La mitologia di Galatea: il Caos, ovvero come gli universi vengono creati dai pasticcioni.

A me questo piace della mitologia greca: che, a voler essere precisi, non comincia. Quando iniziano i miti, non si parte dal nulla, perché per i greci il nulla non esiste, e non può essere nemmeno immaginato, e dunque non c’è. Quindi, prima dell’inizio, ci deve essere qualcosa, e questo qualcosa è lui: il Caos.

Il Caos primigenio è qualcosa più del caos nostro, che è un grumo di cose fuori posto. Nel Caos primigenio, per i greci, le cose non ci sono, c’è solo un enorme blob di materia. Il Caos è quella roba lì, caotica, indistinta, dove non c’è un principio, ma soprattutto non c’è un confine. E quindi c’è potenzialmente tutto, ma il tutto si riduce ad un inservibile nulla.

I greci sono fatti così, a loro non piace mettere ordine, quello lo lasciano fare ai romani.

Ai greci invece piace distinguere, identificare: questa cosa è questa, quell’altra quella là. E per loro il Caos non può che essere qualcosa che si deve superare non ordinando, ma separando.
Infatti dal Caos si separano il cielo, Urano, e poi la Terra, Gea, lui sopra e lei sotto, finalmente distinti, ma in un amplesso infinito. Da qui si creano tutte le cose, in quel modo un po’ fortunoso che piace ai greci. Perché i loro miti sono sempre umani, e quindi tengono conto di quelle variabili umanissime che sono gli scazzi, le ambizioni, le ripicche.

Gli dei greci litigano, fra loro, fra marito e moglie, fra padri e figli, si sfidano in competizioni sceme, sono gelosi ed egoisti. E così, quasi incidentalmente mentre pensano ai fatti loro, e sono concentrati sulle loro beghe anche molto meschine, creano qualcosa di bello, come il mondo.

Che è quello che capita a noi tutti, perché spesso le buone idee nascono per caso, il giorno in cui abbiamo in testa un magma di cose confuse senza senso, e le opere d’arte sopraffina sono prodotte da individui anche un po’ meschini, egoisti, narcisisticamente fissati su di sé.

Grande lezione, quella dei greci. Che alle volte noi aspettiamo per le grandi imprese gli eroi senza macchia e senza paura, o immaginiamo degli dei perfettie onnipotenti. Mentre forse gli universi vengono creati smarmellando nel caos primigenio a caso, e da dei che sono pure un po’ cazzoni.
(e se volete approfondire vi consiglio la lettura della mia Afrodite, la verità della dea, Giunti editore)

Afrodite, la verità della dea.

Patti chiari, amicizia lunga: voi potete scrivere quello che volete, io posso bloccare chi mi pare