Mario,… se mi è consentito chiamerlo così, è per me una figura quasi familiare, sotto certi aspetti mi ricordava mio nonno, di soli 15 anni più anziano e di spirito ugualmente pungente. La sua morte non giunge inattesa ma resta comunque momento di serena riflessione sulla critica alla società odierna….
Vorrei, Mariangela, affidare a te, che costruisci con le parole poesia più grande le dediche oppurtune. Non mi deludere.
Come un uomo che sapeva vivere??? Buttarsi dal 5° piano a 95 anni è saper vivere??? Ma ci pensi a quei poveracci che sono dovuti andare li a raccoglierlo? E a chi ha assistito alla scena?
Un saluto.
@Garbo
Tumore alla prostata in fase terminale, vedi tu.
Che avrebbe dovuto fare?
Languire per mesi (quanti ancora?) in un letto soffrendo come un cane lui e facendo soffrire i relativi parenti notte e giorno?
Ha scelto di togliere il disturbo e con un certo coraggio anche, direi.
Non so dire se sia stato meglio o peggio, perché il suicidio, di per sé, non è certo da incoraggiare. Ma in un Paese dove l’eutanasia e/o la “dolce morte”, anche se consapevole e scelta, non è ammessa, non è che ci siano tante diverse possibilità di scelta.
Frap,
buttarsi dalla finestra? Mi sembra il gesto di un disperato. E non credere che non ci siano modi per eclissarsi senza clamore e dignitosamente. I casi a cui abbiamo assistito di recente, come Welby, Eluana e altri sono situazioni in cui quelle persone hanno lottato per poter fare ciò che fanno in molti alla luce del sole, rivendicandolo come un sacrosanto diritto.
@Garbo
Scusa, giusto per capire, per un 95enne con tumore in fase terminale, quale sarebbe, secondo te, il modo di suicidarsi “dignitosamente” e senza clamore, avendo la certezza di riuscire nell’intento e senza soffrire? Trovare un medico compiacente?
Lo ha fatto alle 9 di sera in un ospedale, in una stanza, da solo.
La “scena” non l’avrà vista praticamente nessuno.
E in ospedale, al pronto soccorso, cioè vicino a dove l’hanno trovato, credo siano abituati a ben altro.
Frap,
tutto questo clamore intorno ad un gesto disperato mi fa credere che la morte o non esiste, o quando esiste è spettacolo (come una defenestrazione). Esiste un modo per mettere fine alla tua vita senza clamore? Esiste! Altrimenti sarebbe una tragedia di proporzioni immani, l’Italia è un Paese che si regge sull’ipocrisia: le cose si fanno ma nessuno si sogna di dire che le fa (come accadeva per gli aborti prima che la sull’aborto fosse approvata). Oppure, se proprio vuoi fare qualcosa di grande, di eroico, ti batti per vedere riconosciuto il tuo diritto all’eutanasia, come hanno fatto Coscioni, Welby e Beppino Englaro che volevano riconosciuto il loro diritto ad interrompere le cure mediche (non all’eutanasia).
Riesci a immaginare cosa significa avvicinarti ad un balcone con l’idea di buttarti di sotto? Riesci a pensare ai familiari che immagineranno l’impatto del corpo vivo sull’asfalto e ne saranno atterriti perché quel corpo era il loro padre, il loro nonno? Lo sai che i parenti di chi si suicida in maniera cruenta sono molto più soggetti di altri nel reiterare le stesse modalità di porre fine alla propria vita indipendentemente dai motivi (talvolta solo per emulazione o per identificazione profonda).
Qui vedo scritto: “Morto come un uomo che sapeva vivere”, è diventato un eroe proprio perché non sappiamo più cos’è un eroe, perché ne abbiamo tanto bisogno di eroi che basta che qualcuno faccia qualcosa di spettacolare per eleggerlo eroe dell’anno. In questo modo mi pare che passiamo sotto silenzio i suoi molti meriti, che sono tutti nei suoi film e in alcune delle sue posizioni personali e politiche.
P.S. Credimi, non ti abitui mai alla morte e se dovessi farlo, chiediti se sei ancora vivo!
Effettivamente, lanciarsi dalla finestra ha un che di esibizionistico.
