i Piramidioti. Ovvero, per favore, l’archeologia lasciatela fare agli archeologi.

E poi, ad un certo punto, ti incazzi. Perché una può anche avere tutta la buona disposizione d’animo di questo mondo, capire, comprendere, affrontare le cose con un sano sghignazzo o un sorriso rassegnato, per anni. Ma poi, santa Madonna, arriva un giorno in cui, inciampando per caso nell’ennesima fregnaccia, no, perdi il controllo, ti girano i cabbasisi, come direbbe Montalbano: insomma, sbotti e smadonni come non hai fatto mai prima d’ora. Quando è troppo, è troppo.

In questi giorni, per via di una conferenza che sto preparando, su invito di un gruppo di amici Egittologi (appena ho data e ora ve la comunico, volesse mai qualcuno dei miei lettori conoscermi dal vivo), sto raccogliendo materiale sull’antico Egitto. O meglio, sto facendo una selezione a campione di tutta la paccottiglia pseudo scientifica che si trova in rete e fuori sulle presunte origini extraterrestri degli Egiziani, i poteri delle Piramidi, i misteri della Sfinge e via strologando, per spiegare come l’immagine dell’antico Egitto sia presentata sui media e nella letteratura di consumo.

Così, vagando di host in host, sono arrivata a questa bella pagina dedicata ai misteri della civiltà egizia. Su Clarence, che è un portale, e nella sezione pomposamente denominata “cultura”, mica sul blog dell’ultimo matto sfigato. E, vi giuro, anche se da decenni sono abituata a leggere e a vedere di tutto – per dire, ormai riesco persino a guardare una puntata di Voyager senza tirare una scarpa contro il video, per cui ho raggiunto praticamente l’atarassia!- questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Già se uno mi inizia una scheda qualsiasi con la domanda: “Vennero da Orione?”, io, tendenzialmente, comincio a fumare come o’ Vesuvio prima dell’eruzione di Pompei. Vennero da Orione? E che è, una gita scolastica? Una specie di scampagnata fuori porta, con i progenitori dei faraoni che si arrampicano sulle navette spaziali, gridando ai figli: «Hashepsut, mi raccomando, fai la pipì prima di partire, che poi non voglio dovermi fermare all’autogrill sulla via Lattea perché devi andare in bagno!»

Ma il testo, poi, è un capolavoro assoluto, da scompisciarsi dalle risate ad ogni riga, non fosse che si tratta di umorismo totalmente involontario.

Comincia con questa magnifica affermazione di apertura: La scienza sta crollando.

«O cazzo!» una pensa. Sta crollando? Tutta quanta? E io non me ne sono accorta? Vedi, alle volte, a distrarti perché hai sul fuoco le zucchine! Poi, per fortuna, bastano due righe per capire che non di tutta la scienza si tratta, ma, al massimo, dell’archeologia ufficiale: L’archeologia, quella cosiddetta “scientifica” e “ortodossa”, non è in grado di rispondere alle accuratissime ipotesi formulate dai Martin Mystère che la stanno corrodendo di giorno in giorno.

A parte la gustosa riduzione di tutta l’archeologia alla sola egittologia, è esilarante il fatto che a mettere in crisi l’archeologia ufficiale siano dei tipi indicati come epigoni (vuol dire “imitatori”, chiarisco perché mi pare che chi scrive ‘ste schede non deve avere una gran familiarità con il vocabolario) di Martin Mystère. Che è un fantarcheologo dei fumetti. Un po’ come dire che il settore dei trapianti cardiaci è insidiato dalle diagnosi di chi ha studiato medicina su General Hospital. O l’interpretazione delle civiltà precolombiane può essere rivoluzionata dalle scoperte di un tale che si crede Zorro, fate un po’ voi.

Ma la scheda, implacabile, va avanti a suon di clamorose rivelazioni:

Scienziati come Hancock, Bauval e Lemesurier hanno unificato, in una teoria altamente scientifica, dati e rilevazioni sull’origine della civiltà egizia, sgretolando la cronologia che fino a qui era sembrata inamovibile dogma: la data di costruzione delle piramidi andrebbe retrodatata di parecchi millenni, così come la disponibilità di raffinatissime tecnologie (ben più sofisticate di quelle odierne).

