Pare che il dibattito più infuocato dell’estate, al Corrierone, non riguardi affatto le escort del Premier, i pellegrinaggi di espiazione a S. Giovanni Rotondo, i soldi per il Nord o per il Sud, la missione in Afganistan, o l’essere di Destra o di Sinistra, ma il matrimonio e il perché tante quarantenni belle, intelligenti, realizzate e toste siano e rimangano così disperatamente sole. Forum intasato, interventi appassionati e feroci da parte degli utenti: da una parte le donne, tante, che lamentano questa condizione così frustrante con toni da tragedia greca, e si lagnano di uomini che non appena si ritrovano davanti una donna in grado non dico di spiegare la teoria della relatività, ma di risolvere un sudoku, scappano come se avessero incrociato una tarantola; dall’altra gli uomini che piangono invece perché le donne sono diventate troppo efficienti, piene di aspettative, grintose, maschili insomma, e li fanno sentire sempre tanto inadeguati da costringerli a cercar conforto nella quieta acquiescenza di una ex badante moldava, che sì, sta con loro per il permesso di soggiorno, magari, ma si comporta come le buone donne di una volta, indossa la gonna, sta in casa e non s’allarga.
Il dibattito, confesso, mi ha toccato perché, quasi quarantenne pure io, e single da tempo immemorabile, faccio parte in pieno della categoria. Ma è una categoria strana, che ha confini labili e difficili da definire.
Prendiamo me, ad esempio. Non sono single per scelta, e sono pochissimo grintosa o maschile. Detto tra noi, non sono una donna in carriera, non amo digrignare i denti e mostrare i muscoli, non faccio il verso alle quattro squinzie di Sex and the City e star sola nemmeno tanto mi piace. Non godo ad andare in vacanza da sola, né al cinema, né alle mostre o a teatro. Da sola in tutto o in parte ho imparato a vivere per necessità contingenti: a sbrigare pratiche, portare le valigie, prenotare treni. Passare una serata a leggere un libro, andare al cinema per vedere un film che mi interessa non mi spaventa, sono in grado di farlo, so organizzarmi l’esistenza senza dipendere dagli altri, così come so sopravvivere senza scosse e senza traumi al fatto di non avere un compagno, son capace di essere serena e a volte anche discretamente felice, se non altro perché il piagnisteo non è nelle mie corde, e riesco a concedermi solo due minuti al giorno di autocommiserazione, poi mi annoio e passo ad altro. Non rimpiango di non aver avuto figli e non ho mai avuto il mito della famiglia da spot, quindi non è per quello che mi angoscio. Però non mi nascondo il fatto che mi piacerebbe trovare un uomo con cui condividere l’esistenza. Mi manca. Non perché abbia la necessità di qualcuno che mi risolva la vita, una specie di mago che – bibidibobidibù – scacci i problemi e salvi la situazione, ma perché adorerei avere accanto un altro essere umano con cui parlare, ridere, scherzare; qualcuno per cui preoccuparmi, essere pacatamente materna quando gli serve una coccola, o sfacciatamente sexy quando gli serve ben altro; qualcuno che è lì, accanto a me, nei momenti in cui decido di chiudere fuori il resto del mondo, qualcuno con cui, finalmente, possa non indossare, come invece devo fare sempre, l’armatura che mi sono creata per sopravvivere, qual bozzolo di efficienza, bellezza, una punta di stronzaggine e costante allerta che è necessario per sopravvivere in società o anche solo per non far la figura dei fessi.
Non lo trovo. Forse non lo cerco nel modo giusto, per carità, ma intanto non c’è. Ne potrei raccattare vagonate d’altri, per una sera o più, non dubito. Quelli che cercano soltanto una toppa per rappezzare la loro solitudine. Quelli che quando hanno pagato il conto pensano di aver comprato anche me. Quelli che si sentono tanto superuomini e sono in cerca di una superdonna, per cui io non sono mai all’altezza. Quelli che si credono superuomini, ma proprio per questo una superdonna no, sennò c’è il rischio che vadano il crisi. Quelli che ti danno tutto, sempre, ossessivamente, e non capiscono invece che qualche volta l’altro bisogna lasciarlo anche respirare. Quelli che non ti danno niente, ma ti guardano con compatimento perché se pretendi qualcosa di più, allora sei un’isterica.
