La vacanza e il vuoto

E poi all’improvviso, il lavoro finisce e sei in vacanza. Non ci sono più gli orari, non ci sono le scadenze, non ci sono le cose da consegnare in tempo scapicollandosi, le carte da compilare, gli appuntamenti scanditi come un percorso dei marines: il lavoro, puff, è sparito. C’è attorno a te quel meraviglioso senso di nulla, che è il vuoto delle infinite possibilità, ma come sempre il vuoto spaventa, perché il vuoto è una perdita di senso e il senso della nostra vita è anche un po’ lì, nelle cose che facciamo e in quelle che siamo costretti a fare, e quando ci mancano, all’improvviso, ci sentiamo spiazzati.

Si dissolve il lavoro e con lui ci dissolviamo anche noi, e nelle vacanze ci inventiamo un ‘identità che non è quella nostra davvero, ma che ci serve ad affrontare quel tempo in cui non possiamo essere i soliti che siamo. Riempiamo le vacanze di tante cose, allora, come uno stipetto da intasare di oggetti: sport, viaggi, amici, cene, passeggiate, passioni, amori. Quello che non abbiamo il tempo di fare lo facciamo tutto assieme, condensato in pochi giorni, durante in quali cerchiamo di non avere nemmeno un minuto libero, perché il vuoto non ci è amico, il vuoto è una vertigine, il vuoto ci spaventa.

E così nelle vacanze ci illudiamo di essere come veramente siamo, e invece siamo la nostra maschera da vacanza, quella che inventiamo per passare il tempo e gabbare il vuoto, che ci fa paura anche quando è riposante e ben disposto, e ce lo andiamo a cercare noi.

9 Comments

  1. Secondo uno studio di Oxford, su più di 700 professioni classificate, c’è il concreto avverarsi che buona parte sparisca nel giro di 15/20 anni, per cui ci si dovrá abituare a gestire l’ozio, sia perché non avremo niente da fare sia perché si lavorerà poche ore o giorni.

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  2. Primo giorno di ferie quest’anno, a metà aprile, dopo 19 mesi di fila che non staccavo: sono in Asia e mi squilla il telefono …
    “Ciao, ti disturbo? Avrei una cosa da chiederti …”
    “Beh, sono in ferie e qui sono le 23, è urgente?”
    “No, ah .. ma dove sei?”
    “Sono in ferie, e non penso che la mia geo-localizzazione sia pertinente, quindi torno a dormire …”
    “Beh, … dai … visto che ormai hai risposto, ti posso chiedere un parere su questo problema, visto che poi ho bisogno della tua approvazione per il deal entro fine settimana”
    “Ho un team che lavora praticamente 24×7, chiedi a loro per favore ….”
    “Ma sai, le tue risposte sono sempre più veloci e cogli immediatamente il problema, non ci vorrà più di una mezz’oretta: facciamo così, ti metto in conference call con gli altri del progetto così indirizziamo meglio i nostri dubbi …”
    “…. Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli …..” … solo che poi mi mancava la pistola

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  3. Mah, io credo invece di avere la maschera da lavoro: in vacanza sono come veramente sono mentre è in ufficio che devo cercare di fare quello che devo anche se la mente spesso vola altrove…

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  4. Questa magnifica citazione di Goethe mi accompagna dai tempi del liceo…
    “Gli uomini passano la maggior parte del tempo lavorando per vivere e quel po’ di libertà che gli sopravanza li opprime a tal punto che cercano con ogni mezzo di liberarsene.. Oh destino dell’uomo!”

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  5. E poi, finite le vacanza, ci accorgiamo che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di riposarci. Ricominciamo a lavorare, e cominciamo già a pensare alle prossime vacanze per recuperare la stanchezza che non abbiamo avuto modo di recuperare 😀

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