#gentecomune su Twitter, ovvero dove andremo mai a finire, signora mia!

Dopo aver preso un buco spaventoso per aver annunciato in ritardo la notizia della morte di Oscar Luigi Scalfaro, diffusa su twitter dagli utenti prima ancora che dall’ANSA, il giornalista del Tg24com ha chiosato un po’ stupito che, sempre su Twitter, oltre ai messaggi dei vip, si trovavano anche i commenti di cordoglio di molta “gente comune”.

Quella che ti ha dato la notizia, cocco.

Si ringrazia per la segnalazione Gianluigi Cogo. Su Twitter, ovviamente

4 Comments

  1. i giornalisti da tavolino (non quelli veri che rischiano la pelle nelle zone difficili d’italia o nel mondo), non riescono a capacitarsi all’idea che anche i comuni mortali sanno raccontare quel che accade, spesso anche meglio

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  2. Alla conferenza stampa di giovedì della scorsa settimana al VEGA, che presentava i seminari di formazione sulle nuove tecnologia del web per i giornalisti, si sottolineava l’importanza del giornalista, garante del controllo e della veridicità della notizia.
    Ribadivo che i blog e gli altri strumenti di comunicazione della rete comunque avrebbero potuto essere più veloci e precisi nel fornire la notizia. E questo è un esempio.
    Ma l’Ordine dei giornalisti e il Potere delle Corporazioni sono duri a morire. Anche se oggi all’interno vivono forti contraddizioni, perchè all’interno s’insidia la precarietà, fotocopia rappresentativa del lavoro qual è nel nostro Paese.

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  3. Come brucia ai giornalisti venire sostituiti dalla “gente comune” … noi siamo la naturale evoluzione dei giornalisti di professione, nel bene e nel male.

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  4. Dunque, bisogna fare una distinzione tra giornalisti e ‘gente comune’ nel senso che la prima informazione è comunque ‘professionalizzata’, la seconda appartiene – ovviamente non sempre – ad una forma non professionalizzata di informazione che, sicuramente, non fa riferimento al cosiddetto mainstream.
    Anche con Osama Bin Laden si dice che twitter abbia battuto il tradizionale. Non credo affatto. Piuttosto, non si tratta di dire chi ha fatto prima, ma di chi dice meglio le cose, quanti riesce a beccare e qual è il grado di elaborazione e ‘problematizzazione’ dell’informazione.
    Il confine non è poi, sempre, così netto. Comunque apprezzo tantissimo twitter e lo trovo come un’enorma piazza in cui si possono scambiare in pace delle chiacchiere!

    Saluti dal blog Vongole&Merluzzi!
    🙂

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