Ieri sera, a Niente di Personale, su La7, Antonello Piroso intervistava Augusto Minzolini. Augusto Minzolini ricordava i tempi in cui, sedicenne, era iscritto alla Fgci. Antonello Piroso rivelava che lui pure, sedicenne, era iscritto alla Fgci.
Alle volte ho il sospetto di essere davvero l’unica, in Italia, a non esser mai stata comunista.
Mi stancai piuttosto presto di assemblee et similia e sono sempre stato sul versante anarchico dell’impegno politico che ho vissuto, ossia il 77.
Comunque ho votato prima radicale e poi a sinistra per varie legislazioni, poi quando ho deciso che la sinistra era incompatibile con i miei principi liberal-progressisti ho smesso.
Credo che in tal senso le scelte di politica estera della sinistra abbiano contribuito sensibilmente alla mia decisione.
Non amo le destre in generale, ma non le vedo nemmeno come mostri trinariciuti e in teoria, ma solo in teoria, potrei anche arrivare a votarle a patto che i loro programmi non facciano a pugni con i miei principi, ma questa destra con Silvione Chavez e i nazileghisti e’ semplicemente orribile e fa a cazzotti con ogni mio singolo principio.
Specifico che non e’ mia intenzione iniziare polemiche. Si tratta solo di un breve excursus illustrativo dei miei trascorsi politici.
🙂
Colgo pero’ l’occasione per farti sapere, e mi scuso del linguaggio, ma credo che capirai, che da lombardo, la Lega mi sta enormemente sul cazzo.
Se la lega Le sta enormemente sul cazzo, sig. Yossarian, io non posso che invidiarle le dimensioni.
Certo che non sarebbe difficile capire che anche in politica esiste il principio dei vasi comunicanti. Non è che se da una parte ci sta merda dall’altra possa trovarsi ambrosia. Si tratta di decidere (sempre che uno non preferisca astenersi, il che spesso è cosa saggia) di quale merda morire. Io non posso sopportare la merda ipocrita.
Noto però una contraddizione (non so se Sua o della realtà): Lei scrive Silvione Chavez, ma ad adorare Chavez qui son soprattutto i sinistri, quelli del tipo che a me sta sul cazzo (di gran lunga) più enormemente dei leghisti: quelli che mandavano avanti Gianni Minà una volta, ed ora Gianni Vattimo. Quelli che hanno mangiato pane e popolo per 40 anni e adesso che il popolo non si fa più mangiare, sì, si son ridotti a mangiar fighetti.
(p.s.: il commento mi pare scevro da insulti nei confronti di qualsivoglia blogger: me lo accetta, sig.na?)
Ex comunisti? e dove sono? io conosco solo “vecchi socialisti libertari” che, rimanendo anticomun…no, acomunsti, e -beninteso- conservando coscienza critica, nel 1975/76 si iscrissero al PCI, oppure alla FGCI, a seconda dell’età. Come dicevo recentemente a uno di questi signori, se tutti i sedicenti socialisti libertari avessero fatto un partito socialista libertario, la storia italiana sarebbe stata diversa.
Va bene, lo confesso, sono stato iscritto al PCI -fine anni ’70, inizio ’80-. Eppure non sono mai stato comunista, che ci crediate o no. C’erano molte cose, nei paesi del “socialismo realizzato”, che proprio mi ripugnavano. Cose che ormai si conoscevano da anni.
Ma dove abito, in Emilia, le persone migliori; gli amministratori più capaci e disinteressati (esattamente. C’erano persone ancora così); le persone che hanno reso la vita di noi umili un po’ migliore (con lotte e conquiste che ormai tutti hanno dimenticato o danno per scontate) erano tutte di quel partito.
Anzi, se devo dirla tutta, rimpiango persino i democristiani dell’epoca !
Mi permetterei di aggiungere a quanto scritto dall’ex collega Erasmo che negli anni ’70, e forse da prima, il PCI fu impegnato soprattutto a impedire la nascita di un forte partito socialista: se libertario, tramite un’ostile diffidenza che poteva però risolversi in una subdola annessione (nacque così la società civile); se socialdemocratico, tramite l’aperta avversione.
Poco importano al proposito le vicende del sig. Craxi, la cui riabilitazione fu pronunciata in parlamento dal sig. D’Alema e, non bastasse, certificata per iscritto dai sigg. Fassino e Veltroni, che a 20 anni di distanza hanno deciso che “politicamente” aveva ragione Craxi e aveva torto Berlinguer.
Lei, sig.na Galatea, è decisamente più fortunata dal punto di vista anagrafico; da quello dell’aria che tira, non saprei. Grazie per aver ammesso il commento soprastante che in effetti mi sembrava, come questo, scevro da insulti.
Sig. Alessandro, non Le contesto quanto ha scritto, ma Le faccio osservare che sta parlando da un punto di vista un po’ troppo localistico. I risultati di quell’amministrazione, indubbiamente lodevole, produssero un clientelismo molto meglio organizzato di quello DC. Se però Lei, come tanti, dice di rimpiangere “persino” la DC dimostra di non aver capito, a me pare, che DC e PCI funzionavano entrambi solo in presenza dell’altro, e che la nostra arretratezza civile, al di là della facciata, la dobbiamo anche e soprattutto a quel binomio le cui due componenti si sono impegnate per anni a conseguire, con metodi opposti, l’egemonia. È parola gramsciana, e spero che questo Le suggerisca perciò quanto arcaica e inadatta al mondo della comunicazione, nel quale l’egemonia non esiste se non si trasforma in piovra (per carità, nessuna allusione, per quanto dal punto di vista politico la differenza sia minima).
