Gli ideologi e la Val Susa

Volevo, nel mio piccolo, solidarizzare con la gente della Val Susa. Con quella gente normalissima, intendo, che, quando ha visto i progetti per la Tav si è sentita venire in testa i capelli diritti per lo spavento, ed ha cominciato ad organizzarsi.

Non so se abbiano ragione o torto, sinceramente, perché non conosco i luoghi, ho seguito poco la vicenda nel suo complesso e non riesco quindi valutare appieno quanto lo scempio naturalistico sia bilanciato dalle opportunità economiche che l’opera porterà. Tendenzialmente io sono a favore delle linee del treno veloci, perché mi piacerebbe che il treno si potesse usare di più e collegasse meglio tutta l’Italia e il resto d’Europa. Ma, vivendo in un’area che s’è beccata fra capo e collo il Passante e ancora si gode cantieri e disagi, umanamente li capisco: quando ti arriva una mazzata simile, che rischia di sconvolgere tutto quanto attorno a te conosci, han poco da dirti che è per l’interesse nazionale, e che è la porta di un luminoso futuro: il luminoso futuro non ti pare tanto luminoso, e comunque è un luminoso futuro altrui, mentre a te resta solo una qualità di vita che sarà peggiore del presente.

Quindi li capisco, gli abitanti della Val di Susa, e per certi versi li ammiro: so quanto costa muoversi, in Italia, quanto pesa mettere su comitati e manifestazioni, tenere i contatti, controllare i progetti ed i ricorsi, studiare le scappatoie legali, tenere dietro alle carte, alle notizie, alle dichiarazioni, perché a brontolare son buoni tutti, ma poi quando c’è da far qualcosa, anche solo scendere in piazza, ci si trova sempre in quattro gatti, ed i primi a dare buca son quelli che han gridato di essere pronti a spaccare il mondo. So, so, so cosa vuol dire sbattersi per ottenere visibilità dai giornali, e ascolto dai partiti, perché quando cominci e non sanno ancora se avrai successo sono tutti un “vedremo”, “faremo” ” semmai”, detti con un tono che non sai mai se è spocchia perché sono convinti che la politica spetti di farla solo a loro e gli altri è meglio di no perché sono cacca, oppure paura perché devono trovare un modo per remarti contro senza farlo trapelare.

Ma la mia solidarietà non è per tutto questo, è perché ora, dopo i fatti di ieri, i poveri abitanti della Val Susa, che tanto si sono spesi per risolvere un problema loro, reale e ben determinato, che a torto o a ragione non vogliono trovarsi davanti la porta di casa, ora invece dovranno sopportarsi una jattura ben peggiore, cioè il circo degli idioti ideologici pronti a diventare, indifferentemente, loro paladini o accusatori; quelle valanghe di parassiti che già gli sono saltati addosso e vogliono fagocitarli, come fagocitano sempre tutto per riuscire ad ottenere visibilità: i Grilli parlanti dall’ecologismo confuso (che vogliono ordinare tramite internet le merci a costi inferiori dall’altro capo del mondo, ma non spiegano come arriveranno, le merci, senza strade e ferrovie), i Black Block che vengono per far guerriglia nei boschi dalla Germania o dalla Spagna, gli Anarchici un tanto al chilo contrari a qualsiasi sistema (quelli che, peraltro, arrivano in treno senza pagare il biglietto e poi si lagnano perché le ferrovie fanno schifo), i Paladini dell’Ordine costituito che plaudono a qualsiasi manganellata, indifferenti al fatto che prendersele siano stati magari innocenti cittadini capitati in mezzo, e non i veri facinorosi, gli Anticomunisti da operetta, che descrivono come Lenin redivivi e pericolosissimi quattro condomini preoccupati perché il cantiere della Tav sarà piazzato proprio davanti alle finestre del loro piccolo appartamento.

