I meravigliosi effetti della cura Brunetta…

Renato Brunetta è trionfante: in due mesi, annuncia, già il 30 % degli statali è tornato al lavoro, e per il prossimo mese si prevede un 40% in meno di assenteisti nel comparto lavoro pubblico. In effetti, la cura Brunetta sta avendo risultati al di là dell’immaginabile, contraccolpi destinati a mutare per sempre il rapporto cittadino-istituzione. Ma, dopo i primi entusiasmi, qualcuno comincia a notare anche ricadute impreviste. Eccone alcune:

Sovrappopolamento degli uffici pubblici: Tornati tutti assieme i dipendenti al lavoro, nei Ministeri è crisi nera: dopo anni, alcuni si sono accorti di aver avuto in comune la scrivania con altri dieci colleghi, capendo finalmente perché si ritrovassero regolarmente vicino allo schermo del computer foto di mogli diverse dalla propria e di pargoli sconosciuti. Tragica la ricaduta negli uffici aperti al pubblico: le code, ora, non sono davanti agli sportelli, ma dietro: per ogni utente almeno sei impiegati pubblici si affannano al di là del vetro, sgambettandosi per arrivare primi a servirlo. Preoccupazione per i problemi correlati a questa improvvisa voglia di fare: se sono in caduta libera le assenze per generiche malattie, sono in vertiginosa ascesa quelle per incidente sul lavoro: a furia di correre, cadono e si azzoppano.

Crisi del commercio al dettaglio: i supermercati ed i negozi siti nei pressi dei Ministeri lamentano un calo vertiginoso nelle vendite. I dipendenti pubblici non fanno più la spesa in orario di lavoro, ma vanno negli ipermarket il sabato pomeriggio, congestionando per altro il traffico in aree già provate. Le città italiane hanno già calcolato che questo nuovo flusso di macchine richiederà la costruzione di almeno una decina di nuove bretelle, ma i piccoli esercenti sono sul piede di guerra. “Se questi lavoreno, nun campo più io” ha spiegato Nando Bazzatelli, fondatore del comitato “Aridatece i fannulloni” e chiarisce: “Nun facevano un cazzo, ma ereno er volano dell’economia.”

Aumento delle baby gang di bulli: Prima, quando potevano contare su qualche giorno di assenza del professore per immaginarie malattie, erano studenti normali; adesso, dopo la stretta del Ministro, i professori vengono a scuola anche con quaranta di febbre, e nelle scuole è collasso. Le associazioni dei genitori protestano: i professori ammalati impestano i figli di microbi: a Varese una intera classe si è beccata il vaiolo perchè l’insegnante è fuggito dal reparto infettivi dell’ospedale pur di venire al lavoro. I ragazzini, anche quelli bravi e fino ad ora tranquilli, si affiliano a baby gang che tentano di uccidere i professori: “è l’unico modo per avere due ore di buco, ormai.” confessano disperati.

Problemi al camposanto: L’associazione Becchini Italiani è in questi giorni in agitazione. Brunetta ha già annunciato, infatti, severi controlli nei cimiteri: pare che molti statali, pur di accampare scuse per non venire al lavoro, negli anni passati siano addirittura morti. Il giro di vite sarà strettissimo, annuncia il Ministro: nessun dipendente pubblico potrà morire in servizio, pena la decurtazione dello stipendio, e tutti i giorni di assenza post mortem saranno considerati ingiustificati; il Ministero, di concerto con il Vaticano, appronterà una task force di esorcisti, in grado di evocare il dipendente morto e rispedirlo a lavorare anche nel nuovo status di fantasma, beninteso, però, senza che questo comporti la maturazione del diritto alla pensione o agli straordinari; per venire incontro alle esigenze del defunto e manifestare una volontà di intesa con i sindacati, sarà tuttavia possibile accordare al morto un paio di ore di permesso, per partecipare alle sue esequie.

11 Comments

  1. Il recupero dei dipendenti defunti mi ricorda un numero geniale di Rat Man in cui si affrontava il problema del ricollocamento delle salme nel mondo del lavoro, per l’occasione era stata coniata una nuova definizione politically correct: “diversamente vivi”.

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  2. Questa mattina sono passati diciotto postini, certo che è un gran bel miglioramento perché prima ne passava uno ogni diciotto giorni.
    Però trentasei suonate di campanello ogni mattina sono una bella scocciatura.
    Brunetta sta esagerando!

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  3. @->Mario. Maddai! Grazie, non me ne ero accorta. Sai che con le classifiche sono un po’ imbranata. 🙂

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