Scusa tanto, Alessandro. Credo che queste cose capitino solo in Italia, dove a momenti la terza via si pratica anche al cesso. In qualunque altro paese del mondo, dalla Cina all’Argentina, passando per l’Europa tutta, uno che è stato iscritto al Partito Comunista dice “ero comunista”, aggiungendo magari “oggi non lo sono più”. Solo in Italia, sulla scia di Veltroni, ci sono così tante persone che negano l’evidenza.
A meno che non si tratti di una confessione di opportunismo: in effetti, nella seconda metà degli anni ’70, sembrava che il PCI fosse inarrestabile, e si sa che gli italiani corrono al sostegno del vincitore.
Lo trovo del tutto umano: sapersi orientare (ravvedersi), specialmente se si è nel bisogno, per certi, è fonte di lauti introiti (molto più clamoroso fu il caso del trippone od i tanti più recenti).
Il bobbolo è di scarsa memoria.
Cortese Erasmo, nessun opportunismo, credimi. Non ho avuto vantaggi di sorta dall’essere stato iscritto al PCI. Come non ne ho avuti dopo; non mi sono iscritto ad altri partiti e ho continuato a votarlo finché è esistito. Tra l’altro, devo aggiungere, e perdonatemi l’accenno autobiografico, fu il partito a non rinnovarmi la tessera: ero uno dei tossici più “chiacchierati” del paesino dove vivevo e, me ne rendo conto, non davo troppo lustro alla sezione che vantava assessori, sindaci ed ex sindaci tra i suoi membri. Ero giovane. Non confondermi, ti prego, con i numerosi voltagabbana, spesso ex PSI, che sono finiti nelle file di Berlusconi. Non ero, non sono mai stato, un politico di “mestiere”.
Alessandro, non ho dubbi che la tua vicenda personale sia qui riportata con sincerità. Tuttavia, su internet funziona più o meno come segue. Tutti noi siamo personaggi piuttosto evanescenti, che possono essere (momentaneamente) incisivi se fanno ragionamenti che reggono e stanno al tema. Se i ragionamenti si puntellano su esperienze personali, non reggono, per il semplice fatto che non sono verificabili, né generalizzabili.
Riportiamoci al nostro abbozzo di discussione: io cito fatti storici (la corsa al PCI, la successiva fuga dal PCI) traendone conclusioni generali: molti furono opportunisti. Tu rispondi -cortesemente, di certo- che tu non sei atato opportunista. Ma rimane da dimostrare che tu sia un campione significativo. Se non lo sei, e credo tu non lo sia, la tua vicenda personale è magari interessante, ma non c’entra con ciò di cui si parla qui.
L’ho fatta lunga, perché sono a casa con l’influenza e non riesco a dormire. Però posso anche farla più breve. Leggi il titolo del post: ma se eri un VIP, ti pare che ti trattavano come ti hanno trattato?
Prima comunista, poi extra-parlamentare, poi radical-socialista, poi socialista craxiano, poi berlusconiano, poi ateo devoto e razzista. Un Vip deve seguire la moda, rimanere aggiornato sulle ultime tendenze e indossare l’idea del momento.Lei è una cara ragazza ma non si aggiorna, cara signorina,non si aggiorna. Mi scusi se le parlo così, ma si lasci guidare.Si fidi, sono un uomo di mondo, ho fatto il militare a Cuneo, dico a Cuneo.
“Se la lega Le sta enormemente sul cazzo, sig. Yossarian, io non posso che invidiarle le dimensioni.”
Be’, questa e’ divertente e mi ha fatto ridere.
🙂
Signor Red Cac, mi premeva di farle cortesemente notare che se lei mi ha preso anche solo per un simpatizzante della sinistra, sappia che e’ fuori strada e di parecchie centinaia di miglia.
Io ho l’età giusta (60) per testimoniare. Ho sempre votato PCI, poi PDS fino giù verso il PD. Non ho mai avuto la tessera ma sono stato “fidanzato” con il partito. Nel senso che la mia fidanzata di allora (Milano, anni 70) era tesserata e molto addentro nelle gerarchie. Io non ho mai usato la parola Comunista per definirmi, però del comunista me lo sono preso spesso e il più delle volte non valeva la pena di spiegare, distinguere. Di Marx ho letto quasi nulla, casomai in quegli anni il mio filosofo di riferimento era Bertrand Russell (Oddio! anche adesso a pensarci bene).
C’era poco da scegliere, da una parte il PCI con la sua grande organizzazione oppure il PSI ottimo se uno si voleva sistemare economicamente, sono bastati pochi contatti per accertarmi che era più che altro un comitato di affari, infatti poi sono finiti tutti in Forza Italia (Con qualche eccezione). La cosiddetta sinistra extraparlamentare non la presi neanche un considerazione, buoni solo per fare casino e a conti fatti più conservatori e ottusi di quanto ne potessi trovare nel PCI. Quasi tutti figli di Papà che oggi lavorano a Mediaset o dirigono l’azienda di famiglia.
Restavano i Radicali, da un punto di vista puramente ideologico sarebbero stati quelli più vicini alle mie idee, ma sono bastati alcuni incontri con Marco Pannella & C. per rendermi conto che non c’era serietà e che funzionava come una setta che tutto andava bene purché ti adeguassi alla monarchia assoluta di Marco Pannella.
