Prometeo, il titano che voleva bene agli uomini

La #mitologiadigalatea Prometeo il più simpatico degli dei

Fra tutti gli dei antichi il più simpatico è lui, Prometeo, titano disilluso. Sveglio è sveglio, il ragazzo: ma Prometeo è uno di quei casi in cui l’intelligenza ti porta a gravi delusioni. Fin da giovane capisce subito che i Titani suoi parenti sono un branco di attaccabrighe senza cervello, e infatti li molla, schierandosi con gli Olimpi, che pensava migliori. Gli ci vuole poco anche a capire che gli Olimpi sono forse un pelino più chic, ma la sostanza non cambia: egoisti ed egocentrici, passano il tempo a combinare guai e sfruttare gli uomini.

Quindi decide di schierarsi con i mortali, a cui regala il fuoco che ha sottratto agli dei. Agli uomini insegna anche a dare agli dei, nei sacrifici, ossa e grasso e tenersi la carne, per cui lo potremmo considerare il primo dietologo chetogenico.

Zeus non la prende bene, e incatena Prometeo sul Caucaso, infuriato per questa sua propensione verso gli umani. Pure il fratello Epimeteo si rivela un bauscia, perché già di suo non era sveglio, ma quando gli fanno conoscere quella gran sventola di Pandora, va in pappa del tutto.
Prometeo, pora stella, da immortale soffre come un cane con un’aquila che gli mangia il fegato ogni giorno, e se lo rode probabilmente anche da solo, pensando a tutti i suoi inutili sforzi per migliorare il mondo.

Per fortuna che poi anche Zeus ha bisogno di lui: Prometeo infatti sa che se Zeus sposasse Teti e generasse con lei il figlio, questi sarebbe molto più potente del padre. Per una volta, tratta per sé e non per gli uomini, e ottiene di venire liberato, anche grazie all’intervento di Eracle, a spasso per quelle parti. Poi dacché se ne sa si ritira a vita privata, forse perché si rende conto che gli uomini sui quali nutriva grande speranze sono pure loro pasticcioni ed egocentrici, come gli dei.

Insomma, povero Prometeo, come sempre la vita di chi si sbatte un sacco per gli altri è piena di delusioni.

Foto tratta da Wikipedia: Vulcano incatena Prometeo di Dirck van Baburen, 1623