Il problema di alcune recenti affermazioni di esponenti di spicco del Pd è che non è che sono fatte per inseguire la destra nella speranza di portarle via qualche voto.
È che proprio loro in quelle affermazioni ci credono.
Diario ironico dal mitico nordest
Il problema di alcune recenti affermazioni di esponenti di spicco del Pd è che non è che sono fatte per inseguire la destra nella speranza di portarle via qualche voto.
È che proprio loro in quelle affermazioni ci credono.
I commenti sono chiusi.
Se, come immagino, il riferimento è alla dichiarazione di Serracchiani per una volta non sono d’accordo. Leggendo tutto il virgolettato riportato dai giornali, è chiaro che non voleva fare una classifica di atrocità né mettere in discussione l’accoglienza dei profughi. L’idea di un patto morale di accoglienza non ha nulla a che vedere con il “non li vogliamo” dei leghisti. Semplicemente significa che quamdo vieni accolto e aiutato da una comunità avresti il dovere morale di comportarti bene. Chiaro che uno strupro resta lo stesso se viene commesso da uno studente erasmus o da un richiedente asilo ma nel secondo caso c’è l’aggravante di sentirsi presi in giro da qualcuno a cui stiamo cercando (pur con mille limiti) di offrire una vita migliore.
Da politica navigata avrebbe dovuto però sapere che le necessarie semplificazioni dei titolisti l’avrebbero avvicinata al pensiero di Salvini.
Imho, ovviamente
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…e che avrebbe detto di tanto criticabile . Una volta tanto che ne ha azzeccata una .
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Lentiggine: no, ma infatti se ti stupra un vicino di casa che conosci da una vita o ti ammazza il marito non ci si sente affatto tradite nella fiducia, invece.
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@ReAnto: mi sfugge cosa avrebbe azzeccato.
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Sì, perché le affermazioni sono tutto sommato condivisibili, come argomenta anche lentiggine.
E sono condivisibili perché la questione dello stupro, in quel commento, è tutto sommato marginale.
Il fulcro della critica, il vero crimine di cui parlano certi esponenti politici dem, è il tradimento, al punto che leggiucchiando in giro ho trovato blogger che citavano opportunamente Dante, e il girone che riservava ai “traditori dei benefattori”.
Perché per molti accogliere i rifugiati è sì un dovere morale e civile, ma è comunque una scelta, e in quanto tale fa pesare di più qualsiasi crimine (non solo gli stupri) commesso da chi sa bene come altri paesi, anche estremamente civilizzati, avrebbero potuto rispondere a una richiesta di asilo.
Almeno, questo mi è sembrato di leggere nel commento della Serracchiani, e questa alzata di scudi mi pare un po’ una manipolazione politica creata ad hoc.
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Sono affascinata dalla vostra capacità di fare graduatorie. Scusate, per aggiornare: se ti stupra il marito o un amico è quindi più grave se ti stupra un migrante? No, perché se è così tutto il ragionamento diviene difficile da sostenere. Fatemi sapere.
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E se ti stupra un italiano che abita accanto a te e pare civile, a che livello di gravità siamo? Viola qualche patto di civiltà o no, lui?
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Ok, semplifichiamo perché parlare di stupri temo sia fuorviante. Come qualcuno ha fatto giustamente notare qui il punto nodale é nel tradimento della fiducia.
Poi, capisco che il tema si presti ad essere brutalizzato nella polemica politica e non, dato il carico umano che l’ignominia dello stupro comporta.
