i Bizantini non erano come noi. È un riflesso condizionato, dai tempi della scuola. Ti spiegavano che i Bizantini erano rigidi, formali, distanti, “come i loro mosaici”. Io questa cosa dei mosaici, poi, davvero non l’ho mai capita: sarebbe come dire che gli Egiziani vivevano di profilo.
Che poi a guardarli bene, i mosaici bizantini non erano così ingessati e i Bizantini, ingessati, non lo erano proprio per niente.
L’impero. Un crogiolo di razze e di genti, tutte pronte a sgomitare per avere successo, gloria, onori. Un melting pot che New York gli farebbe un baffo, dove i Siriani si incrociavano agli Alemanni, gli Unni giocavano a dadi con gli Egiziani, i monaci sulle colonne sputacchiavano su genti di ogni provenienza, i mercanti erano levantini, i generali erano barbari appena appena ripuliti, gli imperatori salivano al trono nelle maniera più impensate. Una città dove poteva diventare imperatore chiunque. E quando si dice chiunque, si deve intendere il pronome indefinito alla lettera.
All’epoca in cui in Occidente l’impero muore e Odoacre fa fuori il povero Romolo Augustolo, ma non si azzarda a nominarsi imperatore perché non può vantare un qualche antenato romano, sul trono di Costantinopoli c’era Zenone. Al secolo Tarassicodissa, uno che si era sposato una principessa ma era in origine un montanaro semibarbaro a cui avevano appiccicato un nome greco al momento di arruolarlo, perché quello suo, Tarassicodissa appunto, manco era chiaro come si pronunciasse. Dopo di lui sale al potere Anastasio, un illiro colto e blasé, molto chic ma non proprio di augusti natali, un oscuro funzionario che tutti pensavano adatto a fare il vescovo o l’esperto di banchetti eleganti, e invece, zacchete, come si voltano, quello si sposa l’imperatrice vedova di Tarassicodiss… scusate. Di Zenone, di cui forse era già l’amante. E se lo ritrovano sul trono.
I Bizantini erano questi tipetti qui. Nati al centro del mondo e abituati, come tutti quelli che ci vivono ad hanno il potere, a gestire le cose in maniera brutale e veloce. Non erano mammolette, erano gente a cui Francis Underwood manco è degno di spicciargli casa.
Non si tiene mai conto che di fondo erano Romani. Si chiamavano così, loro, e consideravano il resto del mondo un loro possesso. Erano abituati ad usare i barbari mettendoli gli uni contro gli altri, adottando i migliori e stroncando quelli che davano fastidio. Erano abituati a combattere, perché questa cosa dei Bizantini molli e subdoli, ma codardi, è una di quelle panzane che non si sa bene come siano nate. Questi per secoli hanno fronteggiato Goti, Unni, Persiani, e persino in momenti di grande decadenza hanno resistito per centinaia di anni agli Arabi e ai Turchi.
Mollaccioni, ingessati. Ma quando mai.
Ecco, Costantinopoli è lo scenario della mia Teodora. Una donna che anche lei di bizantino come lo intendiamo noi aveva poco. Una ragazza nata fra la feccia del Circo, e venuta su fra le gare delle quadrighe, le gabbie degli orsi, gli spettacoli porno in cui il pubblico gridava: “Nuda! nuda!”. Una che chissà quante cene poco eleganti ha dovuto passare prima di arrivare a intercettare il giro giusto, intersecando funzionari di provincia, impresari maneggioni, festini hard in ville private. Una che di principesco non aveva nulla, ma solo una regale bellezza ed un carattere degno del comando.
Sono due facce della stessa storia, Costantinopoli e la sua figlia più famosa. Belle e sfacciate, capaci di ogni eccesso ma anche di imprevedibili scatti di orgoglio da primedonne. E insieme le voglio raccontare, perché hanno entrambe la bellezza del caos, quel caos da cui può nascere davvero ogni cosa.
Tutto questo per dirvi che il 15 settembre sono a Torcello, alle 17.00, presso la Basilica, il 20settembre sono alla Liberia Feltrinelli di Mestre, alle 18.00, il 23 alle 18.00 alla Fiera delle Parole al Parco Archeologico di Montegrotto, il 27 alla Feltrinelli di Padova, sempre alla 18.00. Vi aspetto.
Oilá, il 27 a Padova? Fosse la volta buona… 😉
Ah, questi bizantini, affascinanti birboni! Ma piano col clamore, o qualche sceneggiatore finirà per accorgersi di loro e chissà come andranno a finire!
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devo trovare il tempo di leggere il libro. Comprato tempo fa e rimasto a prendere polvere.
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Fai proprio venire voglia di leggerti!
Grazie per avermi fatto sapere di Francis Underwood 😀
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