I tre “scienziati” citati come autorità dal testo sono tre personaggi che da anni scrivono best selleracci di fantarcheologia, basati su presunti allineamenti delle piramidi con la cintura di Orione e datazioni bizzarre delle piramidi stesse, ricostruite sulla scorta di indimostrabili cambiamenti climatici e ipotetici cataclismi. Il fatto che i tre concordino nello scrivere le stesse cose non è indice che hanno unificato dati in una teoria altamente scientifica: semplicemente è indice che si copiano l’un l’altro, riproponendo in libri diversi le stesse indimostrabili elucubrazioni. Non c’è nulla di altamente scientifico in ciò, anzi, non c’è nemmeno qualcosa di bassamente scientifico: se io ripeto, anche in una trentina di libri, che l’acqua è fatta di vino, e qualcun altro lo ribadisce dopo averlo sentito da me, non per questo, da quel momento in poi, ho scientificamente dimostrato che posso aspettarmi esca Chianti dal rubinetto della mia cucina.

Invece, per la scheda di Clarence, quelli che non si arrendono all’evidenza dei fatti sono gli archeologi “ufficiali”, una brutta razza che non ha la più pallida idea di cosa sia il metodo scientifico e congiura per nascondere nuove scoperte che potrebbero rivoluzionare le interpretazioni tradizionali:

La Scienza si oppone all’opera di aggressione avanzata dalla Nuova Archeologia. Un esempio su tutti: il direttore del museo del Cairo, Zahi Hawass, responsabile degli scavi nel complesso di Giza da un decennio in polemica con Graham Hancock, da anni nega il permesso a questi scienziati di verificare l’ipotesi dell’esistenza di una camera segreta al di sotto delle zampe della Sfinge di Cheope. La stanza in questione conterrebbe dati sconcertanti sull’origine della cultura egizia e sull’esistenza di una civiltà prediluviana, identificata con Atlantide

Lasciando stare la grammatica spicciola (scritto così sembra che il sito archeologico di Giza, e non Zahi Hawass, sia in polemica con Hancock; anche se, bisogna ammetterlo, l’immagine, così evocata, delle stesse piramidi di Giza ormai esasperate per le scalmane di questi cacciatori di misteri ha dell’esilarante), se Zahi Hawass nega il permesso di scavare fra le zampe della sfinge ad un tale che non ha nessun titolo e nessuna competenza certificata per farlo, sia lode ad Hawass ed al suo buon senso: Giza non è Disneyland, e nemmeno a Disneyland ti permetterebbero di trivellare a caso sotto al castello della Bella Addormentata.

Ma da dove viene a Hancock la base scientifica che gli permette di identificare questa ipotetica “camera dei segreti”? Tenetevi forte: Particolare rilievo, in questo campo, viene dato alle profezie di Edgar Cayce, l’uomo che in trance ha perfettamente descritto l’interno delle stanze delle piramidi a Giza: quelle note e quelle ancora da scoprire.

Orbene, io, persino senza andare in trance, sarei perfettamente in grado di descrivere le stanze note della Piramide di Cheope (basta leggere una guida, guardare una foto, far lavorare la fantasia: come mai saranno fatte, se non di muri e pietra?) e persino, dico persino, quelle non note (infatti, non essendo note, posso inventarmi qualsiasi corbelleria: chi può smentirmi?). Dal che si evince che sono credibile quanto il signor Cayce, chiunque egli sia.

E se vi prego, quindi, di non leggere neppure, manco per farvi quattro risate, un simile cumulo di assurdità, datemi ascolto.

37 Comments

  1. La democrazia della rete ogni tanto presenta il conto. Tutti vi hanno accesso, anche quelli che farebbero bene a leggere un po’ prima di buttarsi subito a scrivere.
    Pero’…quella roba del Chianti dal rubinetto…non so, io ci proverei!

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  2. Ok, fatto: non ho seguito nessun link 🙂
    Comunque credo anche io che la scienza stia crollando: nessuno ha ancora dato una spiegazione convincente dell’estate di San Martino.

    OT: ma… ma… Poldone?!?