Grazie a questo nugolo di cavallette non si riuscirà più a parlare di quello che il problema è davvero, cioè un progetto, un treno e delle valli scempiate: no, si parlerà di massimi sistemi, di grandi ideali citati tutti con la dovuta maiuscola: “Legge”, “Ordine Pubblico”, “Anarchia”, “Rivoluzione”. E quando tutti i Soloni di turno avranno finito di pavoneggiarsi per ottenere il loro quarto d’ora di celebrità davanti alle telecamere, gli abitanti della Val Susa si troveranno di nuovo soli, ma con la consolazione di poter leggere fiumi di inchiostro con le inutili dichiarazioni di gente che dei loro problemi non sa un beneamato, ma in compenso è piena di alti principi da declamare e di discorsi buoni per qualsivoglia circostanza.

Ecco, per questo gli abitanti della Val Susa hanno la mia solidarietà. Perché se credete che il vostro più grande problema sarà la Tav, non avete ancora visto nulla.

38 Comments

  1. Non sono del tutto d’accordo. Sicuramente è pieno di grilli che cercano di approfittare della cosa per ottenere visibilità, tuttavia secondo me c’è una questione in più rispetto alla cosidetta sindrome nimby.

    Non è un caso che negli ultimi decenni si siano moltiplicati i comitati contro le grandi opere, io credo che sia perché nessuno scorge più veramente il progresso o una possibilità di sviluppo dietro a queste enormi spese. C’è la netta sensazione che siano cattedrali nel deserto, per di più nocive e pericolose.
    Da questo punto di vista il movimento NoTAV ha fatto bene a mio parere a convocare una manifestazione nazionale, ma dal momento che la manifestazione si apre all’intero Paese non si può pretendere che le motivazioni per cui si protesta siano uniche.

    I movimenti (e anch’io inizio ad averne una certa esperienza) sono composti da tante anime, e in fondo ognuno ci sta dentro con una posizione diversa. Nel momento in cui fai alleanze con altri soggetti (anche nazionali) non puoi pretendere che questi vengano a manifestare senza portare i propri motivi.
    Poi in mezzo a tanta gente ci sono anche tanti cretini, che sono tanto più difficili da arginare tanto più la politica tratta con disprezzo e violenza le istanze dei cittadini.

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  2. Mi sembra un intervento ragionevole e pacato. Mi piace la tua umiltà e la tua voglia di capire, come se questo pezzo fosse solo un inizio. Complimenti.

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  3. condivido tutto, e aggiungo: gli idioti ideologici veri (poverini) e gli idioti ideologici finti, che è la maschera che molti parassiti si mettono per sopravvivere. e purtroppo i secondi comandano e hanno potere… perchè, fosse solo per i primi, forse basterebbe davvero la polizia e la giustizia.

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  4. mi pare un tentativo interessante di uscire dalla morsa tav/notav per indagare sul problema sottostante, cioè la comunicazione, l’ipertrofia d’ogni narrazione, dove alla fine ogni intento seppur condivisibile perde nitidezza nella malafede della confusione; certamente le buone ragioni usciranno sconfitte da questo gioco al massacro, e bene galatea hai colto questa strana impotenza della ragione di fronte alla danza irrazionale delle provocazioni; ti diranno che non sai scegliere in modo netto il campo, ti diranno, cara galatea, che sei cerchiobottista, ma non ci pensare, perchè ogni persona che pensa è destinata, alla fine, in questo nostro tempo teatrale, ad un pò di solitudine

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  5. Gentile Galatea, anch’io penso che il tuo sia un intervento equilibrato, ma, per essere una che dichiara di saperne poco, le parole “scempio naturalistico” mi sembrano pochissimo equilibrate … Ho dato un’occhiata al sito “ufficiale”: torino-lione.it. Be’, è chiaro: è il sito uficiale (appunto), ma la gestione di una grande opera infrastrutturale è (sotto il profilo normativo, e non tecnico) il mio lavoro, e mi sembra che, in questo caso, il pubblico, la committenza, un po’ la faccia ce l’abbia messa. Ma magari quello un po’ di parte sono io. Ciao. Arturo.