Per tornare a bomba, fu proprio grazie alla “fidanzata” che potei frequentare militanti e dirigenti del PCI senza essere iscritto al partito, anche in occasioni private e non politiche. E fu grande il mio stupore nello scoprire che molti dirigenti e militanti del partito non erano affatto comunisti e la pensavano come me su quasi tutto,
In realtà non riesco a ricordare qualcuno che parlasse bene dei paesi del socialismo reale o che parlasse del comunismo come una prospettiva auspicabile per il nostro paese. (A parte qualcuno in evidente malafede). I modelli di cui si parlava erano la socialdemocrazia tedesca ed i paesi scandinavi. E si pensava ad una evoluzione del PCI i quel senso. Cosa che poi in qualche modo è avvenuta, ma forse oramai è troppo tardi ed anche il modello socialdemocratico comincia ad essere inadeguato.
Lo so, sembra impossibile, ma per dirne uno, neanche Cossutta visto da vicino, fuori dalle dichiarazioni ufficiali, era poi così tanto comunista…
…
…
In ogni caso per quelli che ci tengono:
“siamo stati tutti un po’ comunisti” e se qualcuno mi da del comunista ancora oggi non mi fa ne caldo e ne freddo e penso che tutti quelli che allora hanno militato non abbiano nulla da vergognarsi e da pentirsi.
Non rimpiango quegli anni, però a volte quando vedo come siamo ridotti ora, rimpiango i comunisti e democristiani di allora.
Anche i fascisti di allora mi sembrano meglio di quelli di adesso.
Ma questi sono i segni della vecchiaia…
…
Qui mi fermo.
…
“In realtà non riesco a ricordare qualcuno che parlasse bene dei paesi del socialismo reale o che parlasse del comunismo come una prospettiva auspicabile per il nostro paese”, dice il sig. Edmund.
Ecco una dimostrazione del fatto che la malattia è inguaribile, e che opera soprattutto attraverso la rimozione della storia.
Comunque, sig. Edmund, Lei è ancora in tempo a chieder conto sia a D’Alema sia a Fassino sia a Veltroni che diavolo significa la loro riabilitazione del capo del comitato d’affari.
Sig.na Galatea, vedo che i miei commenti, nonostante la mia condotta irreprensibile, vengono approvati con molto ritardo. Capisco la diffidenza, ma non mi va di comparire a scoppio ritardato dopo 12 o anche 24 ore. Forse può riammettermi, ma se non se la sente rinuncio a scrivere cose che appaiono a distanza di troppo tempo. Del resto Lei non può fare la guardia al blog né considererà la mia una gran perdita.
Yossarian, grazie per aver accettato la battuta per quel che voleva essere. Non l’ho presa per uno di sinistra o di destra, ho solo contestato l’analogia tra il sig. Berlusconi e il sig. Chavez, anche perché sul Venezuela sono, purtroppo, piuttosto informato.
Ciò detto, segnalo il commento di red cac delle 9:09 pm come un contributo davvero decisivo. Avrei solo da dire che il termine “egemonia” nel caso della DC andrebbe sostituito con “egemonia consociativa”. Ossia, la DC non aveva problemi a prendere altri nella barca. E’ proprio questo che ha fatto affondare la barca.
@->Erasmo: Su internet funziona più o meno come segue. Tutti noi siamo personaggi piuttosto evanescenti, che possono essere (momentaneamente) incisivi se fanno ragionamenti che reggono e stanno al tema. Se i ragionamenti si puntellano su esperienze personali, non reggono, per il semplice fatto che non sono verificabili, né generalizzabili.
Erasmo, scusami: ma un essere umano, secondo te, può fare mai un ragionamento o un intervento, sul blog o fuori, che non sia in qualche modo ispirato o “puntellato” da qualcosa di diverso dalle esperienze “personali”? Io ho dei forti dubbi.
@->Erasmo: La DC non aveva problemi a prendere altri nella barca.E’ proprio questo che ha fatto affondare la barca.
O che la barca non è affondata per tanto tempo. Dipende da che parte la si guarda, la cosa.
Galatea: ognuno porta la sua esperienza, naturalmente. Quello che dico è che non può usare la sua esperienza particolare per confutare un ragionamento generale. Nella fattispecie, se Alessandro è un idealista che sie è iscritto negli anni ’70 al PCI, ciò non toglie che in quegli anni esistesse, tumultuoso, il fenomeno degli opportunisti che facevano la stessa cosa. Allo stesso modo, i casi di adesione idealistica alla RSI non spostano i giudizi poco lusinghieri che tu e io, credo, diamo dei repubblichini presi collettivamente.
E fin qui sono stato più anodino che ho potuto. Ma, se devo dirla tutta, al tempo in cui Alessandro e altri si iscrivevano al PCI c’erano anche persone che non vi si iscrivevano. Posso dire che la loro scelta era migliore? (sempre che non si iscrivessero al MSI, çvsd).
Veramente, ex collega, vengo messo in attesa solo come red. cac., come in questo momento. Se posto come topgonzo vengo ammesso. Ma in effetti è stata solo distrazione, non l’ho fatto per sgattaiolare dentro.
p.s.
Mai come in queste giornate si fa sentire l’assenza del sig. Train. Il tempo fa schifo, i compiti da correggere mi guardano sogghignando da dove li ho deposti venerdì: ma per affrontare gioioso la fatica dovrei ricevere uno dei soliti insulti del sig. Train. L’abbandono del cannocchio (colpa di Travaglio) ci ha privati del 75% dei contributi dei fessi.
p.p.s.
