La signora Pina e le statiste in erba

Scena: il tinello di casa Pàttaro

Personaggi: la signora Pina Pàttaro; la cognata Ginetta.

Ginetta: “Pina, ma hai sentito di recente la Ninni?”

Pina: “Eh, come no, l’altra settimana.”

Ginetta: “Uh povera cara, e come sta?”

Pina: “Eh come vuoi che stia, povera donna? Come al solito. Il marito, Carlo, lo sai, beve come una spugna e a furia di imbriacarsi lo hanno cacciato dal lavoro.”

Ginetta: “Oh mamma, che brutta roba. E il figlio, il Rino?”

Pina: “Ah, quello, il solito disgraziato. Non studia, si droga, è sempre in giro per discoteche a cercar donnine…”

Ginetta: “Peggio che peggio. E la figlia, la Susanna?”

Pina: “Ehh, quella poi, non si è fatta mettere incinta da un tizio che manco sanno di preciso come si chiama, e comunque è sposato, senza un soldo, e non vuole nemmeno riconoscere il bambino una volta nato?”

Ginetta. “oh mamma mia, che disastro…”

Pina: “Magari fosse finita… sai, non riescono a pagare il mutuo perché lei non ha un lavoro fisso, si sono fatti debiti con usurai, non hanno neanche di che mangiare, praticamente.”

Ginetta: “E ma Cristoforo Colombo! Non ne va dritta una in quella famiglia… e lei, porella, come pensa di uscire da questo disastro? Chiede aiuto a qualcuno?”

Pina: “No, lei è tutta sorridente, e l’altro giorno ha detto che per risolvere tutto basta non dirlo in giro.”

Ginetta: “Ma è scema?”

Pina: “No. Però potrebbe essere una statista…”

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