Ho scoperto ieri sera, grazie all’ultima esternazione dell’onorevole Buttiglione, che, pur essendo eterossessuale, poiché non ho figli non merito, a suo parere, una pensione. Il ragionamento di Buttiglione è di quelli precisi come un rasoio di Occam: chi non ha figli, da vecchio, prenderà una pensione anche se – e diciamolo una buona volta! – da giovane ha avuto la disponibilità di molti più soldi spicci in tasca, perché mica ha dovuto spenderli per pannolini, pappette, libri di testo e grembiuli per la prole.
No, lo zuzzurellone se li è allegramente spesi, quei soldi, in cene a lume di candela con il partner, che magari, pur se non dello stesso sesso, non ha neppure mai regolarmente sposato in chiesa, come Dio comanda. E se non è nemmeno gay, e anzi ha deciso scientemente di non riprodursi, perché esistono anche questi esseri qua, vere pietre di scandalo, che decidono di non avere figli perché non si sentono adatti, peggio che peggio, immagino: perché dunque i bravi padri e madri di famiglia dovrebbero pagare la pensione ad un simile parassita? No, per Giove, che gli sia tolta: dopo una vita passata a versare contributi e pagare, come tutti i cittadini, le tasse per scuole ed asili di cui non ha usufruito mai, sia lasciato a morire mendico e solo, senza pensione, per strada.
Al massimo, potrà raggomitolarsi dentro ad un vecchio scaffale dell’Ikea.
Il nuovo mondo di Galatea 
Buttiglione non è quel noto attore che recitava nel film “Bingo Bongo”, accanto a un giovanissimo Celentano?
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Anche te Radio 24?
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Galatea, confesso di avere in disagio il fare complimenti alla gente famosa o in vista, che la piaggeria sarebbe più scoscesa delle bianche scogliere di Dover. Non amo l’idea di appartenere alla categoria dei fan di chiunque, non perché nessuno meriti d’essere apprezzato e amato ma per la semplice ragione che, il miglior riconoscimento che si può dare ad un essere umano, è una discreta e non roboante gratitudine.
Esiste dunque la grazia e la gravità: c’è oggi un eccesso d’appalusi, persino ai funerali. Gente che sbava davanti a un divo inutile, esaltazioni apoteosiche di persone che non lasceranno alcun segno se non quello della testa sul cuscino o qualche impronta sul selciato dopo aver pestato escrementi di un cane maleducato.
Io preferisco la grazia e la gravità unite in sottili trame eleganti, le trovo più democratiche perché lasciano, nella loro poesia spietata, il compito al lettore, di coglierne il peso e la delicatezza.
Quella frase finale, “Al massimo, potrà raggomitolarsi dentro ad un vecchio scaffale dell’Ikea.” vale tutte le cose che fin qui hai scritto.
Grazia e gravità, dolore e ironia, contemplazione amorosa e cinismo.
Galatea, nessun complimento potrà mai far parte di un riconoscimento adeguato alla qualità che, impercettibilmente, continui ad esprimere in crescendo.
Grazie dal profondo.
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Il lato divertente del pressapoco-onorevole Buttiglione è il modo in cui, quasi sempre, si mette in buca da solo.
La principale categoria di “parassiti” che non vogliono avere figli è infatti… il clero cattolico!
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Buttiglione ha detto una caz*ata (ma va’). Io però ho sempre trovato ragionevole l’idea del quoziente familiare. Escludendo le ridicole deduzioni per figlio a carico (ma va’ – ma in questo caso come contrazione di vaffa …), non ho mai capito perchè io, monoreddito anche se di reddito buono, con moglie temporaneamente fuori dal mercato del lavoro per accudire i nostri due figli, debba essere sottoposto allo stesso scaglione Irpef di un monoreddito single. E’ una bella contraddizione alla progressività (orizzontale) della tassazione, che la mancanza di servizi pubblici adeguati, di una rete familiare e di una rendita vitalizia, mi rende ancora più insopportabile. Ciao.
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Ancora gira, Buttiglione?? pensavo l’avessero preso al McDonald per sostituire Ronald McDonald, l’inquietante clown che sta fuori dall’hamburgherificio…certa gente non sai davvero come riciclarla, non ti resta che l’umido, purtroppo.
Bella la chiusura sull’Ikea e a proposito bella anche l’Ikeaidea di essere favorevoli a tutte le famiglie. Chissà se ‘sto paese lo capirà, prima o poi.
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Eppure ci sarebbero mille modi per dire e fare cose intelligenti in favore delle famiglie, invece di esprimersi CONTRO quel che “famiglia benedetta da dio” non è. Non si offenderebbe nessuno, se si adottassero misure A FAVORE di chi ha figli. Si vede che offendere è necessario, dovuto, trendy.
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è vero che si fanno pochi figli e che le pensioni di chi sta lavorando adesso nessuno ha la pallida idea con quali soldi saranno pagate
ma il fenomeno è complesso: da un lato una cultura individualista e consumista, di stampo destrotelevisivo, che privilegia il suv o la vacanza esotica all’avere dei bambini, e su questo l’idea veliniana del successo femminile fa la sua parte
d’altro canto però non è con una piatta e retorica esaltazione di una famiglia da presepe mai esistita che si possa davvero governare la mutazione egoistica dell’italia di oggi
buttiglione individua un problema, ma la sua pezza è peggio del buco
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Ovviamente si percepisce la derivazione fascista di un simile pensiero…
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Ecco…. Giovanardi dovrebbe fidanzarsi con Buttiglione. Sono perfetti assieme. Ma perchè non ci si è pensato prima? E soprattutto, quand’ è che finirà questo insulto ai cervelli di quelli che ne hanno uno ancora funzionante? Quand’ è che questa gente verrà fulminata dal loro dio, incazzato per l’ uso ridicolo che fanno delle facoltà mentali di cui pensava di averli dotati?
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Volevo solo dirti che io ho tre figli e sono sposata, e ho persino fatto le cose nell’ordine giusto, con due anni e mezzo fra il matrimonio e la prima nascita.
E sottoscrivo ogni singola parola di quel che hai detto.
E non chiedo neppure il quoziente familiare.
Potrei farmi bella e dire che ho la casa piena di mobili dell’Ikea, ma purtroppo li avevo già comprati prima dell’esternazione di Giovanardi.
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