“Il mio problema con Gabriele Muccino e con i suoi film è che pretendono di essere la fotografia della nostra generazione e io rifiuto l’idea che la nostra sia stata una generazione che si è limitata ad avere banali problemi sentimentali.”
Il discorso della banalità quando si fa arte sull’ amore non è tanto il sentimento in sè -esistono produzioni artistiche legate alle questioni sentimentali in ogni epoca e latitudine- ma è il modo in cui vengono resi i conflitti del sentimento a fare un mediocre o un vero artista, a parer mio.
Muccino,a parte la terribile idea del sequel per cui non spenderò mezzo euro, con l’ “ultimo bacio” non era poi troppo banale, anche se per i miei gusti è un cinema troppo urlato e anche gli attori (a parte la Mezzogiorno) non erano granchè, soprattutto Accorsi che è un po’ una mummia.
Veramente l’Adipolfo sarebbe un fesso nostro, ma è anche vero che da tempo lo trascuriamo.
Non protestiamo perciò per l’abuso che ha fatto del suo nome a nostro danno; ci stupiamo invece del fatto che Lei ritenga di fare pubblicità a un fesso ormai tornato all’oblio che gli compete.
Io non mi riconosco in Muccino, ma almeno è riuscito a ridare un po’ di verve e interesse al cinema italiano che fino a 10 anni fa era dato per spacciato. Sarà banale ma il successo dei suoi film (e l’incasso) ha portato nuova linfa a giovani registi che prima nessuno calcolava. Poco?
il film nel complesso è un buon film, che oltre ad alle solite sequenze convulse “alla muccino” presenta anche buone carrellate panoramniche, buone soggettive, il montaggio è ben ritmato, non c’è poi un eccesso di primi piani, ottima fotografia
inoltre anche la sceneggiatura è abbastanza accattivante, e le storie verosimili, almeno per buona parte dei 40enni attuali
è vero che la “complicazione psicologica” maschile è più difficile da rendere, in quanto normalmente nel cinema il carattere irrequieto e problematico è più facile renderlo con protagoniste femminili, ma il film riesce abbastanza bene a stare nell’universo maschile, i suoi miti, le sue contraddizioni, le sue fragilità ed ingenuità
sono andato a vederlo quasi come un ripiego, invece mi è piaciuto, molto di più dello stesso “ultimo bacio” e altri di muccino
un buon film, secondo il mio parere non competente
@diego: per non avere vicino l’orrida faccetta, che viene generata a caso dalla piattaforma, dovresti caricare su wordpress una tua foto e creare un tuo avatar (puoi farlo dal pannello delle impostazioni di wordpress); a quel punto carica automaticamente nei commenti l’avatar e non la faccetta generata a caso. 🙂
gentile yossarian, senza alcun dubbio non credo che muccino o ozpetek creino dei capolavori, ma sarebbe interessante sapere da te, quali sarebbero i registi italiani degni di nota; personalmente salverei senzaltro l’autore del “vento fa il suo giro” cioè il diritti, o il mazzacurati de “la giusta distanza”, ma io penso che debba e possa esistere un cinema di cassetta abbastanza decente; preferisco vedere gente al cinema piuttosto come mi è capitato, anni passati di andare a vedere rohmer o fassbinder in qualche cineclub ed essere solo, ripeto solo, cioè uno spettatore pagante, in sala; per carità non è arte con la a maiuscola un film di muccino, ma neanche cinema pessimo
Non so, a me l’Ultimo Bacio è sembrato un film proprio bruttino. Gli altri due (Come te nessuno mai e Ricordati di me) erano vedibili, ma non mi hanno entusiasmato.
Otzpetec: mi è piaciuto molto Le fate ignoranti. il resto no.
Se lei mi ha preso per uno snob cinefilo, e a quanto mi par di capire, anche di sinistra, credo abbia sbagliato bersaglio, sia per quanto riguarda il cinema, sia per la politica.
Quanto a Fassbinder, che invece amo molto, be’ quello e’ un modo di parlare di drammi sociali, personali e generazionali, non facile, ma certo immensamente migliore delle banalita’ patinate di Muccino.
Pensi lei che il buon Truffaut veniva criticato dai colleghi della Novelle Vague, che lo accusavano di fare filmetti per le masse.
Pensi che perfino Eisenstein prima di essere “sequestrato” da quegli intellettuali che io non amo e che lei ha citato, faceva film per la gente di Leningrado, e non per i club cinefili di sinistra.
Fra l’altro senza il montaggio analogico del buon Eisenstein, oggi non potremmo vedere film, o registi, come Predator, Sam Raimi, John Carpenter, Tobe Hooper, e Cameron.
