
È triste dover scrivere un post per dire “Liberiamo Kareem”.
In un mondo appena appena decente, non dovrebbe nemmeno esser mai stato imprigionato.
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E’ triste dover leggere post come questi.
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Non conoscevo questa storia, farò anch’io un breve post.
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Io non farò post, per due motivi:
1. E’ inutile
2. Comincio a essere stanco della selettività. Solo certi paesi sono oggetto delle proteste sui diritti civili. Naturalmente, nel momento della protesta, se uno lo fa notare ci fa la figura del cinico, o peggio: “protestiamo intanto per Kareem, e poi penseremo anche agli altri” è la virtuosa risposta. Vale anche per i condannati a morte: “protestiamo per quello americano, ma noi siamo contrari alla pena di morte ovunque e comunque. Quando verrà il momento…”. Allora, per farla breve: il momento della Cina non viene mai, e io comincio a pensare male. Le ipotesi sono due: la prima è che ci sia simpatia per il sistema politico cinese. E’ possibile, ma improbabile. La seconda è una forma inconsapevole di razzismo. I cinesi sono tanti, e sembra quasi che loro stessi non ritengano di avere diritti individuali. Si vocifera anche che abbiano il cazzo piccolo.
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Erasmo, eccheppalle! Sono stufa di quelli che non protestano perchè non si è protestato anche per qualcosa d’altro. Di quelli che devono sempre vedere dietrologia dappertutto. Di quelli che sanno sempre cosa c’è dietro. Di quelli che partono solo se c’è da costruire subito un mondo perfetto, altrimenti manco vale la pena. Di quelli che, in buona sostanza, non fanno niente perchè ci sarebbe troppo da fare e allora è inutile anche provarci. Vabbe’, stai zitto. Non serve a niente manco quello, sai?
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Finalmente una campagna seria e percorribile. Protestiamo perché ai cinesi siano fornite delle protesi.
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E’ una questione di tempi, mia cara (a proposito di tempi, c’è l’ora solare, adesso). Indubbiamente, in una visione istantanea, hai ragione. In questo momento, tu hai proposto un problema, e insistere per contestualizzarlo può essere un modo (in)elegante per lavarsene le mani, o, peggio, per evitare che venga risolto. Ma, se passiamo a una visione prospettica: per quell’altro problema, quando viene il momento? non viene mai. Si deve anche riconoscere, per obiettività, che lo stesso partito radicale che da anni fa una bandiera del caso Kareem ha dedicato sforzi alla questione del Tibet. Si deve parimenti riconoscere che, tra migliaia di casi simili, si deve pure selezionare qualcosa di altamente simbolico. E infatti, io non ce l’ho con chi solleva selettivamente ma equilibratamente i problemi. Sarebbe davvero perfezionismo zoppo. Il mio problema e la mia frustrazione è che dovrei prendermela con una massa informe e sfuggente di persone (confiniamoci per comodità alla blogosfera) che è disposta a mobilitarsi solo contro certi governi. E quello cinese, per qualche ragione, non c’è mai.
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Mario: la scienza non ha ancora fatto questo passo, che mi risulti. Non per nulla continua il macello delle tigri.
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INFORMATI MEGLIO CHE HAI TROVATO LA BATTAGLIA PER TE.
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Non vorrei approfitare troppo di questo spazio. Faccio solo presente a Mario che una battuta è buona una volta sola.
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Beh, sentite: magari Erasmo la mette giù un po’ brusca, ma qualche ragione ce l’ha.
E’ ora di passare a misure più incisive .
Ad esempio, i paesi che oltre al tribunale ordinario possiedono un tribunale religioso – che può sbatter dentro uno per tre mesi solo perchè ha osservato che l’imam ha detto una cazzata (come pare successe al fratello di Khatami,l’ex presidente Iraniano) – possono stare all’onu solo pagando cento milioni di euro a seduta; somma da versarsi anche in caso di partecipazione come osservatori ad una seduta del consiglio d’europa, e/o a qualunque altra assemblea che raggruppi più stati ; è difficile farla passare anche per le sedute dell’Opec; ma hai visto mai, da quando ci va Chavez.