Sig.na Galatea, le esperienze personali, quelle proprie e quelle altrui, vanno archetipizzate, come la redazione ha imparato a fare da tempo. Se io dico, per esperienza personale, che nei confronti dei paesi dell’est nel PCI ci fu una stolida ma inevitabile cautela, questa esperienza personale è supportata dal fatto che il sig. Berlinguer dovette dichiararlo al Corriere, di sentirsi più sicuro sotto l’ombrello della NATO. Se dico che, per quel che ho visto, già nei primi anni ’80 si capiva che i paesi dell’Est erano destinati a crollare, tutti, sono in grado di portare dato oggettivi a conferma di questo fatto. Gliene cito uno: a Venezia, subito fuori dalla stazione, a metà anni ’80 si poteva comprare per Lire 8 il leu romeno, che alla frontiera ancora si pagava 210, al cambio turistico 140 e al mercato nero in Romania 25. Lo stesso accadeva per la corona ceca e il fiorino ungherese, per non parlare del dinario jugoslavo. Solo i fessi potevano non trarne le conseguenze. E mi scusi se chiamo di nuovo in causa i fessi.
@->red. cac. : red, guardi che Lei non è più bloccato, e neppure la casella di posta di topogonzo. Come le ha detto Erasmo, sta solo facendo un gran casino con gli indirizzi e-mail: l’ha postato due volte tutto maiuscolo e la piattaforma l’ha bloccato per questo, non riconoscendolo come attivo. Mi sta facendo perdere un sacco di tempo per recuperarli, i suoi commenti, non per cassarli.. 🙂
“Quello che dico è che non può usare la sua esperienza particolare per confutare un ragionamento generale. Nella fattispecie, se Alessandro è un idealista che sie è iscritto negli anni ‘70 al PCI, ciò non toglie che in quegli anni esistesse, tumultuoso, il fenomeno degli opportunisti che facevano la stessa cosa.”
Perché non può usare la sua esperienza personale? I miltanti meritno rispetto. sempre meglio di chi pontifica dall’alto ma che non è mai stato iscritto in nessun partito.
Caro amico, la risposta alla sua domanda è già stata data nei commenti precedenti. Più chiaro di così non so scrivere, non possedendo il Suo dominio della nostra bella lingua italiana.
Quanto al rispetto per i militanti, sia gentile e mi chiarisca. Più sopra mi sono riferito a quelli del PCI e della RSI: lei richiede rispetto per ambedue i gruppi o solo per uno, e, se è vera la seconda ipotesi, per quale dei due, di grazia?
Quanto al suo suggerimento di pontificare dal basso, mi permetto di farle notare che è una contraddizione in termini.
Mah, ex collega, io credo che quello del sig. Train sia un suggerimento propositivo, frutto della nuova tensione al dialogo. Certo, quando chiede di pontificare dal basso esagera, ma probabilmente voleva dire “invece che pontificare, dall’alto o dal basso che sia, militi”.
Attira la mia attenzione pure il secondo periodo: “sempre meglio (i militanti, soggetto) di chi pontifica dall’alto ma CHE non è mai stato iscritto IN nessun partito”.
È un grande.
Mah, ex collega, io credo che quello del sig. Train sia un suggerimento propositivo, frutto della nuova tensione al dialogo. Certo, quando chiede di pontificare dal basso esagera, ma probabilmente voleva dire “invece che pontificare, dall’alto o dal basso che sia, militi”.
Attira la mia attenzione pure il secondo periodo: “sempre meglio (i militanti, soggetto) di chi pontifica dall’alto ma CHE non è mai stato iscritto IN nessun partito”.
È un grande.
Non le farebbe male studiare un po’ di storia, vsto che confonde la Repubblica di Salò, una repubblica fantoccio manovrata dai nazisti, con un partito politico tra i fondatori della Costituzione Italiana come il PCI.
Sig. Train, fa bene a fustigare il nostro ex collega, che confonde un partito con una repubblica. Ci fa piacere vederLa così attento. Tuttavia, ci lasci osservare che prima della storia viene la grammatica. Naturalmente, da storico di vaglia, Lei sa che dal punto di vista storiografico bisogna assolutamente fondarsi sui giudizi di valore.
@->red cac: credo che effettivamente ci sia un problemino tecnico, perché sul commento continua a comparire la sua mail in caratteri capitali, e il sistema non la lascia accedere perché non la riconosce come indirizzo valido. Potrebbe essere un qualche blocco sulla sua tastiera, forse. Io l’ho tolta da ieri dalla coda di moderazione, quindi dovrbbe riuscire a postare senza problemi.
Provi a controllare…altrimenti, faccia una cosa: spenga per alcuni secondi il modem, resettando, poi lo riaccenda: le viene assegnato un nuovo indirizzo IP. Con quello dovrebbe poter accedere ai commenti senza più alcun problema, anche se, mettiamo caso, da qualche parte wordpress continuasse a memorizzare come “non gradito” il suo IP precedente.
Più di così non so cosa dire, perché le assicuro che non c’entro… 🙂
Le credo assolutamente, e mi scuso per le prove ripetute, compresa questa (così ho appena postato di là e in questa forma prima postavo qui). Se non entra questo, provo facendo come dice Lei.
Anche il cavaliere da giovane era un buon comunista. 😉
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No be’, allora siamo in due.
Mi stancai piuttosto presto di assemblee et similia e sono sempre stato sul versante anarchico dell’impegno politico che ho vissuto, ossia il 77.
Comunque ho votato prima radicale e poi a sinistra per varie legislazioni, poi quando ho deciso che la sinistra era incompatibile con i miei principi liberal-progressisti ho smesso.
Credo che in tal senso le scelte di politica estera della sinistra abbiano contribuito sensibilmente alla mia decisione.
Non amo le destre in generale, ma non le vedo nemmeno come mostri trinariciuti e in teoria, ma solo in teoria, potrei anche arrivare a votarle a patto che i loro programmi non facciano a pugni con i miei principi, ma questa destra con Silvione Chavez e i nazileghisti e’ semplicemente orribile e fa a cazzotti con ogni mio singolo principio.