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Questa storia del “patto di fiducia tradito” è peggio che andar di notte, come si dice. Dico di più: è un elemento che mi ha particolarmente disturbato nelle dichiarazioni di Serracchiani. Il profugo è qui in Italia in base a un diritto, riconosciuto dalle convenzioni internazionali. Il suo trattamento giuridico deve ispirarsi a un nonnulla che si chiama Costituzione: la tesi di Serracchiani, di una sorta di supplemento di pena, è profondamente antigiuridica, è tipica del populismo forcaiolo. E poi, finiamola di fare il processo alle intenzioni: cosa rileva sapere se Serracchiani pensa o no come Salvini. Rileva solo che *agisce* (e rilasciare dichiarazioni è agire, sia pure con le parole) come Salvini & Co. Per chi fosse interessato, ho scritto ieri un post dove tento di analizzare le frasi pronunciate dal presidente del Friuli Venezia Giulia, perchè ritengo sia un’autentica sentina di atteggiamenti e presupposti profondamente errati e pericolosi.
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Non sono assolutamente d’accordo con Serracchiani e i Serracchianiani. E’ chiaro che da un punto di vista legale non esiste (almeno per ora, mai dire mai!) l’aggravante etnica. Dal punto di vista della fiducia, anche il tuo vicino o un parente tradiscono la tua fiducia, come altri hanno commentato. Inoltre, molti parlano come se ciascuno di noi tenesse in casa propria con grande cura e affetto fior di immigrati traditori… ecco, questa immagine di noi “buoni”, “accoglienti”, traditi nei nostri migliori sentimenti dai beneficati ingrati, proprio non la posso digerire. Si vede che il mito del “buon italiano” è duro a morire!
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Le discussioni su questo blog sono sempre stimolanti. Provo ad aggiungere un mattoncino. Mi sembra che si stiamo mischiando due piani diversi. Dal punto di vista della vittima (e nostro, se pensiamo all’atto in sé) ogni stupro è orribile, sia che si tratti di un estraneo sia di una persona conosciuta. E qui non si fanno graduatorie, il dolore è dolore.
La considerazione della Serracchiani però era riferita alla comunità. Per le istituzioni che si impegnano nell’accoglienza è giustamente fonte di sdegno se a macchiarsi della reato è un proprio protetto. Per questo chiede che alla pena per lo stupro si aggiunga il rifiuto della richiesta di asilo. Non perché siamo buoni ma perché le seconde opportunità nella vita vanno meritate.
È lo stesso senso comune che ci fa sembrare particolarmente orribile lo stupro di una ragazzina. Non perché pensiamo che le quarantenni soffrano di meno ma perché nella nostra società i più giovani sono considerati più bisognosi di protezione.
Che poi il sistema dell’accoglienza abbia ampi margini di miglioramento, che non possiamo pensare ai richiedenti asilo come se fossero tutti solo vittime della situazione o come invasori, eccetera è tutto un altro discorso.
La dichiarazione della Serracchiani mi sembra mal scritta e ingenua (avrebbe dovuto pensare a come sarebbe stata riassunta nei titoli e commentata) ma non idiota né razzista.
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Razionalmente ti do ragione, è una frase detta per calcolo politico e che si presta a strumentalizzazioni molto pericolose. Ma confesso che sentendola, ho proprio fatto il paragone fra il tradimento della fiducia da parte dei rifugiati (penso a Colonia) e il tradimento da parte di famigliari o amici. Per lo meno a me capita che quando sento la notizia di uno stupro per strada ci sto male, ma quando, come capita, un giornale riporta un caso di abuso in famiglia, mi prende sgomento e amarezza. La stessa che ho provato dopo i fatti di Colonia. Si vede che sono piddina dentro.
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non e’ una frase difficile da comprendere: il vicino di casa o il marito non lo mantieni…il migrante si’, ed e’ particolarmente riprovevole che si comporti male. Chiarito il senso adesso? Difficile sostenere che la Serracchiani abbia torto.
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Le tesi della Serracchiani si basa su un pregiudizio di fondo; ossia, che il migrante sia a priori un violento e che la violenza che commetterebbe costui è ancor più grave rispetto a quella domestica di un marito nei confronti di una moglie..
E’ la premessa maggiore del sillogismo serracchiano che è scorretta ed è questo che ha scatenato la canea contro di lei.
