Lilith, la madre dei venti.
Comincia con una folata che scombina l’ordine creato la storia della prima donna. Che non è Eva, moglie di Adamo. Perché in realtà nelle elaborazioni dei cabalisti medioevali, prima di Eva, che già di suo ha un bel caratterino, c’era stata un’altra moglie, ancor più indomabile: Lilith, appunto.
Adamo, diciamolo, come primo uomo non è che faccia fare al suo genere una gran figura. Quando Dio lo crea gli mette accanto Lilith, bellissima, tostissima, figlia della tempesta, che sa domare e scatenare i venti, pratica le arti magiche e si diverte a giocare con i demoni e con le forze della natura.
Adamo, da quel pampalugo che è, la giudica troppo ingombrante come compagna. Lilith non obbedisce, fa solo quello che vuole: starle dietro sarebbe impegnativo persino per un dio, per Adamo è impossibile.
E infatti Lilith lo molla, andando a vivere con i demoni, e lasciando pure intendere che il motivo della rottura siano le prestazioni di Adamo a letto: diciamo, per essere educati, monotone e non esaltanti.
Adamo, da quel frignone passivo aggressivo che è, va da Dio a lagnarsi, e Dio gli confeziona Eva, nata dalla sua costola, che dovrebbe essere più remissiva.
Col cavolo, lo sappiamo. Eva è donna, e come tale non ama le imposizioni e l’ordine costituito, soprattutto dai maschi. Difatti non si fa fermare dai divieti, e mangia il frutto dell’albero della conoscenza, dietro indicazione del serpente, che comunque era più affascinante di quel coniuge bietolone che le avevano appioppato.
Lilith non ha avuto nemmeno bisogno di farlo: da prima moglie saggia aveva già capito che quando ti tocca in sorte un Adamo, l’unica cosa saggia da fare è mollarlo e tornare libera, come l’aria, perché tutti i demoni sono comunque più sopportabili di un marito senza fantasia.
…come biasimarla
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povero Adamo! Da bravo bietolone ha generato altri bietoloni. Lilith ed Eva poche donne indipendenti.
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