Cicciottella e sorridente

«Ma la smetti di abbuffarti di dolci?»

Sabrina mi ha lanciato un’occhiata così feroce che il mio bignè mignon trasudante crema si ferma a mezz’aria, come raggiunto da un raggio fotonico piovuto su di lui da chissà che galassia lontana.

«Ma non mi sto abbuffando…» replico con un filo di voce.

«Balle! È il terzo che mangi!»

«Sì, ma sono così piccolini….poi quest’inverno sono dimagrita così tanto…»

«Appunto, mica devi rimetterli su, i chili! E smettila di frequentare ‘sta pasticceria di pensionati, che non ci si raccatta dentro un uomo decente dentro manco a farlo apposta. Piantala con i pasticcini e iscriviti alla mia palestra, che è piena di maschi come si deve.»

«Io odio le palestre. Detesto fare fatica. E poi i tipi da palestra non è che mi piacciano granché…»

«Eccola, la solita… ma mica dico i culturisti decerebrati, no? Intendo dire liberi professionisti, imprenditori, manager… nella palestra giusta, come la mia, e nell’orario giusto, i quaranta/quarantacinquenni li becchi tutti lì, molto meglio della discoteca di una volta.»

Rido, addentando il bignettino: «Eh sì, adesso il supermanager sta ad aspettare me, manco fossi una velina…»

Sabrina mi ammolla uno sguardo che è una radiografia di valutazione:

«Uh, non credere, tu non capisci mai niente, di uomini. Certo, ti devi tenere un po’ su, la concorrenza delle ventenni è spietata, per non parlare delle slave-rumene-russe o che cazzo sono. Però, fidati, quelle sono il massimo per una notte di sesso, un po’ come per noi i maestri di danza sudamericani…ma noi quarantenni italiane alla fin fine tiriamo sempre di più, per le relazioni stabili: sai, puoi presentarci in famiglia senza traumi, andare alle cene con gli amici ed ex compagni di scuola senza che ti scambino per uno sfigato che è costretto a raccattare escort su internet… certo che se tu cominci a presentarti così, abbuffandoti di bigné e con quegli occhioni sempre granati da provinciale che vede per la prima volta una città… gente di quel livello, cara mia, cerca una donna alla sua altezza, dinamica, decisa. Ti vuoi dare un restyling o vuoi tenere questa eterna aria da giovane Nonna Papera?»

Guardo Sabrina, che, per non perdere tempo, nell’attesa della mia risposta ha già cominciato a cincionare con il Blackberry per rispondere alle mail, o forse per consultare l’agenda degli appuntamenti con i suoi manager aspiranti morosi, e ha dipinta una smorfia grintosa che la fa assomigliare alla versione femminile di Steve Segal. Conoscendo la sua determinazione, non metto in dubbio che prima o poi riuscirà ad accalappiare il suo imprenditore/dirigente d’azienda/uomo di sostanza, che la presenterà felice a mamma e colleghi in quanto quarantenne italiana magra, determinata e socialmente accettabile, tradendola solo saltuariamente con qualche escort dell’ex Oltrecortina, mentre io no.

Ma pazienza, mi dico addentando il mio quarto bignè mentre lei non guarda: in fondo non mi dispiace poi tanto invecchiare anche senza cotanto marito, cicciotella e sorridente.

 

9 Comments

  1. ah ah! rido pensando a tutti quelli che commenteranno pensando che, siccome i tuoi raccontini sono sempre in prima persona, tu stia parlando VERAMENTE di te!
    sappiate gente che galatea non è affatto cicciottella, ma un po’ golosa sì, solo che può permetterselo, eccome!!!
    (però sull’aria da giovane nonna papera…. mmmm…. forse autoironia azzeccata? meglio lasciare il dubbio ai tuoi lettori, non ti pare? 🙂 grazie per la serata, baciotti!)

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  2. Ogni tanto e` bello vedere e capire come la vede l` altra meta` del cielo.
    Ti fa capire che non sei solo tu a fare fatica per tirare la carretta.

    Gigi

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  3. “Io
    voglio una vita serena
    perché è da quando sono nato
    che è
    disperata
    spericolata
    però libera
    verde e sconfinata…
    Io dovrei… non dovrei?”

    Penso che tu conosca i versi di questa canzone di Francesco Tricarico.
    Comunque sia, hai tutta la mia approvazione (nonché gratitudine per questo gradevolissimo post ‘dialogato’).

    Un saluto, e buon appetito!

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  4. delizioso pezzo..e poi…si fatica per buttare giù quei 5-6-7 kg di troppo..ci si alliscia i capelli..e poi trovi uno delizioso che ti vuole esattamente con i tuoi capelli ricci naturali e con quei kg che lui considera giustissimi…e ti fa notare che nessuno vuole uno scheletro da accarezzare…questo è riconciliarsi con la vita…sorridendo ai miei adorati bignè!

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  5. Concordo, post delizioso…:)))
    Evviva bignè, pastarelle e affini, gioia e luce in una vita che ha già abbastanza grane di suo, ci meritiamo la dolcezza e affanbagno le palestre.

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