Respira. E non ti mangiare le parole.E parla lentamente, Ma non troppo lentamente, che sennó s’addormentano ad ascoltarti. E stai attenta, che ti viene l’accento veneto, e l’accento veneto è tremendo quando lo senti in radio. Ma stai pure attenta a non esagerare a nasconderlo. Che sembri troppo costruita. E poi via, usalo quel diaframma, altrimenti, come diceva l’insegnante al corso di dizione tanti fa, ti viene la voce da paperetta. E mi raccomando, se l’intervistatore è romano, non andarci dietro, perché tu la calata romana la pigli come il raffreddore, subito: manco il tempo di uno starnuto e pare che sei venuta su a Trastevere. E respira, ma non troppo, sennò pare che ansimi come se avessi corso per le scale, e vaglielo a spiegare che è per l’agitazione. Insomma. Calma. Ma non troppo calma. Calma ma vivace. Però non troppo vivace, altrimenti pari isterica. Calma ma vivace, autorevole ma non pallosa, alla mano ma non troppo. E respira. Soprattutto respira. Che se non respiri, alla fine non sei calma, sei morta. Pronta? Ok, via.
Abbiamo trasmesso: il cervello di Galatea che cerca di darle istruzioni pochi secondi prima di una sua intervista telefonica a Radio24.
E i prossimi giorni vi saprò dire qual è il risultato di cotanto training. Ciao.