Non sono perfetta manco io, lo so. Sono una rompiballe di prima categoria, insicura, ansiosa, con la tendenza ad incasinarsi. Ma spesso mi sono innamorata di uomini che sapevo pieni di difetti, e, confesso, alle volte erano proprio i loro presunti difetti quello che amavo di più: spesso i difetti sono i lampi di umanità di una persona. Ecco, vorrei un uomo che facesse altrettanto con me. Si innamorasse, punto e basta, per come sono. Fregandosene del fatto che non ho più vent’anni. Che sono una rompicoglioni. Che sono distratta, appassionata, pignola, svagata, colta, ciaciona, melanconica, ottimista, matura, bambinesca, contraddittoria. Che mi amasse, insomma, per come sono, o nonostante quello che sono, faccia un po’ lui. Un uomo così, ecco, penso non sia chiedere l’impossibile, e trovo che me lo meriterei tutto. Degli altri, quelli a mezzo servizio, non so cosa farmene, e, a costo di risultare stupidamente orgogliosa, e spocchiosa, e sognatrice, non li voglio tra i piedi.
Forse il guaio delle quasi quarantenni sole come me non è che non trovano un uomo, è che non si accontentano di “un” uomo e basta. Cercano un altro essere umano. Per questo è così difficile.
Quoto in pieno tutto il tuo intervento… e ti ringrazio per averlo scritto 🙂
C.
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fantastico post. 🙂
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Ehm bell’outing. Beh, capita pure a tanti maschietti (non a me, sia chiaro! 🙂 ) quasi quarantenni, se può consolarti. 😦
Ciao.
Left©
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Cara, mi piace come lo hai scritto, QI a parte 🙂
Per certi versi, da uomo, condivido talmente tanto quello che dici che sembra che l’abbia scritto io.
Quello che tu desideri non è strano e nemmeno esclusivo appannaggio femminile (oppure inizio a preoccuparmi, ndr).
Cerchi l’Amore, quello vero e con la A maiuscola.
Non vorrei deluderti ma traspare che tu alla fin fine cerchi una persona normale, comune… Sbagli. Quelle persone che cerchi non sono affatto comuni. Amare i difetti non è comune, mettersi in secondo piano non è comune così come voler essere al tuo fianco con la massima trasparenza e complicità, non è comune.
A volte si è fortunati e si riesce a trovarlo. A volte ci si illude di averlo fatto o ci si abitua a convivere con le sbavature inevitabili di un quadro che abbiamo più in testa che di fronte.
Credo che i 40 anni possano aggiungere un momento di riflessione in più, specialmente per una donna.
Piccola nota critica
Se sei così come ti descrivi perchè sei sola non per scelta? O frequenti persone sbagliate, o non sei come ti descrivi o non sei pronta ad adattarti. Anche l’uomo migliore, l’amante più focoso, il padre più meraviglioso ha bisogno di conforto, coccole e di sentirsi “al riparo” con il partner… Proprio per lo stesso motivo di cui sopra: “togliersi l’armatura”. Ai tuoi partner, l’hai mai concesso?
D’istinto è quello che mi sento di dirti.
In bocca al lupo!
A.
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Non ti conosco, per cui non potrei dire, ma mi sembra che tu veda la cosa solo dal tuo punto di vista.
Cerchi uno che ti ami mentre dovresti dire che tu cerchi uno da amare, vuoi uno che si innamorasse di te ma non dici se tu sei disposta ad innamorati di qualcuno, cerchi uno che ti sopporti ma non dici se tu sei disposta a sopportare.
Forse la soluzione sta lì.
Un saluto.
Roure
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bel post, scritto meravigliosamente, come sempre. ma è pieno di sentimento, come dire…
chissà, nella vita non si può mai sapere, ecco…
Penso sia pieno di esseri umnani in realtà, ma a quanto pare non è così semplice, ecco…
bacioni!
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Gli “esseri umani” sono molto ambiti anche da chi non cerca il compagno per la vita. Gli “esseri umani” sono quasi del tutto spariti, almeno da queste nostre terre cosiddette civilizzate.
