Il Partito Democratico è democratico. Democraticamente, vorrebbe fare le primarie per scegliere il rappresentante dei Giovani del Partito. Democraticamente, dovrebbe scegliere fra più candidati che si presentano. Questa ragazza vorrebbe democraticamente essere una delle candidate democratiche. Ma pare che candidarsi democraticamente alle elezioni primarie democratiche le risulti un pochino difficile, per i motivi che spiega nel suo blog e che mi sembrano un po’ strani in un contesto tanto democratico. Democraticamente, le diamo una mano, che dite?
Non essendo del Partito Democratico mi tengo in diparte. Mi chiedo se lo è almeno Lei per candidarsi. Un po’ mi lascia perplesso la storia, anche recente, dei radicali, i nomi da lì usciti. Parliamone. Non amo appassionatamente come è nato e come sta crescendo questo PD. Non lo amerei di più formando una classe dirigente che, poi, democraticamente fa il portavoce dell’altra parte. Mah! 🙂
“Siccome conoscevi i riti cari alla scherzosa Flora e gli allegri sollazzi e la sfrenatezza della plebe, perché, o severo Catone, sei venuto nel mio teatro? O forse eri venuto solo per questo, cioè per uscirne?”
Inutile dire che questa nota citazione appartiene a Marziale. Non inutile accostare la volonterosa Giulia Innocenzi a Catone, e il PD al teatro. Dato che Giulia era perfettamente al corrente del fatto che il PD, come ogni partito a eccezione dei Radicali, non ammette la doppia tessera, per quale ragione voleva concorrere, dichiaratamente “da radicale”, alla segreteria? Forse era solo per questo, per poter tenere “un presidio nonviolento per il ripristino della legalità”?
Il concetto di “legalità” è decisamente oggetto di abusi in questo paese. Nel caso in cui un partito decida di darsi regole interne non democratiche, o addirittura di non rispettare in modo arbitrario le regole che si è dato, la legalità non è in gioco. Gli iscritti, se hanno senso critico, sapranno protestare, o anche uscire dal partito. I non iscritti sono liberi di commentare la cosa in modo anche abrasivo. Lì finiscono i diritti dei non iscritti.
Bah, neppure io sono iscritta al PD e nemmeno ai Radicali, ma, da quando ho capito di questa faccenda, il Pd lascia intendere prima che è aperto ai contributi esterni di persone che hanno una storia diversa, alcuni li elegge persino nelle suo liste, insomma, a parole non ci sono pregiudiziali; poi però, in pratica, si fatica ad avere i moduli, le comunicazioni delle scadenze…ecco, per me un partito può fare quello che vuole al suo interno, però sarebbe il caso di dirlo in maniera chiara. Se il problema è la doppia tessera, o avere la tessera del partito per concorrere, bene, basta dirlo e tutto si chiarisce. Invece qui, da quanto leggo nel blog e so da amici, alla ragazza non viene data una risposta ufficiale, neppure quando lei la sollecita. Insomma, non lo so, quello che spesso più mi delude del PD è questo suo avere, molto probabilmente, le carte in mano per essere qualcosa di nuovo, ma poi arenarsi in vecchie pastoiette da partito antico. Non sarà in gioco la legalità, ma è certamente in gioco la faccia e la serietà, in faccende del genere, che proprio perché sono marginali diventano fastidiose.
Credo che al tema si dovrebbe argomentare con tempo e spazio. Questo non è forse il posto più idoneo. Su tutte le critiche possibili a questo bebè malformato che è il PD posso essere d’accordo. La perplessità è proporre a dirigente di un partito il dirigente di un altro partito. Forse sono vecchio ma: seppure è difficile cogliere la differenza tra Berlusconi e Veltroni lasciamo almeno che siano due a guidare le due aree politiche “diverse” del paese. Sarei ancora meno contento se si presentasse Berlusconi a candidarsi a “segretario” del Partito Democratico (Pd senza L).