Specifico che non e’ mia intenzione iniziare polemiche. Si tratta solo di un breve excursus illustrativo dei miei trascorsi politici.
🙂
Colgo pero’ l’occasione per farti sapere, e mi scuso del linguaggio, ma credo che capirai, che da lombardo, la Lega mi sta enormemente sul cazzo.
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Se la lega Le sta enormemente sul cazzo, sig. Yossarian, io non posso che invidiarle le dimensioni.
Certo che non sarebbe difficile capire che anche in politica esiste il principio dei vasi comunicanti. Non è che se da una parte ci sta merda dall’altra possa trovarsi ambrosia. Si tratta di decidere (sempre che uno non preferisca astenersi, il che spesso è cosa saggia) di quale merda morire. Io non posso sopportare la merda ipocrita.
Noto però una contraddizione (non so se Sua o della realtà): Lei scrive Silvione Chavez, ma ad adorare Chavez qui son soprattutto i sinistri, quelli del tipo che a me sta sul cazzo (di gran lunga) più enormemente dei leghisti: quelli che mandavano avanti Gianni Minà una volta, ed ora Gianni Vattimo. Quelli che hanno mangiato pane e popolo per 40 anni e adesso che il popolo non si fa più mangiare, sì, si son ridotti a mangiar fighetti.
(p.s.: il commento mi pare scevro da insulti nei confronti di qualsivoglia blogger: me lo accetta, sig.na?)
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siamo stati tutti un po’ comunisti.
tranne bertinotti.
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Anch’io sono della compagnia, mai stato iscritto. Sarebbe interessante fare un elenco di ex comunisti. E che hanno rinnegato non sono solo i vip.
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Ex comunisti? e dove sono? io conosco solo “vecchi socialisti libertari” che, rimanendo anticomun…no, acomunsti, e -beninteso- conservando coscienza critica, nel 1975/76 si iscrissero al PCI, oppure alla FGCI, a seconda dell’età. Come dicevo recentemente a uno di questi signori, se tutti i sedicenti socialisti libertari avessero fatto un partito socialista libertario, la storia italiana sarebbe stata diversa.
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Io nel ’77 mi sono iscritta alla prima elementare.
Manco sempre i grandi appuntamenti con la Storia. 🙂
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Va bene, lo confesso, sono stato iscritto al PCI -fine anni ’70, inizio ’80-. Eppure non sono mai stato comunista, che ci crediate o no. C’erano molte cose, nei paesi del “socialismo realizzato”, che proprio mi ripugnavano. Cose che ormai si conoscevano da anni.
Ma dove abito, in Emilia, le persone migliori; gli amministratori più capaci e disinteressati (esattamente. C’erano persone ancora così); le persone che hanno reso la vita di noi umili un po’ migliore (con lotte e conquiste che ormai tutti hanno dimenticato o danno per scontate) erano tutte di quel partito.
Anzi, se devo dirla tutta, rimpiango persino i democristiani dell’epoca !
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Mi permetterei di aggiungere a quanto scritto dall’ex collega Erasmo che negli anni ’70, e forse da prima, il PCI fu impegnato soprattutto a impedire la nascita di un forte partito socialista: se libertario, tramite un’ostile diffidenza che poteva però risolversi in una subdola annessione (nacque così la società civile); se socialdemocratico, tramite l’aperta avversione.
Poco importano al proposito le vicende del sig. Craxi, la cui riabilitazione fu pronunciata in parlamento dal sig. D’Alema e, non bastasse, certificata per iscritto dai sigg. Fassino e Veltroni, che a 20 anni di distanza hanno deciso che “politicamente” aveva ragione Craxi e aveva torto Berlinguer.
Lei, sig.na Galatea, è decisamente più fortunata dal punto di vista anagrafico; da quello dell’aria che tira, non saprei. Grazie per aver ammesso il commento soprastante che in effetti mi sembrava, come questo, scevro da insulti.
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Sig. Alessandro, non Le contesto quanto ha scritto, ma Le faccio osservare che sta parlando da un punto di vista un po’ troppo localistico. I risultati di quell’amministrazione, indubbiamente lodevole, produssero un clientelismo molto meglio organizzato di quello DC. Se però Lei, come tanti, dice di rimpiangere “persino” la DC dimostra di non aver capito, a me pare, che DC e PCI funzionavano entrambi solo in presenza dell’altro, e che la nostra arretratezza civile, al di là della facciata, la dobbiamo anche e soprattutto a quel binomio le cui due componenti si sono impegnate per anni a conseguire, con metodi opposti, l’egemonia. È parola gramsciana, e spero che questo Le suggerisca perciò quanto arcaica e inadatta al mondo della comunicazione, nel quale l’egemonia non esiste se non si trasforma in piovra (per carità, nessuna allusione, per quanto dal punto di vista politico la differenza sia minima).
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Scusa tanto, Alessandro. Credo che queste cose capitino solo in Italia, dove a momenti la terza via si pratica anche al cesso. In qualunque altro paese del mondo, dalla Cina all’Argentina, passando per l’Europa tutta, uno che è stato iscritto al Partito Comunista dice “ero comunista”, aggiungendo magari “oggi non lo sono più”. Solo in Italia, sulla scia di Veltroni, ci sono così tante persone che negano l’evidenza.
A meno che non si tratti di una confessione di opportunismo: in effetti, nella seconda metà degli anni ’70, sembrava che il PCI fosse inarrestabile, e si sa che gli italiani corrono al sostegno del vincitore.