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  3. Umamma, quanto hai ragione! Fin da piccolo sono appassionato d’antico Egitto e penso che di tutte le cività antiche sia quella sulla quale siano diffusi e comunemente accettati più falsi luoghi comuni e sfondoni, di varie dimensioni. Poveri Egizi: mica se la meritano, tutta quest’ignoranza…

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  4. @->rip: su Poldone: non lo so, non trovo più il blog, non so che fine abbia fatto. Lo ha chiuso anche lui??????

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  5. Cazzoooo!!!
    Quando 6 seria 6 quasi più bella di quando sei “leggera”; e anche più “cattiva”. Mica solo questi al governo vogliono riscrivere la storia. A quella porta si affollano in tanti.
    Meditate gente.
    Mario DG
    P.S. Qualcuno mi aiuta a riscrivere la storia di questo 2008 che mi sono perso qualcosa?

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  6. Quote:
    “se io ripeto, anche in una trentina di libri, che l’acqua è fatta di vino, e qualcun altro lo ribadisce dopo averlo sentito da me, non per questo, da quel momento in poi, ho scientificamente dimostrato che posso aspettarmi esca Chianti dal rubinetto della mia cucina.”

    Pensa a quelli che spacciano l’idea che, con due parolette, il chianti diventa il vero corpo di cristo… al confronto i fanta-egittologi sono dei dilettanti!

    😉

    ps: ultimamente commento poco, ma ti leggo sempre!

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  7. Il vero mistero da svelare è il come mai scienze come l’archeologia e l’astronomia attirino tanti perdigiorno strampalati. Con l’ingegneria delle alte energie o la fisica teorica mica succede. E’ un fenomeno che ancora sfugge a comprensione …

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  8. Articolo in cui si ride, ma amaramente…e l’arrivo in prima serata di trasmissioni come Voyager non promette nulla di buono, per i cultori della razionalità, della scienza e della storia.
    Approfitto per ringraziare dell’avviso arrivatomi per il nuovo sito: complimenti.

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  9. Pensa un po’: io ero archeologa (campagna di scavi a Roma, via Appia).

    Bel post, bentornata, o ninfa!
    Lies.Bianca

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  10. @->Archeoblog: In realtà la mia conferenza cercherà di spiegare proprio perchè si è formata questa visione “mistica” della civiltà egiziana, che poi spinge tutti gli strampalati in circolo a formulare ipotesi allucinanti sulle piramidi e via discorrendo. Il fatto è che l’aura di mistero che circonda l’antico Egitto è antichissima: risale per lo meno ai dialoghi platonici (Timeo e Crizia) e lì ha cominciato a fondersi con la storia del mito di Atlantide. In epoca ellenistica la corrente ermetica che si rifaceva ai presunti scritti di Ermete Trismegisto ha poi contribuito a creare una immagine dell’Egitto come terra in cui si conservava una sapienza arcana e destinata a pochi eletti. Da qui si possono seguire le tracce di questo filone “mistico” attraverso il rinascimento, il fenomeno dei maghi/alchimisti del Cinque e Seicento, e l’esoterismo massonico del ‘700. Ma è solo nell’800, e poi con il grande clamore per la scoperta della tomba di Tutankamon e relativa (presunta) maledizione che tutta una pletora di matti , soprattutto inglesi (persino Conan Doyle, per dire!) si abbarbica all’Egitto e ne inventa di tutti i colori. Questi sono solo gli ultimi epigoni di questa tradizione deteriore. Solo che la rete e i mezzi di comunicazione di massa moltiplicano i danni che possono fare: una volta li leggevano in tre, e adesso sono alla portata di clic di un pubblico infinito. Triste, tristissimo. 😦