Mario
Mettiamola così: sulla democraticità dell’organizzazione interna del PD i dubbi sono molti, e probabilmente fondati. Sulla democraticità dell’organizzazione interna dei Radicali, non ci sono dubbi: è assente.
Non essendo del Partito Democratico mi tengo in diparte. Mi chiedo se lo è almeno Lei per candidarsi. Un po’ mi lascia perplesso la storia, anche recente, dei radicali, i nomi da lì usciti. Parliamone. Non amo appassionatamente come è nato e come sta crescendo questo PD. Non lo amerei di più formando una classe dirigente che, poi, democraticamente fa il portavoce dell’altra parte. Mah! 🙂
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Democraticamente, grazie per il sostegno!
G.
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“Siccome conoscevi i riti cari alla scherzosa Flora e gli allegri sollazzi e la sfrenatezza della plebe, perché, o severo Catone, sei venuto nel mio teatro? O forse eri venuto solo per questo, cioè per uscirne?”
Inutile dire che questa nota citazione appartiene a Marziale. Non inutile accostare la volonterosa Giulia Innocenzi a Catone, e il PD al teatro. Dato che Giulia era perfettamente al corrente del fatto che il PD, come ogni partito a eccezione dei Radicali, non ammette la doppia tessera, per quale ragione voleva concorrere, dichiaratamente “da radicale”, alla segreteria? Forse era solo per questo, per poter tenere “un presidio nonviolento per il ripristino della legalità”?
Il concetto di “legalità” è decisamente oggetto di abusi in questo paese. Nel caso in cui un partito decida di darsi regole interne non democratiche, o addirittura di non rispettare in modo arbitrario le regole che si è dato, la legalità non è in gioco. Gli iscritti, se hanno senso critico, sapranno protestare, o anche uscire dal partito. I non iscritti sono liberi di commentare la cosa in modo anche abrasivo. Lì finiscono i diritti dei non iscritti.
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probabilmente non è abbastanza democraticamente d’accordo con veltroni
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Bah, neppure io sono iscritta al PD e nemmeno ai Radicali, ma, da quando ho capito di questa faccenda, il Pd lascia intendere prima che è aperto ai contributi esterni di persone che hanno una storia diversa, alcuni li elegge persino nelle suo liste, insomma, a parole non ci sono pregiudiziali; poi però, in pratica, si fatica ad avere i moduli, le comunicazioni delle scadenze…ecco, per me un partito può fare quello che vuole al suo interno, però sarebbe il caso di dirlo in maniera chiara. Se il problema è la doppia tessera, o avere la tessera del partito per concorrere, bene, basta dirlo e tutto si chiarisce. Invece qui, da quanto leggo nel blog e so da amici, alla ragazza non viene data una risposta ufficiale, neppure quando lei la sollecita. Insomma, non lo so, quello che spesso più mi delude del PD è questo suo avere, molto probabilmente, le carte in mano per essere qualcosa di nuovo, ma poi arenarsi in vecchie pastoiette da partito antico. Non sarà in gioco la legalità, ma è certamente in gioco la faccia e la serietà, in faccende del genere, che proprio perché sono marginali diventano fastidiose.
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Credo che al tema si dovrebbe argomentare con tempo e spazio. Questo non è forse il posto più idoneo. Su tutte le critiche possibili a questo bebè malformato che è il PD posso essere d’accordo. La perplessità è proporre a dirigente di un partito il dirigente di un altro partito. Forse sono vecchio ma: seppure è difficile cogliere la differenza tra Berlusconi e Veltroni lasciamo almeno che siano due a guidare le due aree politiche “diverse” del paese. Sarei ancora meno contento se si presentasse Berlusconi a candidarsi a “segretario” del Partito Democratico (Pd senza L).
Mario
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Mettiamola così: sulla democraticità dell’organizzazione interna del PD i dubbi sono molti, e probabilmente fondati. Sulla democraticità dell’organizzazione interna dei Radicali, non ci sono dubbi: è assente.
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Io sono iscritto a Rifondazione. Posso fare qualcosa ?
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