La pigrizia e la felicità

Secondo un recente studio, la felicità consisterebbe nel lavorare molto.

Io preferisco essere pigra e infelice, grazie.

8 Comments

  1. ciao, ma chi li commissiona e chi li fa certi studi?
    certo che con tutti i disoccupati e cassintegrati in giro chi pubblica certe cose è uno …… non voglio farti aver grane
    saluti mariukin

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  2. lavoro, travaglio, fatica… non sarà un caso che siano tutte parole la cui etimologia riporta a qualcosa di fastidioso e/o doloroso, no?
    su quel che penso di certi sondaggi, vabbè, evitiamo…

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  3. Esperimento. Prendiamo un Meluzzi , lo mandiamo a lavorare la terra 14 ore al giorno,per tre mesi, sotto il sole,in Sicilia.Un presente controllato da un paio di malavitosi, perché non sia distratto da nostalgie passate e angosce future. Alla fine dell’esperimento ,quantifichiamo la felicità di un Meluzzi.

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  4. Vado controcorrente e dico che effettivamente io sto meglio quando lavoro molto. Però, a differenza di Meluzzi ed i suoi esimi colleghi, mi guardo bene dal considerare questa “la felicità” e imputo la cosa ad una mia personale nevrosi di cui, ahimè!, sono ben consapevole…

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  5. la struttura del nostro cervello umano, contiene due livelli di risposta all’ambiente esterno;

    uno immediato, precosciente, che ci permette la reazione rapida, imperfetta magari, ma rapida, tipicamente adatta alla condizione animale primordiale

    poi c’è invece il nostro cervello ragionante, che elabora nella cosiddetta corteccia, con un ritardo rispetto all’evento di circa 300 millisecondi, necessari ad arrivare al livello cosciente, al livello del pensiero consapevole

    comunque tutta la struttura è predisposa essenzialmente all’azione, lo stesso formulare parole è azione, mentre la stasi, la contemplazione passiva, sono del tutto da considerarsi eterodosse rispetto alle qualità umane d’interazione con l’ambiente

    difatti l’inazione è motivo di stress e sofferenza

    anch’io sto molto meglio se lavoro, purtroppo non ho il privilegio di uno stipendio statale sicuro, sono un piccolo imprenditore, ma l’esser sempre indaffarato, in effetti, mi pare più naturale, più vicino a quel che oggi le neuroscienze, almeno al livello divulgativo di mia competenza, rivelano

    quindi al gentile jonny qui sopra, dico che è sanissimo, non è nevrosi, è salute, la sua

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