La meravigliosa vita di George

George Clooney: quello che nasce come ragazzotto decorativo in dimenticabilissimi telefilm degli anni ’80, e poi fa il botto e diventa il dottore sexy di ER, un serial di cui hanno visto qualche puntata tutti, compresi i sassi e gli ipocondriaci che hanno crisi isteriche solo a sentire nominare un ospedale.

George Clooney: quello che diventato una star mondiale della tv, tutti continuavano a prendere sottogamba, perché erano gli anni in cui a Hollywood le star della tv erano ancora un sottoprodotto di scarto, e il grande schermo la sola cosa che nel curriculum contasse davvero. E allora lui molla la fiction e si butta nel cinema, girando almeno una decina di film che dovrebbero essere pure di cassetta, ma sono quasi tutti dei fiaschi commerciali, anche perché sono da vedere solo per lui, George Clooney, appunto, che non recita poi nemmeno un granché, ma è decorativo.

Arrivato all’età in cui però essere solo decorativo è difficile, e tutti quindi lo danno per spacciato, no, lui svolta di nuovo: si mette a recitare con registi di culto, con tutta Hollywood che nemmeno capisce bene cosa ci vedano in lui, salvo il fatto che è simpatico e piacione, e con la sua fama, magari, riesce a portare in sala un po’ di quel pubblico di massa che loro si sognano. Non contento di far l’accalappia pubblico, ecco che diventa lui pure registra ed autore, e, pur girando e partecipando ogni tanto a qualche pellicola sbancabotteghino per far cassa e pagare i conti della megavilla sul lago di Como, sforna film impegnati e di denuncia, persino scritti benino, persino recitati e diretti più che decorosamente.

Nel frattempo alterna viaggi nei posti più sfigati del mondo come l’Africa e la Siria, per portare aiuti e soccorsi alle popolazioni devastate dalle guerre civile, ma anche cazzeggia, come deve fare un bravo divo americano straricco ma che non se la tira per nulla: scorrazza per l’Italia in moto, fa il fratello maggiore saggio ma non troppo delle celebrità in crisi, insegna a vivere a quel bamboccino di Brad Pitt, accasa finalmente la Roberts in cerca di moroso e figli, cambia fidanzate a ritmo di una ogni due anni, scelte sempre fra quelle bone che tutti vorrebbero avere: una teoria infinita di bariste di topless bar, campionesse di wrestling biondissime, e persino una Canalis, mollata precipitosamente, immagino, non appena si scopre che, al contrario delle foto del suo calendario, ogni tanto tenta di parlare.

George Clooney: quello che arrivato ai cinquant’anni di nuovo decide di svoltare. Congeda le fanciulle in fiore da sostituire con scadenza semestrale, che erano in effetti un po’ imbarazzanti da portare alle cene dell’Onu e a quelle alla Casa Bianca, e sceglie di sposarsi un’avvocata piena di charme, bella come una Jacqueline Kennedy, ma tosta come Michelle Obama, con l’aura democratica dell’eroina per aver difeso i diritti civili soprattutto di grandi perseguitati famosissimi come Assange. La moglie giusta per Washington più che per Hollywood, contando che è pure una profuga di lusso di origine libanese, e questo le dà il giusto tocco di apertura verso il Medio Oriente moderno e in ascesa, con cui gli States devono e vogliono dialogare. La compagna perfetta, insomma, per un divo che s’è stancato probabilmente di fare solo il divo e vuole diventare un Reagan di sinistra, perché le elezioni in California sono alle porte, e il Campidoglio è vicino, chissà.

George Clooney: quello che, in fin dei conti, non riesce mai davvero a starti antipatico, perché hai come il sospetto che sotto quell’aria paciosa e svagata da belloccio oramai attempato, ci sia sotto un cervello pianficatore che lavora senza sosta, non perde un colpo o dimentica un particolare. E che la migliore sceneggiatura che ha scritto non sia quella di un qualche suo film, ma la sua vita.

6 Comments

  1. Molto carino…per ER non ti preoccupare , io ho visto tutta la serie tante di quelle volte che se faccia o media viene fuori che la vedono anche in Mongolia Esterna

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  2. Lo confesso, a me non dispiace proprio per niente 🙂 anche se non sono mai stata una sua ”fan” forse perché fisicamente ricorda troppo Richard Gere. In realtà la sua teoria di fidanzatine ha alimentato da un lato il pettegolezzo tipo Gente e Novella 3000, dall’altro le voci che si rincorrono negli ambienti gay, e cioè che tutte queste ragazze siano in realtà sotto contratto per non essere costretto a svelare al mondo la sua omosessualità. Effettivamente non sono pochi ormai gli artisti che si sono fregati la carriera facendo coming out troppo presto, per cui se fosse davvero così, non giudico ovviamente anche se mi dispiace che siamo presi ancora così indietro.

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  3. ed a tutto ciò ci sarebbe da aggiungere che organizza il proprio matrimonio , di cui diventa il proprio regista , scenografo e vedette , cosi abilmente a far parlare di se per una buona settimanina . Immaginiamoci che ieri tutte , ma assolutamente tutte le televisioni , hanno aperto i TG con la notizia del suo matrimonio, un matrimonio da sogno , che duri tre giorni come nelle favole ! Beato lui e beata la sposa ! vita lunga agli sposi !

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