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  6. Io c’ero.
    Non ho tirato neanche un sasso perchè non mi piace e perchè non mi viene, ma ho corso qua e là per ore a spegnere lacrimogeni che piovevano a raffica in mezzo alla folla.
    Se si tenta di smontare una barriera costruita dalle forze dell’ordine, queste ti gasano e ti manganellano. Niente da dire, sono pagati per questo, dopotutto. Ma ti gasano anche perchè devono fare il cambio di turno e l’unica uscita che hanno è presidiata da una manifestazione con carrozzelle e disabili: e pare che questo sia stato il motivo A mio parere difendersi è lecito, considerato che sono lì a difendere un’opera devastante che viene portata avanti solo per via degli interessi ecnomici in gioco, che sono enormi.
    Ma non mi si venga a dire che sono un professionista della violenza venuto da fuori. Non sono un violento, primo. E anche se son venuto da fuori, la gente della val Susa è rimasta lì. Han fatto portare via i bambini di corsa e dopo son rimasti lì per ore, alcuni a smontare le barriere e a difendersi dalle cariche, altri a battere sui guard rail per far sentire il loro sostegno, o a fare la guerra psicologica ai poliziotti urlandogli contro. Continuavano a ringraziarci e a restare lì. Una signora sui sessanta suonata mi ha scambiato per uno di loro e si è messa a parlarmi in patois: quando le ho detto che ero da fuori non mi ha certo guardato male! Un’altra più giovane mi ha racontato di suo figlio che era disperso in mezzo ai boschi, ed era molto più orgogliosa che preoccupata. Ha detto: “l’ho cresciuto così, non si può più sopportare”.
    Avere gente che viene dalla Spagna e dalla Grecia ad aiutarti fa piacere, altro che! Portare aiuto e solidarietà da lontano è ben diverso che essere un gruppo di cavallette!
    Ho il dubbio che un approcio assolutamente non violento potrebbe essere più efficace: farsi arrestare in ventimila per aver tentato di aprire le barriere uno alla volta come si vede nei films sulla vita di Ghandi avrebbe forse potuto essere più efficace, non lo so. Ma non funziona proprio così, anche se è un approcio che mi piacerebbe di più: ma non si viene portati via uno a uno. Le forze dell’ordine caricano tutti indistintamente anche quando i responsabili sono pochi ed identificabili.
    Grillo non mi entusiasma, ma devo dargli atto che è rimasto lì a respirare i lacrimogeni in mezzo a noi e come noi, e a passarsi il limone o il maalox sulla faccia come tutti gli altri. E, come molti altri, non è propriamente vero che si sia messo in mostra per un giorno e poi lascerà di nuovo soli gli abitanti: sono anni che è al loro fianco e che sostiene le loro posizioni, così come moltissimi gruppi ecologisti di base che si trovano su piattaforme simili, gruppi anarchici, alcuni dei molti partiti comunisti…non è una solidarietà barbina di un giorno, e non credo che finirà domani.

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  7. Galatea, sta a noi cittadini terzi saper decodificare la rappresentazione messa in atto, non foss’altro perchè la ventina di miliardi di euro dell’opera “irrinunciabile” la pagheremo tutti. Personalmente un’idea me la sono fatta ed è simile a quella che ho sul ponte sullo stretto, o sulle centrali nucleari che si volevano costruire. Anch’io vorrei che persone o cose viaggiassero di più su rotaia: pensa cosa si potrebbe fare per il trasporto pendolari con venti miliardi di euro, e senza essere economista o ingegnere infrastrutturale so che se impiegherai 20 miliardi lì non ci saranno per i pendolari e l’intermodalità. A tutti gli scandalizzati dal comportamento dei Valsusini e i favorevoli all’opera consiglio una gita nell’ameno e ricco di acque (prima della TAV) Mugello. Consiglio di entrare in un bar di Scarperia e declamare a voce alta: “La tav è il futuro e genera benessere e lavoro!”
    Hanno ottimi pronti soccorsi, in Mugello.