Registi e film, compreso Predator, che io amo parecchio.
Se non si vuole vedere Fassbinder, cosa che personalmente non reputo un crimine, a differenza delle categorie culturali e politiche da lei citate, basta guardarsi in giro e c’e’ una vasta scelta di prodotti, meno corposi, ma non per questo meno interessanti, o divertenti.
Perfino tra i blockbuster.
Se li scelga lei. Mi sembra una persona intelligente e in grado di operare scelte autonome.
Io sono per la responabilita’ personale. Non devo educare nessuno, ne far sfoggio di cultura.
Pero’, mi permetta di dire che trovo Muccino banale, senza beccarmi dello snob.
Cosa che mi pare decisamente fuori luogo.
Arrivederla.
🙂
Yossarian
PS Le consiglio caldamente District 9 e l’horror Paranormal Activity, che mi sono piaciuti parecchio.
gentile yossarian, il cinema è arte complessa, per cui oggi un cineasta che considerano spazzatura, magari fra vent’anni diviene oggetto di culto
accolgo i suggerimenti, senza problemi, magari tenendo conto che al cinema mi ci reco insieme ad un’altra gagliarda ragazza over cinquanta e quindi poi decide lei, e non so se ce la faccio a convincerla per paranormal activity
cara galatea, dei tre che hai citato, secondo me baciami ancora è il migliore o comunque il meno peggio
@Yossarian: Raimi e Carpenter non si toccano. Cameron mi lascia più perplesso, soprattutto gli ultimi puffi 3d, che non trovo il coraggio di andare a vedere. Io aggiungerei anche il Lucas delle prime tre Guerre Stellari e lo Spielberg dei primi tre Indiana Jones. Il primo Terminator lo salviamo? E anche Verhoeven non mi dispiace del tutto, quando è in vena.
non di aver mai letto un commento + intelligente sull’argomento!
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Il discorso della banalità quando si fa arte sull’ amore non è tanto il sentimento in sè -esistono produzioni artistiche legate alle questioni sentimentali in ogni epoca e latitudine- ma è il modo in cui vengono resi i conflitti del sentimento a fare un mediocre o un vero artista, a parer mio.
Muccino,a parte la terribile idea del sequel per cui non spenderò mezzo euro, con l’ “ultimo bacio” non era poi troppo banale, anche se per i miei gusti è un cinema troppo urlato e anche gli attori (a parte la Mezzogiorno) non erano granchè, soprattutto Accorsi che è un po’ una mummia.
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il livello è il solito
(complimenti per lo stomaco)
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Veramente l’Adipolfo sarebbe un fesso nostro, ma è anche vero che da tempo lo trascuriamo.
Non protestiamo perciò per l’abuso che ha fatto del suo nome a nostro danno; ci stupiamo invece del fatto che Lei ritenga di fare pubblicità a un fesso ormai tornato all’oblio che gli compete.
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Io non mi riconosco in Muccino, ma almeno è riuscito a ridare un po’ di verve e interesse al cinema italiano che fino a 10 anni fa era dato per spacciato. Sarà banale ma il successo dei suoi film (e l’incasso) ha portato nuova linfa a giovani registi che prima nessuno calcolava. Poco?
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eh eh eh, splendido post. Adinolfi si rifiuta spesso. Rifiutasse di essere quello che crede, staremmo tutti meglio 😉
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il film nel complesso è un buon film, che oltre ad alle solite sequenze convulse “alla muccino” presenta anche buone carrellate panoramniche, buone soggettive, il montaggio è ben ritmato, non c’è poi un eccesso di primi piani, ottima fotografia
inoltre anche la sceneggiatura è abbastanza accattivante, e le storie verosimili, almeno per buona parte dei 40enni attuali
è vero che la “complicazione psicologica” maschile è più difficile da rendere, in quanto normalmente nel cinema il carattere irrequieto e problematico è più facile renderlo con protagoniste femminili, ma il film riesce abbastanza bene a stare nell’universo maschile, i suoi miti, le sue contraddizioni, le sue fragilità ed ingenuità
sono andato a vederlo quasi come un ripiego, invece mi è piaciuto, molto di più dello stesso “ultimo bacio” e altri di muccino
un buon film, secondo il mio parere non competente
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gentile galatea, c’è modo di non avere vicino al proprio nome quell’orrida faccetta triangolare? non conosce bene wordpress anche se lo uso
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@diego: per non avere vicino l’orrida faccetta, che viene generata a caso dalla piattaforma, dovresti caricare su wordpress una tua foto e creare un tuo avatar (puoi farlo dal pannello delle impostazioni di wordpress); a quel punto carica automaticamente nei commenti l’avatar e non la faccetta generata a caso. 🙂
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per carità, galatea, non è che la mia foto sia più accattivante, però quelle faccette lì fammo davvero venire un brivido nella schiena
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Trovo Muccino e i “nuovi registi”, incluso Ozpetek, agghiaccianti.
