Rabbia

E poi li odi tutti.
Di botto, non sai neanche perché.
Sono il tuo mondo. Con loro hai sempre vissuto. Senza non sapresti vivere.
Deve essere la giornata, grigia.
O il taglio di luce, sbieco.
Ma così non li hai mai visti.
Brutti. Meschini. Deformi.
Come se i loro difetti, che hai sempre indovinato sotto pelle, fossero esplosi tutti assieme, riducendo la loro immagine in poltiglia. Volti maciullati dall’ipocrisia che gronda, dopo aver scavato per anni, risalita dal marcio profondo dell’anima.
Un flash improvviso li illumina per ciò che sono: orribili.
Loro non si accorgono di nulla.
A cogliere la loro essenza non puoi essere tu.
Tu sei quella che sorride, educata.
Tu sei quella che il Male non lo può conoscere, o intuire. Nemmeno immaginarlo.
La tua vita è sempre stata liscia.
L’odio, poi, non è nelle tue corde.
Invece lo senti risalire come un conato di vomito dalle viscere.
Li vorresti eradere, annientare.
Cancellare di loro ogni traccia, persino la memoria.
Senza un tentennamento, senza un rimpianto.
Con la stessa indifferenza con cui digiti, sulla tastiera, un control+alt+canc.

PS:È solo un racconto, non ho intenzione di fare una strage, tranquilli.

37 Comments

  1. Hm, anche come racconto sa piacevolmente di autobiografico. Uno di quei flussi di coscienza che vengono su dallo stomaco, e che quando sboccano ti lasciano in bocca il sapore dell’acido (se mi passi l’allegoria un po’ splatter) ma anche la soddisfazione di sentirti più libera e leggera.

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  2. Ostrega, però, non potresti limitarti ad invocare l’applicazione della legge islamica, tipo il taglio delle mani, la lapidazione, le scudisciate o che sò?

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  3. Per ricollegarmi al tuo post ho letto tutte le notizie splatter disponibili. Capisco la tua “rabbia” non ne esiste una che non lo sia. 😉

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  4. ma che era ieri? continuo a leggere e a sentire persone che stavano proprio così. ho anche controllato se fosse il giorno di san mi-sono-rotto-violentemente-le-scatole, ma si festeggiavano solo un tot di santi tranquilli… 😉

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  5. Qui evidentemente corrono parole d’ordine di livoroso astio. Noi, sempre che ci si riferisca all’infondata illazione del sig. michele, non teniamo sul comodino le poesie di Bondi ma, rispettivamente
    a) Massa e Potere di E. Canetti
    b) Gli ultimi giorni dell’umanità di K. Kraus
    c) Du pape, in lingua originale, di De Maistre
    d) La democrazia in America di Alexis, cui ci lega amorosa consuetudine, ma non di sensi
    e) L’Orestea, in lingua originale, di Eschilo
    f) i Carmina, in lingua originale, di Orazio
    d)La Commedia di Dante, né last né least.

    Quanto alle poesie, noi quelle le scriviamo, e di gran lunga meno tremule di quelle del sig. Bondi.

    Mi ha di nuovo cassato, signorina? Non credo di aver fatto nulla per meritarlo; ho al contrario disposto un armistizio unilaterale che è anche un’ammissione di responsabilità. Credo che i soprastanti cicisbei non hanno letto con sufficiente attenzione gli ultimi thread, a meno che, ma mi parrebbe strano, non la ritengano meno intelligente di quanto dichiarano e di quanto è in effetti.

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  6. Mh.
    Sentimenti che mi suonano stranamente familiari.
    Anche di recente.
    Ah,dimenticavo.
    Ho di nuovo un pc.
    Inchino e baciamano.
    Ghino La Ganga

