E poi si va a Paestum (post sulle presentazioni di Socrate, le amiche e l’archeologia) #BMTA2015 #bmtasocial

Domani, cari i miei lettori, prendo la mia valigetta, l’aereo e vado a Paestum, dove c’è la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Sono ormai tre anni che ci vado come ospite, e devo dire che ormai questo viaggio è un po’ per me una cartina di tornasole di quanto la mia vita sia cambiata, e di come, assieme a lei, siano cambiate anche altre cose attorno.

La prima volta ci sono andata (invitata dall’illuminato Ugo Picarelli, patron della manifestazione) come semplice blogger che si occupava di tanto in tanto di Storia antica. Assieme a me un gruppo di ragazzi, molto più giovani della sottoscritta (ahimè) che allora cercavano di far nascere in Italia la categoria degli “archeoblogger”, ovvero di blogger che si occupano di storia/archeologia. Allora sembrava una follia, perché l’Italia è quel posto dove con la cultura non si mangia e la storia non interessa a nessuno, figuriamoci gente che sul web parla di queste robe qua, che idea balzana, signora mia.

A metterci assieme era stata Cinzia Dal Maso, ed ecco, anche su Cinzia due parole bisogna spenderle, perché è una di quelle persone, Cinzia, che quando sono tue amiche pensi: «Ok, ho avuto una botta di fortuna.». Perché non solo è un vulcano di idee, ma è anche tanto brava da metterle poi tutte in pratica, e per giunta è dotata di una effervescente simpatia e di una altrettanto buona dose di allegra incoscienza. Per cui lei, che tutto sommato potrebbe anche fare quello che fa da sempre e bene senza prendersi rischi, e cioè la giornalista specializzata per testate prestigiose, no, ha deciso di buttarsi nell’avventura del web e smuovere sul web le acque, come forse altri che si considerano guru non avevano nemmeno mai pensato.

Fatto sta che in tre anni gli “archeoblogger” sono diventati una vera e propria categoria sul web, si occupano di divulgazione ma anche di promozione sulla rete di iniziative culturali, postano, istagrammano, condividono, tumblerano, seguono eventi e li promuovono, e soprattutto sono riusciti a far passare l’idea in molti musei ed istituzioni di questo paese che il web deve essere considerato come uno dei canali fondamentali per la comunicazione dei Beni Culturali.

Cinzia – che è sempre il solito vulcano – intanto non si è fermata a questo, ma ha curato un libro, Archeostorie, di cui mi avete già sentito parlare, e in cui però io non c’ero, perché non sono archeologa, mentre i ragazzi che l’hanno scritto sì. Ma ora ha fondato e presenterà a Paestum anche una rivista, sempre chiamata Archeostorie, dove invece ci sarò come collaboratrice, e che si occuperà di archeologia pubblica, una disciplina che sarebbe ora e tempo venisse diffusa e tenuta in considerazione anche in Italia.

Sulla nuova Archeostorie troveranno posto anche le mie “badilate di cultura”, ovvero le storie dei personaggi del mondo antico che scrivo per il blog. Perché negli anni anche io, come dicevo, sono cambiata. E se la prima volta che sono andata a Paestum ero una blogger che non aveva nessuna idea neanche lontana di poter un giorno pubblicare un libro, poi, puff, come in una favola, invece sono diventata una scrittrice. Anche qua. devo in qualche modo ringraziare Cinzia, che miei libri li ha letti sempre in anteprima e ha creduto in me molto prima che ci credessi io .

Paestum è stato il posto dove ho presentato il mio Didone e quest’anno presenterò Socrate, per esempio.

E che dire? Ecco, niente, una conclusione vera e propria al post non c’è. E’ solo un post per dire che alle volte fa piacere tornare in luoghi che ami perché ti hanno visto cambiare, anno dopo anno, assieme ad amiche che ti hanno permesso con il loro appoggio e il loro affetto di farlo.

E che, vabbe’, le avventure non finiscono mai, non si può mai sapere cosa porti il destino, e soprattutto è bellissimo andare a presentare libri in posti dove, per giunta, puoi poi sfondarti mangiando mozzarella di bufala.

(Ciao, ragazzi, ci si vede domenica mattina a Paestum, se qualcuno passa di là).

3 Comments

  1. Peccato non poterci essere (ahimé per malattia). Ricordo che Paestum è stata fondata dai Sibariti, di cui sono un modestissimo discendente (forse, chissà) Complimenti prof. Come fare per avere la rivista Archeostorie? Grazie e in bocca al lupo. Sei Forte.

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  2. @antonio Ciao! La rivista sarà presto on line sul suo sito, l sa versione cartacea uscirà dall’anno prossimo e sarà distribuita credo in libreria, ma ti faró sapere più precisamente.

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