Avrebbe potuto trovare soluzioni alternative: che so, colpirsi ripetutamente la fronte con un cucchiaio o trattenere il fiato a oltranza. Anche strozzarsi col filo della flebo, poteva essere un’idea, che, tra l’altro, poteva dare adito all’ipotesi dell’incidente, con buona pace di tutti.
@garbo: E mo basta. Aveva 95 anni, era con un tumore in fase terminale e nessuna possibilità di ottenere in altro modo di porre fine legalmente alle sue sofferenze. Era lucido e consapevole. Non voleva portare avanti una battaglia o trasformarsi in un emblema, non ne aveva la forza, e non è un obbligo per nessuno. Ha fatto una scelta: la vita era sua. I parenti saranno sconvolti, pazienza. Se tu ti troverai nella medesima situazione, avrai tutto il diritto di comportarti diversamente, e sarà una tua scelta farlo o meno. Monicelli aveva scritto, in tempi non sospetti (e tenendo conto che era stato lui a trovare il cadavere del padre, morto suicida: “La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena. ” Si è comportato coerentemente con quanto credeva,e per questo, oltre che per i film che ha fatto, lo stimo.
Ma scusate e cosa c’è di male in un po’ di esibizionismo?
Il gesto di Monicelli sicuramente nasce da una situazione penosa (tumore terminabile e tutti gli acciacchi dell’età, acuiti dal fatto che di testa stava benone) ma ammazzarsi a 95 anni io lo vedo come un atto di beffarda ribellione, del tipo “Mi sono stufato prima io”.
Non ha capito però quanto fosse importante per noi saperlo vivo e ascoltare le sue parole…
"Mi piace""Mi piace"
@gattara: Le parole ce le ha lasciate. La vita era sua.
"Mi piace""Mi piace"
"Mi piace""Mi piace"
Mh. Questo post me ne ispira uno. Vedrò che fare. Inchino e baciamano.
Ghino La Ganga
"Mi piace""Mi piace"
Mario,… se mi è consentito chiamerlo così, è per me una figura quasi familiare, sotto certi aspetti mi ricordava mio nonno, di soli 15 anni più anziano e di spirito ugualmente pungente. La sua morte non giunge inattesa ma resta comunque momento di serena riflessione sulla critica alla società odierna….
Vorrei, Mariangela, affidare a te, che costruisci con le parole poesia più grande le dediche oppurtune. Non mi deludere.
Un sorriso
"Mi piace""Mi piace"
"Mi piace""Mi piace"
Come un uomo che sapeva vivere??? Buttarsi dal 5° piano a 95 anni è saper vivere??? Ma ci pensi a quei poveracci che sono dovuti andare li a raccoglierlo? E a chi ha assistito alla scena?
Un saluto.
"Mi piace""Mi piace"
era uno dei tre uomini viventi a cui desideravo stringere la mano.
e -che culo- una volta l’ho fatto…
dammitiprendimicuccuruccú a tutti.
"Mi piace""Mi piace"
@Garbo
Tumore alla prostata in fase terminale, vedi tu.
Che avrebbe dovuto fare?
Languire per mesi (quanti ancora?) in un letto soffrendo come un cane lui e facendo soffrire i relativi parenti notte e giorno?
Ha scelto di togliere il disturbo e con un certo coraggio anche, direi.
Non so dire se sia stato meglio o peggio, perché il suicidio, di per sé, non è certo da incoraggiare. Ma in un Paese dove l’eutanasia e/o la “dolce morte”, anche se consapevole e scelta, non è ammessa, non è che ci siano tante diverse possibilità di scelta.
"Mi piace""Mi piace"
Frap,
buttarsi dalla finestra? Mi sembra il gesto di un disperato. E non credere che non ci siano modi per eclissarsi senza clamore e dignitosamente. I casi a cui abbiamo assistito di recente, come Welby, Eluana e altri sono situazioni in cui quelle persone hanno lottato per poter fare ciò che fanno in molti alla luce del sole, rivendicandolo come un sacrosanto diritto.
"Mi piace""Mi piace"
@Garbo
Scusa, giusto per capire, per un 95enne con tumore in fase terminale, quale sarebbe, secondo te, il modo di suicidarsi “dignitosamente” e senza clamore, avendo la certezza di riuscire nell’intento e senza soffrire? Trovare un medico compiacente?
