Copia e incolla non condividere! Le regole per evitare le bufale sul web

Resto sempre stupita del fatto che periodicamente su Facebook milioni di persone caschino nel tranello del “copia incolla non condividere”.

I post arrivano ad ondate. Spesso sono abbastanza scemi, come inviti a dimostrare di leggere i post degli amici per evitare di essere da loro disamicati (“Se sei mio amico copia e incolla questo status anche se non ha una foto di contorno e copia e incollalo sulla tua bacheca) spesso scemissimi (Se non copi e incolli questa dichiarazione alla polizia internazionale Facebook si approprierà di tutte le tue foto e ti toglierà anche la casa e la macchina, copia e incolla!), qualche volta sono appelli che potrebbero anche avere un minimo di credibilità, tipo la diffusione di presunti numeri di emergenza per aiutare cuccioli abbandonati o di presunta solidarietà ai malati di cancro.

E la gente, come i lemming, copia e incolla, senza pensare. Ma perché?

Non basta l’ingenuità nell’uso dei social per spiegare questa tendenza. Perché anche se uno non sapesse un accidenti di Facebook, la normale cautela dovrebbe spingerlo a non mettere nella sua bacheca. Ragionate un attimo: la prima regola per capire se una notizia, un appello, una comunicazione ha un minimo di credibilità è controllare la fonte. Il Copia e Incolla sulla tua bacheca toglie questa possibilità. Se condivido una notizia, di condivisione in condivisione sono in grado di capire l’origine della notizia, il “paziente zero”. Con il Copia e incolla no. Già questo, per chi ha un minimo di testa, dovrebbe essere un campanello di allarme: non ho il controllo sulla filiera che ha portato la notizia a me. Come faccio a fidarmi?

Altro campanello dall’allarme è che negli status con il copia e incolla non è mai riportata una fonte esterna. Si dice spesso che la notizia è stata riportata da qualche giornale/tv ma non c’è mai un link che lo dimostri. Oppure si dice che la notizia viene fatta girare perché nessuno ne parla. Nessuno ne parla? Milioni di persone stanno condividendo l’informazione su FB ma non ce n’è uno, un giornalista, ma anche un anonimo blogger, che abbia preso e abbia scritto un post sul suo sito? Davvero? Sono tutti idioti?

Ricapitolando, quindi: le notizia che vengono messe in giro con l’avvertenza a copincollare e non condividere mancano di due requisiti fondamentali per essere credibili: non si sa quale sia l’origine, cioè da dove provenga in realtà la comunicazione, perché non viene linkata la fonte, e non si è nemmeno in grado di ricostruire la filiera che porta la notizia in contatto con l’utente. Perché dunque la gente condivide?

Tecnicamente copincollare è più difficile che condividere: bisogna fare almeno due clic (seleziona e copia) mentre nel caso della condivisione basta pigiare il tasto apposito. La pigrizia dell’utente medio dovrebbe quindi spingere ad evitare questa fatica. Ma giocano a favore del copiaincolla selvaggio due meccanismi psicologici diffusi:

  1. la condivisione emotiva: se vedo lo status postato sulla bacheca di un amico (scemo quanto me, a questo punto, ma i simili si attraggono) sono portata a pensare che sia vero perché di lui mi fido, quindi non si controlla e addirittura si tacitano gli eventuali campanelli di allarme che squillano nella testa.
  2. il senso di superiorità: se l’avviso dice che la notizia è riservata, i media non ne parlano, l’utente si sente subito cooptato in una specie di club esclusivo di intelligentissimi che non si fanno fregare dal meccanismo della cultura di massa o dei social. Il fatto che gli venga richiesto di copincollare e non condividere semplicemente, quindi fare una fatica in più, viene visto come garanzia di credibilità per la notizia: lui, che non è pigro come gli altri e non si accontenta dalle versioni ufficiali come i gonzi diviene un eroe della libera informazione che non si fa abbindolare come tutti. E copia incolla felice.

Questi due meccanismi usati in combinazione fanno diffondere bufale fastidiose e semplici scemenze per la rete a gran velocità: tutti vogliamo dimostrare di essere sensibili, intelligenti e sgamati, e copincolliamo cretinate senza fonte e di origine irrintracciabile.

Per cui la regola sul social è: se la notizia vuol essere credibile controlla che ci sia una fonte verificabile e linkata, e ricorda sempre che anche l’amico più attento, per distrazione, può aver diffuso una bufala.

Se c’è scritto “copia incolla e non condividere” nel 90% dei casi è una bufala (nel restante 10% probabilmente una inutile cretinata), quindi NON copincollare. Fregatene.

Ah, questo è un post di servizio. Condividetelo, NON copincollatelo. Grazie.

3 Comments

  1. Il fatto che non mi sia stato mai chiesto dagli amici di FB di copincollare (salvo una volta o due, da un paio di alunni di prima media) torna a loro onore, ancor più considerando che buona parte di loro sono diventati amici quando erano davvero giovani e implumi

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  2. “Copiaincolla questa notizia e sarai bannato dai miei contatti”
    “Copiaincolla questa notizia e tutti i tuoi post futuri saranno nascosti dalla mia bacheca”

    I miei contatti che hanno postato porcherie “copincolla” lo hanno fatto una sola volta. Adesso vedo i post di pochissimi selezionati, e non me ne pento

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