
Annalisa guarda l’acqua e i suoi occhi sono dello stesso colore della laguna. Cioè dovrebbero essere azzurri, ma in realtà hanno una sfumatura malinconicamente fangosa, perché la laguna è acqua, sì, ma con la sabbia che s’intorbida e si muove di sotto, e gli occhi di Annalisa, oggi, sono uguali: dovrebbero essere limpidi, ma qualcosa, dentro, li rende opachi.
“All’Università?” chiedo, girando il cucchiaino nel tè.
“Un casino.”
“Tagli?”
“Guarda, se continua così il prossimo anno non avremo nemmeno la carta igienica.”
“Be’, non ce l’avevamo neanche quando c’ero io.” sorrido.
“Hai ragione, correggo: non avremo manco più il culo per cacare…”
Scoppia a ridere, Annalisa, perché lei è così: una di quelle donne che possono perdere tutto, ma non il buonumore, tanto che mi pare strano si abbatta a tal punto per la Gelmini, o per le occupazioni, o per i tagli ventilati o certi. L’ho vista affrontare crisi che avrebbero stroncato Hulk: andare all’estero, prendere, partire, tornare, ricominciare daccapo. L’ho vista, soprattutto, rimettersi in piedi dopo uno di quelle sberle che tirerebbero giù un dinosauro, quando, dopo quasi vent’anni di relazione, Giorgio, il suo compagno, dall’oggi al domani l’ha piantata, per una ragazza che aveva vent’anni e che, adesso, deve averne ventuno.
“Lui?” mi arrischio a chiedere, infatti, intuendo che dietro quel malessere ci può stare solo una persona.
“Be’, ovviamente è con gli studenti… ci vediamo praticamente ogni giorno…”
“Ah, è questo, allora..”
“Ma no, non è questo! Sai, lui avrei ormai imparato a gestirlo. È lei che non riesco a digerire!”
“Chi? La ragazza?”
“Eh, sì, porca miseria. É nel direttivo degli studenti, si dà un gran daffare, parla alle assemblee, ha organizzato i sit in, i cartelli, le assemblee, gestisce i rapporti con la stampa, coordina…”
“Una rompipalle?”
“Macchè! É brava, invece. L’altro giorno ha preso la parola in assemblea, e mannaggia alla miseria, alla fine l’ho applaudita pure io: non solo è giovane e bellissima, ma, sant’Iddio, è pure intelligente, piena di energia, competente! Ma ne avessimo di ragazze così, accidenti. Quando sono uscita dall’assemblea, mi sentivo una merda. Ha vent’anni, ha il mondo in mano, e sa persino come gestirlo. Capisco che Giorgio ci abbia perso la testa: stava ai piedi del palco come un mammalucco, e si vedeva che non capiva più niente. È che vorrei odiarla, ma non mi riesce. La verità è che la ammiro. Per questo sto male.”
Prende in mano la tazza, beve, perde di nuovo lo sguardo nell’incerto orizzonte della laguna, uno sguardo dal colore indefinito e dal fondo un po’ torbido ed amaro.
Il fatto è che quando un uomo ti lascia, e per una donna più giovane, dovrebbe almeno avere il tatto di sceglierla cretina.
Il destino di Annalisa è comune a molte donne e la sua analisi è quella di una donna coerente. Mi chiedo come poter aiutare Annalisa ad elaborare questo che non può non definirsi un trauma.
Magari oltre che guardarla la laguna potrebbe tentare anche di saltarci dentro.
Chiara
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Con tanta simpatia per la tua Annalisa.
Lo so che tu lo sai che le pene d’amore non sono un privilegio di genere. Non sono riservate solo alle donne. Si sta anzi diffondendo, sempre di più, anche sull’argomento la parità dei sessi.
ciao 🙂
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vedila così: è la bella, giovane e inteligentissima ventunenne che si è presa uno di ventanni più vecchio e che si rigira come le pare..
Secondo me Annalisa deve solo stare seduta sulla riva della laguna ad aspettare che passi il cadavere del suo ex, quando lei lo pianterà..
