Non sei cattivo, Enea, mai, e questo è il tuo problema. Vivi, obbedisci, ammazzi pure, e non ti si può dire nulla perché fai tutto a modino. Ma alla fine resti lì, un po’ insulso, un po’ senza sugo, come una grande occasione sprecata, ad invecchiare nel Lazio con Lavinia e la tua progenie. Come un re, certo, e persino come un uomo di successo. Ma con il dubbio che il tuo successo non sia dovuto al tuo valore e forse nemmeno alla tua bontà, ma alla dura legge del destino, e cioè che alla fine i posti migliori nella vita se li prendono i mediocri.