Mi viene in mente il post di qualche giorno fa sulla ‘mamma maestra’, leggendo queste righe: ‘E poi taci, perché è la giornata dei Consigli di Classe, sai che sarai bloccata fino alle sette di sera in riunioni’
Un normale dipendente a 8 ore al giorno ( e anche più se necessario, ovviamente non pagate) le sette di sera le trascorre in ufficio quotidianamente, o quasi.
Alla faccia del fanciullino che vorrebbe andar per vetrine, vedere le amiche, cucinare una cena decente, godersi un tramonto o… scrivere, perchè no.
@buzzer: non tutti i normali dipendenti, dopo esser stati in ufficio fino alle sette, si portano a casa una borsata di lavoro da fare a casa. Mio padre lo faceva: in quarantasette anni di lavoro da cassiere di banca a dirigente, peraltro, ha guadagnato assai più di un insegnante.
Ciò non toglie che l’argomento della mamma maestra sia sempre il migliore :).
Quanto al fanciullino, ho capito il concetto un decennio dopo, leggendo le lettere a un giovane poeta di Rilke.
@damigiana: mi fa ridere pensare al cassiere che si porta “il lavoro” a casa, e guadagna pure molto! E lo credo! In quarantasette anni ne avrà accumulato tanto, di “lavoro”.
🙂 🙂
P.S. scusa, scherzo ovviamente.
@buzzer: se entra alle dieci del mattino mi sembra ovvio. Se è entrato alle otto il normale dipendente o èè scemo e non sa lavorare, o lavora in un posto sotto organico oppure ha dei capi incapaci e/o sadici. Negli ultimi due casi la priorità del dipendente è quella di cercarsi un altro lavoro. Nel priimo caso, pazienza.
Tu la sai la regola: se mi paghi come dico io lavoro come dici tu, se lavoro come dici tu mi paghi come dico io?
caro Mike, a forza di tagli e non sostituzione del personale, siamo di gran lunga sotto organico. Ma il lavoro va fatto, pena il non rinnovo del contratto.
Quindi entro alle 8.30, e invece di uscire alle 17.30 tante volte si fanno le 18 o 18.30. O le 19
Comunque non escludo le tue prime due opzioni, specie la prima: se non fossi stata scema, 30 anni fa avrei scelto l’insegnamento. Finendo li lavorare all’una o alle due del pomeriggio, avrei di sicuro avuto modo di coltivare meglio il fanciullino che c’è in me.
Mi viene in mente il post di qualche giorno fa sulla ‘mamma maestra’, leggendo queste righe: ‘E poi taci, perché è la giornata dei Consigli di Classe, sai che sarai bloccata fino alle sette di sera in riunioni’
Un normale dipendente a 8 ore al giorno ( e anche più se necessario, ovviamente non pagate) le sette di sera le trascorre in ufficio quotidianamente, o quasi.
Alla faccia del fanciullino che vorrebbe andar per vetrine, vedere le amiche, cucinare una cena decente, godersi un tramonto o… scrivere, perchè no.
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Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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@buzzer: non tutti i normali dipendenti, dopo esser stati in ufficio fino alle sette, si portano a casa una borsata di lavoro da fare a casa. Mio padre lo faceva: in quarantasette anni di lavoro da cassiere di banca a dirigente, peraltro, ha guadagnato assai più di un insegnante.
Ciò non toglie che l’argomento della mamma maestra sia sempre il migliore :).
Quanto al fanciullino, ho capito il concetto un decennio dopo, leggendo le lettere a un giovane poeta di Rilke.
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@damigiana: mi fa ridere pensare al cassiere che si porta “il lavoro” a casa, e guadagna pure molto! E lo credo! In quarantasette anni ne avrà accumulato tanto, di “lavoro”.
🙂 🙂
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@buzzer: se entra alle dieci del mattino mi sembra ovvio. Se è entrato alle otto il normale dipendente o èè scemo e non sa lavorare, o lavora in un posto sotto organico oppure ha dei capi incapaci e/o sadici. Negli ultimi due casi la priorità del dipendente è quella di cercarsi un altro lavoro. Nel priimo caso, pazienza.
Tu la sai la regola: se mi paghi come dico io lavoro come dici tu, se lavoro come dici tu mi paghi come dico io?
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caro Mike, a forza di tagli e non sostituzione del personale, siamo di gran lunga sotto organico. Ma il lavoro va fatto, pena il non rinnovo del contratto.
Quindi entro alle 8.30, e invece di uscire alle 17.30 tante volte si fanno le 18 o 18.30. O le 19
Comunque non escludo le tue prime due opzioni, specie la prima: se non fossi stata scema, 30 anni fa avrei scelto l’insegnamento. Finendo li lavorare all’una o alle due del pomeriggio, avrei di sicuro avuto modo di coltivare meglio il fanciullino che c’è in me.
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