E io ch’avea d’error la testa cinta

pilloladel giorno dopo

L’Avvenire, stamattina, annuncia che in Spagna, prossimamente, la pillola del giorno dopo sarà venduta nelle farmacie senza ricetta medica.

La pillola, si legge, è erroneamente definita contraccezione di emergenza, mentre è un farmaco abortivo.

Dato che a definirla “contraccezione di emergenza” mi risulta siano stati i medici di tutto il mondo, mi sfugge dove sia l’errore nella definizione.

Forse risiede nel fatto che i medici in questione ritengano che, quando si tratta di classificare farmaci, una laurea in medicina valga più che una in teologia.

15 Comments

  1. Ciao! (mi delurko infine)

    E’ normale che sia così: dalle mie parti si dice appunto che “i dotori no capisse gnente”, i dottori non capiscono niente.

    E poi scusa: chi ha più ragione? Un medico o uno che è in contatto diretto con l’Onnipotente?

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  2. E’ che all’ Avvenire sono degli inguaribili ottimisti, strenuamente convinti che dopo un rapporto sessuale non protetto ci sia un’automatica fecondazione dell’ovulo. D’altra parte, come sostiene allegramente il Tonino Guerra, l’ottimismo è il profumo della vita.

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  3. Le segnalo questa, interpretabile come si vuole: il governo della vuota parola sulla nuda vita (Agamben); oppure (anch’essa pertinente): il linguaggio è in noi e noi siamo nel linguaggio (Morin).

    P.S.
    Frap, lei è sempre acuto e divertito.

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  4. Già, appena uno/a si abbassa le mutande ecco che l’anima trasmigra in quello che c’è, foss’anche un posto temporaneamente sfitto dove – di lì a poco – uno spermatozoo e un ovulo si daranno alle sporcherie. Il concepimento viene sempre più predatato; tra un po’ basterà l’intenzione di fare le cosacce con qualcuno per stabilire i diritti dell’embrione. Poi però la Chiesa che fa, li obbliga a trombare per rispettare quel diritto alla vita? Ce lo vedo, Benny, che apre una casa a ore. E il cerchio si chiude.

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  5. “E’ che all’ Avvenire sono degli inguaribili ottimisti, strenuamente convinti che dopo un rapporto sessuale non protetto ci sia un’automatica fecondazione dell’ovulo.”

    Causa (rapporto sessuale non protetto) effetto (fecondazione) finalità (vita= bene; piacere= male).

    🙂

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  6. Stavolta non ti seguo.
    Se questi sostengono che il bambino esiste dal concepimento (e se ne fregano dei dettagli tecnici, per loro è concepito nel momento in cui si tromba), ne segue che PER LORO qualunque interruzione posteriore è un’aborto.
    Si può dissentire o lamentarsi di come cercano di imporre le loro idee a terzi, ma in questo caso sono coerenti coi loro principi.

    Per inciso, questo è uno dei pochi casi in cui la penso come loro. Però non vedo proprio perchè andrebbe vietata la pillola dal momento che è consentito l’aborto, che considero analogo per il nascituro ma molto più traumatico per la donna.

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  7. @Marcello
    C’è il piccolo dettaglio che al momento dell’assunzione (max. entro le 72 ore) non risulta che ci sia alcun modo di sapere se vi sia effettivamente un concepito oppure no.
    Quindi al massimo potrebbe essere un farmaco virtualmente abortivo.

    La Chiesa vorrebbe che il farmaco fosse classificato come pratica abortiva in modo da farlo rientrare nel regime di applicazione della legge n. 194 del 1978 art. 5.
    Che prevede necessariamente un’attesa di sette giorni per ottenere l’intervento (oltre a vari controlli sanitari).
    Il che renderebbe automaticamente inefficace l’uso della pillola stessa.

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  8. In effetti, se la Chiesa considera inizio della gravidanza il concepimento, l’incontro fra i gameti, se un farmaco impedisce l’impianto dell’ovulo fecondato, si tratta di un abortivo. Peccato che l’OMS consideri l’inizio della gravidanza il momento dell’impianto nell’utero, e quindi se un ovulo, pur fecondato, non si impianta (per l’azione di un farmaco come qualsiasi altra ragione) non c’è aborto. Questo è quello che ho capito.
    Poi, si torna al punto: perché cavolo a dare una definizione di ‘gravidanza’ dovrebbe essere la chiesa?

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  9. @frap & ippazia
    come ho scritto sopra, alla chiesa dei dettagli biologici non importa nulla, per loro il concepimento coincide con l’ unione sessuale.
    Ragionano per dogmi fissati secoli prima che si parlasse di cellule ed embrioni, l’ idea stessa di discuterli è sbagliata.
    Mi sta benissimo che nei dettagli ci entri la legge, e stabilisca quello che pare più opportuno al parlamento, non alla chiesa.
    Solo mi sembra normale che la chiesa dissenta: per la chiesa il nascituro è una persona.Noi possiamo non sapere se un’ ovulo sarà fecondato o meno e come, ma DIO lo sa, e sa chi nascerebbe senza l’ uso della pillola.
    Non è necessario che l’argomento sia logicamente coerente.

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  10. @Marcello: sono d’accordo con te sul fatto che la Chiesa può dire e pensare ciò che vuole; un po’ meno sul fatto che possa decidere quando una gravidanza ha inizio, ma transeat. Però il buon Ratzinger si affanna ogni dì ad affermare che la Ragione correttamente intesa porta a Dio, perciò credo che gli argomenti che usa dovrebbero essere di necessità logicamente coerenti.

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  11. @Verrocchio
    scusa il ritardo ma leggo solo ora.
    Nel pensare quello che vuole è incluso decidere quando considera iniziato il concepimento (che coincida o meno con la gravidanza è quello il concetto cui si richiama).
    Immagino volessi dire che non ha alcun diritto di imporre la sua visione a nessuno, e su questo siamo d’accordo.

    Ratzinger dice un sacco di idiozie, ma in questo caso gli argomenti sono coerenti, seppur basati su premesse non scientifiche.

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