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  11. ah un post sull’archeologia! Non hai idea di quante panzane si sentano in questo settore. Un aspirante archeologo, oltre a dover pensare alla totale incertezza del suo futuro, si trova a tener ben saldo il concetto di rigore scientifico.
    Il tutto inizia quando dici a qualcuno che fai l’archeologo,e subito ti tirano su la menata dell’egitto e delle piramidi, perché purtroppo la maggior parte della gente pensa che archeologia sia sinonimo di egittologia. Quando precisi che studi archeologia preistorica allora si “rinsaviscono” e cominciano a parlare di dinosauri, che ovviamente non c’entrano nulla dato che l’archeologia si occupa delle testimonianze umane del passato. Anche all’interno dello stesso mondo scientifico devi fare attenzione: per esempio due settimane fa sono andato a Lascaux (la famosa grotta dipinta che era stata denominata la cappella sistina della preistoria) dove la “guida” si è messa a raccontare un sacco di panzane sulla presenza di animali che in realtà non erano dipinti; sono piccole cose che ti fanno pensare. Quello che penso io è che purtroppo chi campa con l’archeologia sono quelli che raccontano frottole su frottole, mentre noi poveri aspiranti dobbiamo sbatterci per cercare i finanziamenti (detti anche rimborsi spese) per le campagne di scavo.

    Anche solo un piccolo contributo per fare chiarezza è fondamentale per il bene dell’archeologia seria, mi auguro che questa tua conferenza abbia molto seguito.

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  12. @->gnomoboleto: Eh, lo so, mi ricordo le baruffe in treno con quelli che appena sentono che ti occupi di storia antica ti cominciano a parlare degli extraterrestri. Con quelli che appena sentono che ti occupi di storia antica ti chiedono se hai mai trovato tesori. Con quelli che tanto i Templari sono colpevoli di tutto. Con quelli che… lasciamo stare, che dici?

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  13. Secondo me non c’è nulla di così allarmante in questo. Agli uomini è sempre piaciuto trastullarsi con teorie misteriose e vagamente plausibili (basta leggere “il pendolo di Foucault”!).
    E in fondo questi “scienziati” non fanno nulla di male, anzi sono convinta che chi legge i loro libri lo faccia come forma di evasione e con l’occasione si prenda una piccola rivincita contro quelle materie che probabilmente a scuola odiava.
    Ma nessuno di questi lettori scommetterebbe un euro sulla veridicità di tali teorie.
    Mi preoccupano molto di più gli orosccopi e tutte quelle persone che ci credono sul serio, questo è a mio parere un sintomo molto più inquietante della credulità e suggestionabilità di troppe persone.

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  14. @->Au78: no, purtroppo molti dei loro lettori sono sinceramente convinti che quello che leggono sia vero. In ogni caso, anche se avvessero coscienza che si tratta di panzane, questi libri recano danno in generale, perchè diffondono una idea sbagliata di cosa sia la scienza e di come si debba intendere il metodo scientifico. Sono stufa, arcistufa di vedere in tv intervistati fianco a fianco ricercatori seri e gente che sbarella, come se nella scienza vi potesse essere una sorta di par condicio e tutti avessero il medesimo diritto di sparare cose a casaccio. No. Se si parla di scienza, devi dimostrare con metodo scientifico quello che sostieni, altrimenti te ne stai a casuccia e scrivi i tuoi romanzi dicendo ben chiaro che sono romanzi e racconti e non hanno alcun valore sotto il profilo scientifico. Punto e basta. Chi mesta nel torbido va denunciato perchè tiene un comportamento scorretto.
    ps. Nel Pendolo di Foucalt, non a caso, i “matti” non sono affatto inoffensivi: alla fine, a furia di credere alle loro teoria strampalate, fanno fuori delle persone reali. E’ un romanzo, ma ci si dovrebbe meditare…

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  15. Quello che dici è vero, Galatea, eppure resto convinta che gli uomini abbiano bisogno di qualche valvola si sfogo per il loro desiderio di misterioso e di fantastico. Oggi nessuno crede più nell’Unicorno e nel Drago, sostituiti dall’egittologia fantastica e dai rapimenti alieni. Ma se sulla prima pagina del romazo ci fosse scritto che è tutto frutto di fantasia, che gusto ci sarebbe?

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  16. Comunque è così affascinante l’archeologia in sè, quella genuina, che io personalmente non ho bisogno di addentrarmi in teorie fantastiche. C’è una soddifazione grande quando da quattro fregole che trovi allo scavo riesci a costruire un quadro coerente e completo su come vivevano i nostri amici del passato, senza ricorrere a facili teorie di alieni o a roba simile.

