La voglia inarrestabile di bellezza

Vi prende mai una voglia inarrestabile di bellezza? Una specie di sete, per cui in mezzo alla giornata, improvvisamente, avete la necessità di vedere, sentire qualcosa di bello, o di trovarlo e scoprirlo?

A me capita. Senza avvisaglie, senza ragione.

L’altro pomeriggio, per esempio. Una domenica sonnacchiosa con il caldo incerto di una primavera indecisa. A Spinea è difficile trovare la bellezza. Ci hanno costruito sopra valanghe di brutte case e di condomini. Però io avevo bisogno di trovarne un po’. Così d’istinto ho camminato lungo l’argine di un canale. Era una volta un corso d’acqua, che gli uomini hanno voluto imbrigliare con sponde rifatte in cemento, per evitare che le brutte case e i condomini rischiassero di essere sommerse da una piena improvvisa.

Ho camminato. Con le suole delle scarpe che calpestavano l’erba morbida, le margheritine e i nontiscordardimé. Sotto scorreva un’acqua torbida e melmosa, che raccoglieva scarichi di piccole industrie e capannoni nascosti dietro le siepi. Il sole però la colpiva lo stesso, con l’indifferenza che hanno gli astri per le vicende umane. Ad un certo punto qualcosa si è mosso nel liquame. Non so cosa fosse, magari era una nutria, magari una pantegana che faceva il bagno, o un pesce o chissà. Ma lì, sull’argine del canale, con il sole, le margheritine, i nontiscordardimé, il cielo azzurro, il caldo, la polvere secca del sentiero sterrato alle spalle, tutto mi è sembrato perfetto, e bellissimo.

Alle volte dovremmo ricordarci che la bellezza e questa cosa qui: quello che ti colpisce all’improvviso.

2 Comments

  1. “tutto [scarichi industriali, melma, pantegane] mi è sembrato perfetto, e bellissimo”

    Una situazione analoga càpita anche a me, quando mi prendono certe voglie. Ma affinché avvenga, la luce del sole non è l’ideale. Meglio una stanza con luci molto, molto basse, o la possibilità di avere a disposizione un bel cuscino.

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  2. Mi hai ricordato un haiku:
    “Nello stagno antico
    si tuffa una rana:
    eco dell’acqua.”
    Momenti in cui la mente ha un subitaneo assaggio d’infinito.

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