i licei e le lauree se li sono comprati , più tutti i raccomandati figli e nipoti di personaggi che contano . Forse ormai la cultura ( quella vera ) è poco considerata dato che stiamo andando verso una società multi etnica e multiculturale e che quindi italiano, latino, greco serviranno a ben poco. Oggi l’unico italiano che si sente parlare in quasi tutta Roma è solo quello mal biascicato da romeni,albanesi cinesi, africani, arabi, indiani,filippini ,ispanici etc. etc. e quindi a che servirebbe più l’Italiano o il Latino in mezzo ad una babele di lingue e dialetti che hanno ibridato e snaturato la nostra Lingua e la nostra cultura Rinascimentale ? Quindi il linguaggio maccheronico dei nostri telegiornali è più che sufficiente per il nuovo popolo meticcio che si stà formando. Pensate che i sempre più numerosi arabi e cinesi abbiano qualche interesse a frequentare le nostre scuole per imparare materie classiche di radici greco-latine ? Nelle elementari pian piano elimineranno materie che possono creare difficoltà ai piccoli ospiti stranieri per inserirne di più confacenti a loro, fichissimo ! Già hanno eliminato Natale e Presepi imponendo nelle mense cibi etnici, poi ci sarà il colpo di grazia europeo che imporrà nozioni di lingue afro-arabo-cinesi vedrete ! E visto che gli arabi in genere vogliono islamizzare l’Italia e trasformare il Vaticano in moschea come da antiche profezie e programmi ci stiamo pure a preoccupare se la parola Fidei viene letta male ? Tra pochi anni non ci saranno più ne’ Papi, ne’ cattolici, ne’ latino o italiano corretti ! Ci stanno pian piano preparando ad un altro futuro , un nuovo medioevo ancora più barbaro e tetro di quello passato ! E i risultati già si cominciano a vedere ! Sveglia !

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  12. @max: tesoro, fai un favore: quando cominci a postare deliri razzisti in difesa della cultura italica ed Occidentale, almeno impara a scrivere sta senza accento. Altrimenti sei ancora più ridicolo. Ciao.

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  13. …mannaggia ‘sti accenti ! Mi fregano sempre hai ragione ! Ma non sono razzista perchè ormai a Roma sono tutti stranieri e quindi abbiamo fatto amicizia.
    Inoltre nell’ ospedale dove lavoro i pazienti sono essenzialmente multi etnici e quindi comunichi e solidarizzi tranquillamente con loro . Il razzismo non c’entra, credimi !
    Sono solo realista e un attento osservatore di come cambiano i tempi e i costumi e tutto quello che ho raccontato corrisponde a fatti che stanno accadendo ogni giorno.
    Non ti lamentare però se sbagliano pronuncia nei telegiornali perchè il processo in atto è quello che sta portando a completa ,lenta, dissoluzione la lingua e la cultura italiana. La grammatica infatti fra poco non avrà più un gran senso. Si comunicherà con verbi e parole strettamente essenziali e non necessariamente coordinati da consecutio o altre sofisticherie linguistiche. Il sottoscritto per comunicare con gli stranieri a migliaia deve per forza usare un linguaggio misero e semplificato al massimo altrimenti non riusciamo a comunicare ! Se poi l’educazione media dei giovani oggi riguarda il pallone e la discoteca cosa vuoi cavare di buono dagli italiani ?

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  14. @–>Galatea

    Forse, più che a Max, credo che la signora Takako si riferisse al mio intervento, almeno se mi riesce ancora di fare uno straccio d’esegesi dei poveri rispetto a un periodo.
    Le avrò involontariamente (neanche tanto) “clastato” qualche icona.
    Absit iniura verbis, che nel Giappone dell’XI secolo ci fossero già le fan di “Uomini e donne”?

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  15. @–>Max

    Prima o poi, parleremo tutti il linguaggio babelico di Salvatore, ne “Il nome della rosa”.
    Che c’è di male?
    La lingua è una cosa viva, dinamica, adattabile come gli organismi che popolano la biosfera. Non era forse il sogno di Zamenhof, quello di creare un idioma comune a tutti gli uomini, formato dalla “summa” di tutte le lingue?
    L’Ur-linguaggio, la mitica madre di tutte le parlate, non è forse il Sacro Graal della moderna semiologia?
    Il mio unico rammarico è l’essere ben conscio che, chi li vive in prima persona, non è mai in grado di accorgersi dei grandi mutamenti in atto.
    Questa semplice regola vale per noi, così come valeva nel periodo del crollo dell’Impero d’Occidente o della scoperta delle Americhe.
    Un mutamento epocale di portata planetaria ci permea in ogni dove e noi non ce ne rendiamo neppure conto.
    Poi, però, penso alla nota metafora della rana cinese e mi accorgo che è la stessa cosa.

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  16. Un solo verso di Eschilo vale di più d’una tonnellata di carta imbrattata con Dan Brown.

    Ma, e su questo hai ragione caro Lector, la lingua è in continua evoluzione, e questo è inevitabile e fecondo vivere della magia del linguaggio umano. Però conoscere il sapere classico non è conoscere il passato, è conoscere meglio l’uomo, al di là ed oltre le contingenze della storia.