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Lo trovo del tutto umano: sapersi orientare (ravvedersi), specialmente se si è nel bisogno, per certi, è fonte di lauti introiti (molto più clamoroso fu il caso del trippone od i tanti più recenti).
Il bobbolo è di scarsa memoria.
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Cortese Erasmo, nessun opportunismo, credimi. Non ho avuto vantaggi di sorta dall’essere stato iscritto al PCI. Come non ne ho avuti dopo; non mi sono iscritto ad altri partiti e ho continuato a votarlo finché è esistito. Tra l’altro, devo aggiungere, e perdonatemi l’accenno autobiografico, fu il partito a non rinnovarmi la tessera: ero uno dei tossici più “chiacchierati” del paesino dove vivevo e, me ne rendo conto, non davo troppo lustro alla sezione che vantava assessori, sindaci ed ex sindaci tra i suoi membri. Ero giovane. Non confondermi, ti prego, con i numerosi voltagabbana, spesso ex PSI, che sono finiti nelle file di Berlusconi. Non ero, non sono mai stato, un politico di “mestiere”.
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Alessandro, non ho dubbi che la tua vicenda personale sia qui riportata con sincerità. Tuttavia, su internet funziona più o meno come segue. Tutti noi siamo personaggi piuttosto evanescenti, che possono essere (momentaneamente) incisivi se fanno ragionamenti che reggono e stanno al tema. Se i ragionamenti si puntellano su esperienze personali, non reggono, per il semplice fatto che non sono verificabili, né generalizzabili.
Riportiamoci al nostro abbozzo di discussione: io cito fatti storici (la corsa al PCI, la successiva fuga dal PCI) traendone conclusioni generali: molti furono opportunisti. Tu rispondi -cortesemente, di certo- che tu non sei atato opportunista. Ma rimane da dimostrare che tu sia un campione significativo. Se non lo sei, e credo tu non lo sia, la tua vicenda personale è magari interessante, ma non c’entra con ciò di cui si parla qui.
L’ho fatta lunga, perché sono a casa con l’influenza e non riesco a dormire. Però posso anche farla più breve. Leggi il titolo del post: ma se eri un VIP, ti pare che ti trattavano come ti hanno trattato?
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Prima comunista, poi extra-parlamentare, poi radical-socialista, poi socialista craxiano, poi berlusconiano, poi ateo devoto e razzista. Un Vip deve seguire la moda, rimanere aggiornato sulle ultime tendenze e indossare l’idea del momento.Lei è una cara ragazza ma non si aggiorna, cara signorina,non si aggiorna. Mi scusi se le parlo così, ma si lasci guidare.Si fidi, sono un uomo di mondo, ho fatto il militare a Cuneo, dico a Cuneo.
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@Red Cac
“Se la lega Le sta enormemente sul cazzo, sig. Yossarian, io non posso che invidiarle le dimensioni.”
Be’, questa e’ divertente e mi ha fatto ridere.
🙂
Signor Red Cac, mi premeva di farle cortesemente notare che se lei mi ha preso anche solo per un simpatizzante della sinistra, sappia che e’ fuori strada e di parecchie centinaia di miglia.
Buon fine settimana
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@Essere Disgustoso
“siamo stati tutti un po’ comunisti.
tranne bertinotti.”
LOL, e’ spettacolare ED HAHAHAHAH.
Sei in formissima.
Ciao
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Io ho l’età giusta (60) per testimoniare. Ho sempre votato PCI, poi PDS fino giù verso il PD. Non ho mai avuto la tessera ma sono stato “fidanzato” con il partito. Nel senso che la mia fidanzata di allora (Milano, anni 70) era tesserata e molto addentro nelle gerarchie. Io non ho mai usato la parola Comunista per definirmi, però del comunista me lo sono preso spesso e il più delle volte non valeva la pena di spiegare, distinguere. Di Marx ho letto quasi nulla, casomai in quegli anni il mio filosofo di riferimento era Bertrand Russell (Oddio! anche adesso a pensarci bene).
C’era poco da scegliere, da una parte il PCI con la sua grande organizzazione oppure il PSI ottimo se uno si voleva sistemare economicamente, sono bastati pochi contatti per accertarmi che era più che altro un comitato di affari, infatti poi sono finiti tutti in Forza Italia (Con qualche eccezione). La cosiddetta sinistra extraparlamentare non la presi neanche un considerazione, buoni solo per fare casino e a conti fatti più conservatori e ottusi di quanto ne potessi trovare nel PCI. Quasi tutti figli di Papà che oggi lavorano a Mediaset o dirigono l’azienda di famiglia.
Restavano i Radicali, da un punto di vista puramente ideologico sarebbero stati quelli più vicini alle mie idee, ma sono bastati alcuni incontri con Marco Pannella & C. per rendermi conto che non c’era serietà e che funzionava come una setta che tutto andava bene purché ti adeguassi alla monarchia assoluta di Marco Pannella.
Per tornare a bomba, fu proprio grazie alla “fidanzata” che potei frequentare militanti e dirigenti del PCI senza essere iscritto al partito, anche in occasioni private e non politiche. E fu grande il mio stupore nello scoprire che molti dirigenti e militanti del partito non erano affatto comunisti e la pensavano come me su quasi tutto,
In realtà non riesco a ricordare qualcuno che parlasse bene dei paesi del socialismo reale o che parlasse del comunismo come una prospettiva auspicabile per il nostro paese. (A parte qualcuno in evidente malafede). I modelli di cui si parlava erano la socialdemocrazia tedesca ed i paesi scandinavi. E si pensava ad una evoluzione del PCI i quel senso. Cosa che poi in qualche modo è avvenuta, ma forse oramai è troppo tardi ed anche il modello socialdemocratico comincia ad essere inadeguato.
