Pioviggina. Ma i vecchietti del camerino accanto, quelli che presidiano la spiaggia da fine maggio, un giorno dopo l’altro, senza desistere, non si fanno cogliere impreparati. Se le gocce cadono, loro, senza scomporsi, tirano fuori l’ombrellino, e, tenaci, continuano la loro eterna partita a carte, incuranti di tutto, mentre il mondo dei bagnanti attorno brontola, si ritira, si dà alla fuga. Loro lì, fermi, con l’ombrellino aperto e i segnapunti, a scambiarsi qualche parola, concentrati sul gioco, senza lasciarsi distrarre.
E allora quasi quasi ti viene un dubbio sul perché alcuni muoiono giovani, e altri no, diventano vecchietti.
Simpaticissimo post! E poi mitica l’idea dell’ombello!!!!!!!!
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Sono organizzati, i vecchietti…
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a quell’età, ogni partita, ogni sorso di vita, è prezioso
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Bello…
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In realtà non è che non si arrendono, semplicemente, hanno capito la vita, e la prendono per come viene e non per come si vorrebbe.
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Appena letto il titolo del post pensavo avresti scritto dei politici … chissà perchè mi è venuto spontaneo questo assurdo collegamento. Mah…
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Davvero un bel pensiero.
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bel racconto…
vecchietti da prendere come esempio!
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