😉
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Annalisa, un personaggio.
Con i patemi della realtà.
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oddio come la capisco Annalisa! devo dire che dopo un po’ io ho scoperto che la mia vita senza il lui fuggito con pischella geniale-bella etc. era molto meglio. Poi ogni tanto la mia anima pessima mi porta a pensare: va be’, ora è così, ma magari tra 10 anni quella (se non è una da mettere in terapia ventennale) una mattina si sveglia, se lo guarda e si chiede “ma chi è ‘sto vecchio nel mio letto?” e lo caccia… bene allora non ci sarò più nemmeno io a raccattarlo… e ghigno…
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quanto è bella questa annalisa e quanto è vera, sincera con sè stessa fino alla brutalità.
secondo me, se esistesse e ne avesse voglia, ne troverebbe altri dieci meglio di giorgio.
magari anche più giovani e più intelligenti.
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D’accordo con Paolo. Lo pianterà. Quando comincerà a dire: sai, il nostro rapporto non è più come prima, abbiamo corso troppo in fretta, ci siamo usurati, sento di volere cose diverse e sento che anche tu le vuoi: dovremmo prenderci una pausa, ma non voglio lasciarti. Cominciamo con non scopare più e vediamo se riusciamo a ricreare un nuovo sentire comune…
Quello che non si sa è se Annalisa se lo riprenderà. Se lui ha un culo gigante, sì.
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Io dico che Giorgio,entro sei mesi da oggi, si becca un calcio in culo dalla ventunenne .
Indi va in analisi,ma senza rimedio: dacchè continua a star dietro a ventunenni,facendosi piagnone e tristi seghe nel pensarle.
Io dico che la ragazzotta ventunenne – tempo un anno da oggi e quindi sei mesi dopo aver rifilato il calcio in culo a Giorgio – si fidanza con un imprenditore danaroso,anche ultracinquantenne, poichè quella cazzata della contestazione va bene per impegnare le mattinate in laguna millantando d’avere idee; mentre l’importante compensazione della mancata figura paterna si trova solo in un’audi Q7 con targa monegasca.
Io dico che Annalisa – se afferra il concetto, si liscia per bene i capelli ed evidenzia gli occhi azzurri – entro due mesi da oggi inizia una sfrenata e salutare attività sessuale, che la conduce a conoscere meglio se stessa,corpo e psiche compresi; nonchè a frequentare ( saltuariamente e tra i tanti, perchè impara a dosare ) alcuni ventenni maschi, che – dopo aver passato con lei qualche giornata festiva tra il suo letto, una mostra d’arte e un buon tè al Florian – la troveranno una donna favolosa,tanto più completa e desiderabile di certe ragazzotte ventunenni che godono solo nel parlar della Gelmini e nel salir su un’audi Q7 con targa monegasca.
Rischi?
Ah,sì: che la nuova situazione finisca per piacerle troppo.
Ma anche che lei finisca per piacere troppo ai ragazzi che incontra,e che costoro s’ammazzino di trionfali seghe, pensandola quando non sono con lei.
Ma son rischi accettabili, suvvìa.
Inchino e baciamano; anche ad Annalisa, s’intende.
;D
Ghino la Ganga
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@->Ghino la Ganga: Caspita, mi rendo conto or ora che forse non sono mai riuscita a superare la mancata compensazione della figura paterna perchè a tutto’oggi non saprei distinguere una audiQ7, anche se con targa monegasca. Deve essere per questo che finivo sempre con gli spiantati. A saperlo prima, m’abbonavo a Quattroruote…
😉
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@->Vocidipopolo: NON SE LO RIPRENDE, quell’idiota! Piuttosto la affogo io.
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mi permetto di andare contro corrente:
il nuovo partner (o la nuova partner) è sempre migliore della precedente.
questo vale per giorgio, si evince chiaramente dal post, ma vale anche per annalisa, in futuro, spero breve.
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Annalisa che salta dentro la laguna, l’ex che salta dentro la ventunenne, Galatea che salta dentro la Q7…
Tutto questo saltare mi provoca una sindome da Love Boat: mal di mare.
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