Lo so, sembra impossibile, ma per dirne uno, neanche Cossutta visto da vicino, fuori dalle dichiarazioni ufficiali, era poi così tanto comunista…
…
…
In ogni caso per quelli che ci tengono:
“siamo stati tutti un po’ comunisti” e se qualcuno mi da del comunista ancora oggi non mi fa ne caldo e ne freddo e penso che tutti quelli che allora hanno militato non abbiano nulla da vergognarsi e da pentirsi.
Non rimpiango quegli anni, però a volte quando vedo come siamo ridotti ora, rimpiango i comunisti e democristiani di allora.
Anche i fascisti di allora mi sembrano meglio di quelli di adesso.
Ma questi sono i segni della vecchiaia…
…
Qui mi fermo.
…
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Infatti, chi ha militato nel PCI non ha nulla da vergognarsi, non era certo un partito fuorilegge.
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“In realtà non riesco a ricordare qualcuno che parlasse bene dei paesi del socialismo reale o che parlasse del comunismo come una prospettiva auspicabile per il nostro paese”, dice il sig. Edmund.
Ecco una dimostrazione del fatto che la malattia è inguaribile, e che opera soprattutto attraverso la rimozione della storia.
Comunque, sig. Edmund, Lei è ancora in tempo a chieder conto sia a D’Alema sia a Fassino sia a Veltroni che diavolo significa la loro riabilitazione del capo del comitato d’affari.
Sig.na Galatea, vedo che i miei commenti, nonostante la mia condotta irreprensibile, vengono approvati con molto ritardo. Capisco la diffidenza, ma non mi va di comparire a scoppio ritardato dopo 12 o anche 24 ore. Forse può riammettermi, ma se non se la sente rinuncio a scrivere cose che appaiono a distanza di troppo tempo. Del resto Lei non può fare la guardia al blog né considererà la mia una gran perdita.
Yossarian, grazie per aver accettato la battuta per quel che voleva essere. Non l’ho presa per uno di sinistra o di destra, ho solo contestato l’analogia tra il sig. Berlusconi e il sig. Chavez, anche perché sul Venezuela sono, purtroppo, piuttosto informato.
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Forse se ti ricordassi di usare sempre lo stesso nick saresti facilitato.
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Ciò detto, segnalo il commento di red cac delle 9:09 pm come un contributo davvero decisivo. Avrei solo da dire che il termine “egemonia” nel caso della DC andrebbe sostituito con “egemonia consociativa”. Ossia, la DC non aveva problemi a prendere altri nella barca. E’ proprio questo che ha fatto affondare la barca.
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@->Erasmo: Su internet funziona più o meno come segue. Tutti noi siamo personaggi piuttosto evanescenti, che possono essere (momentaneamente) incisivi se fanno ragionamenti che reggono e stanno al tema. Se i ragionamenti si puntellano su esperienze personali, non reggono, per il semplice fatto che non sono verificabili, né generalizzabili.
Erasmo, scusami: ma un essere umano, secondo te, può fare mai un ragionamento o un intervento, sul blog o fuori, che non sia in qualche modo ispirato o “puntellato” da qualcosa di diverso dalle esperienze “personali”? Io ho dei forti dubbi.
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@->Erasmo: La DC non aveva problemi a prendere altri nella barca.E’ proprio questo che ha fatto affondare la barca.
O che la barca non è affondata per tanto tempo. Dipende da che parte la si guarda, la cosa.
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Galatea: ognuno porta la sua esperienza, naturalmente. Quello che dico è che non può usare la sua esperienza particolare per confutare un ragionamento generale. Nella fattispecie, se Alessandro è un idealista che sie è iscritto negli anni ’70 al PCI, ciò non toglie che in quegli anni esistesse, tumultuoso, il fenomeno degli opportunisti che facevano la stessa cosa. Allo stesso modo, i casi di adesione idealistica alla RSI non spostano i giudizi poco lusinghieri che tu e io, credo, diamo dei repubblichini presi collettivamente.
E fin qui sono stato più anodino che ho potuto. Ma, se devo dirla tutta, al tempo in cui Alessandro e altri si iscrivevano al PCI c’erano anche persone che non vi si iscrivevano. Posso dire che la loro scelta era migliore? (sempre che non si iscrivessero al MSI, çvsd).
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Veramente, ex collega, vengo messo in attesa solo come red. cac., come in questo momento. Se posto come topgonzo vengo ammesso. Ma in effetti è stata solo distrazione, non l’ho fatto per sgattaiolare dentro.
p.s.
Mai come in queste giornate si fa sentire l’assenza del sig. Train. Il tempo fa schifo, i compiti da correggere mi guardano sogghignando da dove li ho deposti venerdì: ma per affrontare gioioso la fatica dovrei ricevere uno dei soliti insulti del sig. Train. L’abbandono del cannocchio (colpa di Travaglio) ci ha privati del 75% dei contributi dei fessi.
p.p.s.
Sig.na Galatea, le esperienze personali, quelle proprie e quelle altrui, vanno archetipizzate, come la redazione ha imparato a fare da tempo. Se io dico, per esperienza personale, che nei confronti dei paesi dell’est nel PCI ci fu una stolida ma inevitabile cautela, questa esperienza personale è supportata dal fatto che il sig. Berlinguer dovette dichiararlo al Corriere, di sentirsi più sicuro sotto l’ombrello della NATO. Se dico che, per quel che ho visto, già nei primi anni ’80 si capiva che i paesi dell’Est erano destinati a crollare, tutti, sono in grado di portare dato oggettivi a conferma di questo fatto. Gliene cito uno: a Venezia, subito fuori dalla stazione, a metà anni ’80 si poteva comprare per Lire 8 il leu romeno, che alla frontiera ancora si pagava 210, al cambio turistico 140 e al mercato nero in Romania 25. Lo stesso accadeva per la corona ceca e il fiorino ungherese, per non parlare del dinario jugoslavo. Solo i fessi potevano non trarne le conseguenze. E mi scusi se chiamo di nuovo in causa i fessi.