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  17. …quindi a scuola per anni ci hanno fatto fare un c…tanto sui libri di grammatica e letteratura per niente ! Abbiamo perso tempo. Sarà bene d’ora in poi dire ai ragazzi in aula che quello cha stanno imparando è roba cha lascia il tempo che trova e che tutto è relativo, anche la lingua e la grammatica , tanto nei prossimi anni saranno stravolte da neologismi e barbarismi di vari provenienza etnica.
    Perchè allora scandalizzarsi della lettura errata della parola latina FIDEI in TV , vuol dire che siamo già entrati nell’era della nuova Babele e che quindi dobbiamo adeguarci ! Tutto và come deve andare nell’evoluzione di un popolo. Giusto !
    Piuttosto a Lector dico che il Nome della Rosa è il libro più bello che abbia mai letto perchè è un capolavoro di italiano, compreso quel linguaggio simil-medievale che lo rende anche poetico per certi aspetti; e lo imporrei a scuola come testo di lettura accanto ai Promessi sposi . In quanto al linguaggio babelico del pretonzolo Salvatore con quel “penitenziagite” della sua setta è tutto vero ma guarda caso non ha attecchito nella cultura italica la quale invece ha prodotto piuttosto il linguaggio di Dante, Boccaccio o dei poeti siciliani a quel tempo ! Un motivo per tale deriva ( o piuttosto evoluzione raffinata linguistica ) ci sarà stato ! Evitiamo dunque di proporre nei licei Leopardi, Manzoni o Svevo o Pirandello tanto che gliene frega alle nuove generazioni ! E già che ci siamo spegnamo veramente del tutto Greco, Latino, magari lo studio del Sanscrito da cui derivano e la filosofia con la storia; spegnamo del tutto i cervelli delle prossime generazioni , così belli ignoranti e cafoni potranno essere portati all’ammasso dai Monti e dai Letta che ne faranno schiavi nei call-center o disoccupati cronici . Buoni solo per ammazzarsi negli stadi. Del resto Roma docet : panem et circenses ! Anzi fra un po’ neanche il panem !

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  18. @–>Diego

    Quel che dici è ovvio, tanto risulta condivisibile.
    Intendevo solo dissipare le paure di Max per il nuovo che avanza: come un bimbo che voglia fermare il mare costruendo con paletta e secchiello un muretto di sabbia.
    Bisogna apprendere dalle canne di estuario, che hanno imparato a piegarsi secondo il volgere della marea, assecondandone il corso.

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  19. @–>Diego

    P.S. La transizione spontanea di termini da una lingua a un’altra, è uno degli aspetti più belli e vivi del parlare. Ci sono vocaboli che risultano intraducibili e che solo nella locuzione originaria rendono il significante in tutta la sua forza espressiva. Il primo banale esempio che mi sovviene, è la parola portoghese “saudade”, che non può essere in alcun modo resa in italiano con il sostantivo “nostalgia”; tant’è che la ritroviamo sempre più spesso “intradotta” nel nostro parlato quotidiano.
    Del resto, fu il Fascismo a ergersi a difensore della purezza della lingua (per nostra fortuna, ahimè, in maniera assai meno trucida di quella della razza), punendo i neologismi di fonte estera e proponendo spesso locuzioni “improponibili” in loro vece.
    Sulla corretta pronuncia latina, un’unica chiosa: per anni mi fu detto che la t, in molte parole latine, doveva essere pronunciata come “z”; poi, leggo da qualche parte che forse no, forse i latini pronunciavano la “t” proprio come la pronunciamo noi e apprendo invece che il nome Silla dev’essere pronunciato “Sciulla” e tante altre belle cose.
    Magari i giornalisti Rai avranno udito la loro pronuncia della parola “fidei” da qualche documentario dell’epoca (romana), sperso tra le teche dell’Istituto Luce.

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  20. Be’ max, effettivamente se tu, che ti vanti di avere tanta cultura, stai a delirare da giorni sul mio blog, se ne deve dedurre che gli studi non servono a niente. Ah, per inciso: Eco è simpaticissimo da leggere, ma usa una lingua impacciata da biglietto del bus, tanto che il Nobel glielo vogliono dare per i suoi saggi, non certo per i romanzi, che dal punto di vista letterario non sono granché. Perché non ti vai a leggere qualcosa di meglio, invece di stare sempre qua? Ciao.

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  21. @ilmondodigalatea
    beh si, allontaniamo tutti coloro che non hanno le nostre idee pergiunta senza confutare i loro “deliri razzisti” ma additandoli solamente come razzisti, facile, molto facile.
    Mi scuso anticipatamente per qualsiasi errore abbia commesso così possiamo passare ai discorsi costruttivi senza che qualcuno inifici il mio discorso con futili motivi.

    P.S.
    a questo punto mi viene da pensare: speriamo che questo post venga pubblicato e non rimanga solo una manciata di byte sparsi per il PC.

    Alessandro.

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