Un solo grande dubbio sul testamento biologico

Al di là di ogni polemica morale o politica sul testamento biologico, a me continua a sfuggire una cosa: se io come individuo e come cittadina non sono considerata abbastanza matura ed informata per poter scegliere da sola, consapevolmente, sulla fine della mia vita, perché diavolo viene considerato abbastanza maturo e informato per fissare regole per me ed al posto mio un tizio come Scilipoti?

11 Comments

  1. il potere non vuole dominare le menti, vuole dominare i corpi, perchè è intorno al corpo che si gioca la partita del potere; quando un uomo viene incarcerato, si vuol tenere in gabbia il corpo; il piacere e il dolore germinano dai corpi, e quindi anche il potere vuol controllare i corpi, delle menti non gli importa nulla

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  2. Perché la tua decisione potrebbe essere condizionata dal tuo stato d’animo, dalle emozioni del momento, da ideologie, etc.
    Il voto di Scilipoti, invece, è affidabile e razionale: va sempre al miglior offerente, senza se e senza ma.

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  3. è anche il mio punto di vista.
    solo un dubbio: perchè tanta gente che usa questo argomento, poi per un milione di altre cose, dala più stupida alla più importante, invoca la paggior sapienza di qualche burocrate o di qualche arruffapopolo o professionista della cadrega, o medico o giudice? semplice, perchè quasi tutti, cattolici compresi, non amiamo che qualcuno decida per i nostri affari (e morire, star male, prima o poi è affar di tutti), mentre per altro… esempio stupido ma paradigmatico: la posizione sul fumo della maggioranza dei non fumatori.

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  4. “la classe politica ci considera come merce di scambio”
    Esatto. E’ la risposta più azzeccata. Uno scambio che vale miliardi di euro in prebende, sinecure, benefici, canonicati per tutto il sottobosco che si nutre all’ombra dei potenti della politica, traendo dal parassitismo nei confronti della società la propria linfa vitale.

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  5. @nomedelblog: L’esempio del fumo non è molto calzante. Se io vado in un locale pubblico fumando un puzzolente sigaro toscano e per tutta la sera sbuffo fumo addosso ai vicini, ledo la libertà di chi è seduto accanto a me e vorrebbe godersi la serata senza essere affumicato (o rischiare una crisi d’asma o un cancro a causa del fumo passivo). Quindi se i non fumatori, o anche i fumatori che però quella sera vogliono non fumare in pace, invocano un intervento legislativo che salvaguardi la loro libertà sono nel loro pieno diritto, anche perché il fumatore è liberissimo di continuare a fumare a casa sua. Nel caso del fine vita questo non accade: io decido per la mia esistenza, la mia singola esistenza, non ledo il diritto di nessun altro. Chi vuole può decidere di venire lasciato attaccato alle macchine per anni.

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  6. Galatea, e al parco? al parco! in mezzo ad una città produttrice di fumi ben peggiori e nemmeno lontanamente paragonabili? Ma dài!
    ma se anche l’esempio non era perfettamente calzante, spero si sia capito quel che intendevo dire: quando sono affari degli altri, è sempre facile invocare una superiore sapienza. insomma, esempio diverso: la posizione dei cattolici sul fine vita (muoiono anche loro) e su… che ne so… la prostituzione… o ancora: degli uomini cattolici e delle donne cattoliche sulla prostituzione ^__^

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  7. Galatea, la risposta è semplice: hanno paura della morte e non potendo fermare o allontanare la loro cercano di farlo con quella degli altri, disperdendone la durata in una miriade di corpi che, anche se non si potranno riportare in salute, almeno opporranno al “Tristo Mietitore” una barriera simbolica contro la quale dovrà impegnarsi e così distrarre dall’occuparsi anche della di loro morte corporale.
    L’impegnarsi contro il testamento biologico è in qualche modo un gesto apotropaico.
    Non importa se inefficace, purché sia sufficiente a tenere a bada l’angoscia.

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