Ammazzarla una volta non basta

Siccome su Ipazia ormai ne hanno scritto di ogni, segnalo qui una bella serie di post da leggere, in cui si smascherano alcune fantasiose ricostruzioni storiche di esegeti “cattolici” sulla vicenda della filosofa neoplatonica massacrata.

Sia lode al Censore e al suo bel blog, che con pazienza certosina e pacata tignosità da filologo segue le questione.

13 Comments

  1. ciao galatea, ti sei gia scordata il post che hai fatto tu su ipazia? secondo me è il migliore come chiarezza, scrittura, competenza ed infine mi ha fatto conoscere ipazia
    ciao matiulin

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  2. Va dato atto di una cosa alla Chiesa Cattolica moderna: come si sparano nei coglioni loro a livello mediatico, nessuno mai.
    Ci fosse stato Bertone al posto di San Paolo a quest’ora adoreremmo Giove e Nettuno e ricorderemmo vagamente quella manica di esaltati che molti anni fa pregavano per un hippy che rovinava gli affari delle enoteche dell’epoca.

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  3. Stasera se non faccio ore folli al lavoro vado a vedere il film.
    Mi sa di cagata (artisticamente parlando) ma sono curioso, anche perchè tratta un periodo storico e un’ambientazione praticamente inediti nella cinematografia.

    Comunque segnalo dall’articolo di Cammilleri:

    “Scienziata? Suo padre, Teone, si dava da fare coi misteri ermetici e orfici. Lei era neoplatonica e la sua «scuola» era in realtà un cenacolo ristretto in cui si insegnavano «misteri» da non divulgare ai «profani» (infatti, non rimane alcuna sua opera, quel poco che si sa lo si deve ai discepoli).”

    Difficile concentrare tante cazzate in così poche righe. Non mi spreco nemmeno a segnalare tutti gli strafalcioni storici e i non sequitur del Nostro, divertitevi voi.

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  4. Tutti e due i link del tuo post, mi vengono bloccati dall’antivirus come “siti pericolosi”. Che anche l’antivirus sia un’emanazione del Vaticano? 😀

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  5. Veramente è da un pezzo che ne hanno scritto. Il fatto che tu ne fossi all’oscuro significa però che bisogna riconoscerti la buona fede, quando te la tiri da originale.

    p.s.
    Dica al sig. Censore, che ha conosciuto il tuo blog proprio grazie al parentesi ottimo post su Ipazia, che vada a fare il ruffiano, possibilmente risparmiandosi queste figure da cioccolataio, in casa Train.

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  6. io sono andato a vederlo sabato. In sala eravamo due matematici e una suora. Fortunatamente all’uscita non siamo stati lapidati 😀

    Devo dire che oltre a tutto quello che è stato detto il film offre una bellissima spiegazione del percorso scientifico che ha portato alle leggi di keplero. Sebbene sia impossibile che Ipazia avesse scoperto le leggi di Keplero, il metodo e i ragionamenti che la portano nel corso del film a risolvere il mistero sono ben spiegati e precisi. Ripercorrono 1000 anni di storia della scienza.
    Tutto questo per dire che l’ottima capacità di divulgazione fa assolutamente perdonare la licenza che il film si prende sull’argomento.
    Infine ammetto di essermi commosso quando Ipazia disegna l’ellisse sulla sabbia!

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  7. Diciamo che da un punto di vista cinematografico era mediocre, decisamente livelli da fiction.

    Però la ricostruzione storica era verosimile, una versione romanzata degli eventi dell’epoca e non un pamphlet anticristiano; l’unico dettaglio fantasioso è quello di Ipazia che scopre l’orbita ellittica della Terra attorno al Sole.

    Per quello che ne so, non abbiamo motivi fondati di credere che Ipazia fosse una mente libera e illuminata come appare nel film, al di là dall’essere uno degli epigoni della cultura alessandrina; ma non vedo che male ci sia ad immaginarla così.
    E al signor Cammilleri (ammesso e non concesso che abbia visto “Agorà”) va sottolineato che nel film c’è una parte “storica” (le lezioni pubbliche di Ipazia, perfettamente coerenti con la cultura dell’epoca, in cui l’astronomia e la matematica erano assoggettate alla dottrina filosofica, in questo caso neoplatonica) e una parte “extrastorica” (conversazioni private tra Ipazia e i suoi schiavi).

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