E quindi, tutto è finito, un’altra estate archiviata, un altro anno che ricomincia. Da domani si torna alle solite abitudini, al solito tran tran, ai giorni scanditi dagli orari, dalle riunioni, dalla spesa che si deve fare nei momenti liberi, ai momenti liberi che sono sempre troppo pochi eppure abbastanza per provare noia quando si accumulano e non sai come riempirli. Ai maglioni di lana, alle coperte sul divano in cui imbozzolarsi al primo accenno di freddo, al grigio dell’autunno che a tanti piace e a me no, alle foglie che si spatasciano per terra e si trasformano in fanghiglia viscida sotto i piedi, ai cappuccini caldi nel bar sotto casa, ai cappotti, agli ombrelli che non sono mai poetici come nelle canzoni francesi. Ritorno a tutto questo, ma da domani.
Amo i capucci nei bar… danno l’aria da intellettuale francese
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Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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Sì, tutto vero. Però qua non s’è capito dove sia finito Gigi, altro che l’estate. Oh.
Inchino e baciamano.
Ghino La Ganga
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@ghino: abbiamo perso Gigi ma abbiamo guadagnato Piero Taglia. Non so se ci abbiamo guadagnato, ma tant’è. 🙂
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I cappuccini ci sono sempre.. adesso iniziano le cioccolate (con e senza panna) e i the coi biscottini!
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Per quel che si sbattono gli insegnanti è praticamente come stare in vacanza, dai….
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@–>Marta
Chi è che si sbatte le insegnanti? 😉
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Sono così acide che direi proprio nessuno!
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Beh, dai, io non è che ci sputerei proprio sopra … 😉
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