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  8. dunque… appalti truccati, e non voglio solo citare una canzone di elio e le storie tese.

    poliziotti che si danno malati e prendono ferie per non dover essere obbligati a presidiare contro coscienza, per poi dover anche pertecipare ad azioni di pestaggio legalizzate.

    i tg nazionali che invece di spiegare le ragioni del movimento No Tav, del resto anche tu ammetti di essere disinformata sull’ argomento, sintetizzano tutto ad un riassunto calcistico poliziotti contro manifestanti.

    un movimento che ha avuto bisogno di pietre, lacrimogeni illegali e centinaia di feriti perchè ne facessero un servizio speciale sul tg sky24 ( so che non lo guardi, quindi te lo dico io).

    leader politici locali come la bresso(pd) e cota(pdl) che si son sempre girati dall’ altra parte, sempre pro tav, ovviamente. con la lega che parla parla, ma poi s’ infuria solo se non gli fan mangiare la carne d’ orso sloveno, ma che in val susa non s’è mai vista ne sentita.

    anch’ io sono solidale con loro, ma al contrario di te, se fossi un residente di quelle zone dal destino scritto da speculatori e da politici compiacenti, sarei contento che fosse arrivato da lontano( ma non troppo) qualcuno che la guerra mediatica la sappia fare. sull’ aumento esponenziale delle ostilità, bè… quando una popolazione viene dimenticata dalla politica, la sua diplomazia viene ignorata per anni dallo Stato, quando tutti si fanno i cazzi loro a casa propria nella migliore tradizione italiana, come succede nel caso delle quote latte sarde o dell’ immondizia campana, lasciati a marcire dal resto dell’ italiuccia borghese… non chiediamoci poi perchè troveremo la pizzeria sotto casa chiusa perchè è scoppiata la guerra civile. e non per colpa di grilli colpevoli di qualcunquismo e qualche anarchico da centro sociale come i tg nazionali vogliono far credere. perchè a quel punto saremo tutti colpevoli, e ci pentiremo di non aver mai partecipato ad una manifestazione contro le quote latte, contro la tav o nuove discariche affacciate sull’ uscio di casa. quando c’ era ancora il tempo e la solidarietà reciproca avrebbe vinto pacificamente contro una politica di vecchi speculatori furfanti. ma con il senno di poi son piene le tombe. no? io mi sento già colpevole.

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  9. Precisazione: una signora di sessant’anni suonata non è, ovviamente, una signora suonata di sessant’anni!

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  10. Papibulldozzer: per una volta siamo d’accordo, ma cos’è ‘sta storia dell’orso sloveno? In pochi giorni ho sentito parlare tre volte di carne di orso in contesti completamente slegati e mi chiedo come mai.

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  11. @luigi… circa 200 leghisti in trentino, contrari al ripopolamento di orsi, per protesta hanno fatto arrivare dalla slovenia una cinquantina di kg di carne d’ orso, per sottolineare la loro contrarietà all’ idea.
    la carne è stata subito sequestata dalla guardia di finanza perchè priva di alcuna garanzia, poteva essere molto pericolosa. e comunque l’ orso è pure una razza protetta.
    il leader leghista , mi sembra si chiami “toso”, ha gridato al complotto per il fallimento del banchetto, chiedendo a bossi l’ uscita immediata dal governo. sembra una barzelletta in effetti…

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  12. Ieri quando ho sentito degli scontri pesanti tra i dimostrani e la Polizia ho pensato: “prima o poi qualcuno tirerà fuori Pasolini.”
    Detto fatto. I dimostranti sono ragazzi figli di papà e i Poliziotti dei proletari.
    Su Repubblica di oggi.

