La pioggia. Cade dal cielo, grigia, di piombo. Come una maledizione, una condanna che non si può evitare.
Penetra nelle ossa e nei pensieri, scalfisce come un puntello i tessuti più impermeabili, ti punge, ti gela, ti fa sentire nuda, senza requie, senza riparo.
È una pioggia gonfia, greve, che non scivola via, si attacca e si appiccica come se non fosse acqua: sporca, non pulisce. Resta appesa addosso, melmosa, con il suo carico di impurità sottili ma inevitabili, è la fanghiglia che si avvinghia alle suole, rende i passi impacciati e lenti. È una pioggia che non lava via, e non purifica, ma appesantisce ancor di più. È acqua nera come il mondo in cui cade e che copre.
E’ una pioggia adatta a questa Italia….
Ma noi restiamo puliti, per favore. E, come diceva Steve, “stay hungry, stay foolish”.
a risentirci, ciao
Marco/MilleOrienti
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Sì, è adatta a questa Italia, hai ragione. È pioggia sporca che cade sul bagnato. Marco.
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Frederick:Che lavoro schifoso!
Igor:Potrebbe essere peggio.
Frederick:E come?!
Igor:Potrebbe piovere.
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Meno male che non è stata ubicata in acqua corrente!
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