Il moralismo dei finti poveri

 Alla Vita in diretta, un inviato alla prima della Scala intervistava con aria da Iena di seconda scelta i mondanissimi ingioiellati che entravano nel teatro, sprecando strali di inutile ironia su pellicce e abiti da gran sera, che non erano diversi da quelli degli anni precedenti, e non si capisce il perché avrebbero dovuto esserlo, visto che ad una prima della Scala ci vanno ricconi e milionari che usano l’opera come pretesto per ingioiellarsi. A commentare in studio, una stizzitissima  Mara Venier, ed una ancora più stizzita Irene Pivetti, le quali si sono sprecate a sottolineare che quest’anno loro alla prima della Scala non c’erano andate, no, e trovavano immorale che si spendessero più di duemila euro per un biglietto, e chissà quanti di più per i vestiti, e per i gioielli. E facevano tutto ciò avendo indosso vestiti e gioielli che non costavano quanto quelli delle signore alla Scala, ma solo perché erano vestiti e bigiotteria da giorno, e non da gran sera.
E allora io che sono povera, e non posso permettermi il costo del biglietto della Scala, e nemmeno dei vestiti d’alta moda per andarci, ma manco quelli da pomeriggio che indossavano le due neomoraliste milionarie che stavano in tv, ho pensato che forse io posso anche odiare a morte i ricchi spreconi, ma quelli che fanno i finti poveri con i milioni e scassano pure le balle con servizi ipocriti in tv li odio più assai.

11 Comments

  1. Sono andato molte volte alla Scala.

    Non servono molti soldi, e lo sai bene, a meno di voler a tutti i costi la prima, ma a noi che amiamo Mozart non interessa, vero? 🙂

    Sai cosa credo?

    Viva la prima della Scala.
    Viva i riccastri che spendono migliaia di euro per pavoneggiarsi.
    Viva chi, magari rubando, poi non tiene nei forzieri.
    Viva il lusso di chi lapida fortune.

    Sono queste le uniche cose che, andando così il mondo, permettono a noi di entrare alla Scala.

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  2. beh non è proprio così perché spesso e volentieri i gioielli e i capi d’abbigliamento di chi fa televisione sono forniti gratis dalle grandi marche che in questo modo si fanno pubblicitá. Chi ha i soldi per me può farne quello che vuole, non sará questo che tra le tante cose farà sare peggio l’Italia.

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  3. Comunque la prima era un’ indecenza dal punto di vista artistico, e sarebbe indecente se in questo periodo di ristrettezze per tutti, mentre veniamo spremuti come limoni, alla Scala (o, meglio, ai suoi dirigenti) venissero dati ulteriori denari pubblici, per permettere di strapagare registi di grido e “divi” di cartapesta per poi produrre spettacoli di qualità infimacome quello di ieri.

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  4. Dalla Critica ricevuta oggi mi sembra sia stato un successo “Il DonGiovanni” di ieri serama non sono un esperto…quanto poi tagliare i fondi all’Arte bè già che ci siamo torniamo al MedioEvo e compramioci un pò di armi così Guido Dalla Germania sarà contento….Ma come è possibile ragionare così?????

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  5. Rivista la registrazione. Oggettivamente una robaccia indifendibile: non mi interessano le castronerie degli entusiasti per caso, degli pseudointellettuali, degli onanisti mentali che cercano di salvare le macerie del disastro trovando significati “insignificanti”, dei “vergini” operisti e delle anime “candide” o degli ipocriti o dei mangiapizze.
    Una bruttura assoluta.

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  6. è una prima tradizionalmente un pò mondana, ma secondo me è davvero ormai arcaico considerarla un simbolo da combattere dell’ingiustizia o qualcosa del genere

    con tante cose serie di cui eventualmente indignarsi, dalla collusione fra finanza e criminalità allo scempio del creato ad opera di un profitto senza morale, dalla pochezza etica di una cultura consumistica alla drammatica questione del futuro dei giovani, sinceramente porre l’accento su un gruppo di signore ingioiellate e signori in smoking mi pare desueto e perfino malinconico

    la lirica è una forma d’arte molto importante, sicuramente con un grande pubblico di non ricchi che è la vera utenza di riferimento

    molto più volgare intasare le vie del centro storico con i suv che indossare la pelliccia per andare a teatro

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