Il trono di Costantinopoli, un web racconto d’appendice.
Il prequel di Teodora
Avete amato Teodora? Bene, questa estate ci sarà un regalo per voi: un “prequel” che racconta uno degli episodi citati nel romanzo, ma che non erano stati raccontati perché avvenuti alcuni anni prima l’inizio della storia, e che ci raccontano cosa hanno fatto alcuni dei protagonisti del romanzo quando erano più giovani ma non per questo meno ambiziosi o spregiudicati…

Nel 491 d.C. a Costantinopoli l’imperatore Zenone improvvisamente è colpito da un ictus. La corte è nel caos perché non vi sono legittimi successori. La moglie di Zenone, l’imperatrice Ariadne, si trova così coinvolta in una trama politica complicata per salvare il suo potere e mettere sul trono di Bisanzio l’uomo che da sempre ama: Anastasio Dicoro.
Un omicidio imperiale
Costantinopoli, Palazzo reale, stanze dell’imperatrice, notte del 9 aprile 491 d.C.
“Domina, l’imperatore Zenone è entrato in agonia. Pare che non supererà la nottata.”
Le parole di Anastasio Dicoro risuonano nel silenzio pesante degli appartamenti dell’imperatrice. Restano sospese a mezz’aria, nella luce tremula che si riflette sul pavimento e dona vita alle preziose tessere multicolori dei mosaici, raffiguranti un magnifico prato fiorito.
L’imperatrice Ariadne li guarda, segue l’intreccio dei disegni raffinati, i tralci di vite, le volute degli arbusti, le sagome degli uccelli colte dall’artista nel momento preciso in cui stanno per spiccare il volo. Conosce a memoria tutti i particolari di quella raffigurazione, perché l’ha guardata ogni giorno, fin da bambina. Uno dei vantaggi di nascere nella porpora è quello di crescere circondati dalle meravigliose opere d’arte del sacro palazzo, che dai tempi di Costantino ospita la famiglia regnante. Forse è il solo vantaggio, chiosa l’imperatrice fra sé e sé.
“Non voglio vederlo.” sospira.

Anastasio Dicoro, funzionario di corte e segretario personale dell’imperatrice, le si accosta. È un bell’uomo, alto, distinto, dai lineamenti fini, il naso diritto, gli occhi chiari di un colore indefinibile perché le due pupille appaiono diverse fra loro, una azzurra, l’altra di un grigio scuro, quasi nero, simile ad un cielo nuvoloso. Prende le mani di lei fra le sue, poi con un dito le sfiora il mento, costringendola a guardarlo.
“Il Senato e la corte sono in subbuglio. Non hanno idea di cosa fare. Nessuno si aspettava che avesse questo collasso improvviso, e…”
“E non c’è nessun erede designato, visto che nostro figlio è morto.” Conclude lei, in tono amaro.
Anastasio annuisce: “Ariadne, ti prego, devi andare da lui.”
“Ovviamente. È il mio dovere. E il mio ruolo. Lui è mio marito, e io sono l’imperatrice. Questo palazzo e questa città sono miei. Spetta a me decidere come procedere.” Scandisce, determinata.
“Chiama la mia scorta, voglio che mi accompagnino subito nei suoi appartamenti.” ordina.
Poi si avvicina al volto di Anastasio, e lo bacia.
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Interessante il “prequel” suddetto!!!
Sembra un “gossip” d’altri tempi…… Ma queste indiscrezioni come fanno a essere note? Come hanno fatto a giungere sino ai ns. tempi?
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Le hanno riportate gli storici dell’epoca.
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