Ogni tanto ne trovo qualcuno di essere umano e non me le lascio scappare. Sono tutte persone che hanno provato un grande dolore. Il dolore e’ come un defibrillatore esistenziale, fa ripartire il Cuore.
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“se non fossi già sposato, ti sposerei!” (cit.).
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Non ne dubito. Penso che la solitudine abbia un estremo rispetto per le pari opportunità. 🙂
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Capita di ritrovarsi soli. Qualche volta per colpe proprie. Qualche volta, credo, anche per caso. Nella vita non sempre si ha la fortuna di incrociare le persone più adatte a te, altre volte non si è stati capaci, magari, di capire chi era adatto, o di far capire a chi ti sta vicino come sei veramente. Di mio adoro “coccolare” i miei amori. Alle volte è proprio questo che non apprezzano. 🙂
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Mi pareva dal tono del post che fosse ovvio che cerco qualcuno da amare. Quanto al fatto di essere disposta ad innamorarmi…accidenti, il guaio è che delle volte lo sono anche troppo: non solo mi innamoro, ma mi affeziono proprio. Alle persone a cui ho voluto bene non riesco ad augurare mai altro che di essere felici, persino se non lo saranno con me. Ho tanti difetti, ma non riesco ad essere rancorosa, almeno. 🙂
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Ehhh, quindi sono come la Carfagna????? Vabbe’, almeno è caruccia… 😀
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Che bella questa frase! Non ci avevo mai pensato. Forse è vero.
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Beh, allora mi sa che non hai ancora trovato chi ti merita 😉 Mai togliere complicità e tenerezza sennò che amore è? 🙂
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e comunque, la risposta al titolo del tuo post è no:)
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Si capisce, si capisce. E non solo dal tono.
Come hai scritto, quanto a pari opportunità la solitudine è assolutamente equanime, ma le reazioni sono diverse, a livello individuale ma anche di sesso. Parlo della soluzione dell’ex badante: il sottoscritto, single ma con un bel po’ di anni più di te, si rende conto che tenta un uomo tanto più quanto più passa il tempo. Ma se si vuole accettare ed essere accettati per sentimento e non per reciproca convenienza, in altre parole per amore, non è una soluzione e, almeno per ora, mi resta incompresibile come ci si possa rifugiare in tanta disparità, a parte l’offerta abbondante.
Ecco, tutto ciò non è stato, credo, tenuto nel dovuto conto, soprattutto nel suo aspetto più grave, cioè nella unidirezionalità del fenomeno, almeno per il momento: uomo italiano e donna straniera. Ora che è esploso noto che da parte delle donne non v’è solo una condanna verso l’uomo italiano, ma spesso anche una forma di astio verso le donne straniere che sconfina in una forma tutta particolare, e impensabile fino a poco tempo fa, di xenofobia.
Probabilmente anche in questo l’immigrazione ha colmato un vuoto: gli uomini anziani in particolare, ma non solo, vogliono quello che da molte donne italiane non possono più avere. Sarà presto un problema grave, ma mi vien da pensare che anche prima la maggioranza si aspettasse quello che si aspetta ora dalla nuova linfa; l’idea del matrimonio o dell’unione per amore dev’essere un lascito romantico che qualcuno di noi ha coltivato per una sua attitudine personale, ma che in realtà sia sempre stata un fatto eccezionale.
Complimenti comunque anche per questo post.
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Solo per dire che concordo con Wuz.
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invece la risposta al titolo è sì: meglio sole che male accompagnate. Perché così ci si guarda intorno e si vedono e possono trovare nuove possibilità e nuove prospettive. Da male accompagnate è moooooolto più difficile
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Mi dispiace ma sono già impegnato. Però c’è questo cugino che abita ad Aix en Provence… Ci sono un sacco di fontane ad Aix en Provence, e si mangia la bouillabaisse seduti fuori al café anche d’inverno. Non è gran che ‘sto cugino, ma la bouillabaisse può aiutare, molto.