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  7. Ora mi dica Lei, sig.na Galatea… Devo reagire? No, terrò ferma la mia promessa, e non risponderò al sig. noia quel che gli andrebbe risposto. Sarò di una cortesia esemplaree: Massa e potere, cui Elias lavorò per 26 lunghi anni, dal ’36 al ’62, e che dovrebbe essere con Autodafè la vera ragione di un Nobel meritatissimo, una volta che lo si è letto è appunto un libro da comodino. Il mio non è particolarmente, come dice Lei, smisurato: su Canetti poggia il sig. Alexis, anch’esso da comodino (una volta letto, ovviamente) e, più vicini al letto, stanno l’Orestea delle Belles Lettres (con cui si accompagna la splendida traduzione di Severino, prima dimenticata) e le Odi di Orazio. Davanti, confinano con Canetti/Alexis Kraus e De Maîstre. Di fianco, più vicini al letto, i Carmina e la Commedia. Pensi, sig. noia, che tra Kraus/Alexis e Eschilo/Orazio trovano spazio le ultime due-tre edizioni del calendario Atlante de Agostini. Pochi centimetri, Lei, lo sa.
    Dimenticavo: nelle piccole e splendide edizioni in grigio della vecchia BUR, trova posto sul mio comodino anche Leopardi. Avevo dimenticato di citarlo non solo per il poco spazio che che occupa, ma anche e soprattutto perché lo conosco in gran parte a memoria. Altre delucidazioni, sig. noia?
    Comunque Lei glielo ricordi, sig.na Galatea, che sappiamo bene che Singula de nobis anni praedantur euntes; / eripuere iocos, Venerem, convivia, ludum; / tendunt extorquere poematata. Quid faciam vis?

    p.s.
    Sopra tutto codesto badilame, quando a tarda notte ci si corica, un tazzone di camomilla. Resa bene l’idea, sig. noia?

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  8. Per altro, red cac, a lei sfugge che nei disclaimer di questo blog è già detto fin dall’inizio che mi riservo il diritto di eradere i commenti anonimi o offensivi.


    Li vorresti eradere, annientare.

    Il ‘Search ‘ del blog non mostra l’utilizzo del verbo eradere in nessun altro post del blog: ohibo’, la coincidenza è leggermente curiosa. 😉

    P.S. Per una strage di topigonzi, comunque, ti darebbero come minimo le attenuanti generiche. Forse anche un encomio.

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  9. P.S. Per una strage di topigonzi, comunque, ti darebbero come minimo le attenuanti generiche. Forse anche un encomio.

    Credo che avrebbe semplicemente diritto alla taglia…
    😉

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  10. Red.cac. non avrebbe dovuto fare sfoggio di cultura. Si sa che in questi casi ci sono mani che corrono al cinturone. Se poi si è in più d’uno, ci si fa coraggio l’un l’altro.

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  11. Io c’ho il comodino libero, ma la testata del letto è una libreria semicircolare in palissandro che ospita l’intera Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, nuova edizione lusso Treccani in 54 volumi, n. copia 1850. Tiè. 🙂

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  12. red. cap. Io capisco, poco, sa; e lei mi sfugge.
    In ogni modo, per quel che ha detto: sul comodino massa e Potere non dovrebbe starci. Lo metta in libreria. Kraus, va bene. Ci metta anche La provincia dell’uomo, La rapidità dello spirito e La tortura delle mosche.
    Non mi risponda, però: per piacere; o quantomeno non a lungo.
    Non si stressi.

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  13. Manteniamo la promessa di non offendere, e perciò non si risponde né al sig. michè, che oltre alle argomentazioni deve aver esaurito le battute, sia al sig. tantanoia, che aggiungendo tre commenti si sarebbe sentito soddisfatto, sia al sig. frap, cui invidiamo la testata (la testata?).
    Sig. Train, lei che è maestro scacchistico e culinario, ci toglie una curiosità? Come sarebbero stati i tagliolini, se non all’uovo? E quali i pro e i contro delle due o più possibilità? Grazie.

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  14. Fa piacere vedere che Galatea imponga il Galateo, approfitto per dire che se vogliono mie risposte devono imparare a chiamarmi in modo corretto, altrimenti neitne risposte; esempio: “Jazztrain, lei che è maestro (magari lo fossi) scacchistico e culinario (manco fossi Vissani), ci toglie una curiosità? Come sarebbero stati i tagliolini, se non all’uovo?”

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  15. Accipicchiolina e poffarbacco… è la prima volta che mi capita di vedere che qualcuno se la prenda per una battuta stupida sulla lettura delle poesie di Bondi…

    Rinnovo le cordialità

    Attila

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  16. Mi spiace sia scomparso, se non è esistito solo nella mia mente ormai zoppa, il commento ove citavansi Le voci dell’Asinara, saggio di Canetti evidentemente ignoto ai più, e che verte su argomenti di particolare interesse per il sig. Train.

    (Così me lo fa passare, sig. na Galatea? Per favore…)

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