La ricchezza. Giratela come volete, ma la storia è essenzialmente questo: un lungo cammino attraverso il quale le società cercano di risolvere l’unico vero problema base, la ridistribuzione della ricchezza.
Il problema di tutte le società è questo. Che qualcuno produce la ricchezza, che può essere tante cose. Nel paleolitico forse era la carne dell’animale cacciato, nel neolitico le prime piante coltivate, e poi i vasi, le stoffe, i mattoni per costruire le case, le statue, i palazzi, i soldi. E qualcun altro quella ricchezza non ce l’ha, nemmeno se lavora come un bue e si spacca la schiena da mattina a sera. La società nasce, in fondo, per evitare che la gente si scanni per strada fra chi ha e chi non ha, o ha meno. Le strutture sociali sono grandi ammortizzatori per evitare le guerre civili.
Ogni volta che il sistema politico cambia è perché stanno emergendo nuove classi sociali che magari producono ricchezza e non vogliono farsela portare via da quelli che con le regole precedenti erano gli amministratori del sistema. Succede nel basso medioevo, quando i banchieri non vogliono più farsi comandare dai nobili asserragliati nei loro castelli in campagna mentre mercanti e cambiavalute creano un miracolo economico nelle città.
E inizia così l’età dei Medici, dei signori italiani e dei capitani di ventura, che a modo loro ridistribuiscono ricchezza fra i figli cadetti dei nobili senza impiego e fra i contadini stufi di patir la fame e bravi a menar le mani in battaglia. E anche la Riforma Protestante è un gigantesco tentativo di ridistribuire ricchezza, che prima la Chiesa di Roma si pigliava e ora i principi germanici e gli altri abitanti del nord Europa vogliono tenere a casa loro, e non spendere per Chiese e palazzi in un’Italia che non vedranno mai. E la Rivoluzione francese, e il periodo napoleonico, le rivoluzioni borghesi e la nascita del sistema capitalistico nell’800 e nel ‘900, come il Welfare state, sono sempre questo, un tentativo di ridistribuire la ricchezza creata da pochi sfruttando i molti che spesso poi ne vengono esclusi.
Per cui se volete capire la storia, seguite i soldi. Chi li ha, chi non li ha, chi li vorrebbe. E negli incroci e negli scontri fra queste categorie leggerete in filigrana tutta l’avventura umana.
Nella foto, particolare di Il cambiavalute di Q. Metsys Wikipedia.