31 Comments

  1. @lesandro: la storia è verissima purtroppo. Comunque il simpatico trevigiano era veramente simpatico e cordiale, semplicemente per lui era naturale parlare solo in dialetto.

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  2. Io gli avrei risposto in lingua sarda. Che tristezza.
    Passi che hanno rovinato le nostre coste con villaggi turistici dove si sente ormai parlare solo il padano. Ma che la colonizzazione arrivi anche al punto di imporci come si dovrebbe parlare…

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  3. @mukele: 1)sì avrebbe fatto bene a rispondere in lingua sarda. 2)a dir la verità, dei villaggi turistici che deturpano angoli di paradiso dovreste ringraziare gli amministratori sardi… 3)per favore, nessuno parla padano. La lingua padana NON esiste!

    Comunque trattasi di atteggiamento tipicamente italico, alla faccia di chi parla di popolo padano, quello di cercare di comunicare nel proprio idioma, in qualunque angolo di mondo ci si trovi. Ho sentito napoletani parlare il napoletano a Norimberga e Mestrini voler parlare il mestrino in Spagna…e incazzarsi perché quei ‘cretini’ degli spagnoli danno all’aceto un nome così differente! (Giuro!)

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  4. Ok ,il padano non è una lingua, allora correggo dicendo dove parlano dialetto lombardo-veneto.

    Per quanto riguarda il punto 2 solo in parte ti do ragione. Lavoro nel campo urbanistico-edilizio e potrei raccontartene delle belle.
    Non nego la colpa da parte degli amministratori locali (spesso però si tratta di paesini con meno di 5000 abitanti, vengono presi per fame promettendo posti da camerieri nei villaggi turistici, e via discorrendo).

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  5. Guarda non esiste nemmeno il lombardo veneto, e nemmeno il veneto a dir la verità. I leghisti lo vorrebbero, ma è un po’ come la storia di Babbo Natale. Non c’è!
    Poi guarda, io sono veronese, e sono anche venuta più volte in Sardegna, ospite di amici, ma in quanto veneta proprio non mi sento responsabile di quegli orrori. Bah, sarà che le generalizzazioni sono sempre da prendere con le pinze. Penso che semplicemente ci sarebbe voluto rispetto e intelligenza da parte di tutti (imprenditori e amministratori -col quale termine non mi riferisco ai sindac di Aglientu, Santa teresa o Orosei, ma ad una classe dirigente in genere) e non c’è stata; beninteso, in Sardegna come in tantissimi altri luoghi d’Italia, deturpati da villette, hotel, capannoni, grattacieli, discariche abusive e villaggi turistici.

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  6. Figurati.
    Non sono solito frequentare i blog per cercare la rissa. Quindi non preoccuparti. Il fatto è che certi argomenti, vengono necessariamente “generalizzati” (ancor più in un botta e risposta di un blog). Il tema della deturpazione del nostro paesaggio è vasto. Figurarsi se possiamo noi due risolverlo in poche righe. Peccato perché di alcune cose si sente parlare solo in questi spazi non ancora intristiti dall’ombra del potere.
    🙂

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  7. Non dirlo a me. A spasso da sei mesi. Nemmeno l’ombra di un lavoro qualunque. Qui giù è davvero dura. Mi fanno ridere poi i soliti “esperti” della Tv. Dicono, purtroppo in Italia non c’è specializzazione.
    Non per vantarmi ma ho 20 anni di specializzazione in GIS, CAD e 3D debitamente certificata. Mezza laurea in Architettura, etc…
    Quando do’ il curriculum sapete che mi dicono? Ma lei è troppo skillato. SKILLATOOOOOOO???? ma che vuol dire?
    Quindi: morire di fame.