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  13. luigi, ok, l’idea della carne d’orso al banchetto è la solita, addirittura contrproducente, pagliacciata leghista. ma gli allevatori di pecore e vacche trentini cos’hanno in meno degli allevatori di vacche padani? la comunità locale e il privato hanno il diritto di protestare contro la legge e i governi… solo quando anche a noi la legge non piace?

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  14. @ nomedelblog: ho perso qualche passaggio, non capisco cosa c’entrano gli allevatori di vacche trentini. Io dicevo che è gente di merda quella che organizza una sagra con la carne di un animale in via d’estinzione (comprato all’estero ovviamente visto che in Italia non è permesso). Non che il pericolo di estinzione dell’orso sia immediato ma non è nemmeno una specie che se la passa tanto bene.

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  15. in slovenia, l’orso è abbondante (relativamente ai suoi vasti territori, ovviamente) ed in molte riserve viene cacciato, talvolta su richiesta degli allevatori danneggiati (due piccioni con una fava: il prezzo dell’abbattimento per i soci della riserva di caccia o per chi lo compra, la difesa dalle eccessive densità di questi animali invasivi più di ogni altro – il lupo è niente al confronto, manco ti accorgi che c’è tranne un agnello scomparso ogni tanto – in vicinanza di attività umane).
    non credo, infine, che la sua carne non si possa mangiare in italia, ovviamente se controllata – però non sono sicuro.
    ma credo invece di averti confuso con qualcuno che difendeva il diritto degli allevatori a protestare anche con metodi ai confini della legalità verso leggi ed iniziative considerate ingiuste, e se è così mi scuso.

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  16. Hm, sì ero io ma a parte che da quella volta ho letto delle cifre che mi hanno fatto cambiare parzialmente idea (e pensavo sempre di scriverlo pubblicamente ma non ho mai avuto il tempo di farlo), continuo a non vedere il nesso.
    Credo che in Italia non sia vietato il consumo della carne di orso ma, visto che in Italia sì che è in via d’estinzione, credo proprio che ne sia vietata la vendita o almeno la produzione (mentre nessuno ti può impedire di acquistarlo all’estero).
    Ma non ne facevo un problema di legalità, che come l’altra volta non considero affatto un valore, ma un problema di etica. L’orso in slovenia sarà anche “abbondante” (circa cinquecento capi: ti sembrano tanti? Una stalla industriale può avere il doppio delle mucche!) ma il commercio della sua carne potrebbe estinguerlo piuttosto rapidamente…
    dai un’occhiata a questa: http://www.montagna.tv/cms/?p=3213

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  17. io mi pongo sempre il problema, da quando ho saputo degli scontri al G8 di genova (all’epoca dovevo ancora fare 6 anni), del ruolo dei poliziotti. Fin dove arriva l’obbedienza, e fin dove inizia la coscienza? Alla fine anche i caschi sono cittadini come i manifestanti… è un rompicapo.

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  18. Luigi conosco abbastanza, anche se non per esperienza diretta, il modo in cui le riserve di caccia e di pesca, e l’ambiente in generale, vengono gestite in slovenia – e più in generale nei paesi slavi. non saprei fornirtene le ragioni culturali e sociali, ma sono anni luce avanti a noi. l’orso, come i fiumi le foreste eccetera, sono una miniera d’oro, ci vanno cacciatori e pescatori da tutta europa, e naturalisti, fotografi eccetera, non rishierebbero mai di farli scomparire. è più facile che scompaiano in italia, dove i parchi sono una asettico tentativo di ricreare un eden a-rurale in realtà mai esistito, miniera d’oro solo per la politica e i burocrati, e fuori dai parchi… il deserto e l’ognun per se. emblematico della situzione il caso del pastore che uccise l’orso abruzzese. ma stiamo abusando della pazienza di galatea.