Lo ha fatto alle 9 di sera in un ospedale, in una stanza, da solo.
La “scena” non l’avrà vista praticamente nessuno.
E in ospedale, al pronto soccorso, cioè vicino a dove l’hanno trovato, credo siano abituati a ben altro.
"Mi piace""Mi piace"
più che un dramma dell’età o della malattia, mi sembra un dramma della solitudine.
"Mi piace""Mi piace"
Frap,
tutto questo clamore intorno ad un gesto disperato mi fa credere che la morte o non esiste, o quando esiste è spettacolo (come una defenestrazione). Esiste un modo per mettere fine alla tua vita senza clamore? Esiste! Altrimenti sarebbe una tragedia di proporzioni immani, l’Italia è un Paese che si regge sull’ipocrisia: le cose si fanno ma nessuno si sogna di dire che le fa (come accadeva per gli aborti prima che la sull’aborto fosse approvata). Oppure, se proprio vuoi fare qualcosa di grande, di eroico, ti batti per vedere riconosciuto il tuo diritto all’eutanasia, come hanno fatto Coscioni, Welby e Beppino Englaro che volevano riconosciuto il loro diritto ad interrompere le cure mediche (non all’eutanasia).
Riesci a immaginare cosa significa avvicinarti ad un balcone con l’idea di buttarti di sotto? Riesci a pensare ai familiari che immagineranno l’impatto del corpo vivo sull’asfalto e ne saranno atterriti perché quel corpo era il loro padre, il loro nonno? Lo sai che i parenti di chi si suicida in maniera cruenta sono molto più soggetti di altri nel reiterare le stesse modalità di porre fine alla propria vita indipendentemente dai motivi (talvolta solo per emulazione o per identificazione profonda).
Qui vedo scritto: “Morto come un uomo che sapeva vivere”, è diventato un eroe proprio perché non sappiamo più cos’è un eroe, perché ne abbiamo tanto bisogno di eroi che basta che qualcuno faccia qualcosa di spettacolare per eleggerlo eroe dell’anno. In questo modo mi pare che passiamo sotto silenzio i suoi molti meriti, che sono tutti nei suoi film e in alcune delle sue posizioni personali e politiche.
P.S. Credimi, non ti abitui mai alla morte e se dovessi farlo, chiediti se sei ancora vivo!
"Mi piace""Mi piace"
Effettivamente, lanciarsi dalla finestra ha un che di esibizionistico.
Avrebbe potuto trovare soluzioni alternative: che so, colpirsi ripetutamente la fronte con un cucchiaio o trattenere il fiato a oltranza. Anche strozzarsi col filo della flebo, poteva essere un’idea, che, tra l’altro, poteva dare adito all’ipotesi dell’incidente, con buona pace di tutti.
"Mi piace""Mi piace"
@garbo: E mo basta. Aveva 95 anni, era con un tumore in fase terminale e nessuna possibilità di ottenere in altro modo di porre fine legalmente alle sue sofferenze. Era lucido e consapevole. Non voleva portare avanti una battaglia o trasformarsi in un emblema, non ne aveva la forza, e non è un obbligo per nessuno. Ha fatto una scelta: la vita era sua. I parenti saranno sconvolti, pazienza. Se tu ti troverai nella medesima situazione, avrai tutto il diritto di comportarti diversamente, e sarà una tua scelta farlo o meno. Monicelli aveva scritto, in tempi non sospetti (e tenendo conto che era stato lui a trovare il cadavere del padre, morto suicida: “La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena. ” Si è comportato coerentemente con quanto credeva,e per questo, oltre che per i film che ha fatto, lo stimo.
"Mi piace""Mi piace"
Galatea,
non ti replico neanche, il mo’ basta fa passare ogni voglia di discutere seriamente 😉
"Mi piace""Mi piace"
Ma scusate e cosa c’è di male in un po’ di esibizionismo?
Il gesto di Monicelli sicuramente nasce da una situazione penosa (tumore terminabile e tutti gli acciacchi dell’età, acuiti dal fatto che di testa stava benone) ma ammazzarsi a 95 anni io lo vedo come un atto di beffarda ribellione, del tipo “Mi sono stufato prima io”.
"Mi piace""Mi piace"