Una volpe, la ragazza!

mara carfagna

Ammettiamolo, l’avevamo sottovalutata. Quando l’hanno fatta ministro per le Pari Opportunità, tutti hanno pensato ad una operazione di facciata: dalle Alpi alle Piramidi (sulle Piramidi non so, ma a coprire l’area alpina ci avevano subito pensato i tedeschi, eleggendola “il ministro più bello del mondo”, e lo sentivi che sotto sotto rosicavano, gli amici Fritz, ché a loro, invece, toccava guardarsi in bikini al massimo la Merkel, e non è cosa!) tutti avevano convenuto che il pregio maggiore di Mara Carfagna era quello di essere una bella figliola, e da lei poco altro si aspettavano oltre al fatto di essere decorativa.

Invece, che diamine, le prime dichiarazioni del nostro neo ministro dimostrano, senza alcun dubbio, che sotto quel caschetto così birichino c’è un cervello politico di primordine, roba da far impallidire la sagacia diplomatica di un Tayllerand, roba che le vecchie volpi della politica si dovrebbero scappellare al suo passaggio, roba che i colleghi di partito ben farebbero a cederle il passo ammirati mentre lei procede fra due ali di folla plaudente.

Qual è infatti uno dei problemi più rognosi in assoluto che un ministro delle Pari opportunità, e un politico in genere in questi bui tempi in cui impera la dittatura del politicamente corretto, possa trovarsi fra le scatole? La discriminazione nei confronti dei gay. Ben lo sa il buon Rocco Buttiglione, che ci rimise un seggio da commissario europeo, per qualche incauta dichiarazione in merito. E la Carfagna, che esterna subito, al primo giornalista che le chiede una opinione sul Gay Pride?

«Io credo che l’omosessualità non sia più un problema. Perlomeno così come ce lo vorrebbero far credere gli organizzatori di queste manifestazioni. Sono sepolti i tempi in cui gli omosessuali venivano dichiarati malati di mente. Oggi l’integrazione nella società esiste.».

Capite? Lei è il Ministro per le Pari opportunità, ma gli omosessuali, ormai, le pari opportunità le hanno, perché più nessuno li discrimina. Insomma, da ministro, non sono mica un problema suo.

Riconosciamolo: una volpe, la ragazza.

25 Comments

  1. Non mi sembra che i politici non si scappellino già, in sua presenza.
    (e con questo Watkin si candida al premio “battuta bon ton 2008”)

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  2. @->Stevenorrin: scusa, forse ci siamo presentati con il nome e non con il nick, non ti avevo collegato al sito. Piacere di esserci visti dal vivo, comunque…

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  3. ricordo il ministro fare la spalla di davide mengacci in una trasmissione mediasettica, roba di cucina in giro per l’italia. ma dico, avete presente dvide mengacci? e lei diventa ministro delle pari opportunità, ovvero ha le stesse opportinità

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  4. Invece no : ha la stoffa, la bella ragazza,anche più di quel che pensavo quando scrissi di lei e dello Zaia da Conegliano.
    La ex valletta ha capito che i problemi sono tali solo quando li affronti con troppa decisione, e che a prestare soverchia attenzione alle allegre carnevalate del gay pride si finisce come Luxuria : per esservi identificati totalmente, senza possibilità di parlar d’altro ( tant’è che se Luxuria non si presentava vestito da carnevale e non parlava di identità sessuali, non lo riconoscevano, nè gli chiedevano altri argomenti).
    Degna di Giulio Andreotti, l’uscita della ragazzotta partenopea ; ed in linea perfetta con il nuovo corso Berlusconiano, molto più furbetto e felpato degli anni scorsi.
    Aggiungiamoci che adesso, sulla questione Rom, la sinistra italiota chiama a far sponda uno svogliato Zapatero e qualche europarlamentare rom che sol ora si ricorda d’esserlo : sicchè, se alle europee il PDL incassa un’altra valanga di voti, sappiam chi deve ringraziare.
    State Bene ; inchino e baciamano alla Ninfa padrona di casa.

    Ghino La Ganga

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  5. Se ella stessa si sente discriminata dai suoi colleghi di partito per il suo passato, non ha bisogno di mostrarsi feroce verso altre categorie di persone.
    Inizi col farsi chiamare col suo vero nome, Maria Rosaria, che è meno bello di Mara ma è il suo vero nome. Faccia un bel respiro, parli se può con qualche gay che non arrivi dai balletti televisivi che frequentava, e vedrà che dormirà perfino meglio la notte.

