Il populismo a volte ti prende a tradimento

ilmondodigalatea, ,

Il sole è di quelli che spaccano le pietre. A picco, sul cantiere, da cui si alzano nuvole di polvere e di calore. Gli operai, a petto nudo, grondano sudore e di tanto in tanto si tolgono i caschetto per evitate che il cervello vada arrosto. Poi tornano a spostare carriole di mattoni, scambiarsi tubi di ferro, imbullonare ponteggi e girare malte, nel bollore torrido delle due di pomeriggio.

I due che sono con me alla fermata del bus non li degnano di uno sguardo. Sono chini sui loro cellulari, da cui cercano di collegarsi ad internet per capire se in Sudafrica pioverà per la partita degli Azzurri. É uno smanettare pieno di ansia e di preoccupazione, perché, poveretti i nostri ragazzi, gli tocca giocare magari sotto la pioggia, e al freddo, e hai visto mai che si becchino un raffreddore, e poi dài, non è giusto farli giocare con condizioni così, e non è cosa.

Ascolto il loro crescendo di sdegno verso questa sorte crudele che incombe sui nostri atleti, e poi osservo per qualche minuto i muratori del cantiere, che continuano a spostar carriole di mattoni, sotto i raggi cocenti.

Se mi girano le balle non ditemi che è un attacco di facile populismo, eh.

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Pubblicato da ilmondodigalatea

Insegnante, blogger, giornalista e ora anche scrittrice. Così pigra che non scrive nemmeno le note biografiche.

15 Comments

  1. Populismo no, ma come direbbe l’altissimo, è un grave attacco di comunismo 😉

    C’est la vie, ma anche a loro va bene così.

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  3. Eh dai, non mi dire che gli operai fanno lo stesso audience no? Secondo te chi tra loro è più economicamente utile al nostro paese? Sai quante sono state le televisioni nuove acquistate?
    Ho visto il mio vicino che abita in un mini(missimo) si è comperato un televisore che hanno dovuto faticare a farlo passare per la porta, chissà poi… gli avrà sicuramente ceduto il letto! Penso che per le belle ragazze questo sia il periodo peggiore, o sanno cos’è un fuorigioco oppure sono loro ad essere fuori gioco.
    Verranno tempi migliori 🙂
    Ross

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  5. Io di calcio non me ne intendo e neanche lo seguo, ma quest’anno – giocoforza – so cose che normalmente ignorerei bellamente, tipo che per abituare gli azzurri all’altitudine dello stadio sudafricano li hanno portati in ritiro a Sestrierre, in modo che – poverini – si abituassero a giocare nell’aria rarefatta di un resort cinque stelle e una volta a Soweto, o dove cippirimerlo stanno, non soffrissero del cambiamento.
    Una cosa del genere l’avevo vista solo in Mila & Shiro, ma loro giocavano sulla cordigliera delle Ande o giù di lì, per cui quando ho sentito ‘sta notizia ho avuto flash di catene ai polsi, battute e palleggi con palle mediche, ecc. e i nostri non me li sono proprio visti “alla Mimì Ayuara”, no no.
    D’altra parte, se la politica è questa – e vogliamo restare al gioco di quei simpatici fan in trepidante ansia per i loro begnamini strapagati – manderei i muratori in ritiro spesato ad Aruba per abituarsi al caldo dell’estate li aspetta, anche perché la loro “stagione” è più lunga e conta parecchie più partite.

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  6. @giudappeso: in realtà a me quello che dà fastidio non sono nè gli stipendi alti dei calciatori (fanno guadagnare palate di soldi, giusto che vengano ricompensati), nè che li portino nel resort per allenarli e acclimatarli (giusto, sono professionisti, ci mancherebbe, devono avere quanto di meglio è possibile per fare al massimo il loro lavoro). Ma appunto per il fatto che sono professionisti mi girano altamente le balle quando sento fare discorsi del genere: sono pagati per giocare con qualsiasi tempo faccia: caldo, freddo, umido…è il loro lavoro. Quindi che lo facciano, e piantiamola di dirgli “poverini” come se dovessero sopportare chissà che privazione. Ho visto disputare partite in patronato sotto piogge sferzanti, e i ragazzini giocavano senza che nessuno facesse tante storie.

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  7. ciao galatea, conviene far finta di non sapere cos’è il fuorigioco, certo se te lo fai spiegare da quello di qualche post fa lo metti in una situazione di autostima o autocompiacimento e, pensando che “ho trovato sta stronzetta che capisce un cazzo di calcio” ti cade in grembo come una pietra matura, dammi ascolto e poi raccontaci
    ciao

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  8. @ Galatea: Sì, capisco, ma trovandolo oltremodo noioso e provando per il calcio in sé un certo fastidio, specie quando i tifosi si abbandonano a gesti poco evoluti o a schiamazzi inopportuni – ieri sera qualcuno suonava la tromba da stadio nella mia via (per un pareggio?) – talvolta mi abbandono, se vuoi, alla retorica anti-calcistica. Tranquilla, poi mi passa, ma sotto mondiali rischio la psicoterapia.

    L’esempio che facevi tu, dei tifosi preoccupati per gli azzurri sotto il solleone, credo sia un fenomeno unico al mondo.
    Per dire, sul versante cinema/gossip non ho mai sentito nessuno preoccuparsi per la salute di James Caviezel – per fare un esempio – che è quasi morto sulla croce perché Mel Gibson voleva realismo per il suo “The Passion of the Christ”. Al contrario, tutti quelli che ho sentito – me compreso – hanno chiosato un “bravo pirla” (rivolto a entrambi).
    Credo che l’affetto dei tifosi abbia in un certo senso a che fare sia con l’adorazione che col transfert, perché se vince la squadra – almeno un po’ – sentono di aver vinto anche loro. Poi sì, il fatto che taluni se ne preoccupino come una madre per il suo bambino è tragicomico, punto.

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  9. Se mi girano le balle non ditemi che è un attacco di facile populismo, eh.

    Be’ se e’ populismo, allora contami fra i populisti.

    🙂

    (In realta’ io sono qualunquista, criptofascista, guerrafondaio e filosionista, ma questo e’ un altro discorso…)

    Ciao

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  10. mamma mia, questo post mi ha davvero fatto girare le balle che non ho. (non perché è brutto, anzi è bellissimo, ma perché mi stanno su i due smanettoni).

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  11. Triste ma verosimile sarebbe lo scoprire che i muratori massacrati dal sole hanno come unico pensiero lo stesso dei due alla fermata, con la sola differenza della nazionale di riferimento.
    Ho capito,vado dietro la lavagna.
    Inchino e baciamano.
    Ghino La Ganga

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  13. @Ghino: Dunque, stando alle bestemmie che sento tirare, deduco che il capomastro del cantiere è napoletano; due degli operai rumeni, poi ci sono sicuramente un paio di calabresi e quello della gru rigorosamente veneto. Quindi probabilmente le nazionali coinvolte sono più d’una. 🙂
    (e perché dovrei mandarti dietro la lavagna, stavolta?)

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