Comunque, Cardinal Bagnasco, sarebbe ora che pure voi l’elezione del Papa la rivedeste un po’. Per esempio, una location bella come la Sistina, è un peccato sprecarla con quella roba che siete chiusi solo lì, senza telecamere, senza cellulari, che non ci si può fare non dico un Grande Fratello, ma nemmeno un Periscope. E poi non so, anche l’età: cardinali troppo vecchi, la prossima volta massimo trent’anni, e possibilmente belli come il famoso padre George. E poi il camino, il fumo: e famola ‘na cosa più moderna, non so un tabellone, uno schermo a cristalli liquidi, con poi un bel collegamento diretto con quelli che non ce l’hanno fatta a farsi eleggere Papi, un confessionale, ecco, che già il nome è vostro e ci cadrebbe pure a fagiolo.
Come dice, Cardinale Bagnasco? Che non spetta a noi decidere sulle elezioni papali? Che il Vaticano è uno Stato sovrano e noi non abbiamo il diritto di impicciarci?
Eh, già. Vedo che ha capito il problema. Una volta tanto.
L’ ingerenza vaticana è connaturata al suo essere uno stato teocratico e per di più incistato nel nostro; purtroppo non c’ è verso di liberarsi di questo fastidio, finché esisterà.
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Mi scusi, ma non capisco (sarà che dopo una settimana di sci, mi hanno spedito per un po’ in Russia dove faceva un po’ tanto freddo e mi sono perso un pezzo dell'”appassionante” dibattito politico della nostra penisola ). Il signor Bagnasco è di cittadinanza italiana? Ha poteri di voto attivo e passivo in Italia?
Solo perché ha poteri di voto in un altro Paese che non prevede una cittadinanza effettiva dovrebbe vedersi precluso il diritto costituzionale a partecipare al dibattito politico italiano? Non è che Renzi in questo periodo ha cambiato così tanto la costituzione?
Mi preoccupo perché, qui in Germania, tra un po’ l’azienda per cui lavoro ci farà votare sui rappresentanti per la sicurezza e il benessere, non vorrei, partecipando a queste votazioni in un Paese straniero per un’azienda straniera, perdere alcuni diritti previsti dalla costituzione (sorpassata ?) più bella del mondo.
Cordialità
Attila
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Avrei scritto qualcosa di diverso, anziché concentrarmi solo sull’elezione del Vescovo di Roma.
Per esempio, si sarebbe potuto far notare alla gerarchia ecclesiastica che è carente di quote rosa e che dovrebbe pensare maggiormente di tasca propria alla cura degli immigrati, i quali – secondo le dichiarazioni ricorrenti della medesima gerarchia – devono essere accolti a braccia aperte, senza se e senza ma.
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Consiglierei mazzi di fiore lillà e tovaglie apparecchiate per l’ eliminazione dei votanti come su masterchef.
A parte gli scherzi il problema non è porre una propria visione, di cui ovviamente Bagnasco ha diritto di espressione, la differenza, per chi legge il post e non la coglie, è far pesare il proprio ruolo per suggerire i meccanismi di uno Stato Sovrano.
L’ effetto di quello che si dice cambia dal ruolo assunto e dal soggetto che deve recepire il messaggio.
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Dissento. Il problema non è Bagnasco che si impiccia dei fatti nostri o noi dei suoi.
Il problema è che in parlamento lo stanno a sentire.
Di per se la chiesa ha diritto di far lobby ne più ne meno di gay, atei, animalisti o vegani
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Il problema è che si sentono autorizzati da dire tutto quello che vogliono. Anzi a imporci quello che vogliono loro, come se la chiesa fosse un modello di democrazia da seguire. Non che quella italiana sia tanto meglio ma un pelino sì.
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