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  6. A mio giudizio essere ministro per le pari opportunità oggi dovrebbe significare soprattutto occuparsi di garantire pari opportunità tra diverse generazioni…..
    Cmq io abito in provincia e vedo questo: molti sessantenni liberi professionisti o imprenditori di successo . ( non entro poi nel merito se effettivamente guadagnato sul campo o costruito grazie anche alle maggiori opportunità di qualche decennio fà e furbizie varie) , che vorrebbero passare la propria attività ai figli e spesso non riescono, sopratutto se si tratta di figlie femmine ; (generalizzo un pò ma ho decine di esempi tra gli amici di mio padre).
    In buona sostanza : abolire gli ordini professionali e gigantesco incremento , nell’ordine di 10 alla quarta potenza, di liberalizzazione in uscita del settore pubblico.

    PS: dimenticavo che anche oggi sono molte di più le ragazze che guardano alle disponbilità finanziare del potenziale partner che il contrario, quindi vorrei che la Carfagna si attivasse anche in tale direzione, magari promuovendo una politica del darla a tutti…… ma Va …….. Carfagna! ( e non c’entra nienta la sua possibile intelligenza, chè tanto sta lì non certo per questo )

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  7. gli omosessuali non sono un problema, le donne… non se ne parla: o sposano un piersilvio o usano i calendare come trampolino di lancio per diventar ministro. a ‘sto punto che cazzo ce ne facciamo di ‘sto ministero delle opportunità?

    quasi quasi io licenzierei tremonti, tanto, nella merda io cui siamo, che l’economia la governi tremonti-zeitgeist o miss-culo-al-vento poco cambia.

    LdS

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  8. L’arma segreta nelle mani della destra (dellE destrE) è la capacità di convincerci che il mondo sia semplice. Dire “non esiste più alcuna discrimnazione contro gli omosessuali” col sorriso sulle labbra è sufficiente a dissolvere ogni dubbio. Il ministro non ha consultato dati, non ne ha avuto il tempo. Ne ha la certezza. Il berlusconismo si basa su una straordinaria illusione collettiva, quella in base alla quale proiettarsi idealmente verso l’oggetto delle proprie ambizioni è sufficiente a darci ciò che vogliamo.

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  9. “Inizi col farsi chiamare col suo vero nome, Maria Rosaria, che è meno bello di Mara ma è il suo vero nome.”

    Interessante… visto che, come la Gardini, si rivolge a Luxuria chiamandolo “il signor Vladimiro Guadagno”, suppongo con un briciolo di disprezzo, ma questa è una mia illazione.

    Posso dire una cosa antipatica, indegna delle pari opportunità, della quale mi dovrò vergognare e che mi varrà un’accusa di maschilismo?

    Quando scoppiò il “caso” della Carlucci contro Maiani alla Sapienza, circolò la voce che dietro le esternazioni della Gabriellina ci fosse in realtà un grande vecchio che suggeriva (Zich… Zichi qualcosa…) e che restava nell’ombra: se certe cose le avesse dette il grande vecchio, sarebbe stato facilmente criticabile, accusabile di invidia accademica ecc. Invece dette da “altri” avevano un altro suono…

    Serebbe un pensiero proprio così ottuso e retrogrado l’idea che la ministra Carfagna sia in realtà veramente una sorta di oca giuliva imbeccata da qualcuno che non vuole esporsi per zittire almeno una parte delle critiche?

    Sergej

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  10. alla faccia di chi si fa il culo nelle sezioni di paese e delle città, per poi vedersi sorpassare da una valletta

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  11. penso che la ragazza non sarà nemmeno il peggior ministro di questo governo, ma tant’è, noi e cioè tutti quelli che non hanno votato la destra, siamo stati capaci di far vincere per ben quattro volte berlusconi e oggi ci tocca questo governo. esclusi tremonti e maroni, mi pare si possa dire che è il primo non goiverno della repubblica e viceversa il primo governo del presidente. del consiglio oggi e, sigh, della repubblica tra quattro anni. 😉

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  12. per Fanky :
    segnatela pure, magari fosse tutta farina del mio sacco!
    L’ispirazione viene dall’umorista americano J.Feiffer, che a Jimmy Carter, nelle vignette,faceva dire : “quando una crisi si avvicina, attendo che sia qui, poi la guardo allontanarsi”.
    Ovviamente anche l’Italia ha avuto i suoi classici : vedi Giulio Andreotti, che sosteneva che spesso i problemi si risolvon da sè, non bisogna aver fretta.
    Perciò, quando vuoi, cita direttamente gli originali.

    Stai bene
    ( inchino e baciamano alla padrona di casa).

    Ghino La Ganga

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