Secondo me, la fregola dei tribunali separati passa in fretta .
Con il tempo, può pensarsi di introdurre detta tassa anche nei rapporti bilaterali: ad esempio, perchè il nostro ambasciatore risponda al tuo devi versare la medesima somma – come un’affrancatura a carico – sennò niente risposta
Tale ultima misura può essere interessante per la Cina, che non mi risulta possieda tribunali religiosi.
Sicchè per detto paese la si può fare diventare una tassa “a prescindere”, solo per il fatto di esistere e d’avere rotto il cazzo al mondo fin dalla rivolta dei boxer, proseguendo per la lunga marcia,i libretti rossi ed azzurri,l’appoggio alla Corea, il grande timoniere e la banda dei quattro, l’occupazione del Tibet, e così via fino ai giorni nostri.
Inchino e baciamano alla padrona di casa.
Ghino La Ganga
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Ok, la prossima battaglia la faccio per mandare Ghino all’Onu. Mi pare una proposta concreta e definitiva, la sua.
😉
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Che emozione!
Come quell’altro Ghino,quello socialista….
Roba da farsi fare la carta da lettere già adesso.
Arrossisco,troppo onore.
Però, a pensarci bene bene…..alla tassa può aggiungersi anche altra usanza, meno remunerativa ma di sicuro sollazzo:quando il rappresentante all’onu del paese interessato sta per sedersi, a turno uno degli altri rappresentanti gli toglie la sedia da sotto, provocando immancabile capitombolo sull’osso sacro;al momento della ri-seduta,lo si fa accomodare su sedia opportunamente cosparsa di mastice da calzolaio, e – se si lamenta perchè non riesce a liberarsi dallo scranno- gli si dà in automatico la parola anche se non è iscritto a parlare, sfottendolo ” sei qui per lamentarti o per lavorare?lavativo…” .
Basta accordarsi col Presidente di turno per fare alzare spesso i rappresentanti e per bloccare la loro sostituzione per almeno un anno, ed il gioco è fatto.
Oppure: ad ogni pranzo ufficiale, gli si sala la pietanza oltremisura o gliela si riempie di peperoncino, avendo l’accortezza di far sparire l’acqua di torno; oppure : lo si sottopone al classico schiaffo del soldato, avendo l’accortezza di infilar una puntina nel palmo laonde raggiungere effetto più scenografico ( chissà come si bestemmia in arabo, o in cinese, boh?) ; oppure gli si fa il classico gavettone col secchio sopra la porta della stanza della sua delegazione , avendo l’accortezza di pozionar la giusta mistura d’acqua e di urina equina (un 20% della prima contro 80% della seconda,direi); oppure lo si fa abbordare da vistosa mignottona, che inevitabilmente si rivela un travestitone superdotato ( qua la delegazione brasiliana può far molto e rendersi simpatica al globo, se si mette d’impegno a procurar personale idoneo); oppure ancora, quando si è in riunione ristretta, si fa mancare la luce per qualche minuto e gli si leva di dosso tutto, costringendolo a deambular nudo nei corridoi dell’edificio mentre gli altri usano la sua carta di credito per festeggiare al bar, o per ordinare materiale superporno da far recapitare sia in ambasciata, sia al governo di riferimento del tizio .
Ad ogni protesta, si riprende l’interessato al grido seccato : cazzo,avete voluto il seggio che c’avete fatto sbatter fuori Taiwan,adesso cosa fate tutte ‘ste pugnette? ( se cinese);
oppure, se arabo, gli si fa notare che tutto ciò dipende da forza soprannaturali :si gira perciò in loco una puntata di “Presenze”, con il tizio ospite principale, e la si manda in mondovisione.
Se poi ci si lascia prender la mano, si chamano quelli di “Jackass”, e lo si mette nelle mani di Bam Margera, Chris Pontius, John Knoxville e soci: il resto sarà leggenda.
Cazzo: sarei un grande segretario generale ONU, ditelo….
Inchino e baciamano alla padrone di casa.
😀
Ghino Ban-Ki Moon La Ganga
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Io credo che il provvedimento la Ganga farebbe nascere l’Onuts (Organizzazione nazioni unite tribunali separati)
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