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  17. @->gnomoboleto: pure io trovo più divertente quello. Ma siamo una minoranza.
    @->Au78: nessuno vieta di voler sognare sulle ali della fantasia: io sono la prima che si diverte a vedere i film di Indiana Jones. Qui il problema è che qualcuno guarda Indiana Jones e poi finisce col credere che l’Arca Perduta davvero mandi fuori dei fantasmi che sbaragliano gli eserciti. Il piano della scienza e quello del romanzesco non vanno confusi: sono due ambiti assolutamente legittimi, ma deve essere sempre chiaro chi si occupa dell’uno e chi dell’altro.

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  18. Definendo epigoni Hancock, Bauval e Lemesurier, forse involontariamente, hai loro augurato una triste fine sotto le mura di Tebe (anche se nel caso degli Epigoni trattasi della Tebe greca).

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  19. Però qualcosa che riguarda questi signori me lo andrò a cercare, per vedere se riescono a raggiungere gli stessi livelli di assurdità che ho trovato informandomi sul fondatore di Scientology (che credo sia una vera e propria associazione a delinquere). Devo dire che però la teoria di Orione mi è sembrata affascinante, ma non mi aspetto minimamente che sia plausibile. Anzi, voglio esattamente che rimanga lì, nell’immaginario e nel fantastico; se poi ho bisogno di crederci dovrebbe rimanere una questione personale, ma la storia dei miti e delle religioni ci insegna che non è quasi mai così.

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  20. Ciao Gala.
    Onorato dal tuo gentilissimo invito, nulla potrei aggiungere a ciò che hai già splendidamente detto, tranne che il corredarlo visivamente con l’immagine di uno tra i più celebri “piramologhi” esistenti, un britannico che risponde al nome di Richard Leigh. E se è pur vero che l’abito non fa il monaco, in questo caso direi che si tratta d’una faccia che parla da sola 😉

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  21. Mi fa molto piacere che ne parli, perché è un argomento sul quale anch’io ho avuto i miei begli esaurimenti nervosi ascoltando le ciance e le colossali amenità raccontate e presentate, in qualità di verità rivelata, da questi presunti egittofili. Secondo me, al di là del fatto che sono un branco di spostati che dimostra un ampio disprezzo per l’Egitto e il progresso dell’umanità – l’origine aliena per me significa disprezzare il popolo che invece affermano di ammirare, poiché sottintendono che senza l’imbeccata aliena non sarebbero stati in grado di farsi neppure un uovo al tegamino – c’è solo una gran voglia di fantasticare e perdersi nell’impossibile, ma per quello ci sono i film e i libri di fantascienza, santo cielo.
    Lo ammetto, tempo fa mi sono iscritto a un forum che trattava sia di fantascienza che di “nuova archeologia” (vanno a braccetto, non c’è’ niente da fare), all’inizio mi sono divertito un sacco discutendo pacatamente e confutando le ipotesi più ridicole e prive di fondamento (il metodo scientifico, questo sconosciuto), poi mi sono dovuto inevitabilmente scontrare col muro di cemento delle loro convinzioni (non si può parlare di scienza quando entrano in gioco dei dogmi), e giunto al punto di non ritorno me ne sono andato sbattendo la porta.
    Non si può discutere con chi ha scelto un suo Credo che non ammette repliche. E questo è per loro: un sistema di credenze coi suoi testi di riferimento e gli interpreti della Verità Rivelata. Giuro, dopo un po’ sembra di discutere coi membri di una setta, alcuni più infiammati di altri ma tutti orientati in maniera preoccupante verso un sistema di dogmi che si ostinano a chiamare “scienza alternativa”, ma non è scienza, è una “religione laica” che mescola gli UFO, gli egizi, i sumeri, l’Agarthi, Nibiru, ecc. e soprattutto fanno e dicono tutto questo nell’assoluta convinzione di essere nel giusto, mentre la scienza ufficiale (cattiva!) agisce in malafede e nasconde o nega ciò che loro invece sanno. Sapevi ad esempio che sostengono che neppure l’umanità si è evoluta autonomamente (e vai con l’antievoluzionismo) ma che siamo stati allevati da una razza aliena come soggetti da esperimento o schiavi o chissà che?
    È come se avessero creato una realtà alternativa complessa e contorta, che tuttavia li conforta di più perché tanto speciale e nota solo a loro. Della serie: il mondo non mi capisce ma io so cose che gli altri non sanno. Secondo me fa parecchio “adolescenza irrisolta”.