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  19. Iaz ljubim Slovenijo, ma quando ci sono di mezzo i soldi non mi fido di nessuno. E che si possa fare soldi con il turismo dei cacciatori lo considero una vergogna. Anche se mi rendo conto che non tutti possono essere d’accordo…ma effetivamente siamo andati per mia colpa un po’ off topic.

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  20. quanto alla posizione del wwf, è pretestuosa. Loro, pur essendo per “costituzione” ambientalisti quindi senza posizioni talebane come le ass. animaliste, sostengono – legittimamente, per carità – una gestione quasi esclusivamente passiva dell’ambiente naturale. In cui quindi la caccia, l’allevamento ed in generale e attività anche legate al reddito, non trovano posto. posizione legittima e immagino condivisa da quasi tutti gli occidentali metropolitani d’oggi (che son poi quelli che gli fanno le donazioni) – ma allora ditelo chiaro, senza buttare il sasso nascondendo la mano ogn volta, lasciando intendere che esistono studi scientifici che in realtà non fanno, diversamente dai tecnici faunistici sloveni (esperienza diretta italiana).

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  21. Buffo. Io sono un talebano animalista eppure il mio approcio è quello dell’ecologia sociale tipo Boochkin e non sono un metropolitano. Com’è strano il mondo! 🙂

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  22. Ieri sera, 6 luglio, sul canale RaiNews24 il Presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, ha dichiarato che a fronte di un’ opera – la Tav – che avra un costo complessivo di 20 MILIARDI DI EURO), i fondi dell’ Unione Europea copriranno tali costi in ragione del 10% (sia parla dunque di circa 2 MILIARDI DI EURO).
    Gli altri saranno prelevati dalle casse dello Stato. Tutto ciò avviene nel silenzio più totale dei principali canali dell’informazione televisiva, compresi quelli della cosiddetta sinistra radicale…
    I casi sono due:

    a. Bonelli ha sbagliato erborista, e ha trovato fumo di pessima qualità.
    b. L’intero sistema paese (partiti, istituzioni, etc.) ci sta prendendo per il culo.

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  23. Caro guido dalla Germania,
    quali sono i canali televisivi della sinistra radicale? Forse dovremmo intenderci sui termini.
    La sinistra radicale che conosco io fa girare cifre del genere da anni, ma non ha nessun canale televisivo, al massimo qualche radio e un sacco di siti internet…

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  24. Luigi non ho capito nulla, io sono un praticone ignorante, seguo questa scuola di pensiero. il grosso dell’ambientalismo (non parlo di animalismo, che è altra cosa ed ha a che fare con posizioni etiche personali in primis) italiano è ignorante e basta, però, e dovrebbe fare un po’ di scuola nei paesi mitteleuropei.

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  25. ??? io non penso che tu sia un praticone ignorante e che tu non abbia capito nulla! Se ho detto qualcosa che ti ha offeso mi dispiace, non era mia intenzione.

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  26. Solo una precisazione. La TAV servirà solo per il trasporto merci.
    Travaglio fa qualche consoderazione sul suo passaparola settimanale. Così te ne fai un’idea.

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  27. no no, tranquillo, me lo sono detto da solo, non volevo auto-offendermi ^__^, bensì constatare la realtà: ho dovuto cercare sul web bochin e l’ecologia sociale; l’ecologia io la “pratico” dal basso, infatti. e ho scoperto che la gran parte dei miei conoscenti agricoltori e cacciatori potrebbero per molti aspetti dirsi vicini a quelle idee, senonchè quando gli diresti che sono di un comunista animalista libertario gli verrebbe un infarto. ^__^

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  28. Ciao Galatea.
    Rilevo un preoccupante vuoto di ben due giorni dopo quest’ultimo (giustificatissimo) post.
    Ferie?
    Circa la questione dell’orso, rimando a un bellissimo spezzone di “Ghost Dog”.
    Ruzino

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