Le grandi donne del cinema: Audrey per sempre

Sì, lo so, agli uomini non fa impazzire, non vi fa sangue. Non ha nulla per piacervi, in effetti. Al contrario di quella bambolona della Monroe, che invece per piacere agli uomini pareva fatta apposta: bionda, burrosa, con tutte le curve al punto giusto. E lei invece no. Non una curva, piatta anzi come una tavola da stiro. E diritta, diritta come un fuso, senza un etto di ciccia in più. Era così Audrey Hepburn, un corpo efebico da gazzella magra e due occhioni che si mangiavano il volto.

Lei e la Monroe parevano il giorno e la notte: bellissime, ma di due specie diverse. L’una che qualsiasi vestito le mettessi addosso, anche un sacco, la sola cosa che faceva venire in mente era toglierglielo; l’altra che se le mettevi addosso qualsiasi straccio, anche un sacco, ecco, il sacco diventava un capo d’alta moda, e poteva sfilare a Parigi con la firma di Givenchy: perché la Monroe, anche se era diventata Marilyn, era rimasta sempre Norma Jane; mentre la Hepburn anche se si era cambiata nome in Audrey rimaneva sempre una baronessina.

Delle due, forse, la migliore attrice per istinto era Marilyn: insuperabile nel comico, superlativa incarnazione della bionda svampita, ma capace di donare a quella svampitezza un tocco di inquietudine malinconica ed insanabile che mai più nessuna seppe incarnare: quella che la porterà ad annegare nell’alcol e nelle pasticche la sua voglia di essere qualcosa di più che non il sogno erotico perfetto degli Americani.

Ma Audrey è più di un’attrice, e forse anche più di un mito: è un’icona, un’icona perfetta: non ha rivali. Se Marilyn è l’immagine di un’epoca e di una società, Audrey travalica il tempo, resta là immota. Il suo tubino nero con giro di perle, il cappello a falde larghe, gli occhiali grandi, sono eterni: il giorno in cui finirà il mondo, le donne sogneranno ancora di essere vestite come lei. Di avere come lei quella grazia sublime ed innocente che permette di fischiare alla pecoraia per fermare al volo un tassì, o tenere in mano un bocchino lungo da sigaretta senza risultare mai per un solo momento ridicola o sopra la righe; di saper conquistare lo schermo e l’attenzione di tutti senza dover mostrare un centimetro di pelle, semplicemente togliendosi un orecchino per rispondere al telefono, di portare così bene quelle rughe attorno agli occhi da renderle invisibili, perché il volto di Audrey Hepburn anche da vecchia non è mai invecchiato:è sempre quello di Sabrina.

Lieve e leggera come una fata, come un’apparizione, i dettagli biografici e il tempo non le si appiccicano addosso, non la sfiorano: se di Marilyn sappiamo ogni dettaglio del privato, di Audrey in fondo nulla: sì, ebbe mariti, figli, amori, visse, soffrì, ma i casi della vita non riescono a toccarla né a scalfirla, come se avessero riguardo della sua assoluta, meravigliosa, perfetta perfezione, lontana ma mai fredda, perché i suoi grandi occhioni dalla ciglia lunghe che mangiano il volto ti guardano dentro l’anima, non ti fanno scappare più, per un attimo ti fanno sentire lei, identificarti; perché la sua bellezza inconsapevole, innocente è quella che ogni donna sente di aver avuto dentro di sé, anche se col tempo l’ha irrimediabilmente perduta: quella che si condensa nello sguardo della ragazzina verso un improbabile orizzonte lontano, l’altrove in cui vivono e rimangono i sogni.

Sì, lo so, uomini: a voi Audrey non fa impazzire, non fa sangue. Ma non importa: Audrey è tutta nostra.

27 Comments

  1. Che dire: sublime! Meglio di così non credo si possa esprimere ciò che in molti pensiamo o scopriamo di pensare dopo aver letto il tuo memorabile pezzo. Ciao

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  2. che marilyn era personaggio lei stessa, era quasi maschera: sempre quella, anche nelle situazioni più diverse (forse anche suo malgrado).
    audrey era invece un’attrice, per quanto iconica: e per questo, giustamente, i dettagli biografici e il tempo non le si appiccicano addosso.

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  3. Ma che Audrey e Marilyn… la vera dea era Rita! (Parlo di Rita Hayworth ovviamente, non di Rita Pavone. Meglio precisare…)

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  4. Come mi e’ gia’ capitato di scrivere piu’ di una volta, Audrey Hepburn e’ la prova diretta che Dio esiste.
    Oppure, per che non vuole credere, di quali capolavori e’ capace madre natura…

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  5. questa cosa che Audrey non piaccia agli uomini credo che sia un mito delle donne: chissà, forse si sentono rassicurate nel confronto con Marilyn, oggettivamente bellezza canonica, mentre patiscono la “normalità” fisica della Hepburn. Ma la seduzione è cosa più complessa della pura bellezza.
    E Audrey era mooolto seducente.

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  6. Ah, così la Hepburn non ci piacerebbe, e non ci farebbe neppure sangue… mi dispiace “deluderti” su entrambi i fronti, Galatea – e non sono l’unico. A noi maschietti ci scaldano anche le bellezze algide tipo Grace Kelly. Aggiungo (ma qui forse pochi mi seguiranno) che la bellezza dozzinale e “da commessa” della Monroe non mi ha mai convinto.
    (Già che ci siamo, perché non parlare di due straordinarie bellezze nostrane, Alida Valli e Virna Lisi?)

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  7. Mi associo al fan club di Audrey 🙂
    Certo, per la classica botta e via Marilyn fa più sesso, ma per tutto il resto…

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  8. Marilyn può affollare i miei sogni erotici, Audrey no, resta unfuckable.
    Una “perfetta perfezione” che l’ha resa una dea irraggiungibile, una chimera, per questo è il mito preferito dalle anoressiche. Delle lesbiche non so… ma non mi sorprenderei.
    Entrambe “troppe”, segno sulla schedina X: un misero pareggio 0 a 0.

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  9. @sickmars: perché, conosci una donna che si piace mai?
    @francesco ganz: mah, il tuo commento non l’ho proprio capito: invidiose di che? Audrey Hepburn era oggettivamente bellissima, ancorché senza tette. Dovendo scegliere, preferirei di certo assomigliare a lei che a Carmen Russo…Ti stupirà, ma si può essere considerate bellissime, persino dagli uomini, anche senza avere la sesta.Ogni tanto prima di postare commenti, si dovrebbe controllare che ci sia almeno un neurone connesso alle dita…

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  10. Un film, un mito… la audrey è senza tempo, come marilyn. Ma perché poi poi la audrey non farebe sesso? è perfetta da coccolare… salvo poi scoprire che quando si scalda… insomma… presente “ghiaccio bollente”? In questi casi non è un ossimoro. E càpita, eccome se càpita… più sono dure, più si squagliano… 😉

    Aggiungo: immagine e realtà non combaciano QUASI mai (ci vorrebbe il corsivo), d’altronde un mito è immagine, ma in realtà una donna rimane una donna.

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  11. accidenti, Galatea, stavo già scrivendo un post sul mio idolo Audrey ma tu mi hai preceduto! Hai la sfera di cristallo? 🙂

    Oppure abbiamo gli stessi pensieri!

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  12. per Galatea:
    bel post,senz’altro vero: Audrey è tutta vostra. Anzi: è solo vostra.
    😀
    Inchino e baciamano.
    Ghino La Ganga

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