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  22. Appunti di Graham Hancock sul libro “Gli Egiziani venivano da Urione”.

    – Cambiare nel titolo: “Egizi” al posto di “Egiziani”. Conferma avuta dopo breve telefonata al consolato. Hanno riso a lungo. Bastardi!!! (ho dato nome falso)

    – Cercare la posizione di Urione sulla mappa astrale. E’ una galassia?

    – Trovare il modo di allineare le piramidi con Urione. Non facile, ma noioso. (userò il fine settimana).

    – E’ la “Nube di Urione”. Conferma avuta dal Planetario. (parlato con portinaio, persona esperta e gentile. Forse gay.)

    – Fare cerchi nel grano nella Valle dei Re. Puntare la sveglia alle 2.00am.

    – Urione -> antico dio della salute e fertilità, guariva dalla ritenzione idrica (sfogliare qualche manuale medico). Nota: “Gli Egizi si raffigaravano di profilo per evitare di mostrare i loro piccoli genitali.” (sono un genio!)

    – Non c’è grano nella Valle dei Re, solo deserto. Inventarsi qualcosa, tipo: grandi figure composte da PIETRA (no dolmen – ricorda polso fratturato!). Vedi Nazca (ideona!!!)

    – Cancella cretinata su “piccoli genitali” (poco credibile)

    – Forse si scrive “Orione”. (idiota! – shit!)

    – Visto in libreria volume di Lemesurier dal titolo: “Gli Egizi facevano molta pipì”. (maledetto copione!)

    – Prendere appunti per nuovo genere: “Gli ombrelloni di Rimini sono antenne puntate verso Andromeda”. (prenotare subito bagno 81 – comprare slippini blu come colore dei pedalò). PS: Non rischiare di affogare come in Grecia (Atlantide non esiste, punto e basta!)

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  23. Parli con una che da ragazzina s’è letta tutto Kolosimo, i libri sul mistero di Sirio dei Dogon, ha da qualche parte qualche dozzina di libri di archeologia misteriosa, che si è impallata a bocca aperta di fronte all’astronauta di Palenque ma riguardo all’Egitto, a causa di una mamma che da autodidatta era diventata una cultrice della vera egittologia, ha imparato a distinguere tra archeologia seria e fuffa. Incredibile, forse quell’overdose giovanile è stata una forma di immunizzazione, come la contadina di Jenner con il vaiolo.
    Anch’io provo rabbia di fronte a certe teorie. Quelle di David Icke, sui rettiliani, per esempio. Avrei voglia di graffiargli la faccia con i miei unghioni.

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  24. Io invece mi diverto moltissimo a leggere cose di questo genere o almeno alcune di esse.
    E ci sono differenze tra l’uno e l’altro : Hancock a mio parere è veramente noioso. Bauval invece è più fine.
    Alcuni di loro fanno comunque osservazioni interessanti e pongono ipotesi verosimili (anche se purtroppo false o indimostrabili)
    Ad es. se per Osiride gli Egizi intendessero la costellazione di Orione ?
    Questa è un’ipotesi che non implica alcuna provenienza extraterrestre, nè ci entrerebbe qualcosa Cayce

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  25. @->Goodidea: ma sei un genio!!!! 🙂
    @->Lameduck: Forse hai ragione, magari serve come vaccino.
    @->Pensatoio: é probabile che Osiride si possa identificare con una qualche costellazione, e che, nelle centinaia di pagine di un libro, ci siano anche suggestioni buone. Ma, appunto, sono suggestioni, non teorie scientifiche. Il problema della scienza è che io posso dire cose sbagliate in base a ragionamenti corretti (perché se i miei ragionamenti non sono corretti, vengo subito confutato attraverso una verifica sulla base del metodo scientifico stesso), ma se per caso, in base ad una pura casualità, dico cose potenzialmente giuste in base ad un ragionamento sbagliato, le cose giuste non sono giuste. Insomma, il metodo scientifico è quello che rende corretti i risultati; chi non segue il metodo scientifico, anche se per caso l’imbrocca, non ha alcune credibilità comunque.