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è troppo semplicistico dare torto alla Serracchiani; in un certo senso ha torto, ma se ci si riferisce all’evento come gravissimo sintomo del fallimento d’una politica d’accoglienza, la questione è diversa, quantomeno la riflessione non puo’ essere banalmente astratta, costruita sul sillogismo; troppo comodo ragionare così senza affrontare la complessità della situazione
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Torto o ragione, tertium non datur. 🙂
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allora ha ragione, via, così le menti che non amano il dubbio son contente
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@Jazztrain:
scusa, ma chi ha ritenuto che la Serracchiani si basasse proprio su quel presupposto, quando lei stessa non lo ha dichiarato né affermato in alcun modo?
Mi sembra che semmai molti altri si siano basati su quel presupposto, senza che esso fosse presente nella sua frase, e siano partiti lancia in resta ad attaccarla: l’hanno dato non tanto per implicito, ma addirittura per scontato.
Chissà: probabilmente sono uno dei pochi che , appena sentita la frase, l’ha invece avvertita come una critica generale al tradimento della fiducia riposta nell’individuo che si sta aiutando o con il quale si ha familiarità, ed a prescindere dalla sua provenienza.
Stai bene.
Ghino La Ganga
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Caro La Ganga,
lo stupro è inaccettabile sempre, chiunque ne sia l’autore.
i distinguo, le sottigliezze da azzeccagarbugli e i sofismi del politichese non m’interessano.
Ricambio i saluti.
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è l’evoluzione della specie. Peccato che sia una involuzione.
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@Jazztrain:
abbi pazienza, ma non è proprio riportando gli immaginari pregiudizi di qualcuno, che si sta finendo ad elaborare dei distinguo che quel qualcuno non mi risulta abbia dichiarato?
In questa vicenda, mi sembra che molti abbiano gridato al razzismo della Serracchiani sulla base di una supposizione del di lei pensiero, supposizione che resta tale perché non è stata affermata dall’interessata da nessuna parte.
Non provo grande simpatia per la Serracchiani , ma ne provo ancora di meno per chi tira conclusioni sulla base di frasi non dette e di pensieri immaginari.
Sarà un mio difetto dovuto all’età, che vogliamo farci.
Stai bene.
Ghino La Ganga
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@galatea , infatti non ci eravamo perso niente fino a qualche giorno fa .
Robot-Debora telecomandato da Renzi , ha finalmente partorito un pensiero con la propria mente …evviva Debora
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NON mi sento razzista nel pretendere dai migranti lo stesso standard di comportamento che pretendo dagli autoctoni, anzi è razzista dare per scontato che non sia così. Dopo Colonia ricordo bene un corsivo di Lucia Annunziata http://www.huffingtonpost.it/lucia-annunziata/blog-direttore_b_8920534.html
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Il più grosso errore di questo partito e dei suoi esponenti princiapali è stato passare dal concetto di umanità al “noi” sempre più ristretto. Tutto il resto sono chiacchere e cavilli
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@paoletta: veramente il marito lo “mantengo” o comunque coopero al suo mantenimento visto che in casa si dividono le spese, il vicino di casa lo “mantengo” pagando tasse per servizi che lui usa e magari io no, e il generico “migrante” non lo mantengo, perché molti, dopo essere migrati, si trovano un lavoro regolare e pagano le tasse che per altro pagano i servizi di cui magari usufruisci tu. Mi sa che dovresti chiarirti un po’ meglio con te stessa, perché sei abbastanza confusa. Quindi fossi in te, prima di usare un tono così sprezzante, faresti meglio a ripassare un po’ di educazione civica, che ne hai bisogno.
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Caro Ghino,
a te non piace la Serracchiani, però mi critichi nel fare un processo alle intenzioni su quello che lei voleva dire e che però non è stato detto poiché vi è stata una forzatura da parte mia e da parte di coloro che non condividono il suo ragionamento.
Intendo proprio questo per ragionamenti da azzeccagarbugli.
Per questo non m’interessano i distinguo tipici della cultura parrocchiale italiana. Che i politici la smettano una volta per tutte di parlare a ruota libera aizzando l’ostilità dell’elettorato nei confronti dei migranti.