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  8. Sono d’accordo con Mick78 quando dice che è un costume italico. Tutti i giorni rispondo a persone di tutta Italia e mi capita di non riuscire a capire sardi, campani, romagnoli perchè parlano nel loro dialetto.
    Io sono veneta e amo il mio dialetto, lo parlo quotidianamente e lo parlavo con i professori all’università (solo con quelli veneti naturalmente), a volte lo uso come vezzo. Mi fanno una tenerezza incredibile le persone anziane che sanno parlare solo nella loro lingua madre. Quelle più giovani che iniziano una frase in italiano e la finiscono in dialetto e viceversa, invece…

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  9. …pure a me fanno ridere gli esperti. Dicono che non ci accontentiamo, eppure io ho fatto lavori per cui non è richiesto il diploma e ne farei ancora…ma…mi si dice il 90% delle volte che sono troppo specializzata, troppo ‘titolata’… boh. La mia colpa è aver scelto di studiare secondo la mia passione dopo il diploma pensando che mi avrebbero comunque presa come panettiera, commessa o spazzina…invece…

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  10. Un’altra skillata? Benvenuta nel club. delle volte penso sia un marchio tipo quello che Dio mise a Caino. Se te lo trovi in fronte hai un destino segnato. Occorre essere come i più. Imparare a millantare, ricercare accozzi, vendere il proprio voto e dopo anche sè stessi.
    Metterlo bene in vista nel curriculum. Con tanto di foto con le tette di fuori.
    Mi fanno ridere poi gli esperti che ti insegnano come fare un curriculum. Ma chi glie l’ha chisto poi?
    🙂

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  11. @mick78 & mukele
    Purtroppo i datori di lavoro quando vedono un CV come il vostro pensano che accettereste il posto come ripiego per mollarlo appena trovate di meglio.
    Non credo abbiano tutti i torti.
    Credo vi convenga mandarne uno farlocco da non specializzate.E ancora di più emigrare!

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  12. 1) Chi è che non mollerebbe un lavoro se ne trova uno migliore?
    2) Facile dire emigri o vai altrove dopo che hai acceso un mutuo e messo su famiglia.
    Poi mi devi spiegare una cosa: da un lato quindi il datore di lavoro che immagini vorrebbe una figura stabile e dall’altro però non è disposto nemmeno a fargli un misero contratto a tempo determinato?
    La verità è che si è persa la capacità di fare impresa. Più che impresari sono finanzieri. Vedono i propri dipendenti come costo. Assumono solo per fare un favore a qualche “amico”.
    3° e ultimo, almeno fammi un colloquio no?

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  13. @Marcello: innanzitutto, sottoscrivo i 3 punti elencati da mukele. In secondo luogo: mi sono informata, dichiarare meno titoli di quelli che si hanno è comunque dichiarare il falso e, aldilà del fatto che sia un reato, può essere motivo di licenziamento. E poi, cosa faccio, mi invento lavori non fatti durante gli anni dell’università? Perché nessuno assumerebbe una persona che dalla maturità fino a 5 anni dopo non ha fatto pressoché nulla…almeno non io.

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  14. Hahahahah, mick, colta in flagranza di reato. Simulazione di nickname (in questo caso mickname?).

    A parte gli scherzi, credimi, alla stragrande maggioranza dei datori di lavoro, e ancor più agli uffici personale, interessa, più che le conoscenze (molte o poche) il fatto che possa crear loro casini. Ed è facile che ciò succeda con persone intelligenti. Meglio assumere gli ingenui (quelli dotati di laurea da supermercato).

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  15. Punto per punto:
    1) Ok, ma uno qualificato ha molte più probabilità di trovarlo il posto migliore
    2)non fa una piega.Per chi non ha vincoli resta l’ opzione migliore, al limite anche senza lasciare l’ Italia se non conosci lingue: Milano da sempre più opportunità della sardegna.
    3)vabbè, ma se ha già deciso è una perdita di tempo.
    Quanto al CV, pensavo proprio a dichiararli falsi, inventandosi lavori nell’azienda del cugino o potando le mansioni in quelli veri.Non lavorare durante l’ università in Italia è normalissimo e dubito faccia cattiva impressione, 5 anni di cazzeggio post laurea ne fanno una pessima.
    Non mi preoccuperei troppo della questione penale: praticamente tutti abbelliscono i CV, è una cosa seria solo se millanti di essere medico, ingegnere,…
    Si gioca a poker, non a scacchi.