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  26. Voyager è uno dei miei programmi preferiti (per brevi visioni) e suppongo si prepari così: si sorteggia un punto di partenza qualsiasi sull’enciclopedia (il ciclismo, la scoperta dell’America, la cistifellea, ecc.) e con un ragionamento perfettamente logico si deve arrivare ad un punto di arrivo anch’esso sorteggiato in un elenco molto ridotto (i templari, gli extraterrestri, i fantasmi). Gli arabeschi risultanti mi affascinano: mi ricordano le scritture dell’Oulipo.

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  27. Ho avuto modo di aiutare una maestra a valutare dei sussidiari per le parti di storia (quarta elementare, quando si fanno egizi, sumeri eccetera).
    Non c’era fuffa sull’Egitto.
    Però, al contrario, l’uso dell’archeologia per la storia biblica sembra, nella scuola italiana, venire lui sì da Orione. I libri di testi sembrano prendere alla lettera Genesi, Esodo e Levitico, del tutto indifferenti alla documentazione archeologica che si aggiunge a quei testi (composti secoli dopo e con una intenzione politico-religiosa e NON storiografica).
    Credo che verrò a Tarzo, se quel giorno posso.

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  28. Galatea, io son sempre più sconsolata, ho smesso di guardare uno dei pochi programmi TV che mi attirava, “turisti per caso”, perché ero nauseata dalla fuffa propalata dalla Susy come del tutto equivalente ai poch brandelli di discorsi sensati fatti da persone serie. Ormai siamo in preda dei folli.

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  29. O meglio un metodo giusto che porta a conlusioni sbagliate mi ricorda uno sfigato. Che so…Fassino. Serio, lavoratore, meticoloso. E non conta un cazzo.
    Io penso che sono meglio le conclusioni giuste, quali che siano le premesse.

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  30. @->Pensatoio: veramente la storia è una scienza… lo storico serio applica, con tutti i correttivi adatti alla materia, il metodo scientifico: motiva le sue interpretazioni, porta prove di ciò che sostiene. O non fa storia, fa propaganda, fa scena, fa letteratura, ma storia no. La storia è materia empirica, ma lo è anche la medicina, e mica per questo i medici non sono uomini di scienza. Il guaio è che in Italia si confonde troppo spesso la storia con la retorica, che è altra, perniciosissima, cosa.
    Un metodo giusto può portare a conclusioni sbagliate o giuste, a seconda dei casi. Ma sono sempre conclusioni logiche, almeno. Sennò sono vaneggiamenti di uno che ha il gran culo di imbroccare un terno al lotto.

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  31. Il fatto che uno segua un metodo non implica che uno sia uno scienziato. Fassino ad esempio quando cammina sta attento a non centrare mai le linee di confine tra una mattonella e l’altra della pavimentazione stradale, ma non gliene va bene una lo stesso.
    :-))
    Comunque il primo Bauval argomenta come uno storico che segue un metodo empirico. Ma Hass la stanza proprio non gliela vuol fare aprire…:-))
    Forse ad Angela, perchè è…il f-i-g-l-i-o.
    Apritori raccomandati di stanze di faraoni su Rieducational Channel….

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  32. E’ facile, oggi, con la rete, aggiornarsi, far finta di studiare cose che, altrimenti, nemmeno sapresti da dove iniziare a cercarle… si parlava di Egitto, di stanze segrete sotto la sfinge, di enfatizzazioni catodiche di argomenti triti e ritriti… ma parlarne oggi è talmente banale che praticamente tutti saprebbero dare delle risposte senza nemmeno conoscere il significato di archeologia spaziale… è ormai troppo popolare e superficiale questo argomento, non è cultura. Mi rammarico d’esser cresciuto in un ambiente di scrittori che avevano le biblioteche personali ed erano costretti a fare migliaia di km per scattare una foto… adesso è tutto vostro, l’argomento Egitto, dico.

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