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Vede, ex collega Erasmo? Come red. cac. sono bloccato. Come topgonzo non so, sto provando adesso.
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No, adesso anche come topgonzo. Spietata, la signorina.
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E’ scomparso nell’etere, signorina Galatea, il mio commento precedente alle 3.31?
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@->red. cac. : red, guardi che Lei non è più bloccato, e neppure la casella di posta di topogonzo. Come le ha detto Erasmo, sta solo facendo un gran casino con gli indirizzi e-mail: l’ha postato due volte tutto maiuscolo e la piattaforma l’ha bloccato per questo, non riconoscendolo come attivo. Mi sta facendo perdere un sacco di tempo per recuperarli, i suoi commenti, non per cassarli.. 🙂
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Chiedo scusa per i casini combinati, non mi sono accorto né del tutto maiuscolo né del cambio di user id e di email. Grazie.
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“Quello che dico è che non può usare la sua esperienza particolare per confutare un ragionamento generale. Nella fattispecie, se Alessandro è un idealista che sie è iscritto negli anni ‘70 al PCI, ciò non toglie che in quegli anni esistesse, tumultuoso, il fenomeno degli opportunisti che facevano la stessa cosa.”
Perché non può usare la sua esperienza personale? I miltanti meritno rispetto. sempre meglio di chi pontifica dall’alto ma che non è mai stato iscritto in nessun partito.
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Caro amico, la risposta alla sua domanda è già stata data nei commenti precedenti. Più chiaro di così non so scrivere, non possedendo il Suo dominio della nostra bella lingua italiana.
Quanto al rispetto per i militanti, sia gentile e mi chiarisca. Più sopra mi sono riferito a quelli del PCI e della RSI: lei richiede rispetto per ambedue i gruppi o solo per uno, e, se è vera la seconda ipotesi, per quale dei due, di grazia?
Quanto al suo suggerimento di pontificare dal basso, mi permetto di farle notare che è una contraddizione in termini.
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Mah, ex collega, io credo che quello del sig. Train sia un suggerimento propositivo, frutto della nuova tensione al dialogo. Certo, quando chiede di pontificare dal basso esagera, ma probabilmente voleva dire “invece che pontificare, dall’alto o dal basso che sia, militi”.
Attira la mia attenzione pure il secondo periodo: “sempre meglio (i militanti, soggetto) di chi pontifica dall’alto ma CHE non è mai stato iscritto IN nessun partito”.
È un grande.
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Mah, ex collega, io credo che quello del sig. Train sia un suggerimento propositivo, frutto della nuova tensione al dialogo. Certo, quando chiede di pontificare dal basso esagera, ma probabilmente voleva dire “invece che pontificare, dall’alto o dal basso che sia, militi”.
Attira la mia attenzione pure il secondo periodo: “sempre meglio (i militanti, soggetto) di chi pontifica dall’alto ma CHE non è mai stato iscritto IN nessun partito”.
È un grande.
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Non le farebbe male studiare un po’ di storia, vsto che confonde la Repubblica di Salò, una repubblica fantoccio manovrata dai nazisti, con un partito politico tra i fondatori della Costituzione Italiana come il PCI.
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Le chiedo scusa, sig.na Galatea. Sto cercando di capire come posso risolvere i problema.
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Da red. cac.
Sig. Train, fa bene a fustigare il nostro ex collega, che confonde un partito con una repubblica. Ci fa piacere vederLa così attento. Tuttavia, ci lasci osservare che prima della storia viene la grammatica. Naturalmente, da storico di vaglia, Lei sa che dal punto di vista storiografico bisogna assolutamente fondarsi sui giudizi di valore.
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x Galatea
Non credo di aver risolto il problema. Non si preoccupi di approvare i commenti, non ne vale la pena, ovviamente.
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x Galatea:
Merito botte, altro che approvazioni. Mi scusi, sul serio.
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Non le farebbe male studiare un po’ di italiano e di logica, visto che solo lei legge questo in ciò che io ho scritto.
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Vedo che lei è troppo permaloso, un po’ di umiltà e meno supponenza non le farebbe male.
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@->red cac: credo che effettivamente ci sia un problemino tecnico, perché sul commento continua a comparire la sua mail in caratteri capitali, e il sistema non la lascia accedere perché non la riconosce come indirizzo valido. Potrebbe essere un qualche blocco sulla sua tastiera, forse. Io l’ho tolta da ieri dalla coda di moderazione, quindi dovrbbe riuscire a postare senza problemi.
Provi a controllare…altrimenti, faccia una cosa: spenga per alcuni secondi il modem, resettando, poi lo riaccenda: le viene assegnato un nuovo indirizzo IP. Con quello dovrebbe poter accedere ai commenti senza più alcun problema, anche se, mettiamo caso, da qualche parte wordpress continuasse a memorizzare come “non gradito” il suo IP precedente.
Più di così non so cosa dire, perché le assicuro che non c’entro… 🙂
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Le credo assolutamente, e mi scuso per le prove ripetute, compresa questa (così ho appena postato di là e in questa forma prima postavo qui). Se non entra questo, provo facendo come dice Lei.
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