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Pronti! Mi hai trovato, eccomi qua! 😉
Il tuo post equivale all’aver lucidato la lampada… (bisogna adattarsi ai tempi)
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Condivido tutto, a sessi invertiti. Anche io sono quasi quarantenne e single non per scelta consapevole ma per stanchezza. Io sono convinto che da qualche parte ci sia una donna quasi quarantenne con cui stare assieme, ma ormai non la cerco piu` o quasi. Anche perche` con l’eta` arrivano le preoccupazioni e mentre a venti anni le giornate sembrano essere enormi a quarant’anni sembrano essere minuscole.
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Superati i trenta si cambia fuso orario, Mike. 😉
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LOL 😀
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L’essere umano è strano. Le persone male accompagnate risultano più appetibili di quelle sole (uomini o donne che siano)
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molto, molto bello. Grazie.
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Non faccio parte della categoria quarantenni ed alla vita di coppia ho già ampiamente dato. Una cosa mi sento di dire: in argomento fare compromessi al ribasso non paga. Accontentarsi entro limiti mooooolto stretti è la soluzione meno sbagliata.
luigi
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scusa ho scritto il commento nel posto sbagliato, su Calderoli, leggilo lo stesso, grazie.
Mi prenderanno per scemo e forse hanno pure ragione. Se riesci a spostarlo qui e’ meglio, altrimenti fa lo stesso, la sostanza non cambia.
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Bellissimo post. Ben scritto e, prima di tutto, ben pensato. E’ vero, a volte capita di restare soli (siamo in tanti, soli), e non perchè non si “cerca” nel posto giusto, m solo per sfortuna, o per coincidenze sbagliate. Come te, anche io spero di incontrare qualcuno, ma andare alla diperata ricerca, come forse in tante fanno, credo non sia lo “strumento” giusto. Me lo stampo e lo porto con me, questo, per sentirmi meno sola. Almeno ci sei tu, come me!
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Bellissimo post, Galatea e, come sempre, grazie di esserci!
Ma perché “l’armatura”? Forse il trucco è proprio l’essere senza pelle, buttarsi e non c’è la rete sotto, fare la figura dei fessi perché, tanto, anche se lo pensano che cambia? C’è uno scrittore inglese che mi piace molto, John Lanchester, che scrive: “Non ci preoccuperemmo molto di quello che gli altri pensano di noi, se solo sapessimo quant’è raro che lo facciano”. E quindi, cosa abbiamo da perdere a perderci tra le persone e a smettere di cercare quello giusto, per trovare finalmente quello strambo che gli si avvicina di più ed è anche divertente? Lo zen direbbe “smetti di cercare e troverai”. 😉
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Potrei averlo scritto io, ma non lo avrei mai scritto così bene. Il problema è che io di anni non ne ho ancora 30.. Ma lo so dov’è il problema: non cerco bene, nei posti giusti. Sarà che forse ancora non li conosco, sti posti.. vabbè, capiterà, quando sarà il momento, di trovare quello giusto
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Anch’io come te single da lunghissimo tempo e vicinissima ai quarant’anni ti dico che sono sensibile all’argomento e credo che noi donne fantastiche spesso saltiamo un passaggio. D’obbligo innanzitutto una bella selezione cominciando a volgere lo sguardo solo dove ci sono sensibilità vicino alle nostre. E lì puntare, circuire e farsi conquistare, cioè sedurre. QUando lui è stato catturato, allora da quel momento in poi possiamo preoccuparci, essere materne, sexy e tutto ciò che vogliamo con il nostro uomo appunto. Ma prima lo dobbiamo far diventare nostro. Ti lancio una sfida scegline uno però al tuo livello please. Che te lo meriti. P.s. come sempre complimenti, penna straordinaria.
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hai detto delle cose intelligenti.
capita di rado di sentirne.
condivido.
E’ buffo, ma credo di avere lo stesso problema:-)
Parliamone.
ciao
A.
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:). esattamente quello che stavo pensando in questo preciso momento! e dire che ai 40 mi manca ancora una decina, ma chissà come mai al massimo ottengo un’inutile sguardo di qualche 50 famelico. Lo stesso che i miei coetanei o poco più in là dirigono verso le 16-20 enni dicendo “Pensa: è ANCHE molto SIMPATICA”…
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