P.S. La Serracchiani cerca voti per essere riconfermata Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia con argomenti del genere?
Perché non spiega come ha lavorato in regione, invece di impelagarsi in dibattiti inutili come questo?
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Scusate… ma non arrampichiamoci sugli specchi.
Qui abbiamo una persona che giudica la gravità di un reato non in base alla sofferenza della vittima, agli atti del criminale, o alle circostanze del fatto, o a qualsiasi altra cosa.
Il metro di giudizio è invece puramente se il colpevole “viene da fuori” o meno.
Cioè… se questa non è “xenofobia”, potete pure togliere la parola dal dizionario. Perché se non si applica a questo caso, a cosa cavolo si applica?
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@Jazztrain1:
forse perché sono tutti impegnati altrove: tu stesso sei partito in quarta scrivendo ( riporto testualmente) che “la tesi della Serracchiani si basa su un pregiudizio di fondo”.
Pregiudizio che non è stato da lei dichiarato, bensì ipotizzato da altri: te compreso, mi viene da dire con qualche dispiacere.
Quanto alla cultura parrocchiale: non so a chi ti riferisci, si tratta di una cultura che non mi appartiene, sono tra l’altro un non credente e non sono interessato a diventarlo.
Aggiungo che non ho nemmeno voglia di mettermi a far risse in casa altrui: sono giorni che si discute sul “non detto” della Serracchiani, quindi per me la vicenda può finire qui.
Stai bene; mi scuso con la Padrona di Casa per il troppo spazio occupato, inchino e baciamano a Lei.
Ghino La Ganga
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La cosa più brutta nelle parole della Serracchiani (non sono certo l’unica a notarlo) è il fatto che lei considera lo stupro di una persona come l’offesa recata a una comunità. La violazione di un patto di fiducia in questo caso infatti sarebbe nei confronti dello Stato italiano che accoglie il migrante (lasciamo stare il “come” lo accoglie) e il migrante che fa? Tradisce la fiducia che lo Stato gli aveva accordato e violenta una donna italiana. Quindi il crimine diventa più odioso perché l’uomo ha violato la fiducia che gli ha accordato lo Stato, non la ragazza in questione. Non è lei che lo ha accolto in casa sua. La ragazza rischia di essere concepita come una mera funzione…
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la tua risposta evidenzia che non capisci o non vuoi capire il tema di cui si parla. Mi preoccupa che gente come te sia abilitata a insegnare.
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Non ci siamo. Qui nessuno pensa che lo stupro non sia un crimine orrendo in qualunque contesto esso s’inveri. È invece utile ragionare sulle circostanze nelle quali si determina. Se lo compie un soggetto che è un migrante accolto per giusti motivi di civiltà, dobbiamo domandarci se l’organizzazione dell’accoglienza è ben fatta o non presenti, date le circostanze eccezionali in cui l’Italia s’è trovata, affacciata sul mediterraneo, dei limiti e delle carenze cui porre rimedio. Faccio un paragone su un ambito ben meno drammatico: l’introduzione in certi bacini fluviali della trota salmonata, a scopo ripopolamento ittico, ha causato l’estinzione di trote locali, con grave squilibrio ecologico. Come dire, vale sicuramente anche per l’ambiente umano, ogni immissione di soggetti nuovi deve essere valutata opportunamente. Fermarsi all’esecrazione, giusta, d’ogni stupro, non puo’ impedire un ragionameto sulle circostanze che lo hanno rerso possibile. Il voler dare addosso al PD, perchè antipatico alla corporazione degli insegnanti, non è un buon modo di serenamente ragionare.
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Questa frase «L’imputato, da poco entrato nel territorio dello Stato, si è subito predisposto a gravi condotte predatorie aggredendo le forze dell’ordine del Paese che lo ospita e lo mantiene in un centro di accoglienza», dove si fa riferimento ad un recente fatto di cronaca recente, non l’ha scritta la Serracchiani.
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