Se questa e’ l’alternativa all’orrore dei cinepanettoni, stiamo freschi.
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gentile yossarian, senza alcun dubbio non credo che muccino o ozpetek creino dei capolavori, ma sarebbe interessante sapere da te, quali sarebbero i registi italiani degni di nota; personalmente salverei senzaltro l’autore del “vento fa il suo giro” cioè il diritti, o il mazzacurati de “la giusta distanza”, ma io penso che debba e possa esistere un cinema di cassetta abbastanza decente; preferisco vedere gente al cinema piuttosto come mi è capitato, anni passati di andare a vedere rohmer o fassbinder in qualche cineclub ed essere solo, ripeto solo, cioè uno spettatore pagante, in sala; per carità non è arte con la a maiuscola un film di muccino, ma neanche cinema pessimo
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Non so, a me l’Ultimo Bacio è sembrato un film proprio bruttino. Gli altri due (Come te nessuno mai e Ricordati di me) erano vedibili, ma non mi hanno entusiasmato.
Otzpetec: mi è piaciuto molto Le fate ignoranti. il resto no.
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@Diego
Se lei mi ha preso per uno snob cinefilo, e a quanto mi par di capire, anche di sinistra, credo abbia sbagliato bersaglio, sia per quanto riguarda il cinema, sia per la politica.
Quanto a Fassbinder, che invece amo molto, be’ quello e’ un modo di parlare di drammi sociali, personali e generazionali, non facile, ma certo immensamente migliore delle banalita’ patinate di Muccino.
Pensi lei che il buon Truffaut veniva criticato dai colleghi della Novelle Vague, che lo accusavano di fare filmetti per le masse.
Pensi che perfino Eisenstein prima di essere “sequestrato” da quegli intellettuali che io non amo e che lei ha citato, faceva film per la gente di Leningrado, e non per i club cinefili di sinistra.
Fra l’altro senza il montaggio analogico del buon Eisenstein, oggi non potremmo vedere film, o registi, come Predator, Sam Raimi, John Carpenter, Tobe Hooper, e Cameron.
Registi e film, compreso Predator, che io amo parecchio.
Se non si vuole vedere Fassbinder, cosa che personalmente non reputo un crimine, a differenza delle categorie culturali e politiche da lei citate, basta guardarsi in giro e c’e’ una vasta scelta di prodotti, meno corposi, ma non per questo meno interessanti, o divertenti.
Perfino tra i blockbuster.
Se li scelga lei. Mi sembra una persona intelligente e in grado di operare scelte autonome.
Io sono per la responabilita’ personale. Non devo educare nessuno, ne far sfoggio di cultura.
Pero’, mi permetta di dire che trovo Muccino banale, senza beccarmi dello snob.
Cosa che mi pare decisamente fuori luogo.
Arrivederla.
🙂
Yossarian
PS Le consiglio caldamente District 9 e l’horror Paranormal Activity, che mi sono piaciuti parecchio.
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gentile yossarian, il cinema è arte complessa, per cui oggi un cineasta che considerano spazzatura, magari fra vent’anni diviene oggetto di culto
accolgo i suggerimenti, senza problemi, magari tenendo conto che al cinema mi ci reco insieme ad un’altra gagliarda ragazza over cinquanta e quindi poi decide lei, e non so se ce la faccio a convincerla per paranormal activity
cara galatea, dei tre che hai citato, secondo me baciami ancora è il migliore o comunque il meno peggio
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@Diego
Sono d’accordo, il cinema e’ arte complessa. Cosi’ come spesso certe rivalutazioni che lasciano perplesso anche il sottoscritto.
Che tuttavia su Predator, ed e’ una opinione personale, rimane inamovibile nell’apprezzare, cosi’ come apprezza Jarmusch o Bergman.
De gustibus, e discutibilissimi, ovviamente.
Quanto alla signorina over cinquanta, le porga i gentili saluti di un quarantanovenne, che estendo anche a lei.
🙂
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@Yossarian: Raimi e Carpenter non si toccano. Cameron mi lascia più perplesso, soprattutto gli ultimi puffi 3d, che non trovo il coraggio di andare a vedere. Io aggiungerei anche il Lucas delle prime tre Guerre Stellari e lo Spielberg dei primi tre Indiana Jones. Il primo Terminator lo salviamo? E anche Verhoeven non mi dispiace del tutto, quando è in vena.
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