Attentati di fine d’anno

Se ci si pensa bene, le storie degli “attentati” politici degli ultimi tempi sono metafore interessanti di come vanno le cose nel Paese: Berlusconi si prende un souvenir in faccia da uno squilibrato politicamente inutile, perché, nonostante i volonterosi tentativi, non lo si riesce a ricondurre a nessuna organizzazione rivoluzionaria, nemmeno a Facebook, tanto che alla fine lo si può solo inviare in terapia; Belpietro immagina ombre di attentatori, ma poi viene fuori che forse sono uomini della sua stessa scorta, i quali pensavano di fargli un favore; Fini scopre leggendo Belpietro che gli attentati sarebbe addirittura ridotto a progettarseli da solo, per una nuova forma di autarchia; e Vendola, Vendola, futuro capo in pectore della Sinistra, viene fatto oggetto di un agguato da parte di un gruppo di facinorosi del Pdl che gli si presentano sotto casa, si alza spaventato e cade da solo per le scale. Che come metafora non è male, dài.

6 Comments

  1. non so come, riesci sempre a farmi sorridere, anche pensando alla nostra sgangheratissima sinistra

    buon anno Galatea
    se passi da Bologna trovi ospitalità e un pasto caldo

    Nico la libraia

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  2. al belusca un merito bisogna riconoscerlo. tra finti e veri attentati almeno lui del sangue l’ha fatto vedere( finto o vero che fosse). la lezione da Pisistrato l’ ha imparata bene.

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