    Sono abbastanza d’accordo con le critiche a datori di lavoro e uffici personale, ma dovete trattare con quelli che ci sono.

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  16. Marcello, non per utilizzare un argomento ad personam, che ho sempre evitato, però a puro titolo di informazione chi scrive non ha 30 anni, ma quasi 20 anni di lavoro alle spalle. Quello che dico, lo dico da una esperienza di anni.
    La realtà più atroce è il modo in cui si fa azienda. I nuovi imprenditori (e questo in Sardegna come a Milano) hanno come obiettivo i dividendi azionari e non lo sviluppo reale della propria impresa.
    Una alternativa all’espatrio (a cui non credo) sarebbe invece quello di metter su qualcosa in proprio, unendosi e dimostrando che si può pensarla diversamente dalla logica del solo proffitto.
    Ma anche lì (ti assicuro) è dura senza qualche accozzo politico (a livello locale o regionale).

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  17. Avete visto che il blog di Topgonzo ha riportato la discussione? Mi domando se questa cosa si possa fare, voi non ve lo domandate? E’ possibile tollerare ancora un simile blogtrolling? WordPress ha dei referenti ai quali scrivere per farli chiudere?

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  18. @un*indignat*: questo blog e questi commenti sono pubblici, non vedo perché si dovrebbe scrivere a WordPress nè invocare censure (se qualcuno si ritiene offeso o diffamato da quanto i Topogonzi postano sul loro blog o dai loro commenti esiste però polizia postale e la magistratura a cui rivolgersi). I poveri Topogonzi si divertono così: io, molto semplicemente, per quanto mi riguarda, li ignoro: non mi pare il caso pure di dedicare a quei poveretti pure del tempo o dell’attenzione. 🙂

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  19. @Mick78
    scusa, sono abituato alla mia zona, dove non puoi andare al bar senza incontrare una dozzina di piccoli imprenditori 🙂
    Comunque non credere: di regola è gente che ha circa 10 dipendenti e deve selezionarli bene, la parentela conta fino ad un certo punto.

    @Mukele, mi sa che generalizzi troppo.
    Sugli imprenditori in genere magari hai ragione, ma ne conosco diversi che hanno mentalità molto più evoluta.
    Probabilmente dipende anche dall’ ambiente (io sono ingegnere, lombardo e faccio consulenze ERP a grandi aziende).
    Di sicuro non ti servono appoggi politici per aprire studi CAD nel bresciano: hai un cliente potenziale ogni 30 abitanti o giu di li, ed ovviamente concorrenza a frotte.Ne conosco piu di uno che la sfangano decorosamente come freelance.La sardegna non sarà il deserto ma sicuramente è un territorio più difficile.

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  20. @ Un indignato: Galatea ha ragione, non meritano tanta attenzione; se la cosa può farvi sorridere, hanno persino accusato me di essermi spacciato per il commentatore indignato.
    Se non è paranoia questa da parte loro, ditemi voi cos’è
    😀

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  21. Beh, ho imparato alle medie che se un fesso mi dice che sono fessa, non ho di che preoccuparmi 🙂
    E sì, confermo, l’ignoranza mi mette tristezza.

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  22. Beh, che ci vuole a dare del fesso ad una persona senza minimamente argomentare? Per dare poi lezioni di punteggiatura o di ortografia bisognerebbe dar prova concreta di padroneggiare la lingua meglio dei discenti. Comunque, se si sono riportate, le nostre del tutto innocue disquisizioni credo che sia chiaro sintomo che qualcosa provoca un leggero: che sia una piccola trave nell’occhio?

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